MISURE DI POTENZA
MISURE DI POTENZA P F x v s J Nm W = unità SI watt P C x rad s
MISURE DI LAVORO EQUIVALENZA LAVORO CALORE L Pdt J=Nm unità SI joule EQUIVALENZA LAVORO CALORE 1 cal = 4.1868 J
MACCHINA Wm=Cmm Wu=Cuu=-PD/2u=-Pv D/2u=v Cu m u D Cm MOTORE TRASMISSIONE Cu m Cm u D P u m v Wm=Cmm Wu=Cuu=-PD/2u=-Pv UTILIZZATORE D/2u=v
CASO IDEALE: MOTO A REGIME Wm+Wu=0 Cmm=PD/2u CASO REALE: MOTO A REGIME potenza perduta, in calore, nel trasferimento di potenza dal motore all’utilizzatore W = u e <1 Wp=Potenza perduta
C PD = / 2 CASO REALE: MOTO A REGIME Wp=Potenza perduta W = <1 Wp=Potenza perduta Wp=-(1-)We We=Wm Wm+Wp +Wu =0 Cmm=PD/2u C PD m = / 2
E mv J c 1 2 W dE dt dE dt mva J c . c TRANSITORIO Jm motore trasmissione utilizzatore Ju E mv J c 1 2 W dE dt c dE dt mva J c .
EQUAZIONE DI MOTO:TRANSITORIO DI AVVIAMENTO (concordi) . Wm+Wp +Wu- Jm mm - Ju uu = 0 . Cim Ciu We = - (1-) (Cmm- Cinm) Cm Cim M T U Cu Ciu Cm= Cm()
CURVE CARATTERISTICHE asincrono trifase combustione interna Cm Wm Cm Wm motore freno Cm Wu Cm Wu f(2) f(3) utilizzatore macchina a fluido PD/2
E W PUNTO DI REGIME P Ci v S U M R Cm , Ci
MISURE DI VELOCITA’ ANGOLARE MISURE DI COPPIA MISURE DI POTENZA MISURE DI VELOCITA’ ANGOLARE
MISURE DI VELOCITA’ ANGOLARE dinamo tachimetrica ruota dentata e captatore di prossimità o magnetico encoder
MISURE DI COPPIA reazioni vincolari direttamente sull’albero
QUANDO SI DEVONO MISURARE LE POTENZE macchina motrice Rendimento Collaudo energia: elettrica, chimica, a fluido Determinazione della curva caratteristica energia: meccanica macchina operatrice Rendimento trasmissione
ESEMPI: BANCO DI PROVA PER MOTORI motore freno amplificatore trasduttore
ESEMPI: BANCO DI PROVA PER DIFFERENZIALI amplificatore trasduttore differenziale
ESEMPI: BANCO DI PROVA PER MOTORI
MACCHINA MOTRICE: SI UTILIZZA UN FRENO determinazione della curva caratteristica meccanico SI UTILIZZA UN FRENO elettrico deve essere possibile variare la sua curva caratteristica fluidodinamico
FRENO MECCANICO SI MISURANO LE REAZIONI F F calore calore =cost. Cf=bR calore Cf calore cella di carico calore R b =cost.
FRENO MECCANICO a regime Cf = Wf = 1 regolazione 100% Wm Cf=f(F) =cost = 1 regolazione 50%
VANTAGGI semplicità SVANTAGGI difficoltà smaltimento calore vibrazioni usura
FRENO ELETTRICO TIPOLOGIE PIU’ COMUNI Dinamo Correnti parassite Polveri magnetiche
FRENO ELETTRICO RI2 Coppia frenante funzione della corrente Cf = f(I) dinamo motore in prova RI2 Coppia frenante funzione della corrente Cf = f(I) Potenza dissipata in calore = RI2
pesi mobili per regolare circuito di eccitazione sistema di pesi mobili per regolare la coppia di reazione - + - + - + b statore oscillante dinamo tachimetrica M Motore reostato di dissipazione display
Rcarico Recc Rind E Vecc E k R I E ( ) I E R k’ ( ) I E R ind carico k’ I V R ecc Cf k I E R ind carico 2 k R k’ ind carico 2 V ecc
coppia frenante Recc crescente
FRENO A CORRENTI PARASSITE Statore: montato su cuscinetti di supporto, contiene circuito di eccitazione che produce un campo magnetico costante Rotore: dentato
Il passaggio dei denti del rotore provoca delle correnti parassite nello statore che da un lato generano un campo magnetico frenante, dall’altro dissipano energia sotto forma di calore asportata da un circuito di raffreddamento.
Un dinamometro posto tra statore e telaio misura la forza di reazione.
FRENO A CORRENTI PARASSITE
FRENO A CORRENTI PARASSITE cella di carico ruota tachimetrica
CARATTERISTICA DI UN FRENO A CORRENTI PARASSITE 100% 80% 60% 40% min-1 nnom Nm kW le curve con percentuali diverse indicano diversi gradi di eccitazione adatto per velocità elevate
FRENO A POLVERI Statore: montato su cuscinetti di supporto, contiene circuito di eccitazione che produce un campo magnetico costante Rotore: dentato
FRENO A POLVERI Nel traferro sono presenti delle polveri ferromagnetiche che si addensano in funzione del cempo magnetico e producono una coppia frenante per attrito.
FRENO A POLVERI
CARATTERISTICA DI UN FRENO A POLVERE kW 100% 80% 60% 40% min-1 nnom Nm le curve con percentuali diverse indicano diversi gradi di eccitazione adatto per velocità basse
Accoppiando i due freni precedentemente visti si ottiene un campo di utilizzo che va da velocità molto basse fino a quelle più elevate (velocità massime attorno ai 50000 rpm)
CURVA CARATTERISTICA DI UN FRENO TANDEM (POLVERI E CORRENTI PARASSITE) WB + PB PB WB min-1 101 102 103 104 105 Nm 100 WB: freno a correnti parassite PB: freno a polveri
FRENI FLUIDODINAMICI Wf=Fv F=1/2 v2 k S= 1/2 2r2 kr2 v = r = 1 2 CELLA DI CARICO MOTORE SCARICO REGOLABILE ACQUA r Wf=Fv F=1/2 v2 k S= 1/2 2r2 kr2 v = r d = 1 2 W C r kr k K f 3 5
VANTAGGI SVANTAGGI facile regolazione della potenza dissipabile adatto a prove di lunga durata non produce vibrazioni SVANTAGGI limite sul valore massimo di potenza dissipata
Se le potenze sono molto grandi, bisogna andare a misurare la coppia sull’albero motore collegato al suo utilizzatore (es. grosso motore marino)
MACCHINE OPERATRICI amplificatore trasduttore differenziale
Jp=momento polare di inerzia G=modulo di elasticità tangenziale con le macchine operatrici il metodo più comune consiste nella misura della coppia trasmessa sull’albero TORSIONE M l GJ t p Mt Mt Jp=momento polare di inerzia G=modulo di elasticità tangenziale l
possono essere effettuate con trasduttori: MISURE DI COPPIA possono essere effettuate con trasduttori: contatti striscianti trasformatore rotante A ESTENSIMETRI telemetria INDUTTIVI
ESTENSIMETRI PER LA MISURA DELLA COPPIA
CONTATTI STRISCIANTI: SCHEMA ELETTRICO
ESTENSIMETRI: CONTATTI STRISCIANTI
TRASFORMATORE ROTANTE
TRASMISSIONE DATI CON TELEMETRIA trasmettitore batteria ricevitore antenna
TRASDUTTORE INDUTTIVO-LVDT
VELOCITA’ CRITICHE TORSIONALI L’inserzione del torsiometro va fatta con attenzione perchè per migliorare la sensibilità l’albero, nella zona di misura, spesso risulta più flessibile e questo è pericoloso in quanto può abbassare i valori delle velocità critiche torsionali.
J1 J2 K 1 K K f f = + n = 2 J J 60 1 2 J1 ,J2 = momenti di inerzia delle due masse di estremità K = costante torsionale dell’albero K J G l p = 4 D Jp = momento di inerzia polare dell’albero J p 32 D = diametro albero
VELOCITA’ CRITICHE FLESSIONALI Un altro problema riguarda l’alloggiamento sull’albero di batterie per alimentare il sensore o di dispositivi per la trasmissione radio del segnale di coppia torcente. Questi elementi costituiscono uno squilibrio che può eccitare le velocità critiche flessionali.
K m f = EJ K l = cost D 64 J = cost =f(vincolo) nn 3 cost =f(vincolo) D 4 64 J nn = E=modulo di elasticità
INSERZIONE DEL TORSIOMETRO FLOTTANTE
PROBLEMI CONNESSI ALL’INSERZIONE DEL TORSIOMETRO
TARATURA
Istituto nazionale di metrologia I.M.G.C. COLONNETTI - Torino GERARCHIA DI TARATURA Istituto nazionale di metrologia I.M.G.C. COLONNETTI - Torino Centri SIT Laboratori Il certificato di taratura deve dimostrare la catena di riferibilità