Stress occupazionale: valutazione del rischio

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Transcript della presentazione:

Stress occupazionale: valutazione del rischio Roberto Lucchini UOOML Brescia Lucchini@med.unibs.it

Sommario Valutazioni di stressors Misure di strain Soggettive Oggettive Misure di strain Fisiologiche Esperienza Spedali Civili BS

Fattori di rischio psicosociali Importanti per varie istituzioni a livello internazionale (EU, NIOSH) Da valutare alla stregua degli altri, ma… Con quale metodologia ?

NIOSH Hurrell, Nelson and Simmons Measuring job stressors and strains: where we have been, where we are and where we need to go J Occup Health Psychol 1998, 3 (4): 368-389

Obiettività Misurabilità psicologica Misurabilità tecnica Soggettività

Stressor: misure soggettive JDS - Job Diagnostic Survey (Hackman 1971, ‘75) JCI - Job Characteristics Index (Sims 1976) WES - Work Environment Scale (Moos 1981) JCQ - Job Content Questionnaire (Karasek 1985) OSInv - Occupational Stress Inventory (Osipow 1988) OSInd - Occupational Stress Indicator (Cooper 1988) GJSQ - Generic Job Stress Questionnaire (Hurrel, 1988) JSS - Job Stress Survey (Spielberg 1994)

Problematiche Diversi stressors valutabili, da adattare a realtà specifiche Si basano su stime di frequenza e non di intensità Validate nel mondo anglosassone e più di 20 anni fa Non considerano stressors più attuali quali l’esposizione a violenza

Stressor: misure oggettive Tecniche di job analysis: Checklist osservazionali (Elo 1983) PAQ Position Analysis Questionnaire (Mecham et al., 1977) RHIA (Greiner, 1989) Analisi incongruenze e costrittività organizzative (Bruno Maggi, 1981) IL METODO DELLE CONGRUENZE ORGANIZZATIVE Il Metodo delle Congruenze Organizzative, ideato da Bruno MAGGI, e' stato oggetto di un vasto programma di ricerche sviluppatosi a partire dalla collaborazione tra l'Istituto di Medicina del Lavoro dell'Universita' di Milano e la Cattedra di Sociologia del lavoro dell'Universita' di Torino e in seguito estesosi a numerose realta' operative e di ricerca. Il concetto di "costrittivita' organizzativa" si propone, secondo MAGGI, come "il ponte categoriale che consente l'incontro dei necessari ma diversi piani di conoscenza dei rapporti lavoro-salute. La costrittivita' organizzativa infatti esprime la riduzione degli spazi di decisione individuale inevitabilmente indotta dalle scelte organizzative, e sul versante biomedico esprime le condizioni che possono intaccare il benessere fisico, mentale, sociale" (MAGGI, 1991). Sempre secondo lo stesso studioso, "nell'arco di un quarantennio l'ergonomia ha realizzato cospicui risultati nel miglioramento delle condizioni di lavoro, riguardo alle caratteristiche fisiche ambientali, alle caratteristiche di strumenti e macchine, alle trasformazioni dei materiali, siano ai contenuti cognitivi dei compiti di lavoro. E' pero' sostanzialmente rimasta prigionieria della progettazione tecnico-organizzativa fondata su presupposti meccanico-funzionalistici. Sono stati studiati compiti e posti di lavoro "vincolati dalle scelte tecniche e dalle configurazioni di mansioni e ruoli, sono state studiate le richieste che condizioni di lavoro date rivolgono all'operatore umano, e le sue capacita' di risposta. La tendenza all'ergonomia di concezione porta a un rovesciamento di prospettiva. Per la realizzazione di tale obiettivo e' necessario risalire al disegno dei processi organizzativi di lavoro, ponendo in discussione la predeterminazione del sistema di lavoro organizzato e delle scelte tecniche, e valutando per ogni ordine di scelte la possibile genesi di condizioni potenzialmente patologiche o comunque influenti sugli stati di benessere dei soggetti agenti. In questa prospettiva il contributo della sociologia del lavoro e della organizzazione puo' essere determinante, nell'ambito di un colloquio realmente interdisciplinare con le conoscenze psicologiche, politecniche e biomediche". Ispirato dalla teoria dell'azione organizzativa, sviluppata da autori come Weber, Simon e Thompson il concetto di costrittivita' organizzativa, che si sviluppa secondo un percorso dichiaratamente interdisciplinare, "con sente di leggere nel processo di lavoro, e analiticamente nelle scelte di compiti, di svolgimenti, di conoscenze tecniche, di obiettivi, le condizioni di rischio, che possono dar luogo ad effettivi rischi. Sia ai rischi da agenti fisici e di patologie aspecifiche. L'esauriente identificazione delle condizioni di rischio consente inoltre la valutazione di scelte organizzative alternative, preferibili ai fini di tutela e prevenzione della salute". Ricordati gli obiettivi operativi e i presupposti epistemologici del metodo, diamo ora qualche cenno sui criteri di analisi. Innanzitutto viene chiarito che, proprio in modo antitetico al metodo AET prima descritto, "il procedimento che appare adatto a soddisfare le esigenze espresse in sede medica costringe ad abbandonare termini e comportamenti di ricerca che, pur dimostrandosi impropri sono tradizionalmente praticati. Non sono piu' ammissibili i vari termini sintetici sinora comunemente utilizzati per descrivere la situzione di lavoro: non solo "mansione, ma anche "lavorazione", "occasione di lavoro" e simili, che vengono sostituiti da termini atti a distinguere gli elementi costitutivi dei diversi piani di strutturazione delle situazioni di lavoro. In secondo luogo non e' sostenibile alcun tentativo di classificazione, mentre vengono introdotti criteri interpretativi della variabilita' organizzativa. La situazione di lavoro, una volta osservata nella sua concretezza, viene descritta e interpretata analiticamente; vien e indagata la sua specificita' non repetibile, e in essa sono spiegate le varie componenti di variabilita'". La peculiarita' del Metodo delle Congruenze Organizzative consiste nella "capacita' di comprendere nell'analisi gli aspetti di costrittivita' organizzativa (Organizational Constraint) dai quali e' possibil evincere in modo esauriente le condizioni di rischio per la salute delle persone coinvolte nella situazione di lavoro".

Problematiche Rating delle check list è comunque operatore dipendente Obiettività influenzabile dall’esperienza dell’operatore   oggettività

Misure soggettive di strain Ansia STAI Stait-Trait Anxiety Inventory (Spielberg, 1970) Depressione BDI Beck Depression Inventory (Beck, 1961) Distress psichico POMS Profile of Mood States (McNair, 1971) GHQ General Health Questionnaire (Goldberg, 1978) Burnout MBI Maslach Burnout Inventory) (Maslach 1981, ‘86) BM Burnout Measure (Pines, 1988)

Problematiche Valutazioni soggettive di stressors e strain possono confondere la realtà, con erronee attribuzioni causali agli stressors Scarsa predittività in termini di morbilità

Misure fisiologiche di strain Cardiovascolari FC, PA Ormonali Cortisolo e catecolamine Immunologici Ig, linfociti , NK, risposta proliferativa

SOLUZIONI Strategie di “triangolazione”*, con uso di indicatori multipli soggettivi ed oggettivi di stress e strain Studi che valutino la causalità per identificare interventi preventivi *Ivancevich JM& Matteson MT (1988) Application of the triangulation strategy to stress research. In: JJ Hurrell et al., Issues and development in research (pp.200-215) New York: Taylor and Francis

Esperienza Spedali Civili BS 300 operatori sanitari 6 Unità di Medicina Generale Medici, infermieri, ausiliari Maschi - Femmine

Obiettività Soggettività Misurabilità psicologica Misurabilità tecnica Associazione con gli effetti Misurabilità psicologica Misurabilità tecnica Soggettività

Valutazione oggettiva rapporto pazienti/operatori nei turni Valutazione soggettiva Job Content Questionnaire Valutazione oggettiva rapporto pazienti/operatori nei turni grado di collaborazione dei pazienti turnover degli operatori salti di riposo assenze per malattia infortuni da rischio biologico numero medio di decessi dei pazienti Stress Index

Misure soggettive e fisiologiche Parametri cardiovascolari BMI, FC, PA, Glicemia, Colesterolo,Trigliceridi, Alcool, Fumo, Sport Parametri psichici Maslach Burnout Inventory esaurimento emotivo, depersonalizzazione, scarsa realizzazione professionale State-Trait Anxiety Inventory

RISULTATI

JCQ – Job Demand JCQ – Decision Latitude JCQ – Social Support MediaDS M.G. A 37.4  5.2 37.1 67.8  9.0 67.2 22.7  2.3 22.6 B 39.9  5.9 39.3 68.4  7.4 67.9 23.7  2.1 23.6 C 40.0  5.9 39.6 63.5  14.5 61.7 22.6  5.0 22.2 D 38.0  4.8 37.7 68.1  6.7 67.7 24.0  2.2 23.9 E 42.2  6.9 41.6 66.7  13.1 65.1 21.6  4.0 21.2 F 40.5  6.0 40.0 66.4  8.9 65.8 22.1  2.6 21.9

MBI – Esaurimento Emotivo MBI - Depersonalizzazione MBI – Realizzazione Professionale MediaDS Mediana A 16.6  10.9 14.0 5.0  5.3 3.0 39.1  6.7 41.0 B 16.2  10.2 13.0 4.2 4.6 2.5 37.3  7.8 39.0 C 21.1  14.0 17.0 6.8 7.3 5.0 36.7  8.9 D 15.0  9.1 12.5 4.1  4.9 39.9  6.8 E 29.1  13.6 27.0 7.3  7.3 6.0 37.1  8.4 F 26.3  13.1 28.0 6.6  6.1 5.5 36.1  5.8 36.0

Sub Unità STAI stato (ranghi percentili) STAI tratto MediaDS M.Geom A 40.0  24.9 30.0 48.0  26.2 36.7 B 38.1  25.7 26.2 38.4  28.9 24.4 C 39.9  27.7 28.7 45.3  26.6 37.0 D 33.3  23.0 21.8 36.4  27.5 23.6 E 51.5  28.1 38.3 57.9  29.2 47.4 F 47.8  22.6 40.6 60.6  25.9 52.7

 FC  PA  BMI Parametri di effetto In 25 soggetti (8%)con positività MBI:  FC  PA  BMI (dopo controllo per altri fattori di rischio mediante analisi di regressione multivariata)

Interventi preventivi Necessità di mappatura delle situazioni a rischio per finalizzare gli interventi di prevenzione Interventi specifici affidati a competenze psicologiche e sociologiche: analisi delle criticità organizzative e personali

Problematiche da affrontare Valutazioni di mappatura interna non proponibili per realtà lavorative di dimensioni ridotte Necessità di valori di normalità per effettuare confronti esterni ? Come raccogliere dati di soggettività individuale in assenza di sorveglianza sanitaria (insegnanti, terziario) ?