Monica Brezzi – Francesca Utili Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione Ministero dello Sviluppo Economico Workshop su politica regionale.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il piano sociale di zona: dal government alla governance
Advertisements

Gli obiettivi di servizio : fase e fase post maggio 2012 Giunta Regionale dAbruzzo Servizio Programmazione e Sviluppo Ufficio Segreteria Tecnica.
Programmazione : innovazioni di metodo
X Conferenza nazionale di statistica Unità di valutazione degli investimenti pubblici Roma, 16 dicembre 2010 COME RENDERE LA STATISTICA IMPORTANTE PER.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
Presentazione PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SULLINDAGINE OCSE-PISA E ALTRE RICERCHE NAZIONALI E INTERNAZIONALI Azione 1: Interventi per docenti del.
Azione 1 Formazione linguistica ed educazione civica : Fondo Europeo per l'Integrazione di cittadini di Paesi terzi -Annualità Presentazione a cura.
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
1 Programmazione, attuazione e monitoraggio degli investimenti pubblici finanziati con le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate e i Fondi strutturali.
Programmazione, attuazione e monitoraggio degli investimenti pubblici finanziati con le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate e i Fondi strutturali.
Il sociale nelle politiche regionali di sviluppo e coesione Emanuele Villa Palermo, 18 gennaio 2013 Emanuele Villa Palermo, 18 gennaio 2013 Il welfare.
P. Rubino, Enna, Non è impegnata l'istituzione di appartenenza del relatore. 11 Piero Rubino UVAL/DPS/MISE Gli obiettivi e gli incentivi premiali.
Unione Europea e Fondi Strutturali
una valutazione dell’esperienza e principali risultati raggiunti
ISTAT, 16 giugno 2010 Unità di valutazione degli investimenti pubblici DATI TERRITORIALI E POLITICHE DI SVILUPPO: PRODURRE, UTILIZZARE E DIFFONDERE INFORMAZIONI.
Avanzamento Finanziario e Fisico - FESR. 2 Lavanzamento del Programma FESR A metà programmazione il PON Ambienti per lapprendimento evidenzia un ottimo.
Avanzamento Finanziario e Fisico - FSE. 2 Lavanzamento del Programma FSE A metà programmazione il PON Competenze per lo sviluppo evidenzia un ottimo livello.
LA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
Lautovalutazione come strumento a supporto della programmazione regionale Roma, 9 novembre 2011 Silvia Ciampi Isfol.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE 2010
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
GLI INVESTIMENTI PUBBLICI FINANZIATI
PIANO DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE SULLINDAGINE OCSE-PISA rivolto a tutti gli insegnanti di italiano, matematica e scienze del biennio della scuola.
Il primo anno di attività del Fondo unico Letizia Ravoni, Direttore generale Servizio progetti, studi e statistiche Una novità: il Fondo unico per le Aree.
Monica Brezzi –Unità di Valutazione degli Investimenti pubblici Meccanismi di incentivazione nella pubblica amministrazione: l'esperienza della premialità
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
Ministero dello Sviluppo Economico
1 Gli obiettivi di servizio del QSN Giunta Regionale dAbruzzo Servizio Programmazione e Sviluppo Ufficio Studi, Programmazione e Monitoraggio.
1 GIUNTA REGIONALE DABRUZZO SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO Gli obiettivi di servizio del QSN ed il sistema della premialità della Regione.
2 PAROLE CHIAVE 1) Sistema di accreditamento Valida e credibile attestazione della capacità delloggetto della valutazione di soddisfare i bisogni dei.
1 IL PIANO REGIONALE DI SVILUPPO. 2 Il programma di sviluppo regionale è lo strumento con cui si individuano e si organizzano gli interventi necessari.
1 Gli obiettivi di servizio del QSN Sede: Sviluppo Italia Abruzzo Sulmona, 17 dicembre 2007 Giunta Regionale dAbruzzo Servizio Programmazione.
A cura di Emilio Gregori Foggia, 12 aprile 2007 Il Sistema Informativo Sociale Regionale della Regione Puglia (SISR)
Tempi delle città I progetti di regolazione Daniela Gregorio Milano 19 aprile 2007.
Ambiente: acqua, aria, rifiuti. Politiche ambientali e partecipazione pubblica Roberta Cucca IReR.
Ministero dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca DIPARTIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE DIREZIONE GENERALE AFFARI INTERNAZIONALI UFFICIO IV PIANO UNITARIO.
POLITICHE EUROPEE PER L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
Coordinatore della Segreteria Tecnica del Progetto Monitoraggio
Assessorato alla Programmazione Direzione Programmazione e Statistica Lesperienza della Regione Piemonte Clara Varricchio Responsabile del Progetto Monitoraggio.
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Progetto sperimentale per un sistema di valutazione finalizzato allerogazione di premi e di.
PIANO DI COMUNICAZIONE DEL Programma Operativo FESR Provincia Autonoma di Trento.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
UNA RETE PER LA COOPERAZIONE TERRITORIALEUROPEA Dolores Deidda Catanzaro 15 dicembre 2008.
Linnovazione della PA quale condizione di successo per la politica regionale unitaria: I Programmi di Governance Ministero dello Sviluppo Economico.
SETTORI PRIORITARI PER IL PERIODO AGENDA EUROPEA PER L'APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI 1.
A.SS.2 Isontina III CONFERENZA REGIONALE HPH 5 maggio 2011 Monfalcone La rete HPH e il guadagno di salute in tutte le politiche : il valore della rete.
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
Silvia Baldo Alessandro Ghigi 24 gennaio 2003 INFORMAZIONE ED ORIENTAMENTO SULLIMMIGRAZIONE LA CARTA DEI SERVIZI.
LE POLITICHE GIOVANILI La Valle dAosta per i giovani.
Azioni previste dai Programmi Operativi Nazionali: Competenze per lo Sviluppo IT051PO007 - finanziato con il FSE Annualità 2009 e Programmazione.
P.F. POLITICHE COMUNITARIE LA RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI U.E Le priorità della riforma nelle Regioni dell’attuale Ob.2 (FESR)
Università degli studi di Camerino
Raffaello Cervigni - I servizi per la fruizione delle risorse ambientali I servizi per la fruizione delle risorse ambientali Raffaello Cervigni Servizi.
L’Amministrazione Finanziaria
Il FORMEZ al passo coi tempi. Il Formez domani Il Formez oggi Il Formez ieri.
P.F. POLITICHE COMUNITARIE LA RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI U.E Le priorità della riforma nelle Regioni dell’attuale Ob.2 (FESR)
1 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE La nuova città è già nata facciamola crescere insieme Piano Strategico della Spezia Comune della Spezia Provincia della Spezia.
FDL Dipartimento FRS FONDI STRUTTURALI Una risorsa finanziaria importante per lo sviluppo della Regione, del Paese e della Comunità Europea.
Conferenze per la promozione e la diffusione del Programma e dei suoi contenuti Febbraio - Marzo 2011.
PROGETTO DI LEGGE DISPOSIZIONI A SOSTEGNO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, DELLA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI, DEL RIUSO DEI BENI A FINE VITA,
La programmazione sociale a livello locale Un welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la Comunità 24 novembre 2015.
Sintesi lavori della Sessione 5 Le politiche e i servizi per l’accoglienza Un decennio di contrasto alla istituzionalizzazione di bambini e adolescenti.
1 Prospettive ed opportunità dello sviluppo locale: i Progetti Integrati Locali (PIL) Lorenzo Bisogni Fermo – 7 marzo 2016 SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA.
Programma d’Azione per il Re-Impiego di lavoratori svantaggiati da PARI a PARI 2007 Programma PARI: risultati della prima fase e prospettive nell’ottica.
1 Start up dei Gal L’approccio Leader In Italia Confronti regionali ed avanzamento La Dimora dei Cavalieri – Vaglio (PZ)
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
Convegno Nazionale IL LAVORO SI FORMA Le novità procedurali ed organizzative dopo l’Accordo del 18 aprile Roma, 9 – 10 luglio 2007.
Area Politiche di cittadinanza – Lavoro Garanzia Giovani Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Webinar 18/06/2014.
Transcript della presentazione:

Monica Brezzi – Francesca Utili Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione Ministero dello Sviluppo Economico Workshop su politica regionale e premialità Il meccanismo di incentivazione degli obiettivi di servizio: regole per lattuazione e responsabilità condivise sul territorio

A.Cosa sono gli obiettivi di servizio nel QSN B.Lezioni apprese dallesperienza C.Indicatori e valori target D.Strumenti per rafforzare lattuazione del meccanismo Contenuto della presentazione

A. Cosa sono gli obiettivi di servizio nel QSN Nel QSN è definito un meccanismo premiale per le Regioni del Mezzogiorno legato al conseguimento di risultati verificabili nella qualità dei servizi offerti ai cittadini in quattro ambiti essenziali quali i rifiuti, l'acqua, la qualità dell'istruzione e i servizi di cura per i bambini e la popolazione anziana Il miglioramento degli standard di vita dei cittadini diventa il parametro del confronto politico e sociale sulla politica regionale su cui le Amministrazioni attuatrici scommettono la credibilità della propria politica I valori da raggiungere rappresentano standard minimi che garantiscono equità di accesso ai servizi indipendentemente dalla regione di appartenenza. Nella maggior parte dei casi sono ambiti in cui il divario con il Centro Nord è molto forte e alimenta larretratezza del Mezzogiorno

A. Come funziona il meccanismo premiale Risorse coinvolte: 3 mld di euro delle risorse per le politiche aggiuntive ; Obiettivi: le risorse sono condizionate al raggiungimento dei valori obiettivo (target) di 11 indicatori che misurano la disponibilità e qualità dei servizi offerti; Partecipanti: le 8 regioni del Mezzogiorno e il Ministero della Pubblica Istruzione sono direttamente beneficiarie delle risorse premiali; Periodo di validità: 2007 – 2013; due scadenze per la verifica dei target, fine 2009 e fine 2013; Meccanismo di assegnazione: verifica al 2013 del raggiungimento di standard minimi e verifica intermedia nel 2009 si misura il miglioramento rispetto alla situazione attuale (distanza colmata). Il conseguimento dei target al 2009 attiva parte del premio finanziario.

Aspetti positivi E stato realizzato un meccanismo premiale competitivo tra le 6 regioni dellObiettivo 1 per il raggiungimento di obiettivi della politica regionale, con regole fissate due anni prima (è possibile) Il meccanismo è servito per creare mobilitazione attorno agli obiettivi, dare priorità, accelerare procedure, sbloccare situazioni di stallo Ha funzionato meglio dove lamministrazione e la politica hanno fatto propri gli obiettivi, e dove le responsabilità erano attribuite correttamente Cooperazione e scambio di conoscenza tra amministrazioni in tutte le fasi Esperienze di premialità regionali B. Esperienza –lezioni apprese/1

Limiti Obiettivi intermedi di avanzamento istituzionale (i risultati sono lontani da quello che i cittadini sperimentano) Molti obiettivi rischi di rispetto formale dei requisiti o comunque mancato proseguimento delle attività Insufficiente coinvolgimento negli obiettivi della politica nazionale ordinaria B. Esperienza –lezioni apprese/2 1.Si conferma lutilità di un meccanismo competitivo tra regioni e del metodo cooperativo nella scelta dei temi, degli obiettivi e delle regole 3.Si scelgono obiettivi finali percepibili dai cittadini (più difficile) in numero limitato 4.Si coinvolge sin dallinizio la politica ordinaria

a)Obiettivi finali quantificati: non è comune (né facile) che obiettivi delle politiche pubbliche siano tradotti in risultati quantificati e verificabili; e lefficacia di una politica valutata sul loro conseguimento Novità e caratteristiche degli obiettivi di servizio Iniziativa ambiziosa e innovativa perché:

C. Criteri per la selezione degli indicatori e dei target rilevanti per lobiettivo strategico rappresentano un miglioramento percepibile delle condizioni di vita dei cittadini facilmente comprensibili e condivisi Misurabili (gli indicatori e i target misurano la qualità e il miglioramento del servizio reso) Metodologia di rilevazione omogenea tra territori Rilevazione replicabile nel tempo con stesso metodo Semplici da interpretare Possibilità di descrivere lassetto istituzionale rilevante per il raggiungimento dellobiettivo Requisiti per gli obiettivi di servizio Requisiti per gli indicatori e per applicare target vincolanti Così definiti sono utili per monitorare i progressi e correggere le azioni, assunzione di responsabilità delle Amministrazioni, convogliare interesse pubblico…ma sono comunque delle proxy

C. Indicatori selezionati e regole per la fissazione dei target 11 indicatori di fonte statistica ufficiale, con dettaglio regionale e aggiornamento annuale (eccezione indicatori competenze degli studenti). Il target al 2013 rappresenta uno standard di servizio uguale per tutti le regioni. Obiettivi ambiziosi rispetto alla situazione attuale ma raggiungibili. Target coerenti con obiettivi normativi nazionali e europei spesso finora disattesi. Il target al 2009 misura il miglioramento rispetto alla situazione attuale La sfida per le Regioni del Mezzogiorno è alta, e perciò viene sostenuta anche da un premio finanziario.

Giovani che abbandonano prematuramente gli studi – 2004, 2005 e 2006 (Fonte Istat, indagine sulle forze di lavoro) Il valore obiettivo al 2013 è al massimo il 10% pari allobiettivo di Lisbona

Raccolta differenziata di rifiuti urbani (% su rifiuti prodotti) – 2005 (Fonte APAT) Obiettivo al 2013: almeno il 40% di raccolta differenziata Cosa dice la legge? Entro il 2007 almeno il 40% di r.d. (l.f. 2007) Cosa dice la programmazione regionale? Puglia, entro il 2010 almeno il 55% di r.d. (piano regionale dei rifiuti 2006) Sicilia, entro il 2007 almeno il 35% per ogni ATO (piano regionale dei rifiuti aggiornato nel 2004) Campania, è riconosciuta una premialità agli ATO che raggiungono buoni obiettivi di r.d. (legge regionale sui rifiuti del 2007)

Frazione umida dei rifiuti urbani trattata in impianti di compostaggio (% sulla frazione di umido nel rifiuto urbano totale); 2005 (Fonte APAT) Obiettivo al 2013 strettamente collegato con lipotesi di aumento della raccolta differenziata: almeno il 20% di frazione umida sia trattata per produrre compostaggio (corrisponde al valore attuale Italia)

Kg per abitante di rifiuto urbano smaltito in discarica (Fonte: APAT) Obiettivo al 2013: al max 230/kg per persona. Sulla base di ipotesi sulla crescita della popolazione e dei rifiuti urbani corrisponde a max 40-45% di rifiuto urbano smaltito in discarica sul totale del rifiuto urbano prodotto

Quota di comuni che hanno attivato i servizi per linfanzia rispetto al numero di comuni nella regione – 2004 (Fonte, Istat) Obiettivo al 2013 almeno il 35% dei Comuni deve avere attivato servizi per linfanzia (valore attuale Italia) Italia 2004 =39,2

Popolazione servita da impianti di depurazione delle acque reflue (abitanti equivalenti) – 2005 (Fonte: Istat, Sistema indagine acque)

a)Obiettivi finali quantificati: non è comune (né facile) che obiettivi delle politiche pubbliche siano tradotti in risultati quantificati e verificabili; e lefficacia di una politica valutata sul loro conseguimento Novità e caratteristiche degli obiettivi di servizio b)Integrazione complessa tra risorse e responsabilità: liniziativa nasce allinterno delle politiche di sviluppo regionali che finanziano investimenti i cui risultati sono di lungo periodo, ma coinvolge : Spesa ordinaria e spesa aggiuntiva nelle regioni ma anche delle Amministrazioni centrali interessate Spesa in conto capitale e spesa corrente (o di gestione) Amministrazioni centrali, Regioni e Enti locali (dalla programmazione allerogazione del servizio) Iniziativa ambiziosa e innovativa perché:

Piena condivisione degli obiettivi da parte di tutti i soggetti coinvolti; Scelte coerenti della politica ordinaria e di settore regionale; Strumenti per la costruzione del consenso intorno al meccanismo premiale con gli enti erogatori dei servizi; Possibili meccanismi regionali di premialità D. Strumenti per lattuazione del meccanismo/1 Per il buon funzionamento del meccanismo di incentivazione: Concorso della politica ordinaria dei Ministeri Azioni di indirizzo e di assistenza tecnica dei Ministeri di riferimento per il sostegno agli obiettivi di servizio;

D. Strumenti per lattuazione del meccanismo/2 Completare linformazione parziale e condividerla Ruolo della trasparenza dei meccanismi e della pubblicità dei risultati (effetti reputazione); Disponibilità tempestiva e pubblica dellinformazione; Strumenti affinché i cittadini possano esercitare funzioni di cittadinanza attiva e verificare il successo della politica regionale del ; Monitoraggio delle Regioni sulla congruità delle azioni; Osservazione trasversale DPS con Regioni (comunicazione, animazione, garanzia imparzialità, far emergere casi di indeterminatezza, suggerire soluzioni);

D. Strumenti per lattuazione del meccanismo/3 Collegare il meccanismo premiale di incentivazione allo sforzo delle regioni Premio finanziario al 2009al 2013 Pari al risultato che la regione ottiene (non ci sono sanzioni) Legato al conseguimento del target uguale per tutte le regioni, ma con clausola di flessibilità per tre indicatori

Azioni previste per avvio del meccanismo Stipula protocollo GOVERNO-REGIONI Approvazione CIPE criteri e regole per lattuazione e allocazione risorse potenziali Istituzione del Gruppo di Accompagnamento (DPS, Regioni, MPI Istat) Predisposizione Piani di Azione Regionali e del MPI

Studenti con scarse competenza in lettura: percentuale di 15-enni con al massimo il primo livello di competenza –2003 ( fonte indagine OCSE-PISA) Il valore obiettivo al 2013 è al massimo il valore attuale della media dei paesi OCSE

Studenti con scarse competenza in matematica: percentuale di 15- enni con al massimo il primo livello di competenza –2003 ( fonte indagine OCSE-PISA) Il valore obiettivo al 2013 è al massimo il valore attuale della media dei paesi OCSE

Presa in carico degli utenti anziani per il servizio di assistenza domiciliare integrata (Fonte: Ministero della salute) Obiettivo al 2013 almeno il 3,5% (valore Centro-Nord oggi) corrisponde a LEP

Acqua erogata su acqua immessa nelle reti di distribuzione comunali (%) – 2005 (Fonte: Istat, Sistema indagine acque) Obiettivo al 2013 lacqua erogata deve essere almeno 75% di quella immessa