MACROECONOMIA. IIl Prodotto Interno. Il valore complessivo della produzione di beni e servizi finali effettuata in un Paese in un dato periodo (= normalmente,

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Lezione 10 Il mercato del lavoro
Advertisements

Lezione 7 Applicazione: la politica economica nel breve periodo
Lezioni di macroeconomia
La domanda aggregata in economia aperta. Equilibro domanda offerta
John Maynard Keynes Keynes ( ) un rivoluzionario “improbabile”
Macroeconomia dell’aiuto
Introduzione alla MACROECONOMIA
Modello IS-LM.
Introduzione alla MACROECONOMIA
Problematiche macroeconomiche
Ciclo economico, teoria keynesiana ed intervento dello Stato.
Lezione 4 IL MERCATO DEI BENI
Revisione del modello macroeconomico : il lungo periodo Prodotto aggregato nel lungo periodo La domanda aggregata in economia aperta.Equilibro domanda.
Lezione 2 Ripesa dei temi trattati : grafici obiettivo
Corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche corso di POLITICA ECONOMICA a.a SAVERIA CAPELLARI La domanda aggregata nel lungo periodo.
Risparmio e Investimento
Sistema di contabilità nazionale
Alcune definizioni Politica fiscale Politiche di stabilizzazione
Lezioni di macroeconomia Lezione 2.
Istituzioni di Economia M-Z prof. L. Ditta
TURISMO ED EQUILIBRIO MACROECONOMICO
La formazione del reddito nazionale
Capitolo 19 Spesa e produzione nel breve periodo
ESERCITAZIONE 2.
Economia politica II – Modulo di Macroeconomia
Esercitazione.
22_dati_macroeconomici A.A Istituzioni di economia, corso serale1 22 – Misurare il reddito di una nazione copertina.
Dati Macroeconomici 22 A.A Istituzioni di economia, corso serale1 22 – Misurare il reddito di una nazione copertina.
Legami economici internazionali
Capitolo 1: Introduzione alla macroeconomia
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
La macroeconomia neoclassica
REDDITO DI EQUILIBRIO NEL BREVE PERIODO
LEZIONI DI MACROECONOMIA CAPITOLI 5 & 6
Capitolo 9 Equilibrio macroeconomico con prezzi flessibili.
Cenni di macroeconomia
LO STATO E L’ECONOMIA.
Lezione 10 La politica monetaria
Macroeconomia II ESERCITAZIONE
LA FORMAZIONE DEL REDDITO NAZIONALE
LEZIONI DI MACROECONOMIA CAPITOLO 2
Corso di Macroeconomia Lezione 7 : Modello IS-LM
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 II SEMESTRE A.A
Introduzione al corso Istituzioni di Economia Politica II Istituzioni di Economia Politica II (CLEA/CLAM )
Copyright © 2006 Thomson Learning 18 Risparmio, investimento e il sistema finanziario.
La determinazione del Reddito Nazionale
I principali temi della macroeconomia
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo Lezione n. 4 II SEMESTRE A.A
Revisione del modello macroeconomico Breve periodo, lungo periodo crescita Prodotto aggregato nel lungo periodo La domanda aggregata in economia aperta.
Economia Politica - Macroeconomia
Regimi di cambio Lezione 20 Corso di Macroeconomia (L-Z)
Modello Domanda-Offerta Aggregata (AD-AS)
Lezione 1Economia Politica - Macroeconomia1 Semplificazioni, principali definizioni e obiettivi della macroeconomia.
1 ECONOMIA POLITICA Esercitazione 7 dicembre ‘07.
Economia e Organizzazione Aziendale
L’ equilibrio del mercato dei beni: applicazioni Istituzioni di Economia Politica II.
PRODOTTO E REDDITO NAZIONALE Prof. Fabio Asaro. TRA LE GRANDEZZE AGGREGATE PIU’ IMPORTANTI ELABORATE DALLA CONTABILITA’ ECONOMICA NAZIONALE CI SONO.
ISTITUTO PROFESSIONALE SASSETTI-PERUZZI Sede coordinata di Scandicci A
Blanchard, Amighini e Giavazzi (2010), Scoprire la macroeconomia, vol. I - Cap. 3 Interazione tra produzione, reddito e domanda Variazione della domanda.
5 introduzione alla CONTABILITÀ NAZIONALE (segue) L’argomento: misurazione delle variabili macroeconomiche Oggi parleremo di: (d) misurazione del PIL con.
UNA NOTA SUGLI ESITI DELLA POSSIBILE MANOVRA FISCALE “ DA IRPEF A IVA ” 22 GIUGNO 2011 MARIANO BELLA DIRETTORE UFFICIO STUDI CONFCOMMERCIO.
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo XIX. Regimi di cambio Capitolo XIX. Regimi di cambio.
1 L’EQUILIBRIO MACROECONOMICO. 2 OCCUPAZIONE E PRODUZIONE TASSO DI DISOCCUPAZIONE NATURALE EQUILIBRIO TRA DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO LIVELLO DI OCCUPAZIONE.
San Valentino giugno 2016 Esercitazione n. 04. As, Ad Supponiamo che l’economia di Papignopoli sia stabile in corrispondenza del proprio livello naturale.
Transcript della presentazione:

MACROECONOMIA

IIl Prodotto Interno. Il valore complessivo della produzione di beni e servizi finali effettuata in un Paese in un dato periodo (= normalmente, un anno).

PIL Prodotto = valore della produzione (nuova) di un anno Interno = realizzato all’interno di un Paese Lordo = comprensivo degli ammortamenti

Gli ammortamenti sono definibili come un costo di produzione dovuto al logoramento del capitale uuna macchina del valore di euro e destinata a durare 10 anni si deprezza del 10%, cioè di euro ogni anno; ppertanto, ogni anno verranno iscritti in bilancio € come ammortamenti; ccontabilmente, si tratta di un costo anticipato.

Il PIL sottovaluta la reale entità della produzione. Il PIN (Prodotto Interno Netto) costituirebbe una misura più corretta, ma è difficile da calcolare (= sono necessarie maggiori informazioni).

Il PIL di un paese in un dato anno è costituito dalla somma dei valori di tutti i beni e servizi prodotti in quell'anno in quel paese.

p 1 X 1 + p 2 X 2 + p 3 X 3 + ….. p n X n

Ma, per fare ciò, è necessario conoscere i prezzi !!!

CONOSCETE BENI CHE NON HANNO UN PREZZO (MA HANNO UN VALORE)? - BENI COMUNI - BENI PUBBLICI - ESTERNALITA’

1Stati Uniti12,98021Thailandia Cina10,00022Sudafrica Giappone4,22023Polonia India4,04224Paesi Bassi512 5Germania2,58525Filippine Gran Bretagna1,90326Pakistan Francia1,87127Arabia Saudita374 8Italia1,72728Colombia Russia1,72329Ucraina Brasile1,61630Bangladesh Corea del Sud1,18031Belgio Canada1,16532Egitto Messico1,13433Malesia Spagna1,07034Svezia Indonesia93535Austria Taiwan Vietnam Australia Algeria Turchia Hong Kong Iran Svizzera Argentina Grecia251.7 La comparazione del PIL tra diversi Paesi miliardi $ US, 2007

PIL pro capite = PIL abitanti

1Bermuda69,90021Finlandia32,800 2Lussemburgo68,80022Belgio31,800 3Jersey57,00023Paesi Bassi31,700 4 Guinea Equatoriale 50,20024Svezia31,600 5 Emirati arabi uniti 49,70025 Gran Bretagna 31,400 6Norvegia47,80026Germania31,400 7Isole Cayman43,80027Isole Faroe31,000 8Irlanda43,60028Singapore30,900 9Stati Uniti43,50029Francia30, Isole Vergini britanniche 38,50030Monaco30,000 11Islanda38,10031Italia29,700 12Danimarca37,00032Qatar29,400 13Hong Kong36,50033Taiwan29,000 14Austria35,50034Gibilterra27,900 15Canada35,20035Spagna27,000 16Man, Isola Man, Isola di35,00036Israele26,200 17San Marino34,10037 Nuova Zelanda 26,000 18Svizzera33,60038Brunei25,600 19Giappone33,10039Bahrein25,300 20Australia32,90040Isole Falkland25,000 PIL pro capite

206Sierra Leone Madagascar Afghanistan Timor orientale Tanzania Congo (ex Zaire) Burundi Isole Salomone Comore Malawi Somalia600

Il tasso di crescita (annuo) del PIL

Tassi di crescita annui PIL, Paesi OECD,

Tassi di crescita annui PIL pro capite, Italia,

1 PIL pro c. Italia Prezzi PIL pro c. Italia Prezzi PIL pro c. Nord- Centro Prezzi PIL pro c. Sud-Isole Prezzi Rapporto Sud- Isole/ N.-centro , , , , , , , , , , , , , , , , ,60 Andamento PIL p.c., Italia:

- a calcolare il ‘benessere’ di un paese (?); - a fare confronti tra Paesi; - a fare confronti nel tempo.

MA IL PIL MISURA DAVVERO IL BENESSERE DI UN PAESE ?

Cosa entra nel PIL ? qualunque prodotto finale dell'attività economica.... prodotto in un dato anno.... in quanto vi sia un passaggio di diritti e un corrispondente passaggio di denaro.

Cosa non entra nel PIL ? Produzioni che è difficile o impossibile rilevare

Non entrano nel PIL:

LL’economia criminale entra nel PIL attraverso stime

Anche l’economia sommersa (o ‘nera’) entra nel calcolo del PIL attraverso stime.

LL’autoconsumo Non entra nel PIL:

Altre omissioni del PIL: - istruzione, cultura - salute - qualità dell’ambiente - patrimonio storico, artistico e paesaggistico - tempo libero

Il ‘campione mondiale’ del PIL ? ‘un individuo con malattia in fase terminale, divorzio in corso e che fa uno scontro frontale con la sua auto’ (M. Anielsky)

IN CONCLUSIONE:

Il RN è la somma dei redditi di un paese in un anno

REDDITO NAZIONALE = salari + interessi + profitti

Il calcolo del PIL in pratica:  somma dei valori della produzione finale oppure  valore aggiunto dell’impresa

Il calcolo del valore aggiunto: valore aggiunto  salari + interessi + profitti

Il calcolo del PIL in base al metodo del valore aggiunto 1 2 Salari, interessi e profitti 3 Valore totale 4 Somma dei valori finali (all’uscita dalla fabbrica) 5 Valore aggiunto Stadio 1 (materie prime) 80 Stadio Stadio Stadio Stadio finale (prodotto finito) Valore totale

PIL  valore aggiunto  salari + interessi + profitti  REDDITO NAZIONALE

Il PIL coincide (approx.) con il reddito nazionale

Reddito personale disponibile = reddito nazionale - profitti delle imprese + dividendi - imposte + trasferimenti

I prezzi dei beni, cambiando nel tempo, fanno variare il valore del PIL anche a parità di quantità fisiche.

PIL ITALIA= € miliardi ca.

Nelle serie del PIL a prezzi costanti, i valori del PIL di ciascun anno sono deflazionati (= ridotti di una percentuale pari all’incremento medio dei prezzi verificato in ciascun anno).

 Es.: - PIL ITALIA 2000 (PREZZI CORRENTI): miliardi € - PIL ITALIA 2001 (PREZZI CORRENTI): miliardi € AUMENTO PIL (A PREZZI CORRENTI): + 10% Ma: - AUMENTO MEDIO PREZZI : + 7% AUMENTO PIL (A PREZZI COSTANTI): + 3 %

LA VISIONE LIBERISTA DELL’ECONOMIA E DELLA SOCIETA’

L’ottimismo della ‘Belle Epoque’

Per i Neoclassici, l’obiettivo è l’equilibrio del mercato (= dei mercati). Questo obiettivo è assicurato dal libero fluttuare dei prezzi.

I NEOCLASSICI RICONOSCEVANO LA POSSIBILITA’ DI DISCREPANZE FRA DOMANDA E OFFERTA…

MA, SECONDO LORO, CIO’ POTEVA AVVENIRE SOLAMENTE IN VIA TRANSITORIA, PERCHE’….. I PREZZI, MUOVENDOSI, FINISCONO CON L’ASSICURARE SEMPRE L’EQUILIBRIO!

Legge di Say : “l’offerta crea la sua domanda” - « Un prodotto terminato offre da quell'istante uno sbocco ad altri prodotti per tutta la somma del suo valore. Difatti, quando l'ultimo produttore ha terminato un prodotto, il suo desiderio più grande è quello di venderlo, perché il valore di quel prodotto non resti morto nelle sue mani. » 52

“Ma non è meno sollecito di liberarsi del denaro che la sua vendita gli procura, perché nemmeno il denaro resti morto. Ora, non ci si può liberare del proprio denaro se non cercando di comperare un prodotto qualunque. Si vede dunque che il fatto solo della formazione di un prodotto apre all'istante stesso uno sbocco ad altri prodotti.» (Traité d’économie politique, Libro I, Cap. XV, pp )

QUINDI, LE CRISI SONO SEMPRE E SOLTANTO TEMPORANEE?

LA GRANDE DEPRESSIONE

Disoccupazione volontaria ?

DISOCCUPAZIONE USA (milioni di individui)

PIL USA (miliardi di dollari)

John Maynard Keynes ( )

Due punti fondamentali del pensiero keynesiano: 1 –L’equilibrio sul mercato (domanda = offerta) non significa necessariamente piena occupazione.

2 – Le ‘ricette’ liberiste aggravano, anziché risolvere, le crisi

CHE COSA ORIGINA LE CRISI?

PRODOTTO REDDITO SPESA PRODOTTO

PRODUZIONE REDDITO La produzione genera un reddito equivalente nel per. 1… … ma il reddito darà luogo a una produzione equivalente nel per. 2?

PRODUZIONE REDDITO ? La produzione genera un reddito equivalente…. ma il reddito darà luogo a una produzione equivalente nel periodo seguente? REDDITO = SPESA ?

DOMANDAOFFERTA BENI DI CONSUMO (famiglie) BENI DI CONSUMO BENI DI INVESTIMENTO (imprese) BENI DI INVESTIMENTO = = =

LA SPESA PUO’ RISULTARE INFERIORE AL REDDITO, PERCHE’ PARTE DEL REDDITO VIENE RISPARMIATA. MA, IN QUESTO CASO, DOVREBBE ESSERE IMPIEGATA PER FARE INVESTIMENTI. GLI INVESTIMENTI, A LORO VOLTA, POTREBBERO ESSERE INSUFFICIENTI AD ASSORBIRE TUTTO IL REDDITO.

Ne deriverebbe una crisi causata da INSUFFICIENZA DI DOMANDA

1) consumi 2) risparmi ≡ investimenti

Risparmio ? tesaurizzazione

Interesse (r) quantità di K offerta domanda r* q* E O Il ‘mercato dei capitali’ Ci sarà sempre un ‘prezzo’ di K (= r*) che renderà eguali domanda e offerta di capitale

Per i Neoclassici, il saggio di interesse, fluttuando, porterà sempre in equilibrio la domanda e l’offerta di capitali.

Secondo Keynes, i risparmiatori potrebbero offrire capitali alle imprese in misura insufficiente: 1.‘preferenza per la liquidità’; 2.Movente speculativo.

Ciò rende la domanda insufficiente ad assorbire tutta l’offerta potenziale: parte dei fattori esistenti (capitale, lavoro) potrà non essere occupata.

1) consumi 2) investimenti spesa privata 3) spesa pubblica (Stato) 4) Commercio internazionale

DOMANDA AGGREGATA  C + I + G +(X-N)

I CONSUMI DIPENDONO DAL REDDITO SE IL REDDITO E’ BASSO, I CONSUMI NON POTRANNO FARE AUMENTARE LA DOMANDA

GLI INVESTIMENTI SONO IMPREVEDIBILI (DIPENDONO DAGLI ‘ANIMAL SPIRITS’ DEGLI IMPRENDITORI): IN UNA CRISI, GLI IMPRENDITORI NON INVESTIRANNO

RIMANE LA SPESA PUBBLICA

Produzione (  Reddito) Spesa Domanda = consumi (C) z Y’ 45° Equilibrio di mercato

Domanda di consumi(C) Produzione (  Reddito) (Y) Spesa DA = C z Y’ gap 45° Produzione di piena occupazione Y* Disoccupazione dei fattori I consumi da soli sono insufficienti Equilibrio di mercato

Secondo Keynes, ci può essere equilibrio di mercato, ma, allo stesso tempo disoccupazione.

Ci sono altre componenti della domanda? 2 - la domanda di investimenti 87

Produzione (  Reddito) (Y) Spesa DA = C z Y’ gap 45° Produzione di piena occupazione Y* Disoccupazione dei fattori Equilibrio di mercato DA’= C + I

Ci sono altre componenti della domanda? 3 - la spesa pubblica. 89

Produzione (  Reddito) (Y) Spesa z Y’ gap 45° Produzione di piena occupazione Y* Disoccupazione dei fattori DA’= C + I + G Aggiungiamo la spesa pubblica(G):

Keynes: - Ci può essere disoccupazione involontaria di lavoro e capitale. - La disoccupazione dipende dal basso livello della domanda. - Lo Stato può tenere alto il livello della domanda.

A differenza dei privati (imprese e famiglie), lo Stato non può essere ‘pessimista’.

La disoccupazione secondo i Liberisti: il mercato del lavoro

salario numero lavoratori offerta domanda w* q* E O q”q’ Salario minimo più alto di E: Disoccupazione w min Disoccupazione volontaria

Neoclassici: se i salari sono liberi di muoversi (fluttuare) sulla base della domanda e dell’offerta di lavoro, non vi potrà essere disoccupazione, se non volontaria.

SCUOLA DI PENSIERO SIGNIFICATO DI ‘PIENA OCCUPAZIONE’ NEOCLASSICI (LIBERISTI) OCCUPAZIONE DI TUTTI COLORO CHE SONO DISPOSTI A LAVORARE AL SALARIO DI MERCATO KEYNES OCCUPAZIONE DI TUTTI COLORO CHE POSSONO E VOGLIONO LAVORARE

La disoccupazione è la conseguenza della insufficienza della domanda. Keynes:

Il basso livello della domanda può essere esso stesso la conseguenza della disoccupazione. Inoltre…

- In un’economia di mercato, tutti hanno rapporti con tutti, ma in maniera indiretta. - La domanda dipende molto più dalle aspettative dei soggetti che dalla situazione presente.

In un’economia di mercato, è bene che la gente sia ottimista I GOVERNANTI DEVONO MOSTRARSI OTTIMISTI

‘Supponiamo di smettere del tutto di spendere il nostro reddito e di cercare di salvare il capitale. Ebbene, tutti sarebbero disoccupati.. Pertanto, o casalinghe patriottiche, domattina di buon’ora precipitatevi nelle strade e dirigetevi verso quelle bellissime vendite che sono pubblicizzate dappertutto. Farete una cosa buona per voi stesse, perché le merci non sono mai state così a buon mercato … e avrete l’ulteriore gioia di accrescere l’occupazione [e] di fare aumentare la ricchezza del Paese..’ ( J.M. Keynes, trasmissione radiofonica, gennaio 1931 )

Ma l’ottimismo ha dei limiti…

“… vai avanti tu..”

Lo Stato può/deve intervenire nell’economia in due modi: - attraverso la spesa pubblica (politica fiscale); - attraverso il costo del denaro (politica monetaria).

Nella visione liberista, entrambi i mezzi costituiscono ‘interferenze’ con il mercato.

The Economist (22 agosto 1930): “l’economia vive al di là dei suoi mezzi... Il bilancio dello Stato deve essere in equilibrio..”

COME SI CREA IL REDDITO IN UNA ECONOMIA DI MERCATO ?

Pinco (dà lezioni di lingue) Pallino (fornisce cure dentistiche) Tizio ( lezioni di economia) trasferimenti di merci trasferimenti di denaro Caio (vende vacanze in villaggi turistici Sempronio (trasporta passeggeri in aereo) REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO TOTALE = 500 $

Pinco (dà lezioni di lingue) Pallino (fornisce cure dentistiche) Tizio (dà lezioni di economia) trasferimenti di merci trasferimenti di denaro Caio (vende vacanze in villaggi turistici Sempronio (trasporta passeggeri in aereo) REDDITO TOTALE = 0 $ Se Pinco non paga più Tizio, non potrà più essere pagato da Pallino!

IIl reddito che può essere generato dagli scambi di un dato ammontare di risorse può variare da zero a valori massimi. Il reddito misura non le risorse, ma l’attività di un’economia !

Supponiamo che troviate un pozzo di petrolio nel vostro giardino…

Sareste diventati ricchi per questo?

I beni creano la domanda NON PU0’ ESSERCI CRISI La domanda crea i beni

L'esistenza di stimoli alla domanda è cruciale. Gli stimoli proverranno soltanto in parte da bisogni “essenziali”.

Gli stimoli verranno anche da bisogni voluttuari: - mode, - atteggiamenti culturali e sociali nuovi ….

- Eventi distruttivi, o catastrofici, stimolano una domanda di beni sostitutivi.

- Il fatto che i beni siano 'troppo durevoli' non è positivo.

Se le lame dei rasoi fossero eterne…

- pubblicità

LLe innovazioni possono stimolare fortemente la domanda Innovazioni di prodotto

Creare nuovi bisogni sviluppa il mercato.

La cultura non aiuta a mangiare

LA CULTURA AIUTA IL MERCATO A CRESCERE

 Le ‘reti di protezione’ (pensioni, assicurazioni, sanità, ecc.) possono incoraggiare la domanda (  WELFARE SYSTEM).  La certezza del diritto rafforza la domanda.

 La disponibilità di mezzi adeguati per effettuare acquisti è essenziale (  credito ).

 In molti casi, converrà che lo stesso venditore finanzi il suo compratore.  Al creditore non conviene mai la bancarotta del debitore

Pinco (dà lezioni di lingue) Pallino Tizio (guida dumpers ) trasferimenti di merci trasferimenti di denaro (fornisce cure dentistiche) Caio (vende vacanze in villaggi turistici Sempronio (trasporta passeggeri in aereo) REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO = 100 $ REDDITO TOTALE = 500 $ STATO Costruisce case

= in teoria, la spesa di 100 ha generato reddito nazionale per 500 ! ‘EFFETTO MOLTIPLICATORE’

In realtà, in questo processo ci saranno delle ‘perdite’…

Stato Pallino Tizio trasferimenti di merci trasferimenti di denaro Caio Sempronio TOTALE = da 100 iniziali a 230 finali

Il moltiplicatore della spesa pubblica (propensione al consumo: 60%) G = 100incremento RN 1° round:100  2 2° round :60% (100) = 60  3 3° round :60% (60) = 36  4 4° round :60% (36) = 22 55° round:60% (22) = 13 ecc. ecc. …

Il moltiplicatore della spesa pubblica. Ad es.: (….) = 230 = 2,3 volte la spesa iniziale !

Ma, oltre al risparmio, vi saranno altre ‘perdite’. - le imposte -le importazioni di beni dall’estero..

G = 100incremento RN 1° round:100  2 2° round :50% (100) = 50  3 3° round :50% (50) = 25  4 4° round :50% (25) = 12,5 55° round:50% (12,5) = 6 ecc. ecc. … TOTALE: 193,5 - Risparmio : 40% - Imposte: 10%

- Risparmio : 40% - Imposte: 10% - Importazioni: 10% G = 100incremento RN 1° round:100  2 2° round : % (50) = 45  3 3° round :40% (45) = 18  4 4° round :40% (18) = 7 55° round:40% (7) = 3 ecc. ecc. … TOTALE: 173

Quindi: che cosa influisce sul valore del moltiplicatore ? 1 - risparmio; 2 - imposte; 3 - importazioni.

Ciò che oggi contribuisce maggiormente a tenere basso il valore del moltiplicatore, è la propensione a importare beni dall’estero.

UNA RIDUZIONE DI SPESA AVRA’ UN EFFETTO DE-MOLTIPLICATIVO

da questo reddito possono essere ricavate le imposte Spesa pubblica Reddito Imposte La spesa pubblica crea reddito : che finanzieranno l’ulteriore spesa pubblica. moltiplicatore de-moltiplicatore

la spesa pubblica può generare tanto reddito da autofinanziarsi? ???????????????? 100 Spesa pubblica 500 Reddito nazionale 100 imposte Allora:

La spesa può generare tanto reddito da autofinanziarsi ? Spesa pubblica = Reddito nazionale 100 imposte Poco probabile …

Quale spesa pubblica ? Consumi o investimenti ? Opere necessarie o anche opere voluttuarie ?

Non importa

Keynes scriveva: - fate costruire delle piramidi; - fate scavare delle buche e poi fatele riempire di nuovo.

Centro Polifunzionale, Giarre (CT).

Il limite non intravisto (?) da Keynes: LA SPESA PUBBLICA GENERA DEBITO PUBBLICO

Il Paradosso della Parsimonia Se vogliamo aumentare il nostro risparmio, e quindi spendiamo di meno, il nostro reddito si riduce, e alla fine il risparmio che abbiamo realizzato potrebbe risultare minore di quanto ci aspettavamo …