LA SALUTE DEL CITTADINO AL CENTRO DELLA GOVERNANCE LE RETI INTEGRATE

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Transcript della presentazione:

LA SALUTE DEL CITTADINO AL CENTRO DELLA GOVERNANCE LE RETI INTEGRATE Problematiche nutrizionali nel post-ictus Giancarlo Sandri

Stesura 14 marzo 2012

L’ictus cerebrale rappresenta la seconda causa di morte a livello mondiale e la terza causa di morte nei paesi industrializzati, dopo le malattie cardiovascolari ed i tumori. Entro l’anno 2020 la mortalità per ictus sarà duplicata a causa dell’aumento dei soggetti anziani e della persistenza dell’abitudine al fumo di sigaretta. L’ictus rappresenta anche la prima causa di disabilità nell’anziano con un rilevante impatto individuale, familiare e sociosanitario.

Gradi di livello di evidenza A almeno una metanalisi, revisione sistematica, o RCT classificato di livello 1++ condotto direttamente sulla popolazione bersaglio; oppure revisione sistematica di RCT o un insieme di evidenze costituito principalmente da studi classificati di livello 1+, consistenti tra loro, e applicabile direttamente alla popolazione bersaglio. B un insieme di evidenze che includa studi classificati di livello 2++, coerenti tra loro, e direttamente applicabili alla popolazione bersaglio; oppure evidenza estrapolata da studi classificati come 1++ o 1+. C un insieme di evidenze che includa studi classificati di livello 2+, coerenti tra loro e direttamente applicabili alla popolazione bersaglio; oppure evidenza estrapolata da studi classificati come 2++ D evidenza di livello 3 o 4; oppure evidenza estrapolata da studi classificati come 2+; oppure evidenza da studi classificati come – (meno), indipendentemente dal livello. ❊GPP Good Practice Point: migliore pratica raccomandata sulla base dell’esperienza del gruppo di sviluppo delle linee guida, non corroborata da evidenze sperimentali.

Evidence Based Medicine La forza della raccomandazione esprime in forma sintetica la quantità e qualità della documentazione disponibile a supporto, nonché la sua applicabilità. Sinteticamente la relazione tra forza della raccomandazione e livello dell’evidenza viene indicata come segue: livello tipo di evidenza disponibile 1++ metanalisi di alta qualità e senza disomogeneità statistica; revisioni sistematiche di RCT ciascuno con limiti fiduciali ristretti, RCT con limiti fiduciali molto ristretti e/o alfa e beta molto piccoli; 1+ metanalisi ben fatte senza disomogeneità statistica o con disomogeneità clinicamente non rilevanti, revisioni sistematiche di RCT, RCT con limiti fiduciali ristretti e/o alfa e beta piccoli; 2++ revisioni sistematiche di alta qualità di studi caso-controllo o coorte; studi caso-controllo o coorte di alta qualità con limiti fiduciali molto ristretti e/o alfa e beta molto piccoli; 2+ studi caso-controllo o coorte di buona qualità con limiti fiduciali ristretti e/o alfa e beta piccoli; 3 studi non analitici (case reports, serie di casi) 4 opinione di esperti

L’importanza dello stato nutrizionale nel post-ictus La valutazione dello stato di nutrizione e l’intervento nutrizionale sono indicati come componente fondamentale dei protocolli diagnostici-terapeutici dell’ictus, sia in fase acuta che durante il periodo di riabilitazione. Raccomandazione 11.15 b Grado D È indicato che figure professionali esperte (medico nutrizionista, dietista) facciano parte del gruppo multidisciplinare che gestisce il lavoro della stroke unit. Raccomandazione 11.15 c Grado D

L’importanza dello stato nutrizionale nel post-ictus È indicato includere le procedure di valutazione del rischio nutrizionale fra gli standard per l’accreditamento delle strutture sanitarie. Raccomandazione 11.15 d Grado D È indicato che, all’ingresso nell’ospedale e nella struttura riabilitativa, si proceda alla valutazione del rischio nutrizionale utilizzando il Nutritional Risk Screening (NRS) o il Malnutrition Universal Screening Tool (MUST). Raccomandazione 11.15 e Grado D È indicato procedere alla valutazione del rischio nutrizionale entro 24-48 ore dl ricovero Raccomandazione 11.15 f Grado D

L’importanza dello stato nutrizionale nel post-ictus È indicato introdurre nella cartella clinica una valutazione dello stato nutrizionale, che dovrebbe seguire il paziente durante le diverse fasi della degenza, in quanto le esigenze nutrizionali mutano nel tempo. Taluni parametri mutuati dalla cartella nutrizionale dovrebbero essere inseriti tra le variabili utilizzate negli studi di prognosi. Raccomandazione. Grado D

L’importanza dello stato nutrizionale nel post-ictus I protocolli diagnostici essenziali per la valutazione dello stato nutrizionale e del rischio nutrizionale nel paziente affetto da ictus includono: a) gli indici nutrizionali integrati, che vanno effettuati all’ingresso nell’ospedale o nella struttura riabilitativa; b) le misure antropometriche, gli indici biochimici, la rilevazione dell’assunzione dietetica e delle condizioni mediche associate, da ripetere nel corso del ricovero con periodicità differente, in relazione al rischio nutrizionale individuale. Raccomandazione 11.7 Grado D

Raccomandazione 11.15 g Nel protocollo di valutazione dello stato di nutrizione sono indicati la valutazione dell’assunzione dietetica e la valutazione clinica; il dosaggio dell’albumina e la conta dei linfociti sono indicati quali valutazioni biochimiche essenziali. Raccomandazione 11.16 a Grado B Nei pazienti in cui è possibile l’alimentazione per os, non è indicata l’utilizzazione routinaria di integratori dietetici, in quanto non associata ad un miglioramento della prognosi. L’utilizzazione di integratori dietetici deve essere guidata dai risultati della valutazione dello stato nutrizionale ed è indicata in presenza di malnutrizione proteico-energetica. Raccomandazione 11.16 b Grado D

Disfagia e rischio di aspirazione Il programma nutrizionale del soggetto affetto da ictus in fase acuta prevede le seguenti opzioni: soggetti non disfagici normonutriti: alimentazione per os seguendo il profilo nutrizionale delle Linee Guida per una Sana Alimentazione; soggetti non disfagici con malnutrizione proteico-energetica: alimentazione per os con l’aggiunta di integratori dietetici per os; soggetti con disfagia: adattamento progressivo della dieta alla funzionalità deglutitoria e alla capacità di preparazione del bolo o nutrizione enterale, eventualmente integrate. Raccomandazione 11.17 a Grado B

Disfagia e rischio di aspirazione Nei primi giorni dopo l’ictus è indicata una tempestiva valutazione del rischio di aspirazione, da parte di personale addestrato. In presenza di un disturbo della deglutizione è indicato l’intervento di un logopedista e l’adozione di misure idonee da parte del team assistenziale. Raccomandazione Grado D

Disfagia e rischio di aspirazione Sintesi 11–13 La disfagia è una conseguenza frequente dell’ictus con ricadute negative sull’esito clinico e funzionale, sulla mortalità e sui tempi di degenza. Oltre alla malnutrizione, possibili complicanze determinate dalla disfagia sono: l’aspirazione di materiale estraneo con conseguente bronco-pneumopatia ab ingestis; la disidratazione e l’emoconcentrazione con effetti secondari negativi sulla perfusione cerebrale e sulla funzione renale. Raccomandazione 11.13 Grado D

Disfagia e rischio di aspirazione Un monitoraggio standardizzato della funzione deglutitoria è indicato al fine di prevenire le complicanze secondarie alla disfagia. Raccomandazione di Grado D Una valutazione clinica standardizzata del rischio di disfagia (usando il BSA: Bedside Swallowing Assessment) e un test semplice, quale il test della deglutizione di acqua, sono indicati in tutti i pazienti con ictus acuto. In centri specializzati possono essere utilizzati approcci più sofisticati quali un esame condotto dal logopedista o dal foniatra o la videofluoroscopia. Raccomandazione Grado D

Disfagia e rischio di aspirazione Sintesi 11–17 - Nei soggetti con disfagia persistente post ictus e se è ipotizzabile una durata superiore a due mesi, entro 30 giorni è indicato prendere in considerazione il ricorso alla PEG (gastrostomia percutanea endoscopica), da praticarsi non prima di 4 settimane dall’evento.

Obiettivi del supporto nutrizionale Obiettivi del supporto nutrizionale in fase acuta sono la prevenzione o il trattamento della malnutrizione proteico-energetica, di squilibri idro-elettrolitici o di carenze selettive (minerali, vitamine, antiossidanti, ecc.). Raccomandazione 11.8 Grado D

Le “flebo” Nei pazienti con ictus acuto la somministrazione di soluzioni ipotoniche (NaCl 0,45%, glucosio 5%) non è indicata per il rischio di incremento dell’edema cerebrale. Raccomandazione 11.9 Grado D

Le “flebo” Le soluzioni contenenti glucosio non sono indicate dati gli effetti sfavorevoli dell’iperglicemia sull’esito neurologico. Raccomandazione 11.0 Grado D Nei pazienti con ictus acuto la soluzione fisiologica è indicata quale cristalloide di scelta per fluido terapia

I fabbisogni Sintesi 11.9 - Il fabbisogno di energia si calcola applicando il metodo fattoriale, e cioè misurando o stimando il metabolismo basale e correggendo tale valore per il livello di attività fisica (LAF) o per i fattori di malattia, espressi in multipli del metabolismo basale: sono in genere indicati valori compresi tra 1,15 e 1,30 volte il metabolismo basale.

I fabbisogni Sintesi 11–10 Il fabbisogno minimo di proteine è di circa 1 g/kg di peso corporeo misurato (se normopeso) o desiderabile (in caso di obesità o magrezza) e fino 1,2~1,5 g/kg al giorno in presenza di condizioni ipercataboliche o piaghe da decubito. Il timing e la scelta della modalità di somministrazione della nutrizione sono condizionati innanzitutto dalle condizioni cliniche del paziente.

La ristorazione ospedaliera È indicato che gli operatori del servizio di ristorazione ospedaliera siano in grado di preparare cibi di consistenza modificata. Raccomandazione 14.37 a ❊ GPP È indicato informare i pazienti, i caregiver ed i familiari sulle modalità di gestione dell’alimentazione (modalità di preparazione ed arricchimento degli alimenti, tecniche posturali ottimali, specifici ausili per la somministrazione di alimenti). Raccomandazione 14.37 b ❊ GPP Al momento della dimissione è indicato addestrare i familiari sul monitoraggio del peso corporeo e sulla valutazione del giusto apporto nutrizionale. Raccomandazione 14.38 Grado A

Nutrizione Artificiale Nel soggetto affetto da ictus in fase acuta la terapia nutrizionale artificiale di scelta è rappresentata dalla nutrizione enterale. È indicato iniziare il trattamento di nutrizione enterale precocemente e comunque non oltre 5-7 giorni nei pazienti normonutriti e non oltre le 24-72 ore nei pazienti malnutriti. Raccomandazione 11.17 b Grado D

Nutrizione Artificiale Sintesi 11–11 La nutrizione enterale tramite sondino naso-gastrico e con l’ausilio di pompe peristaltiche è ritenuta più appropriata rispetto alla nutrizione parenterale per il supporto nutrizionale a breve termine in pazienti con grave disfagia da ictus.

Nutrizione Artificiale Sintesi 11–12 Il posizionamento del sondino in sede gastrica può non abolire il rischio di inalazione in caso di svuotamento gastrico ritardato, particolarmente nei pazienti con lesioni cerebrali più gravi. In questi casi il rischio di inalazione si riduce se il bolo viene immesso lontano dal piloro, oltre l’angolo di Treitz.

Nutrizione Artificiale È indicato valutare attentamente la tempistica dello svezzamento dalla nutrizione enterale nei soggetti con indici prognostici favorevoli ed eseguirlo con modalità standardizzata e con monitoraggio clinico, videofluoroscopico e/o endoscopico, eseguito da personale specializzato, meglio se congiuntamente al logopedista. Raccomandazione Grado D

Nutrizione Artificiale La nutrizione parenterale è indicata esclusivamente laddove la via enterale non sia realizzabile o sia controindicata o quale supplementazione alla nutrizione enterale qualora quest’ultima non consenta di ottenere un’adeguata somministrazione di nutrienti. Raccomandazione 11.18 Grado B

In pazienti con ictus acuto in coma e/o con danno neurologico severo, è indicato correggere la glicemia quando >0 mg/dl, con target di glicemia fra 0 e 0 mg/dl, utilizzando insulina ev. In tutti gli altri pazienti con ictus acuto, è indicato correggere la glicemia quando >0-0 mg/dl, con target di glicemia pre-prandiale di 0 mg/dl, utilizzando insulina sc. Raccomandazione .2 b Grado D

Le dimissioni Sintesi 14–24 Al momento della dimissione il personale della struttura riabilitativa fornisce al paziente ed ai familiari il programma dietetico, concordato in base alle esigenze del paziente, ed informazioni pratiche finalizzate a favorire un’adeguata copertura dei fabbisogni energetici, idrici e di nutrienti. I familiari vanno informati ed addestrati sulle modalità di monitoraggio domiciliare dello stato nutrizionale attraverso la rilevazione del peso corporeo e dei consumi alimentari. Raccomandazione 14.24 Grado C

Grazie! Posta elettronica: nutriclin.ose@aslrmc.it