La varietà dei capitalismi. Il sistema tedesco Lezione 13 27/11/2014 Sistemi Economici Comparati Anno accademico 2014-2015 Prof.sa Renata Targetti Lenti.

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La varietà dei capitalismi. Il sistema tedesco Lezione 13 27/11/2014 Sistemi Economici Comparati Anno accademico Prof.sa Renata Targetti Lenti

Letture - Gilpin R., Economia politica globale, Università Bocconi editore, 2001, pp

Il sistema tedesco di “capitalismo sociale di mercato”. Il sistema tedesco, definito anche capitalismo neo- corporativo, ha come obiettivo di coniugare efficienza attraverso una grande libertà di mercato ed equità con un sistema di sicurezza sociale altamente sviluppato in cui cooperano privati e Stato. Esistono significative somiglianze con il sistema giapponese: Promozione delle esportazioni e del risparmio interno a scapito dei consumi Come nel caso dei keiretsu il sistema pone l’accento sui rapporti di lungo termine e su prezzi contrattati e accordi di fornitura tra società. Grandi banche forniscono capitali alle imprese. Come negli USA esiste una ampia libertà di mercato.

Il sistema di Welfare creato da Bismark è molto efficace nella protezione dei lavoratori. Benefici per i lavoratori pari a circa 80% paga netta: i) settimana lavorativa ridotta, ii) indennità di disoccupazione, iii) assistenza sanitaria, iv) ferie pagate. Il finanziamento del sistema richiede pesanti oneri per le imprese compensati da elevata produttività.

Ruolo dello Stato e della Banca centrale Lo Stato ha come compito principale quello di assicurare, attraverso il sistema giuridico molto avanzato, un ambiente stabile e favorevole: i) per l’impresa privata, ii) per la creazione di risparmio, iii) per l’accumulazione e la crescita. Ruolo molto importante della Banca Centrale (Bundesbank) a difesa della stabilità monetaria (lotta all’inflazione) e del mantenimento di bassi tassi di interesse. Molto ridotto è il ruolo della politica industriale.

Ruolo del sistema bancario Ruolo importante delle banche universali che forniscono tutti i servizi finanziari. Esse possono esercitare il credito commerciale, l’investimento e esercitare il ruolo di banca d’affari (merchant banking). Il collegamento tra banche e imprese è molto stretto e si basa anche su partecipazioni incrociate (molto simile ai Keiretsu). Il finanziamento avviene prevalentemente con mutui invece che con obbligazioni ed emissioni azionarie L’assetto istituzionale ha favorito la concentrazione del potere economico, cooperazione orizzontale, stretti collegamenti finanza-industria, pianificazione strategica. Ha favorito il processo di industrializzazione.

Il Sistema industriale (1) Molto significativo è il ruolo delle imprese private di media dimensione (Mittelstand) nella produzione ed esportazione di beni intermedi, di prodotti chimici e di macchine utensili. Fatta eccezione per il settore della media impresa (Mittelstand) il settore non pubblico dell’economia è oligopolistico e dominato dall’alleanza tra grandi imprese e grandi banche private. Ne sono esempi la Siemens e la Daimler-Benz, ma anche public companies le cui azioni sono trattate sul mercato di borsa tedesco. Il sistema delle imprese è prevalentemente oligopolistico. Le politiche del governo hanno rafforzato la posizione delle banche nel governo delle imprese. Esse possiedono quote anche consistenti delle imprese private. La Deutche Bank possiede quote in numerosi settori (assicurazioni, auto, grandi magazzini). E’ diffusa l’esistenza delle partecipazioni incrociate come nei keiretsu. Viene facilitato non solo l’approvvigionamento del credito, ma anche lo scambio di informazioni, il coordinamento dei piani economici, la programmazione degli investimenti

Il Sistema industrial (2) In sguito al processo di globalizzazione si è ridotto il legame banche-imprese. Il collegamento banche imprese ha ridotto il tradizionale conflitto tra interessi finanziari ed industriali. Il ruolo delle Banche come “fornitori” di capitale è stato determinante per il processo di industrializzazione e di sviluppo. E’ il risultato di una industrializzazione “tardiva” in confronto a paesi come l’Inghilterra e gli USA dove il capitale era stato accumulato in mano agli investitori privati. La sicurezza dei finanziamenti consente la programmazione degli investimenti a lungo termine. Una recente legge sulle società ha aumentato il potere delle banche nelle imprese. I cambiamenti nella capitalizzazione delle società possono essere bloccati da solo il 26% posseduto dalle banche.

Molto significativa è la tolleranza del governo verso la concentrazione industriale e del potere economico. Una mentalità antitrust è ancora molto debole. Esistono, invece, una serie di meccanismi per impedire scalate ostili che sono considerate destabilizzanti. Questo ha bloccato la vendita di partecipazioni a stranieri. I manager hanno potuto predisporre piani a lunga scadenza dal momento che l’obiettivo non è il profitto nel breve periodo. Le reciproche relazioni hanno rafforzato la diffusione della tecnologia.

Cogestione e governo delle imprese (1) Maggiore rappresentanza dei lavoratori e altri soggetti sociali nel governo dell’impresa rispetto a sistema anglosassone. Il lavoro ha un ruolo importante nel governo dell’impresa. Capitalismo neocorporativo o del welfare capitalistico dove lavoro e capitale cooperano. Sistema di consigli dualistico. Esistono due Consigli: i)il consiglio di supervisione o sorveglianza paragonabile ai consigli di amministrazione (Board of Directors) eletto dall’assemblea dei soci e dai lavoratori. ii) un Consiglio Esecutivo di direzione (direttore e top management) eletto dal Consiglio di Supervisione.

Cogestione e governo delle imprese (2) La legge di codeterminazione (cogestione), introdotta nel 1976 da Helmut Smith, prevede che nelle imprese con più di dipendenti, impone una rappresentanza paritetica di lavoratori e rappresentanti della direzione nei consigli di sorveglianza. Ciò produce relazioni industriali relativamente morbide. Lavoratori e sindacati hanno un potere significativo nella gestione dell’impresa e partecipano agli utili. I lavoratori abbiano diritto di eleggere metà dei rappresentanti del Consiglio di Sorveglianza. La restante metà e il Presidente sono eletti dall'Assemblea degli Azionisti. Per le delibere del Consiglio di Sorveglianza, il voto del Presidente vale doppio in caso di parità degli esiti elettorali. I salari uniformi per le diverse categorie sono fissati in accordo tra sindacati e associazioni degli industriali.