CORSO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE SUL RAPPORTO TRA URBANISTICA E DIFESA DEL SUOLO: TEORIA E PRATICA docente: arch. Andrea Pasetti.

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CORSO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE SUL RAPPORTO TRA URBANISTICA E DIFESA DEL SUOLO: TEORIA E PRATICA docente: arch. Andrea Pasetti

La formazione dei piani di bacino Riferimenti normativi : Legge Regionale n. 58/2009 La formazione dei piani Art. 9 formazione del piano di bacino c. 1 Il piano di bacino, anche stralcio, è elaborato e proposto dalla Provincia sulla base di criteri stabiliti dalla Giunta regionale e nei termini fissati dalla medesima. c.3 La Giunta regionale esprime, entro 90 giorni, parere vincolante sulla proposta di Piano in relazione ai criteri ed indirizzi dell’Autorità di bacino, acquisito il parere (vincolante) del Comitato. L’aggiornamento dei piani Art. 10 Varianti al Piano di bacino anche stralcio c. 1 Gli organi dell’Autorità di bacino … sulla base di nuove conoscenze scientifiche, di studi o indagini di maggior dettaglio, nonché di sopravvenute situazioni di pericolosità o di rischio, possono proporre modifiche, integrazioni od aggiornamenti dei piani. c.2 Istanze di modifiche o integrazioni ai piani vigenti possono, altresì, essere proposte alla Provincia competente dai Comuni interessati, sulla base di adeguata documentazione tecnica.

L’iter di approvazione e aggiornamento dei pdb Riferimenti normativi : Legge Regionale n. 58/2009 L’iter di approvazione dei piani Trasmissione della proposta al Comitato tecnico di bacino della Regione Liguria Parere del Comitato tecnico di bacino (vincolante) DGR che fa proprio il parere entro 90 giorni Adozione del piano con Delibera della Provincia, pubblicazione sul BURL, deposito presso i Comuni per 30 giorni Osservazioni da parte dei Comuni e dei privati (30 giorni) Valutazione osservazioni e nuovo parere del Comitato tecnico di bacino (60 giorni) Approvazione del piano con Delibera della Provincia (30 giorni) Pubblicazione sul BURL (data efficacia)

L’iter di approvazione e aggiornamento dei pdb Riferimenti normativi : Legge Regionale n. 58/2009 Le tipologie di Varianti ai piani di bacino Le Varianti sostanziali (art. 10 c. 3 e art. 9) La variante è sostanziale nel caso in cui emerga la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del piano stesso, o nel caso di modifiche od integrazioni che incidono significativamente sulle sue previsioni. Le varianti non sostanziali (art. 10 c.4 bis e segg.) Sono considerate non sostanziali le varianti che consistono nel recepimento di criteri o indirizzi approvati dall’Autorità di bacino…ovvero previsti da normative regionali o nazionali. Sono altresì non sostanziali le varianti residuali rispetto alla definizione del c. 3. Le varianti soggette a pubblicità (art. 10, c. 5) Sono soggette a forme di pubblicità tutte le varianti che interessano ampie porzioni di territorio o territori precedentemente non vincolati.

Esempi di Varianti non sostanziali ai piani di bacino Variante di aggiornamento ai criteri regionali Variante dei Piani di bacino per l’ adeguamento della normativa ai criteri stabiliti dalla DGR 1208/2012, nonché a seguito dell’approvazione del P.T.A.M.C. nei Comuni di Portofino, Santa Margherita Lig., Rapallo, Zoagli, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante con DGP n. 121/2013. (Approvata con DGP 121/2013) Documenti modificati : Normativa di attuazione, Carta dell’uso del suolo, Carta degli elementi a rischio, carta geomorfologica, carta della franosità reale, carta della suscettività al dissesto, carta del rischio idraulico, carta del rischio geologico. Sono integralmente aggiornate le norme relative ai dissesti geomorfologici, con riferimento ai criteri ed agli articoli-tipo regionali per quanto attiene alle limitazioni all’edificazione.

Esempi di Varianti non sostanziali ai piani di bacino Variante di aggiornamento ai criteri regionali Variante dei Piani di bacino per l’ adeguamento della normativa ai criteri stabiliti dalla DGR 1208/2012, nonché a seguito dell’approvazione del P.T.A.M.C. nei Comuni di Portofino, Santa Margherita Lig., Rapallo, Zoagli, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante con DGP n. 121/2013. (Approvata con DGP 121/2013) PdB vigente PdB variante

L’iter di approvazione e aggiornamento dei pdb Esempi di Varianti ai piani di bacino : Variante di aggiornamento del dissesto idrogeologico Piano di Bacino Ambito 15 - Approvazione di variante non sostanziale ai sensi dell’articolo 10 comma 5 della L.R. 58/2009 relativa all’aggiornamento della perimetrazione delle fasce di inondabilità del Fosso Magistrato in Comune di Santa Margherita Ligure.

L’iter di approvazione e aggiornamento dei pdb Riferimenti normativi : Legge Regionale n. 58/2009 Effetti sulla pianificazione urbanistica : I contenuti dei piani di bacino forniscono il quadro delle conoscenze sull’assetto fisico, la suscettività al dissesto e i regimi normativi specifici; costituiscono quindi un riferimento imprescindibile per la pianificazione del territorio. La legge urbanistica regionale n.36/1997 stabilisce, tra l'altro, che le indicazioni di carattere prescrittivo dei piani di bacino, vincolino la pianificazione territoriale di livello regionale, provinciale e comunale con effetto di integrazione e in caso di contrasto di prevalenza su di essa. Sono inoltre previste attività di sinergia tra i vari livelli di pianificazione che sviluppino la conoscenza e tengano conto, alla base delle loro scelte, delle problematiche idrauliche ed idrogeologiche del territorio.

La consultazione dei piani di bacino vigenti Bacini tirrenici :

La consultazione dei piani di bacino vigenti bacini padani :

Le prospettive future per la pianificazione di bacino

(articolo 3) In materia di difesa del suolo, i piani di bacino e la programmazione degli interventi sono adottati previa acquisizione del parere della città metropolitana che si esprime entro quarantacinque giorni dalla comunicazione dei contenuti dei piani e dei programmi che hanno ad oggetto vincoli, azioni ed interventi da svolgersi sul territorio della città metropolitana. Decorso inutilmente il termine, la Regione procede all’adozione degli atti di propria competenza. (articolo 12) Ai sensi dell’articolo 5 la Regione esercita le funzioni in materia di difesa del suolo. In tutti gli articoli inerenti i compiti di cui al comma 1, la parola “Provincia” è sostituita con la parola “Regione”, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 13. Le funzioni relative alla pianificazione di bacino sono esercitate nei termini previsti dal Capo II del presente Titolo. Ai fini dello svolgimento delle nuove attribuzioni la Regione si avvale di uffici territoriali, organizzati secondo modalità stabilite dalla Giunta regionale. (articolo 13) Ai fini dell’esercizio delle funzioni loro assegnate, i Comuni possono avvalersi del supporto tecnico amministrativo delle province e della città metropolitana, previa convenzione. Il riordino regionale delle funzioni in materia di difesa del suolo

(articolo 16) La Regione, nelle more dell’attuazione del Titolo II, Parte terza, del d.lgs. 152/2006 e successive modificazioni e integrazioni: a) partecipa ai lavori dell’Autorità di Bacino nazionale del Fiume Po, b)partecipa ai lavori dell’Autorità di Bacino interregionale del Fiume Magra, c)disciplina l'assetto dell'Autorità di bacino regionale e svolge le attività di competenza per il suo funzionamento. (articolo 25) Il Piano di bacino, anche stralcio, è elaborato sulla base dei criteri e degli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale e nei termini fissati dalla medesima. (articolo 26) Gli organi dell’Autorità di bacino, anche su iniziativa degli uffici regionali possono proporre modifiche, integrazioni od aggiornamenti dei Piani di bacino o loro stralci, sulla base di nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche, di studi o indagini di maggior dettaglio, nonché di sopravvenute situazioni di pericolosità o di rischio. Istanze di modifiche od integrazioni ai Piani vigenti possono, altresì, essere proposte alla Regione dai comuni interessati sulla base di adeguata documentazione tecnica. Il riordino regionale delle funzioni in materia di difesa del suolo

(articolo 27) La Regione promuove la revisione dei piani di bacino vigenti al fine di una completa rispondenza degli elaborati ai criteri dell’Autorità di bacino e di pervenire alla redazione di una unica normativa di attuazione regionale valida per tutti i piani di bacino. Restano in vigore i criteri, gli indirizzi e le modalità operative già approvati ai sensi della l.r. 58/2009 e successive modificazioni e integrazioni. I procedimenti di pianificazione di bacino in corso alla data del trasferimento delle funzioni sono acquisiti dagli uffici regionali che li concludono con le modalità e procedure di cui al presente Capo, fermi restando i pareri, gli atti e provvedimenti già assunti ai sensi della normativa previgente. (articolo 28) E’ abrogata la l.r. 58/2009 e successive modificazioni e integrazioni. Sono abrogate le disposizioni incompatibili o in contrasto con quelle previste dal presente Capo. Il riordino regionale delle funzioni in materia di difesa del suolo