Il giusnaturalismo della tomistica

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Il giusnaturalismo della tomistica Dio creatore e ordinatore del mondo La teoria scolastica delle cause secundae La recta ratio L’arte di trovare il giusto Diritto divino e diritto naturale La lex humana e la lex naturalis

Declino del diritto naturale: Volontarismo versus Razionalismo Ripresa della tradizione volontaristica di sant’Agostino La scuola di Oxford infrange l’unità della dottrina aristotelico-tomistica Guglielmo d’Occam legge di natura e volontà divina dottrina nominalistica la scienza ha per oggetto l’individuale valore dell’esperienza Aspetti contraddittori dell’occamismo: afferma il valore dell’individuo esaspera la subordinazione alla volontà divina svaluta il ruolo della ragione

Il Volontarismo della Riforma protestante La teologia medievale aveva conciliato trascendenza e mondo La Riforma, viceversa, è collegata strettamente col volontarismo e l’antintellettualismo Si ispira ai grandi assertori del primato assoluto della fede e della grazia (San Paolo e Sant’Agostino) Contribuì alla dissoluzione della civiltà medievale Rifiuto della legge oggettiva e del legalismo

La Scuola iberica del diritto naturale I contributi più significativi: Laicizzazione del diritto La recta ratio è promossa a fonte del diritto Logicizzazione del diritto I protagonisti: Francisco de Vitoria Domingo de Soto Luis de Molina Francisco Suarez

Verso il giurisdizionalismo moderno: recupero della tradizione stoico-ciceroniana Accanto alla tradizione aristotelico- tomistica, rimase sempre viva per tutto il medioevo una diversa tradizione che i giuristi ricavavano direttamente dai testi giustinianei. Questa tradizione sta a fondamento delle principali idee della Scuola del diritto naturale (sec. XVI-XVIII).

Il giusnaturalismo moderno Giusnaturalismo medievale e giusna-turalismo moderno: oggetivismo vs. soggettivismo Il GN moderno fu prevalentemente individualistico Dialettica fra volontarismo e naturalismo L’essere razionale di Cartesio e i suoi diritti innati L’uomo comandato dagli istinti, secondo la tradizione empirista

Il modello del giusnaturalismo moderno Una nuova visione laica del diritto La costruzione di un’etica razionale Teoria dei diritti soggettivi Teoria del contratto sociale Il metodo: approccio razionalistico Il giusnaturalismo oggettivistico

Una nuova visione laica Il diritto naturale ha per fonte la sola ragione umana. Anche quando Dio è considerato la causa remota del DN, Dio stesso è soggetto ai principi logico-razionali Grozio: “Le azioni a cui tale norma si riferi-sce sono obbligatorie o illecite per se stesse, e perciò si intendono necessariamente prescritte o vietate da Dio… il diritto naturale è immuta-bile al punto che non può esser modificato neppure da Dio… come neppure Dio può far sì che due per due non faccia quattro, così non può far sì che ciò che per intrinseca essenza è male non sia male”. La moralità ha carattere immanentistico, razionalistico e laico

La costruzione di una etica razionale L’etica si distacca dalla teologia ed è capace di per se stessa di garantire l’universalità dei principi della condotta umana Per Grozio, la natura razionale e sociale dell’uomo è la fonte del diritto, che è appunto il diritto naturale in quanto discende dai caratteri essenziali della natura umana I principi fondamentali del DN: il rispetto delle cose altrui; la restituzione della proprietà altrui; l’obbligo di mantenere le promesse; la responsabilità penale Al di sopra di questi obblighi specifici: STARE PACTIS

Diritti innati e stato di natura I diritti soggettivi sono i diritti attribuiti dalla natura ad ogni uomo, di dare libero corso ai propri impulsi istintivi o razionali Al di là delle singole convinzioni, accomuna tutti i giusnaturalisti la consapevolezza che nello stato di natura tali diritti innati non potevano svilupparsi pienamente Per Locke (1632-1704) nello stato di natura vi era un’insufficiente garanzia delle facoltà individuali. Nella società organizzata, comun-que, c’è una sfera di libertà dell’individuo che lo Stato non può modificare. Quest’aspetto preparò le grandi rivoluzioni liberali Hobbes (1588-1679) metteva l’accento sullo stato di guerra di tutti contro tutti e si serviva del concetto di contratto sociale per teorizzare il più rigido assolutismo

Diritti innati e stato di natura Accentuazione in Locke Fra i diritti soggettivi che l’uomo possiede per natura e vuole garantiti dallo Stato, tanto che se questo li viola perde la propria giustificazione e provoca “l’appello al Cielo” dei cittadini, Locke ha cura di comprendere sempre quello di proprietà. Il termine property ha un significato più ampio e non specificamente economico: con esso egli individua la vita e la libertà, oltre gli averi propriamente detti.

Diritti innati e stato di natura Verso esiti giuspositivistici in Hobbes Se per giusnaturalista si intende colui il quale vuole dedurre dalla ragione tutto un sistema di norme, allora Hobbes può dirsi un giusnaturalista. Nonostante ciò ci sono argomenti per considerarlo come l’iniziatore del positivismo: l’uomo deve sottomettersi alle leggi positive. Occamismo: prima che vi sia lo stato non esistono i concetti di bene e di male. non pensa al limite posto al potere dal patto sociale la retta ragione è strumentale per correggere gli istinti asociali dell’uomo tende a ridurre tutto il diritto a comando. Legge naturale è che si deve cercare la pace, e la pace non si consegue che mediante la sottomissione a un potere assoluto.

Tra volontà e ragione Nel giusnaturalismo moderno c’è un apparente paradosso Si insiste sulla ragione, si prendono a modello le scienze matematiche e fisiche. Tuttavia il razionalismo è prima di tutto un metodo razionale per giungere alla comprensione della natura della società La ragione non era il fine, bensì il mezzo, e perciò ogni volontà era razionale

Il contratto sociale è un atto di volontà Dallo stato di natura gli uomini sarebbero usciti, riunendosi in società, mediante un patto (pactum unionis), accompagnato o seguito da un altro con cui si sarebbero sottomessi ad un’autorità (pactum subiectionis) Il pactum unionis manca in chi, come Grozio, considera l’uomo al modo di Aristotele Il pactum subiectionis è interpretato diversamente: come sottomissione incondizionata ed irreversibile (Hobbes), ovvero come accordo vincolante per entrambe le parti (Locke).

Il contratto sociale Thomas Hobbes dallo stato di natura alla legge dello stato assoluto Samuel Pufendorf (1632-1694): La legge di natura non è la pura forza (come per Hobbes), anche se il fine e quindi il diritto di ciascun uomo è la propria conservazione John Locke L’uomo è passato dallo stato di natura (precario) allo Stato che ha il compito di proteggere e accrescere la libertà.

approccio razionalistico Atteggiamento scientistico (in linea di principio opposto al volontarismo) Visione meccanicistica della natura Ascendenze stoiche (sottomettere il mondo umano alle leggi cosmische) e influenze delle discipline matematiche e fisiche Il diritto costituisce una disciplina sottomessa a regole di valore necessario e oggettivo il diritto diventa una scienza dimostrativa