La battaglia di San Romano

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Transcript della presentazione:

La battaglia di San Romano www.didadada.it

1 Giugno 1432 Nei pressi di San Romano (Toscana), Firenze (alleata di Venezia) e Pisa (alleata di Milano) si affrontano in battaglia Sia Firenze che Pisa usavano truppe mercenarie I mercenari al soldo di Firenze erano capeggiati da Niccolò da Tolentino Quelli al soldo di Siena erano capeggiati da Bernardino della Ciarda I fiorentini fecero intervenire un secondo corpo di cavalleria, comandato da Michele Attendolo, che costrinse i senesi alla fuga

Nel 1436 la Battaglia è stata raffigurata da Paolo Uccello in un trittico L’opera fu commissionata da Lionardo Bartolini Salimbeni, per onorare la memoria di Cosimo il Vecchio de’ Medici che aveva finanziato la guerra contro Milano e i suoi alleati

Niccolò da Tolentino alla testa dei fiorentini zoom Niccolò da Tolentino alla testa dei fiorentini zoom zoom Disarcionamento di Bernardino della Ciarda Intervento decisivo a fianco dei fiorentini di Michele Attendolo

Useremo la prima tavola del trittico e alcune parti della seconda per vedere all’opera la cavalleria quattrocentesca

zoom zoom zoom zoom zoom zoom zoom zoom zoom zoom

Fine

Pennacchio Celata a becco di passero Coppo L’elmo Guanciali apribili

Il capitano di ventura Noccolò da Tolentino Bastone del comando Nello stendardo si riconoscono i nodi di salomome (sapienza), simbolo araldico dei Tolentino Il  Il capitano di ventura era il comandante di una compagnia privata di mercenari, dette per l'appunto compagnie di ventura. Il copricapo in broccato viola e il bastone del comando sono in realtà da parata, non da battaglia Il capitano di ventura Noccolò da Tolentino

Il giovane scudiero di Niccolò da Tolentino avanza impettito, in abiti eleganti. Anche lui sembra partecipare ad una parata. Nella mano destra porta l’elmo che i Medici hanno donato al condottiero Scudiero = valletto d'armi, ovvero un giovane incaricato di portare le armi e lo scudo del suo signore in guerra Lo scudiero poteva anche essere un nobile che si metteva alle dipendenze di un cavaliere provetto per apprendere l'uso delle armi e del cavallo, in modo da diventare a sua volta cavaliere.  In genere lo scudiero affrontava in battaglia lo scudiero dell’avversario

Picche Modo di impiego della picca in combattimento (serviva prevalentemente a rallentare le cariche della cavalleria) Le picche in secondo piano sono rette da fanti (soldati a piedi). In effetti Firenze nel ’400 organizzò una fanteria costituita da contadini e popolani, da affiancare alla cavalleria mercenaria. Le armature, fatte di piastre metalliche, coprivano tutto il corpo, al punto che venne meno l’uso dello scudo

Nella II parte del trittico, le truppe di Attendolo, cominciano ad arrivare, sbucando dalla collina. Il loro arrivo sarà decisivo per l’esito della battaglia Sullo sfondo, due cavalieri fiorentini lasciano la battaglia per andare a chiamare le truppe di rinforzo di Michele Attendolo

II parte del trittico: Bernardino della Ciarda viene disarcionato L’attacco principale avveniva con lance lunghe e aveva lo scopo di disarcionare il cavaliere nemico che, una volta a terra, faticava a rialzarsi per via della pesante armatura (30-40 kg) II parte del trittico: Bernardino della Ciarda viene disarcionato

Tra le milizie cittadine, Firenze aveva anche un corpo di balestrieri

Rotella = piccolo scudo flottante che aveva la funzione di proteggere l’ascella Lo scontro ravvicinato avveniva con mazze e spade. Queste ultime erano e acuminate, in modo da potersi infilare nelle fessure tra le piastre metalliche delle armature

Destriero = cavallo da battaglia La Battaglia di San Romano fu prevalentemente uno scontro di cavalleria Nel corso del 400 per i destrieri si creò un’armatura, detta barda, composta di piastre di ferro. Era usata raramente perché era molto costosa e appesantiva il cavallo. Destriero = cavallo da battaglia Destrieri rampanti Palafreno = cavallo da parata

Era decorata con i simboli araldici dei capitani di ventura La giornea (veste indossata sull’armatura) Era decorata con i simboli araldici dei capitani di ventura