Funzionalismo.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
Advertisements

LA COSTRUZIONE DELLA RETE Collaborare= Considerare laltro come soggetto che: presenta delle potenzialità presenta delle potenzialità è in grado di autodeterminarsi.
Il modello organizzativo della scuola: aspetti essenziali
Scelte di Progettazione Organizzativa Cap. 9
Posizionamento e differenziazione dellofferta What?
Dalla gerarchia alla rete
Lavoro. Due significati 1) Indica lattività stessa, tutti i compiti che svolgiamo per sopravvivere (a parte le attività di cura e le attività di svago)
Le organizzazioni come sistemi cooperativi
Lavoro.
Approcci «morbidi». Cultura organizzativa
Le organizzazioni come sistemi cooperativi. Chester Barnard ( )
Gestione e Risorse Umane per un’organizzazione flessibile
Appunti sul tema della gestione dei conflitti
Human relations Lo scenario: siamo nei primi decenni del 20° secolo: alcuni decenni dopo lo sviluppo dello Scientific Management. Sviluppo industriale,
Corporeità: aspetti fisici delle risposte dell’organismo
Organizzare e organizzazione Organizzazione Da un punto di vista etimologico: coordinare i vari elementi che costituiscono un insieme in modo che, integrandosi.
Esistenza di una molteplicità di teorie e di approcci Quali teorie studiamo? non tutte Alcune visioni o teorie significative ðstorico ðcognitivo ðprogettuale.
Roma, 12 marzo 2001 Enrica Massella Ducci Teri Sintesi della giornata svolta su "Analisi e verifica della qualità dei dati" del 26 febbraio.
PSICOLOGIA DEL LAVORO E DELLE ORGANIZZAZIONI
1 VISIONI TEORIE E PARADIGMI DELLORGANIZZAZIONE Anno Accademico
IL SISTEMA ORGANIZZATIVO
L’organizzazione aziendale
L’organizzazione scientifica del lavoro:
L’Activity Based Management
TEORIE DEL MANAGEMENT.
LA GESTIONE DEI TEAM VIRTUALI
RELAZIONE ICT-ORGANIZZAZIONE
La formazione del gruppo
I GRUPPI.
Organizzazione…? “Costrutto sociale fatto di persone e risorse di varia natura formalmente costituito per raggiungere determinati obiettivi attraverso.
1 eupragma srl via delle Erbe 9, Udine tel La gestione del Team working 25 novembre 2002 Leadership per.
Scuola e lavoro: I diversi modelli di alternanza
FONDAMENTI DI INFORMATICA III A2A2-1 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE DEL LAVORO DUFFICIO Argomento 2 Approfondimento 2 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE.
Il Sistema Informativo e le
Motivazione al lavoro Locuzione di motivazione al lavoro
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
IL KNOWLEDGE MANAGEMENT E LICT Gestione e Valorizzazione della Conoscenza (Firenze Novembre 2008)
LEADERSHIP E SISTEMA DI DELEGA NEI MODELLI A RETE AVIS Mario Becciu Roma, 5 Novembre 2006.
Corso di Economia e Gestione delle imprese Prof. Edoardo Sabbadin
Il processo del controllo
Alessandro Finazzi Psicologia del lavoro L’organizzazione.
Il Gruppo di Lavoro.
Il Gruppo di Lavoro. Le 7 variabili del modello OBIETTIVO METODO RUOLI LEADERSHIP COMUNICAZIONE CLIMA SVILUPPO.
La comunicazione nelle organizzazioni
La definizione dei gruppi di lavoro
La progettazione organizzativa
1 AUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAI S.I. SISTEMASISTEMA INFORMATIVO INFORMATIVO PROCESSOPROCESSO DECISIONALE DECISIONALE DECISIONEDECISIONE.
Le politiche retributive
Il Gruppo di Lavoro.
I fondamenti dell’intervento di Servizio Sociale La domanda.
Il gruppo di lavoro Prof. Barbara Pojaghi Università di Macerata
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
sulla luminosità/produttività
La Qualità Redatto da: Baiardo Silvia Veronese Alessandro.
Lezione 9 Globalizzazione e economia industriale Corso Analisi dei settori produttivi Dott.ssa Sandrine Labory.
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
Qualità Definizione: grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti.
Il vantaggio di costo un’impresa possiede un vantaggio di costo quando riesce a produrre a costi unitari comparativamente più bassi dei concorrenti.
L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Analisi qualitativa Osservare: osservazione diretta Interrogare: interviste in profondità Leggere: uso dei documenti.
Qualità Definizione: grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti.
lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune.
Dr.ssa Antonia Ballottin L’ascolto organizzativo.
Capitolo 19 LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Università di Napoli, Federico II Prof. Sergio Sciarelli.
Progetto integrato per il lavoro in Atlantia Aprile 2015 La gestione programmata del personale e le nuove politiche retributive.
Dott. Amedeo Amadeo Quali competenze deve avere un Direttore generale di azienda sanitaria? In verità non si sa o non si capisce bene.
© 2015 Giorgio Porcu - Aggiornamennto 04/11/2015 I STITUTO T ECNICO QUINTO ANNO G ESTIONE DEL P ROGETTO Elementi di Economica Informazione e Organizzazione.
Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015. Punti Norma ISO 9001 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015.
26 novembre 2014 Giornata della Trasparenza Indagine sul benessere 2014 Università degli Studi di Pavia.
Approcci «morbidi» Unità didattica 3 – Culture, ideologie, lato oscuro delle organizzazioni.
Transcript della presentazione:

Funzionalismo

Il filone delle “Relazioni Umane” Gli studi di Hawthorne (General Electric) il (sorprendente) rapporto tra illuminazione e produttività il “fattore umano” diventa rilevante: va studiato Gli esperimenti di Elton Mayo 1 FASE: il rendimento operaio la produttività aumenta in modo relativamente indipendente dalle variabili studiate (modifiche di orario di lavoro, incentivi, coesione del gruppo etc.) prime conclusioni: condizioni e relazioni umane migliorate sono gli elementi che più influenzano la produttività gli aspetti psicologici sono molto influenti gli incentivi economici producono effetti marginali

Il filone delle “Relazioni Umane” Mayo: “avvenne che i sei individui diventarono una squadra, e la squadra si mise spontaneamente e di tutto cuore a collaborare all’esperimento. Di conseguenza le operaie avevano il sentimento di una partecipazione libera .. ed erano contente sapendo che lavoravano senza coercizioni dall’alto né limitazioni dal basso” 2° FASE: lamentele e soddisfazione attraverso interviste separazione tra: cause di insoddisfazione oggettive cause di insoddisfazioni soggettive: la diagnosi è la insufficiente “integrazione” degli individui

Il filone delle “Relazioni Umane” 3° FASE: i fattori “informali” lo studio dell’organizzazione informale il capo “informale” le regole “informali” la creazione di sottogruppi informali In sintesi la produttività è determinata da norme sociali, non da capacità fisiologiche degli individui incentivi e sanzioni non economiche hanno grando influenza gli operai agiscono e reagiscono spesso non come individui ma come membri di un gruppo l’importanza della leadership, non solo formale l’importanza degli elementi emotivi, affettivi, il bisogno di sicurezza e di appartenenza, delle motivazioni si comincia a parlare di “flessibilità”

Approccio Socio-Tecnico Logica di sistema aperto vs. logica di sistema chiuso L’impresa come sistema aperto la necessità di stabilità e di equilibrio funzionale la flessibilità come risposta alle variazioni esogene dal lato dell’output e degli input la componente tecnologica ha un ruolo fondamentale nel regolare gli squilibri tra input e out la componente tecnologica agisce come il principale vincolo al sistema sociale dell’impresa La separazione tra un sistema “tecnico” e un sistema “sociale” “Il sistema tecnico stabilisce requisiti che devono essere soddisfatti dal sistema sociale e l’efficacia dell’impresa dipende dalla adeguatezza con cui il sistema sociale è in grado di soddisfare questi requisiti” (Emery e Trist)

Approccio Socio-Tecnico “Esiste una composizione ottimale del gruppo di lavoro che può essere determinata mediante l’analisi dei requisiti del sistema tecnologico” “le esigenze psicologiche fondamentali .. dipendono dalla articolazione in un sistema di ruoli, le cui interrelazioni dipendono dai requisiti di esecuzione dei compiti” “i sistemi socio-tecnici possiedono la proprietà della equifinalità: essi possono conseguire un certo stato di stabilità partendo da condizioni iniziali diverse e in modi diversi” (Emery e Trist, 1960)

Approccio Socio-Tecnico: i principi (1) Nella sua versione più moderna (Cherns): il “minimal critical specification” ridurre le direttive e le procedure ai termini essenziali (“critici”) per “assicurare che il compito sia svolto correttamente e al tempo stesso garantire ai lavoratori di poter offrire il loro contributo” il gruppo (team) come unità base non più l’individuo confini di gruppo poco “porosi”: no job rotation aumentare l’identità di gruppo la multifunzionalità dei lavoratori rispetto alle esigenze del team per creare una certa capacità “slack”

Approccio Socio-Tecnico: i principi (2) feedback per innescare miglioramento e apprendimento formazione, sistema retributivo, sistema informativo centrati sul gruppo presunzione di incompletezza necessità / possibilità di miglioramento continuo armonizzazione tra sistema tecnico e sociale responsabilizzazione e correzione errori job enrichment e cultura del “commitment” come modo di “migliorare le condizioni di lavoro”

Temi di discussione Che cosa hanno in comune questi contributi? Che cosa di diverso? In che senso sono riconducibili a una visione organicista dell’organizzazione? Quali critiche è possibile portare? E’ possibile individuare elementi di “attualita’” nel loro contributo? Quali aspetti, nelle imprese attuali, sono riconducibili agli approcci funzionalisti / organicisti?