COSA SIGNIFICA ESATTAMENTE? LA FLESSIBILITA’ COSA SIGNIFICA ESATTAMENTE? E’ LA CAPACITA’ DELLE IMPRESE E DEL LAVORO DI ADATTARSI RAPIDAMENTE AI CAMBIAMENTI NEI MERCATI
QUANDO E PERCHE’ SI AFFERMA NEGLI ANNI OTTANTA QUANDO VA IN CRISI LA PREVEDIBILITA’ DEL FORDISMO: E’ SUCCESSIVAMENTE POTENZIATA DALLA GLOBALIZZAZIONE E’ CONNESSA ALLA CRESCENTE VARIABILITA’ DEI MERCATI E PER QUESTO ESERCITA UNA PRESSIONE SULLE RIGIDITA’ FORDISTE
I DIVERSI TIPI DI FLESSIBILITA’ LA FLESSIBILITA’ NUMERICA O QUANTITATIVA METTE L’ACCENTO SULLA RIDUZIONE/ O SULL’AUMENTO SENZA VINCOLI DEL NUMERO DEI DIPENDENTI : LICENZIAMENTI ED ASSUNZIONI PIU’ FACILI E’ LA RAPIDA VARIABILITA’ DEL NUMERO DEI DIPENDENTI CHE ASSICURA GLI AGGIUSTAMENTI AZIENDALI
LA FLESSIBILITA’ QUANTITATIVA INSIEME ALLA FLESSIBILITA’ SALARIALE E’ LA FLEX LIBERISTA (CROUCH)PERCHE’ FA PREVALERE IL MERCATO SUL LAVORO ( UNA PARTE DEI DIPEDENTI E’ MARGINALE) E’ PIU’ DIFFUSA NEI PAESI ANGLOSASSONI
MA C’E’ UN’ALTRA FLESSIBILITA’ E’ QUELLA QUALITATIVA O FUNZIONALE RIGUARDA LA CAPACITA’ DI AFFRONTARE I CAMBIAMENTI ESTERNI RICORRENDO A INNOVAZIONI ORGANIZZATIVE INTERNE FA LAVORARE IN MODO DIVERSO E NON INTENSIFICA LA VARIETA’ DEI NUMERI
LA FLESSIBILITA’ QUALITATIVA RIGUARDA GLI ORARI E L’ORGANIZZAZIONE IN GENERALE E’ CONTRATTATA E NON UNILATERALE DA’ PIU’ SPAZIO AL LAVORO: FRONTEGGIA LA VARIANZE RICORRENDO A LAVORATORI PIU’ COMPETENTI (POLIVALENTI)
I DUE TIPI SUPERANO LA RIGIDA DIVISIONE DEI COMPITI DI ISPIRAZIONE FORDISTA MA: LA PRIMA PUNTA SULLA CAPACITA’ DEL MANAGEMENT DI ORDINARE I CAMBIAMENTI LA SECONDA METTE AL CENTRO LE CAPACITA’ PERSONALI E PROFESSIONALI DEI LAVORATORI
LA DIFFERENZA FONDAMENTALE NELLA PRIMA IL LAVORO E’ CONTINGENT NELLA SECONDA IL CAPITALE UMANO E’ DECISIVO PER LA COMPETITIVITA’: E’ LA VIA ALTA ALLA COMPETITIVITA’
QUANTA FLESSIBILITA’ E’ GIA’ DISPONIBILE CE NE E’ GIA’ PARECCHIA NEI CAPITALISMI ANGLOSASSONI SI TROVA PIU’ FLESSIBILITA’ NUMERICA NEI CAPITALISMI EUROPEI HA PREVALSO LA FLESSIBILITA’ FUNZIONALE
QUALE FLESSIBILITA’ NEI CAPITALISMI EUROPEI PREVALE NETTAMENTE LA FLESSIBILITA’ REGOLATA O SELETTIVA CHE FLESSIBILIZZA IL MERCATO DEL LAVORO MA DENTRO UN QUADRO DI VINCOLI LA FLESSIBILITA’ DEREGOLATA E’ PREVALENTE SOLO NEL CASO INGLESE
LE TENDENZE EUROPEE SI CERCA DI DELINEARE MECCANISMI DI FLEXICURITY NEI QUALI LA FLESSIBILITA’ E’ COMPENSATA DALLA PRESENZA DI SICUREZZE E GARANZIE ESPERIENZE DI QUESTO GENERE SONO REALIZZATE CON SUCCESSO SPECIE IN SVEZIA E DANIMARCA
LE TENDENZE ITALIANE GIA’ IN PASSATO E’ STATA CONSISTENTE LA FLESSIBILITA’ ORGANIZZATIVA NELLE PICCOLE IMPRESE: NASCE DI QUI IL CONCETTO DI SPECIALIZZAZIONE FLESSIBILE (PIORE E SABEL) NON E’ PASSATO INVECE IL TENTATIVO DI MODIFICARE L’ART.18 DELLO STATUTO (FLEX NUMERICA)
IL PACCHETTO TREU VIENE A GALLA IL LAVORO FLESSIBILE CRESCONO I COLLABORATORI COORDINATI (COCOCO: 1995) NASCE E SI CONSOLIDA IL LAVORO INTERINALE (1997) MA: LAVORO DISCONTINUO SENZA TUTELE E PROTEZIONI SOCIALI
LA SECONDA TAPPA : LA LEGGE 30 (2003) INTRODUCE NUOVE FIGURE DI LAVORO TEMPORANEO MA CON LIMITATO SUCCESSO DI MERCATO ESPRIME UNA FILOSOFIA CHE VUOLE UNO SPOSTAMENTO IN DIREZIONE DI UNA FLESSIBILITA’ PIU’ DISCREZIONALE RESTA IRRISOLTO IL NODO DELLE TUTELE