POLO INTEGRATO FUSINA.

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Transcript della presentazione:

POLO INTEGRATO FUSINA

Ecoprogetto È una società pubblico-privata controllata da VERITAS, che governa il ciclo di trattamento, valorizzazione e smaltimento dei rifiuti nell’area veneziana, assicurando l’autosufficienza del territorio servito. Nata nel 1998, il suo obbiettivo è la valorizzazione energetica dei rifiuti raccolti, con lo scopo di ridurre al minimo i materiali che finiscono in discarica. È la prima multiulity del Veneto per abitanti serviti nei settori dell’igiene ambientale, del ciclo idrico e opera come riferimento per 41 Comuni della Provincia di Venezia.

Realtà impiantistica veneta Gli impianti del Polo di Fusina si inseriscono in un sistema regionale organizzato e complesso, che presenta diverse soluzioni sia per il trattamento delle frazioni riciclabili, sia per lo smaltimento o la valorizzazione della frazione residua. Il Polo di Fusina si inserisce in questa realtà rappresentando un modello di riferimento in Italia: si privilegia il recupero di materia ed energia, perfettamente in linea con gli indirizzi della normativa vigente.

Destino dei rifiuti urbani Rifiuti raccolti in Provincia di Venezia: V.P.L. ECORICICLI a Fusina separazione di plastica, vetro e metalli Carta TREVISAN a Noale, poi cartiere Umido SESA a Este, impianto di compostaggio Secco ECOPROGETTO a Fusina: impianto di produzione CDR o inceneritore.

L’ecodistretto Stazione di travaso ECOPROGETTO si inserisce all’interno di “Marghera Ecodistretto”, l’idea dello sviluppo ecosostenibile di quest’area veneziana tipicamente dedicata all’industria. Stazione di travaso Riceve circa 50.000 tonnellate di rifiuti all’anno. Tutte le movimentazioni sono effettuate con un costante monitoraggio di ogni operazione.

I numeri Ogni anno: 250.000 tonnellate di rifiuti urbani in ingresso 200.000 tonnellate di rifiuti destinate alla produzione di CDR, che, dopo le perdite di processo, diventano 100.000 di CDR 50.000 tonnellate sono trattate nell’ inceneritore.

Pesa automatizzata dotata di telecamere per il riconoscimento delle targhe dei camion organizzata per la produzione informatizzata dei formulari per il trasporto dei rifiuti dotata di un portale per il controllo della radioattività.

Inceneritore L’impianto ha iniziato l’attività nel 1998 per smaltire il 30% dei rifiuti solidi urbani prodotti nel Bacino Veneziano. Il rendimento di conversione dell’energia posseduta dai rifiuti in energia elettrica è di circa il 12%; i più moderni impianti di termovalorizzazione si attestano dal 20% al 30%.

Camera di post-combustione Camera di combustione La camera di combustione è costituita da una struttura in acciai speciali e protetta con materiale isolante. Le pareti a più alta temperatura sono rivestite in mattoni di Carburo di Silicio e sono raffreddate con aria per evitare il rammollimento delle ceneri con conseguente formazione di incrostazioni. Camera di post-combustione La camera di post-combustione è dimensionata in modo da assicurare ai fumi un tempo di resistenza di almeno 2 secondi ad una temperatura superiore a 850°C.

Potere calorifero ed energia La qualità dei rifiuti, in conseguenza del cambiamento delle abitudini sociali e tipologia di consumi e di diversi sistemi di raccolta, è variata molto nel corso degli anni. Il potere calorifero dei rifiuti è passato da 2050 kcal/kg al valore odierno pari circa a 2450 kcal/kg. In tali condizioni operative, attraverso il mantenimento delle condizioni ottimali di marcia ed il continuo monitoraggio del sistema, si è ottenuto un costante aumento dell’Energia Elettrica prodotta, passando da una media annuale di circa 14000 MWh agli attuali 16000 MWh.

Monitoraggio delle emissioni Nella sezione di trattamento fumi, l’aria in uscita dall’impianto viene opportunamente trattata per garantire il rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa sulle emissioni in atmosfera. L’impianto è dotato di un sistema di monitoraggio in continuo, realizzato in accordo a quanto previsto dalle normative vigenti, in grado di analizzare e registrare dei parametri.

Impianti e produzione CDR Ecoprogetto dispone di 2 impianti in grado di utilizzare il rifiuto secco proveniente dalla raccolta differenziata realizzata per produrre CDR, da utilizzare in centrali termoelettriche, in cementifici e in termovalorizzatori. La produzione del CDR prevede la biostabilizzazione e l’essicazione della frazione organica contenuta nei rifiuti urbani ed una successiva selezione meccanica, finalizzata alla separazione del CDR dalla parte incombustibile.

CDR nel piano provinciale INDIRIZZO DÌ GIUNTA E CONSIGLIO PROVINCIALE: Drastica riduzione dello smaltimento in discarica Potenziamento del recupero e trasformazione in CDR del rifiuto indifferenziato non recuperabile PREVISIONI: Prosecuzione attività impianto CDR 1 Affiancamento impianto CDR 2 PRINCIPIO GUIDA: Autosufficienza a livello provinciale

I fase: biostabilizzazione Il calore generato dalla decomposizione delle sostanze organiche contribuisce a far evaporare l’acqua: ciò rende il materiale biologicamente stabile, senza la necessità di successivi trattamenti. Questo processo riduce la massa dei materiali oltre il 30% e aumenta il valore calorico di circa il 35%.

II fase: selezione meccanica Il rifiuto biostabilizzato viene poi separato in diverse frazioni: METALLI FERROSI E NON FERROSI 2-4% SCARTO INERTE 10-12% COMBUSTIBILI DA RIFIUTO 50-56% La linea di selezione è particolarmente sofisticata in quanto realizzata con più di 50 nastri trasportatori e più di 40 macchine per separare i vari metalli.

Impianto trattamento aria Il controllo delle emissioni gassose è realizzato contenendo tutte le fasi di trattamento all’interno di capannoni chiusi e in biocelle ermetiche a perfetta tenuta d’aria e d’acqua. L’aria, contenente prevalentemente polveri, viene trattata nei filtri a maniche. L’impianto è in grado di trattare 60.000 MC aria all’ora, che proviene dalle biocelle e che è carica di sostanze organiche.

Parametri misurati sul CDR L’attività dell’impianto CDR 1 è autorizzata con Decreto della Provincia di Venezia del 28 maggio 2009, che stabilisce, per quanto riguarda le emissioni in atmosfera provenienti dall’impianto, i flussi di massa espressi in g/h di una serie di parametri, da effettuarsi con frequenza almeno semestrale.

Co-combustione in ENEL Il principale destino del CDR prodotto è la co-combustione con carbone presso la vicina centrale termoelettrica ENEL. A seguito di opportune sperimentazioni, oggi il CDR viene impiegato in 2 sezioni dell’impianto. Presso il sito è stato predisposto un impianto per il ricevimento, la macinazione e il trasferimento dei pellets di CDR.

Co-combustione in ENEL Il CDR utilizzabile presso la centrale Palladio dell’ENEL è il 5% del carbone che la alimenta. Si utilizzano i pellets prodotti nelle pellettizzatrici presenti nella parte dell’impianto di Ecoprogetto dedicata al confezionamento del CDR. Attualmente vengono veicolate alla Centrale ENEL circa 70.000 tonnellate di CDR all’anno, ma si prevede di incrementare tali quantitativi sino a 100/105.000 tonnellate all’anno.

Punti di forza impiego di un impianto di combustione preesistente minor utilizzo di carbone valorizzazione della frazione residua dei rifiuti senza pretrattamenti ridotto impiego dello smaltimento in discarica trascurabili effetti sulle emissioni derivanti dall’impiego del CDR in co-combustione

Sitografia Notizie prese tutte dal dèpliant di Fusina