DISINFETTANTI/STERILIZZANTI IN AMBIENTE SANITARIO

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DISINFETTANTI/STERILIZZANTI IN AMBIENTE SANITARIO

DEFINIZIONI DISINFETTANTI = SOSTANZE O MISCELE DI SOSTANZE IN GRADO DI DISTRUGGERE MICROORGANISMI STERILIZZANTI= SOSTANZE CHE PERMETTONO LA DISTRUZIONE TOTALE DI OGNI MICROORGANISMO (INCLUSE LE SPORE)

Per la pulizia delle superfici DEFINIZIONI Per la cute come tali o associati a detergenti/tensioattivi (sostanze che solubilizzano molecole di grasso e sporco) Per la pulizia delle superfici (come tali o in miscela con detergenti)

PRINCIPALI DISINFETTANTI: CLASSIFICAZIONE CHIMICA ED EFFETTI CATEGORIA SOTTOCLASSE EFFETTI SU CUTE E MUCOSE ALCOLI ETILICO I ISOPROPILICO SALI DI AMMONIO QUATERNARIO BENZALCONIO CLOR. A± (DAC) BENZETONIO CLORURO CETALCONIO CLORURO CETILPIRIDINIO CETRIMONIO CLORURO ALDEIDI GLUTARALDEIDE A (oculorinite, asma, DAC) ICR, * FORMALDEIDE/FOR- MALDEIDE RELEASERS A (oculorinite, asma, DAC)* COMPOSTI ALOGENATI IPOCLORITO DI SODIO ICR CLOREXIDINA A ± (oculorinite, asma, DAC) POVIDONE IODINE A ± (DAC, anafilassi) IODOFORMIO COMPOSTI FENOLICI O-FENILFENOLO A± (ort, DAC), ICR P-TER-AMINOFENOLO I: irritanti A: allergizzanti ±: rara *: altri effetti ICR: reazioni immediate su base non immunologica

EFFETTI SULLA SALUTE Praticamente tutti i disinfettanti sono caratterizzati da una azione irritante a carico della cute e delle mucose Gli effetti irritanti (e la loro gravità) sono dose-dipendenti: quanto più elevate sono le concentrazioni a cui la sostanza viene utilizzata e le concentrazioni della sostanza nell’aria dell’ambiente di lavoro (cioè l’esposizione), tanto più elevata è la probabilità che gli utilizzatori sviluppino reazioni irritative rispettivamente a carico della cute o delle vie respiratorie La reazione irritativa è un effetto generalmente collettivo (coinvolge cioè la maggior parte degli esposti)

EFFETTI SULLA SALUTE Molti disinfettanti pur essendo caratterizzati da una prevalente azione irritante possono anche esercitare un effetto “allergizzante” Reazioni allergiche immediate/IgE-mediate (orticaria, oculo-rinite, asma, angioedema) Reazioni allergiche ritardate/cellulo-mediate (dermatiti da contatto eczematose = DAC) La probabilità di sviluppare una sensibilizzazione è tanto più elevata quanto più elevata è l’esposizione L’allergia è comunque tendenzialmente un fenomeno individuale (colpisce singoli individui) Lo scatenamento dei sintomi nei soggetti sensibilizzati si verifica invece anche per esposizione a dosi molto basse e per tempi brevi

EFFETTI SULLA SALUTE Esistono condizioni predisponenti allo sviluppo di patologie allergiche/irritative, ad esempio: La preesistenza di una patologia cutanea o respiratoria può costituire una condizione favorente la comparsa di una allergopatia cutanea o respiratoria o di sintomi di tipo irritativo I soggetti atopici (che hanno cioè un eczema atopico o rinite/asma allergici da sensibilizzazione ad allergeni comuni tipo acari, pollini o derivati epiteliali) sono più predisposti a sviluppare allergie nei confronti di alcune sostanze ad alto peso molecolare in grado di causare allergie di tipo immediato/IgE mediato (ad esempio latice) o DIC (dermatiti irritative) Una condizione predisponente alla comparsa sia di dermatiti irritative che di dermatiti allergiche è il cosiddetto “wet work” (“lavoro umido” ) che può indurre alterazioni del film idrolipidico cutaneo

GLUTARALDEIDE Commercializzata in forma concentrata al 50% oppure diluita al 2-5% in acqua quale sterilizzante a freddo Le formulazioni commerciali per uso sanitario possono contenere altre sostanze battericide quali fenolo ed altri derivati attivanti quali bicarbonato di sodio La glutaraldeide viene utilizzata in soluzione alcalina ad una concentrazione generalmente del 2% nella disinfezione ad alto livello e nella sterilizzazione a freddo di strumenti medicali come endoscopi, broncoscopi, strumenti chirurgici ed altro

Glutaraldeide EFFETTI SULLA SALUTE La glutaraldeide è una sostanza facilmente assorbibile a livello cutaneo e respiratorio. Viene etichettata, a concentrazioni superiori allo 0.5%, come sostanza pericolosa dotata di proprietà sensibilizzati, irritante per gli occhi, la pelle e le vie respiratorie Effetti irritanti Congiuntiviti Irritazione delle prime vie aeree (vellichio, bruciore a naso e/o gola, più raramente rinorrea o rinite) Dermatiti irritative (dopo contatto con soluzione al 2-4%) Effetti allergizzanti Dermatiti allergiche da contatto Asma o riniti allergiche Altri effetti Cefalea, nausea, palpitazioni, sensazione di gusto metallico (QUESTI SINTOMI SVANISCONO AL CESSARE DELL’ESPOSIZIONE) Cancerogenesi L’unico studio disponibile di mortalità in lavoratori addetti agli impianti di produzione della glutaraldeide non ha evidenziato alcun aumento dell’incidenza dei casi di morte per tumore Esistono al momento dati inadeguati che non consentono di classificare la glutaraldeide rispetto alla sua cancerogenicità per l’organismo umano e/o animali

Glutaraldeide VALORI LIMITE Per la glutaraldeide, come per numerose sostanze utilizzate in ambito professionale, sono stati proposti dei valori limite di esposizione, spesso denominati TLV (Threshold Limit Values) I TLV indicano, per ogni sostanza, le concentrazioni aerodisperse alle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa essere esposta, giorno dopo giorno, senza effetti negativi per la salute. Hanno però valore di raccomandazione, devono essere utilizzati come linee guida Tali limiti vengono fissati o come concentrazioni medie dell’inquinante ponderate sull’intero turno lavorativo (TLV-TWA), permettendo quindi escursioni al di sopra del limite, o come concentrazione di punta da non superare per brevi periodi di tempo (TLVc) Per alcune sostanze, quali gas irritanti, riveste importanza la sola categoria dei TLVc I limiti indicati sul breve periodo dalle varie agenzie variano da 0.2 a 0.05 ppm (0.82-0.2 mg/m3); in particolare l’ACGIH (American Conference of Governamental Hygenists) indica per la glutaraldeide un limite espositivo sul breve periodo (TLVc) di 0.05 ppm considerata la bassa soglia olfattiva (0.04 ppm)

Glutaraldeide PREVENZIONE GUANTI: devono essere monouso, di materiale idoneo (quali ad esempio gomma nitrilica o butilica). Nel caso fossero disponibili quelli in latice è bene usarne un doppio paio: l’utilizzo di un singolo paio è protettivo solo per immersione delle mani per pochi minuti. Sono da evitare quelli in PVC, neoprene, latice poiché sono permeabili e adsorbono la glutaraldeide trattenendola. Accurato lavaggio della cute eventualmente venuta a contatto con glutaraldeide PROTEZIONI RESPIRATORIE: facciale filtrante con strato di carbone attivo per vapori organici, tra cui aldeidi (classe FFP1) in assenza di aspirazione localizzata. Nel caso fosse presente un’efficace aspirazione non si ritiene obbligatorio l’uso dei facciali filtranti FFP1 PROTEZIONE PER GLI OCCHI: occhiali a mascherina, visiera PROTEZIONE PER IL CORPO: camici, lunghi, con maniche lunghe e chiuse ai polsi con chiusura posteriore; grembiule impermeabile; pantaloni

Acido peracetico ACIDO PERACETICO L’acido peracetico o perossiacetico (sinonimo di acido acetico a concentrazioni superiori al 60%) viene utilizzato in ambito sanitario come sterilizzante per la strumentazione chirurgica in alternativa alla glutaraldeide Il limite superiore di tolleranza per la cute umana è 0.4% in soluzione Sviluppa una azione disinfettante/sterilizzante per concentrazioni comprese tra 0.001% e 0.2% Per queste concentrazioni non vengono fornite indicazioni preventive

EFFETTI SULLA SALUTE Come tale o a concentrazioni superiori al 10% è: Acido peracetico EFFETTI SULLA SALUTE Gli effetti conseguenti ad esposizione ad acido peracetico (e le frasi di rischio) variano in funzione delle concentrazioni a cui è utilizzato Come tale o a concentrazioni superiori al 10% è: infiammabile (R10) nocivo per inalazione, contatto con la pelle e ingestione (Xn, R20, R21, R22) Provoca gravi ustioni (C, R35) Per concentrazioni comprese tra 1% e 5% è: Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la cute (Xi, R36, R37, R38) Viene abitualmente utilizzato a concentrazioni comprese tra 0-001 e 0.2%

NON CI SONO VALORI LIMITE AMBIENTALI FISSATI PER ACIDO PERACETICO Misurazioni ambientali: acido acetico che si libera dalle soluzioni TLV-TWA = 10 ppm (24.6 mg/m3) TLVc = 15 ppm (36.9 mg/m3) NON CI SONO VALORI LIMITE AMBIENTALI FISSATI PER ACIDO PERACETICO

Acido peracetico PREVENZIONE Uno dei prodotti più frequentemente utilizzati nelle strutture sanitarie è costituito da due componenti che devono essere miscelate tra di loro, una delle quali contiene acido peracetico al 15% La massima attenzione (soprattutto nell’evitare il contatto) va posta durante la fase di preparazione ed è necessario l’uso di specifiche procedure e dispositivi di protezione individuale (guanti per uso casalingo di latice o vinile, visiera o occhiali, maschere) Terminata la manipolazione e chiusa la vasca contenente la soluzione finale, le concentrazioni ambientali (a differenza della glutaraldeide) si riducono molto rapidamente (pochi minuti) e la soluzione finale pronta per l’uso contiene acido peracetico allo 0.2% circa

FORMALDEIDE Allo stato puro è un gas incolore, fortemente irritante, a bassa soglia olfattiva (0.13 ppm) Veniva utilizzata come sterilizzante e disinfettante sia di materiale sanitario che di ambienti, in virtù dell’effetto germicida e sporicida, attualmente è utilizzata prevalentemente in soluzione al 10% (formalina) come fissante/conservante di pezzi istologici

EFFETTI SULLA SALUTE Effetti irritanti a carico delle mucose: Formaldeide EFFETTI SULLA SALUTE Effetti irritanti a carico delle mucose: Per esposizioni anche inferiori a 1 ppm irritazione congiuntivale e nasofaringea A 10 ppm intensa irritazione della mucosa nasale, lacrimazione, tosse e dispnea A concentrazioni di 50-100 ppm severi danni a carico delle vie respiratorie, fino all’edema polmonare ed alla morte Effetti allergizzanti La formaldeide è un potente agente sensibilizzante per la cute e le mucose respiratorie (dermatite allergica da contatto e asma bronchiale) Effetto cancerogeno/mutageno La IARC classifica la formaldeide nel gruppo 2A, cioè come sostanza con sufficiente evidenza di cancerogenicità per l’animale e limitata per l’uomo

Formaldeide VALORI LIMITE Il TLVc proposto dall’ACGIH è pari a 0.3 ppm (0.37 mg/m3)

SAPONI/DETERGENTI Non esiste il detergente ideale, completamente “sicuro” Gli effetti dannosi più frequentemente descritti e legati in genere ad un uso frequente e protratto sono: Dermatiti irritative Dermatiti allergiche

SAPONI/DETERGENTI SAPONI/DETERGENTI NATURALI Derivano dal trattamento con alcali (es. idrossido di sodio o di potassio)a temperature elevate, di grassi naturali animali o più frequentemente vegetali (es. olio di palma, olio di cocco) Sali di sodio (se solidi) o di potassio (es. laurato di potassio, palmitato di potassio se liquidi) Sono tensioattivi anionici Possono essere additivati con antisettici o essenze o emollienti Vantaggi: non allergizzanti se privi di additivi, modicamente aggressivi = modesta azione tensioattiva (limitata asportazione di lipidi fisiologici) Svantaggi: alcalinità

SAPONI/DETERGENTI DETERGENTI SINTETICI (SYNDETS) Derivano dalla reazione tra petrolio grezzo e ac. solforico Sono tensioattivi con caratteristiche variabili: Anionici* (alchilsolfati es. sodiolaurilsolfato, sodio cetilsolfato, dodecilbenzensulfonato) Cationici* (sali di ammonio quaternario es. benzalconio cloruro, caratterizzati da una azione biocida) Non ionici (es. Tween = poliossietilensorbitanmonooleato o monopalmitato; POE 25 = propilenmonostearato; POE 40 = sorbitol derivato della lanolina; derivati dell’etossilato) Anfoterici: (es. miranol) Vantaggi: Svantaggi efficaci tensioattivi  aggressivi per cute* pH 5-6 “fisiologico” generalmente contenenti sostanze sensibilizzanti (additivi) Non ionici e anfoterici meno aggressivi ma più costosi

SAPONI/DETERGENTI ADDITIVI (più comuni e con azione sensibilizzante) Essenze: alcool anisilico e benzilico, aldeide cinnamica, balsamo del Perù, citronellale, eugenolo Conservanti/antisettici: Formaldeide releasers (bronopol, imidazolidinilurea, diazolidinilurea,Quaternium 15, dimetiloldimetilidantoina) Isotiazolinoni (Kathon CG, Euxyl K 400) Vari (benzalconio cloruro, metilbromoglutaronitrile, triclosan, triclocarbano, parabeni, BHT, alcooli) Altro: Betaine (regolatori di schiuma) Etanolamine (correttori di pH) Solventi (polietilen-propilen gliocli, etanolo, alcool isopropilico) Lanolina (emollienti)

SAPONI/DETERGENTI CRITERI PER LA SCELTA In soggetti sensibilizzati (es. ad essenze, isotiazolinoni ecc.)  saponi naturali (vero!!! Sapone di Marsiglia) senza additivi In soggetti con dermatiti irritative o atopici  detergenti sintetici non ionici o anfoterici non additivati con sostanze sensibilizzanti Utilizzare tensioattivi cationici (contenenti sali di ammonio quaternario) solo laddove è richiesta una azione disinfettante Privilegiare in genere tensioattivi non ionici o detergenti naturali verificando l’assenza di sostanze sensibilizzanti Nella scelta di un detergente è fondamentale il test d’uso (per 2-3 settimane su un campione di utilizzatori)