Capitolo 5 Gli esiti del percorso di ricerca valutativa sulla pianificazione zonale degli interventi per linfanzia e ladolescenza
Questo capitolo riporta il quadro emerso dagli incontri con i referenti degli Uffici di Piano e i referenti/ coordinatori 285 di ciascun ambito territoriale in merito alle considerazioni complessive sul secondo triennio e sul livello di integrazione con i Piani di zona
Verranno in particolar modo sviluppati i seguenti punti: il coordinamento della l.285/97 lintegrazione tra Piano di zona e Piano distrettuale 285 le riflessioni rispetto allesperienza 285 le prospettive future
Il coordinamento della l. 285/97 - Il distretto di Riccione - Il punto di vista del referente 285Il punto di vista del referente dellUfficio di Piano Il coordinamento prevede la presenza dei responsabili comunali, la partecipazione è poi allargata al terzo settore, alle cooperative, le associazioni, ecc. Per questioni strettamente economiche e amministrative si sono incontrati principalmente i responsabili comunali, nel momento in cui il discorso chiamava più in causa la progettazione, la progettualità o la verifica di questi aspetti, allora gli incontri si sono fatti con i progettisti o le associazioni. Molti rapporti con le associazioni, il terzo settore, li tenevano più che altro i Comuni di riferimento. Nel corso del triennio le difficoltà sono state di approccio con uno strumento nuovo che era quello che prevedeva di rapportarsi, dunque erano difficoltà implicite. E stato un momento alto, in cui la decisione era decisione di un territorio ed era espressa e condivisa oltre che dagli enti locali anche dal Terzo Settore, lassociazionismo… E in questa esperienza il ruolo della Provincia è stato molto forte fin dallinizio, dalle prime battute, ed ha continuato ad è stato forte al di là degli avvicendamenti politici e di personale dedicato. E al corrente della funzione di coordinamento, ritiene sia stata una funzione impegnativa da svolgere, data la complessità di integrare 14 Comuni della zona. Da tempo hanno sviluppato questa funzione attraverso la nomina e lattivazione di un referente organizzativo per tutti i Comuni in servizio presso il Comune di Riccione Per la realizzazione degli interventi si sono divisi in 4 ambiti territoriali:1) Riccione, Coriano, Misano Adriatico; 2) Cattolica e San Giovanni in Marignano; 3) Morciano di Romagna, San Clemente, Gemmano; 4) Mondaino, Montegridolfo, Saludecio. Il coordinatore di zona per i progetti 285/97 e i principali Comuni della zona hanno partecipato agli incontri di coordinamento organizzati dalla Provincia. Lattenzione è stata posta alla definizione di un equilibrio tra i diversi bisogni dei territori e le risorse a disposizione, attraverso una ricognizione sulle esigenze e sugli interventi che potevano essere messi in piedi nelle varie realtà (ci si è anche dati dei criteri), e successivamente ci si è concentrati sugli indirizzi regionali e nazionali per consentire lo sviluppo e il consolidamento di sportelli psico-pedagogici, ludoteche, mediateche, ecc.
Lintegrazione tra Piano di zona e Piano distrettuale Il distretto di Riccione - Il punto di vista del referente 285 Cè stato proprio un passaggio tra leggi di settore e pdz che ha inteso valorizzare le competenze acquisite e la metodologia utilizzata. È stato molto positivo capitalizzare lesperienza delle risorse umane impegnate nei nuovi percorsi, tenendo presente la storia e i percorsi precedentemente fatti. Conoscere le tematiche, gli argomenti, le problematiche ha fatto sì che adesso, il confronto che si fa con i colleghi degli altri Comuni vive della attualità così come di un passato che si è costruito insieme. Il punto di vista del referente dellUfficio di Piano… Allinterno dellufficio di piano si sono individuati dei referenti comunali per la elaborazione di accordi di programma per area (tra cui appunto quella della famiglia e minori), hanno costituito una segreteria dellufficio di piano che sta coordinando questo lavoro della predisposizione di tali accordi di programma e della programmazione per area. Attualmente hanno provveduto alla nomina dei referenti comunali, il passo successivo è la programmazione per la predisposizione dei nuovi Piani di zona.
Le riflessioni rispetto allesperienza Il distretto di Riccione - Il punto di vista del referente dellUfficio di Piano… Nel passaggio 285-piani di zona si sono dimezzate le risorse economiche Il lavoro svolto dalla Provincia di Rimini a supporto della programmazione 285 cè stato ed è stato utile, le modalità con cui è stato fatto questo lavoro costituiscono certamente un modello per la programmazione afferente a tutte le aree dei Piani di zona, le aspettative su questo provengono soprattutto dal mondo dellassociazionismo e del Terzo Settore in generale Prospettive future LUfficio di Piano non ha ancora ragionato sulladozione di specifiche strategie, riflessioni o decisioni in ordine allo sviluppo/proseguimento o interruzione dei progetti 285. Questo anche perché i nuovi Piani di zona devono ancora essere presentati, attualmente siamo ancora nella fase di realizzazione dellultimo anno del secondo triennio 285. Referente 285 Responsabile UdP
Il distretto di Rimini Il punto di vista del referente dellUfficio di Piano Il coordinamento 285 È a conoscenza del coordinamento provinciale sui progetti 285 il cui sviluppo considera positivamente anche per la collaborazione tra Provincia che ha curato il report per il monitoraggio e la valutazione. Questo coordinamento è servito e serve a qualificare gli interventi riguardanti linfanzia e ladolescenza, e apre prospettive di confronto con alcuni progetti prima finanziati con la Legge 45/99 per una programmazione più efficace e mirata al benessere sociale. Lintegrazione 285 e piano di zona Finora ci si è limitati a definire le risorse e non è cosa da poco, vista la separazione tra gruppi di lavoro, tipo quello chiamato a seguire il percorso per la elaborazione dei Piani di zona e quelli istituiti per la attuazione delle leggi di settore, il ruolo delle Province e tutto il resto. Tutto ciò ha creato uno sfasamento, anche se in qualche occasione cè stata una consapevolezza che ha fatto sì che ci si interrogasse sul dove stiamo andando e sullobiettivo di un raccordo. Il problema sarà a conclusione del triennio a fronte dei tagli sulle risorse economiche quando si dovrà decidere dove acquisire ulteriori risorse per il mantenimento dellesistente oppure cosa tagliare.
Il distretto di Rimini Il punto di vista del referente dellUfficio di Piano Il ruolo dellUDP nella promozione di politiche per linfanzia e ladolescenza Il distretto di Rimini ha incontrato diverse difficoltà, soprattutto politiche, nella definizione del ruolo delludp. Emerge molto forte la necessità di uscire da questi impasses sviluppando lintegrazione con gli altri soggetti, in primis con lA.Usl, rivendicando il ruolo dei Comuni di responsabilità nel campo delle politiche sociali e sociosanitarie. Grossa fatica a pensare come continuare con la 285 mancando anche elementi per poter definire chiaramente delle priorità sulle quali investire. Riflessioni in merito allesperienza 285 Diversi gli aspetti positivi che la 285 ha contribuito a sviluppare: - lintegrazione con la scuola, con lA.Usl e con lassociazionismo e la cooperazione. E positivo che ci siano questi rapporti attivati, che ci siano delle sensibilità, che siano state fatte delle sperimentazioni... Però lesperienza degli enti coinvolti nella progettazione 285 finora si è un po troppo fermata a degli stereotipi nella progettazione, bisognerebbe riuscire a fare il salto di qualità, ma è positivo che ci si sia accorti di questo grazie al monitoraggio, a tante cose, i processi ci sono, non bisogna sedersi, accontentarsi, bisogna alzare la qualità per assicurare un benessere sociale che può anche prevenire.
Il distretto di Rimini Il punto di vista del referente dellUfficio di Piano Prospettive future A fronte della scarsità di risorse e della separatezza che caratterizza i soggetti coinvolti pare necessario sviluppare un forte lavoro di rete (che in parte con la 285 si è già definito) e far si che questo si sviluppi attraverso anche una maggiore consapevolezza politica. È però altrettanto urgente interrogarsi su ruoli e responsabilità di ciascun soggetto coinvolto e definire con chiarezza quali sono i confini di questi ruoli e le modalità/ i criteri attraverso i quali si giocano perché ad oggi su questi aspetti risulta esserci confusione, ad esempio: - Definizione dei ruoli di governo: Regione Provincia A. Usl Comune - Definizione dei criteri della partecipazione del volontariato e della cooperazione Il ruolo della Provincia Va qualificato anche il ruolo della Provincia che non risulta essere quello di sostituirsi ai Comuni ma di promuovere conoscenza sul mondo minorile, qualificare maggiormente il monitoraggio e la valutazione degli interventi 285, attivare la partecipazione degli enti e facilitare un dialogo tra Regione e enti locali, supportare la definizione di politiche per linfanzia e ladolescenza proponendo anche riflessioni sulla possibile ridefinizione dei compiti di alcuni organismi come la Conferenza sociosanitaria provinciale.