Intervista al “genio della porta accanto”

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Transcript della presentazione:

Intervista al “genio della porta accanto”

Ricordi un episodio in particolare che per te rappresenta la scoperta della matematica? Si, ho un ricordo in particolare: era la festa di un mio compagno di classe e dovevamo tagliare la torta. All’inizio abbiamo tagliato fette grandi e a un certo punto ci siamo accorti che la torta non bastava per tutti. Credo che sia stato quello il mio vero primo incontro con questa materia, almeno è il primo che ricordo.

Quale ruolo ha rivestito e riveste secondo te l’ambiente scolastico nel tuo rapporto con questa disciplina? Fondamentale direi, dal momento che si inizia veramente a capirne i meccanismi solo nel contesto scolastico, che riesce a stimolare la curiosità e la voglia di sfidare te stesso ogni volta in campo matematico.

Oltre alla scuola quali altre esperienze hai avuto nei primi anni di scoperta della matematica che ritieni significative per il tuo attaccamento a questa materia? Mi ricordo che da piccolo guardavo in continuazione “Paperino e il mondo della matemagica” e poi ho passato tantissimo tempo a giocare a Rayman, al computer, allora era divertimento per me oggi capisco la sua importanza educativa dal punto di vista matematico e credo che sia stato proprio questo gioco ad appassionarmi alla materia.

Parlaci della tua esperienza scolastica e dello studio della matematica. In matematica non ho mai avuto particolari difficoltà a scuola, anche se l’impegno domestico non mancava soprattutto quando mi trovavo a dover affrontare certi argomenti: si intensificava. Nonostante questo non mi è mai pesato lo studio, era la materia che preferivo. Ricordo inoltre che svolgevo approfondimenti su alcuni temi attraverso il computer.

Come descriveresti il rapporto con i tuoi insegnanti di matematica? Anche se non hanno mai fatto in maniera evidente preferenze rispetto agli altri miei compagni, magari con più difficoltà o più svogliati, ritengo che mi stimassero, non tanto per il mio talento quanto per il mio impegno.  

Che tipo di studi hai svolto o stai svolgendo? Sto attualmente studiando ingegneria gestionale presso il Politecnico di Milano. Ho scelto io di affrontare questa facoltà perché mi interessano molto le materie da affrontare nei vari anni di studio, stimolano la mia curiosità e la mia voglia di sapere. Per il futuro non so che cosa mi aspetta a mi piacerebbe fare un lavoro che non si allontani molto dal corso di studi che ho scelto.

Nella tua famiglia ci sono altri “geni della matematica”? Mio padre è molto svelto nel calcolare a mente. Mio nonno ha fatto ingegneria chimica e ha sempre avuto una passione per la cultura, in maniera unilaterale, ricordo ancora quando da piccolo ammiravo la sua immensa biblioteca. Mio zio è laureato in fisica; ho molta sima e ammirazione per lui specie per la sua competenza in certi campi. E’ una persona molto curiosa e intelligente infatti si interessa di ogni cosa: dall’astronomia all’informatica.

Puoi descriverci alcuni aspetti? Il tuo carattere (la tua personalità) sono caratteristici secondo te di un matematico o di uno che ama la matematica? Puoi descriverci alcuni aspetti? Mi sento più uno che ama la matematica, non mi ritengo un matematico forse perché so che la matematica è una materia vastissima, e che i veri matematici hanno un tale estro e intuito, una così forte capacità di astrazione che io non mi sento alla loro altezza. Nei ragionamenti uso molto la logica, sono razionale e le me azoni sono spesso frutto di ragionamento.  

Ti ritieni una persona socievole? Si, mi ritengo una persona socievole. Ho sempre dato molta importanza all’amicizia e alla mia famiglia, amo stare tra la gente. Non sono d’accordo con chi associa i matematici o gli amanti di materie scientifiche alla scarsa capacità di socializzazione e potrei portare un sacco di esempi che sostengono la mia posizione.

Ritieni di essere creativo? Si, credo abbastanza, forse la matematica mi aiuta con l’intuizione, spesso necessaria alla creatività. Amo dipingere e creare in generale, spesso a livello informatico.

Qual è il tuo rapporto con il computer? Fin da piccolo ho sempre amato questo strumento. Tuttora lo uso per tantissime cose. Progetto in 2 o 3 dimensioni, studio i linguaggi informatici, creo siti web, mi tengo in contatto con il mondo universitario e dela ricerca scientifica. Fin da piccolo poi ho sempre amato giocare sul computer. Tutt’ora partecipo attivamente a giochi online quali World of Warcraft e America’s Army.  

Perché secondo te la matematica è una materia importante? A prescindere dal fatto che da tantissime soddisfazioni, se seguita con passione; credo anche che sia alla base della nostra esistenza, di tutto ciò che c’è, di tutto ciò che di vede e che non si vede. Non c’è cosa più importante della realtà e la matematica è tutto questo, è fortemente legata a ciò che ci circonda.

Lasciaci un pensiero matematico… Definirei l’attività del matematico non come il fare calcoli o semplificazioni. È piuttosto il pensare che lo caratterizza. Non mi immagino un matematico dietro un scrivania ma uno fuori per strada, a osservare le cose.