Competitività internazionale e sfide dell’internazionalizzazione per le PMI Prof. A.Sinatra a.a. 2010/2011
È competitivo un settore che contribuisce al benessere nazionale attraverso l’impiego ottimale (cioè più produttivo) delle risorse di capitale e lavoro disponibili. Il concetto di competitività internazionale occorre valutare con attenzione alcuni indicatori, ad es: Alto saldo commerciale o quota di esportazioni possono risultare da un trasferimento a basso costo di risorse nazionali Bassi prezzi relativi possono significare l’assenza di vantaggi competitivi e carente redditività Creazione di posti di lavoro può significare l’incapacità di innovare i processi produttivi
Le aziende, non i settori, competono sui mercati internazionali; Anche se alcune di esse sviluppano un'organizzazione internazionale, tutte hanno una “base nazionale” definita come: il paese dove viene sviluppata la strategia; Il luogo dove avvengono le fasi cruciali della catena del valore; lo “spazio fisico” nel quale risiedono le competenze distintive. Competitività Internazionale: aziende e la loro “Base Nazionale” Le caratteristiche della “base nazionale”, insieme alle specifiche competenze e strategie proprie delle aziende, spiegano il successo internazionale di un settore. La base nazionale è un sistema complesso, difficile da imitare per i concorrenti stranieri. Le caratteristiche della “base nazionale”, insieme alle specifiche competenze e strategie proprie delle aziende, spiegano il successo internazionale di un settore. La base nazionale è un sistema complesso, difficile da imitare per i concorrenti stranieri.
Le determinanti di fondo della Competitività Internazionale di un settore Le determinanti formano un sistema dinamico in evoluzione: nei settori avanzati, la competitività dipende dal grado di coerenza tra le variabili e dal tasso di innovazione. strategia, struttura e modalità di competizione tre le imprese situazione dei fattori produttivi caratteristiche della domanda caratteristiche dei settori collegati Ruolo del governo e dei fattori esterni
Situazione dei fattori di produzione disponibilità, costo e qualità delle risorse umane disponibilità, costo e qualità delle materie prime conoscenze scientifiche, tecnologiche e di mercato disponibilità, accessibilità e costo del capitale finanziario tipo, qualità e costo delle infrastrutture disponibili (es. trasporti, comunicazioni) Un settore può costruire un forte e sostenibile vantaggio competitivo se ha a disposizione nella propria base nazionale fattori avanzati e specifici Il vantaggio competitivo basato su fattori di base è temporaneo e poco sostenibile Situazioni di svantaggio relative a fattori di base possono diventare stimoli all’innovazione se gli altri elementi del sistema lo consentono (svantaggi selettivi) La disponibilità di fattori avanzati e specifici non è data ma è il risultato di un processo di creazione di lungo periodo
Caratteristiche della domanda nazionale favorevoli alla competitività 1/2 Clienti o canali distributivi particolarmente sofisticati ed esigenti Clienti o canali distributivi che anticipano i bisogni che si affermano in altre nazioni Alto numero di compratori indipendenti con alta varietà di bisogni Rapida saturazione del mercato nazionale Rapida crescita del mercato interno Mobilità internazionale e influenza culturale dei consumatori nazionali La domanda nazionale modella fortemente le competenze e le strategie delle aziende!
Fornitori qualificati e disponibili al continuo sviluppo congiunto di innovazioni Fornitori non captive che disseminano conoscenze nel settore Fornitori globali a loro volta e disponibili a scambiare le informazioni raccolte sui mercati esteri Industrie complementari con cui coordinare e condividere parti della catena del valore (ricerca, canali distributivi, promozione etc…) Il successo internazionale di molte nazioni, in particolare l’Italia si fonda su cluster di settori collegati! Caratteristiche della domanda nazionale favorevoli alla competitività 2/2
Strategia, Struttura e Modalità di Competizione Favorevoli alla Competitività Presenza di una vigorosa e libera concorrenza tra le imprese locali Cultura e strutture proprietarie che favoriscono obiettivi e strategie di lungo periodo Istituzioni finanziarie orientate al lungo periodo Facilità di creazione di nuova concorrenza (spin- off diversificazione di imprese, nuovi entranti) La concorrenza spinge le aziende: - la migliorarsi e ad andare oltre i vantaggi derivanti dalle risorse nazionali - a saturare più rapidamente il mercato interno - a sperimentare una varietà di strategie e soluzioni - a non accaparrarsi aiuti e favori governativi Si tratta dell’elemento più importante per il successo del settore
Evoluzione del Vantaggio Competitivo Nazionale Il passaggio da uno stadio di crescita al prossimo non è affatto automatico ma presuppone un “salto” di strategia e adeguate condizioni di contorno Guidato dagli investimenti Acquisizione e arricchimento di tecnologie estere Ampliamento della base produttiva Domanda ancora non sofisticata ma in rapida crescita quantitativa Aumento della competizione interna Forte supporto diretto del governo Guidato dalla innovazion Emergono i fattori di svantaggio selettivo Le aziende sono costrette a creare tecnologie e strategie innovative Si sviluppano le industrie collegate La domanda interna diviene sofisticata e si internazionalizza Guidato dalla ricchezza Minore imprenditorialità Sottoinvestimento nel settore Tendenza ad acquisire più che a conquistare quota di mercato Tendenza a chieder protezione al governo Successo basato sul cumulo dei passati investimenti (immagine, tecnologia)
Come affrontare tutto ciò ? Come si relazionano le PMI italiane rispetto alla situazione fin qui analizzata ? Quali sono le modalità ottimali per poter affrontare le sfide derivanti dai processi di internazionalizzazione del loro business ?
Puntare sui fattori “ non price ” Il restringersi dei margini di competitività sul prezzo ha messo in evidenza che è meno facile trarre vantaggio dalla tradizionale mobilità delle proprie quote geografiche di mercato Condizioni competitive su fattori “non price” impongono crescente attenzione a strategie di lungo periodo: Coltivazione non occasionale dei mercati Rapporti stabili e fiduciari con clienti e distributori locali Si riducono infatti le opportunità di sfruttamento di spazi “ interstiziali ”
12 Evitare orientamenti di breve termine! L ’ orientamento di breve termine produce il tipico “ circolo vizioso ” che porta all ’ insuccesso Si pensa in termini di Italia + Estero (come mercato serbatoio) Si tende a traslare automaticamente il modello di successo Si sfruttano le idee consolidate Si impiegano risorse limitate Si pretende di mietere subito Non si capiscono le “ regole del gioco ” del nuovo mercato Si registrano insuccessi e insoddisfazioni Non si attendono i tempi necessari Si resta delusi dal mercato estero
13 Elevata Intensità Competitiva Le opportunità di espansione si spostano sui mercati ad alto tasso di sviluppo (es. BRIC) caratterizzate però da concorrenti forti e diversificati Gli investimenti in R&S, cresciuti in assoluto, non riducono le distanze relative con i principali concorrenti Ritardi nell ’ innovazione di prodotto Prolungata dipendenza dalle tecnologie importate Debole massa critica Scarse economie esterne Meno “ carte concorrenziali ” per accordi-fusioni-acquisizioni Minori opportunità ad utilizzare il sostegno pubblico europeo
14 Peculiarità delle PMI Sul fronte delle PMI vi è una crescente importanza per l ’ export di fattori legati a: Distribuzione Marketing Logistica Promozione Certificazione Qualità assistenza post-vendita Persistono barriere all ’ entrata della grande distribuzione
15 Opportunità per le PMI La tradizionale flessibilità, creatività, adattabilità delle nostre PMI continua ad essere un patrimonio prezioso e insostituibile ma è inadeguato ad affrontare le sfide competitive dei prossimi anni. È necessario....utilizzare le opportunità offerte da un ciclo negativo per sviluppare e consolidare le proprie posizioni all ’ esportazione operando soprattutto a valle del processo produttivo (distribuzione, marketing, certificazione di qualità, logistica, promozione e assistenza post vendita.
16 La sfida è passare…..da una logica di esportazione....a una logica di internazionalizzazione
17 Richiede cambiamenti profondi L ’ internazionalizzazione richiede un profondo cambiamento dell ’ azienda Tanto più profondo quanto più elevato è il coinvolgimento nei diversi contesti Esportazione gestita dalle strutture nazionali Esportazione gestita localmente Licenze Agenti Rappresentanti Joint-venture Investimenti diretti Basso Alto
18 Profondo cambiamento... 1/3 NELLA CULTURA Legittimazione delle diversità Creare commitment verso contesti diversi Concezione del gioco competitivo (Dinamico vs Statico)
19 Profondo cambiamento... 2/3 NELLA SCELTA DELLA STRATEGIA SOSTENIBILE di portafoglio di business di presenza geografica differenziazione delle strategie di alleanze (con alleati e avversari)
20 Profondo cambiamento... 3/3 NELLA CAPACITA ’ DI GESTIONE DELLA COMPLESSITA ’ Informatizzazione Sotto-ottimizzazione dei microprogetti e ottimizzazione del macro-progetto Apprendimento multi-cultura
21 Complessità della gestione strategica Complessità della gestione operativa Gestione Strategica Vs Gestione Operativa
22 Le sfide per le PMI Nello sviluppare una vera cultura imprenditoriale verso i mercati esteri Nell ’ utilizzare la flessibilità delle aziende e la propria creatività per soddisfare più efficacemente i bisogni dell ’ utenza Superare i limiti della propria dimensione collaborando con altri Imparare ad investire Imparare a modificare la propria formula imprenditoriale Imparare a costruire e gestire reti e sistemi di imprese La sfida che si presenta al management della piccola e media impresa consiste:
Prof. Alessandro Sinatraa.a. 2010/2011 DOMANDE ? Economia delle Imprese del Made in Italy