Religione egizia Ricerca di Angius Annacarla Berli Giulia Carta Carolina Marcia Ilaria Pandino Francesca
I principi della religione egizia Origine delle divinità Creazione dell’Universo I testi sacri L’Aldilà Le persone sacre
Gli abitanti dell’antico Egitto non concepivano alcuna differenza tra azioni sacre e profane. Ogni azione, non importa quanto terrena, era concepita come simbolo terreno di una specifica attività divina.
Origine delle divinità Divinità principali RA Dio Sole e creatore dell’universo da cui deriva la dea Maat OSIRIDE Dio-re dell’Egitto, sovrano dell’aldilà e dio della vegetazione ISIDE Dea madre e regina, sposa-sorella di Osiride e madre di Horus SETH Fratello di Osiride e Iside, dio simbolo del male HORUS Dio falco, figlio di Iside e Osiride, regna sull’Egitto ANUBI Dio sciacallo, assiste Horus nella pesatura del cuore dei defunti AMON Dio Supremo, divinità solare Amon-ra
GATTO FALCO COCCODRILLO SERPENTE SCIACALLO ECC. Animali sacri GATTO FALCO COCCODRILLO SERPENTE SCIACALLO ECC.
Creazione dell’Universo I miti che riguardano la creazione del Cosmo sono nati nelle grandi città, centri religiosi, come Eliopoli, Ermopoli, Menfi. Eliopoli Ermopoli Menfi
Eliopoli Lo spirito del Creatore dormiva nelle profondità del caos. Da Nun (caos) sorse l’Egitto, dove si posò Atum-ra sotto forma di Fenice. Diede vita ai gemelli Shu (aria) e Tefnut. Da essi nascono Nut e Geb, che vengono saparati da Shu per comando del Creatore.
Ermopoli Nella materia primordiale nuotano otto creature:Nun e Mahet (le acque), Het e Hanhet (lo spazio), Kek e Hehet (l’oscurità), Amon e Amanuet (l’ignoto). Fecero nascere il Sole e Atum. Si fusero in un uovo dal quale nacque il Creatore.
Menfi Dal caos (Nun) nasce l’idea di Atum-ra che prende corpo nel cuore divino Ptah; quindi l’idea del Creato viene espressa dalla bocca di Ptah.
IL GATTO I gatti domestici erano adorati e raffigurati in dipinti, sculture e incisioni. I gatti erano considerati sacri a tal punto che se (accidentalmente o non) ne veniva ucciso uno, lo sfortunato responsabile doveva essere punito con la morte. In caso d’incendio il gatto era il primo fra tutti i membri della famiglia a dover essere salvato e quando l’animale moriva cominciava un lungo periodo di lutto per le persone ad esso legate. Gli antichi Egizi credevano che anche per il gatto esistesse l’aldilà perciò anch’essi venivano mummificati e sepolti con tanto di funerale. Nell’antica città di Ben Assan in un solo cimitero furono trovate più di trecentomila piccole mummie.
I Testi Sacri Vi erano diverse dottrine e scritture che non vennero mai incorporate in un unico canone. Alcune erano contraddittorie, ma non era loro il compito di selezionare e scegliere. I testi descrivevano il processo di trasformazione da uomo ad entità di puro spirito. Il Libro delle Caverne di impostazione psicologica Il Libro dei Cancelli di impronta spirituale Il Libro del Giorno e della Notte di aspetti cosmologici e astronomici Il Libro dell’Avvento del Quarto Giorno conosciuto come Libro dei Morti
Il Libro dei Morti ha origini molto antiche, forse addirittura precedenti all’inizio dell’epoca faraonica e contiene le direttive per un corretto viaggio dell’anima nell’aldilà.
L’Aldilà .Dagli egiziani la vita dopo la morte era considerata un premio per la buona condotta sulla terra. Lo sciacallo Anubi, dio dei morti, accompagnava il defunto nell’Aldilà e lo presentava al giudizio divino. Alla presenza di 42 divinità e di Osiride, giudice supremo, si procedeva alla “pesatura del cuore” del morto, posto simbolicamente su un piatto di bilancia: sull’altro piatto era collocata una piuma, simbolo della dea Maat (la Giustizia). Se il risultato era positivo il defunto entrava nella vita dell’Aldilà; se era negativo, veniva divorato da un mostro terribile.
Nel rito funebre, la prima grande operazione era la mummificazione del cadavere che serviva al defunto per mantenere la conoscenza di se stesso e della propria identità sino a quando non si fosse identificato con il dio Ra. Il corpo del defunto veniva inciso su un fianco per estrarre gli organi interni; il cuore, centro vitale, era lasciato al suo posto. Il cervello veniva estratto attraverso il naso per mezzo di lunghi uncini ricurvi. Poi, per un lungo periodo, il corpo rimaneva immerso in una sostanza essiccante, il “natron” e, in seguito, trattato con olii, resine e spezie per ridare elasticità ai tessuti. La fase successiva era quella della bendatura col lino, fondamentale per proteggere il cadavere dagli agenti esterni. Gli organi tolti dal corpo venivano trattati a parte e conservati in quattro vasi detti “canopi”, posti sotto la protezione di divinità funerarie. Sul luogo di sepoltura, i sacerdoti leggevano il rituale per celebrare l’”apertura della bocca”: questo rito era considerato fondamentale per dare al defunto la possibilità di vivere nell’Aldilà. Il latte di fichi, il pane, la birra e il grano (simbolo di risurrezione) alimentano il corpo dell'anima, mentre l'acqua, il salnitro e l'incenso alimentano il corpo spirituale.
Le persone sacre Nella società egizia esistevano tre classi che godevano di privilegi: i re, i funzionari e i sacerdoti. Il clero ottenne grandi vantaggi in alcuni periodi e fu anche molto legato all'evoluzione della monarchia e alla politica dei faraoni. I sacerdoti occupavano una posizione importante nella scala sociale, non solo in quanto celebravano i riti religiosi e dedicavano la loro vita agli dei, ma anche perché erano grandi proprietari terrieri, grazie alle donazioni fatte dal faraone ai templi. Il clero egizio (soprattutto i sacerdoti del dio Amon) ottenne in alcune epoche notevoli privilegi e accumulò grandi ricchezze. . Il faraone era il sommo sacerdote e l'incarnazione vivente del dio. Alla sua morte veniva divinizzato e i sacerdoti gli portavano offerte, che spesso consistevano in cibo per il suo sostentamento nell'aldilà. Il faraone nominava i più importanti sacerdoti egizi.