Le fibre vegetali Le fibre vegetali sono composte principalmente da cellulosa, che costituisce in maniera essenziale la parete cellulare della pianta.
Come si dividono: Le fibre vegetali si dividono in: cotone, lino, canapa, ramiè, bambù, ginestra, cocco ed ananas
Il cotone: Pianta di cotone Le piante di cotone hanno vita annuale o pluriennale, sono parenti strette della famiglia della malva. Quando i baccelli del cotone si dischiudono, l'intera piantagione si colora di bianco. Le piante di cotone hanno vita annuale o pluriennale. I boccioli del fiore proteggono al loro interno i semi del cotone. Dopo la fase della fioritura, si formano i baccelli di cotone che crescono, si schiudono dal loro interno mostrando le fibre bianche del cotone. Quando i baccelli del cotone si dischiudono, l'intera piantagione si colora di bianco. Pianta di cotone
La lavorazione del cotone: Il cotone si pianta generalmente tra marzo e aprile, giunge a fioritura dopo due o tre mesi e, quando il fiore appassisce, rimane la capsula che si sviluppa ancora per sei settimane fino a diventare una grossa noce contenente i semi avvolti da una bianca peluria di fibra. Giunta a maturazione, la capsula si apre e compare il bioccolo bianco e peloso; a questo punto si inizia il raccolto. I semi raccolti passano in apposite macchine sgranatrici al fine di separare la fibra; si ottiene così il cotone greggio o bambagia che, con apposite presse, viene ridotto in balle per essere avviato agli stabilimenti di lavorazione (la produzione mondiale è di oltre 60 milioni di balle). Le balle così ottenute sono avviate alla filatura dove il cotone, battuto e ulteriormente pulito, viene poi cardato, ottenendo un cordone o nastro di fibre orientate casualmente. Per i tipi più fini si esegue la pettinatura che parallelizza e seleziona le fibre più lunghe; il nastro viene poi passato alla filatura dalla quale uscirà o un filalo cardato peloso e meno regolare, o un filato pettinato più pregiato, liscio e compatto. Lavorazione del cotone
Il lino: Il lino è una fibra composita ricavata dal libro del Linum usitatissimum (lino) composta per circa il 70% da cellulosa. Come tutte le fibre liberiane, il lino ha una lunghezza media delle fibre elementari che varia dai 20 ai 30 mm; la sua finezza si aggira dai 20 ai 30 micron; la fibra presenta una sezione poligonale. Il numero di fibre presenti nella corteccia di una singola pianta può variare da 20 a 50. Il lino ha una tenacità di circa 6-7 grammi/denaro e ha un tasso di ripresa del 12% è una fibra gualcibile e poco allungabile. Le fibre del lino sono contenute nella parte interna della corteccia, chiamata comunemente tiglio. Per ricavarla gli steli, essiccati, si mettono a macerare per qualche giorno in bacini d’acqua, oppure, con metodo più rapido, si sottopongono all’azione del vapore acqueo o di speciali batteri: le sostanze che legano tra loro le fibre si decompongono e si dissolvono, liberando così le fibre. Lino
La canapa: Si ottiene dagli steli della omonima pianta (Cannabis sativa), coltivata principalmente in Italia, Polonia, ex- Jugoslavia, ex-Unione Sovietica, Ungheria, Romania, Spagna e Algeria. Le fibre della canapa sono molto resistenti e presentano un’ allungabilità e un’elasticità simili a quelle del lino. Le fibre sono grossolane e rigide e vengono raccolte prima di giungere a maturazione, al termine della fioritura. Gli steli sono alti tra i 2 e i 3 metri e dopo essere stati tagliati o strappati vengono lasciati essiccare e maturare. Segue la macerazione che dissolve le sostanze che tengono uniti i fasci liberiani (fasci legnosi che consentono lo spostamento delle soluzioni contenute nel terreno) agli altri. Le operazioni meccaniche successive hanno lo scopo di liberare la fibra dalle parti legnose della pianta.La coltivazione della canapa è stata a lungo Proibita. Attualmente, per la produzione di fibre, solo alcune varietà sono consentite. La canapa si impiega per fabbricare funi e canovacci oltre che articoli di abbigliamento. Canapa
La ginestra: La ginestra, pianta caratteristica della zona temperato-calda, è presente allo stato spontaneo in tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Francia meridionale all’Asia minore; nei paesi più meridionali e più caldi, la ginestra di Spagna si può spingere fino ad altitudini elevate, come in Calabria e Sicilia.