PROTESI METALLICHE GASTROINTESTINALI Caratteristiche Tecniche
Protesi metalliche gastrointestinali Le protesi vengono utilizzate per ripristinare la canalizzazione gastrointestinale ridotta a causa di una stenosi (condizione patologica consistente nel restringimento di un dotto, di un vaso, di un orifizio o di un organo cavo tanto grave da ostacolare il normale passaggio delle sostanze che devono attraversarli). - STENOSI ORGANICA: causata da cicatrizzazioni o cause congenite - STENOSI FUNZIONALE: dovuta a cambiamenti tonici degli sfinteri o delle pareti muscolari
Protesi metalliche gastrointestinali ESTRINSECA: tumore o organo adiacente comprimono il dotto dall’esterno INTRINSECA: riduce il lume del tratto infiltrandolo. Le stenosi sono maligne a causa di tumori e benigne per ingestione caustici, post operatorie, a causa di traumi e causate dai calcoli biliari.
Protesi metalliche gastrointestinali Gamma completa di protesi per il trattamento di patologie benigne e maligne nel tratto: Esofageo Biliare Pilorico-duodenale Entero-colico
Caratteristiche Tecniche STRUTTURA Maglia metallica in Nitinol o Elgiloy NITINOL: Lega di Nichel e Titanio. Caratteristiche di memoria di forma, elevata elasticita, amagnetica, biocompatibile, resistente alla corrosione ELGILOY: Lega costituta da Cobalto, Cromo, Nichel, Ferro, Mobildeno, Manganese. Radiopaca, con elevata forza, elasticità e resistenza allo stress meccanico.
Caratteristiche Tecniche COPERTURA Le protesi sono disponibili nella versione scoperta, parzialmente coperta e totalmente coperta. La copertura può essere realizzata in: poliuretano, silicone, polietilene o PTFE o in un mix di tali materiali. Si tratta di materiali biocompatibili, resistenti agli agenti chimici e stabili. Copertura in silicone Copertura in Ptfe Copertura in silicone e PTFE
Caratteristiche Tecniche FILO IN NYLON PER IL RECUPERO DELLA PROTESI Le protesi totalmente coperte sono rimovibili ed indicate per il trattamento di stenosi benigne e fistole. Tramite un filo di repere in Nylon, posizionato sulla testa prossimale, è possibile recuperare e rimuovere la protesi. La maggior parte delle protesi è rimovibile a 3 mesi, alcune anche a 12 mesi, Cappio in nylon Protesi rimossa dopo 8 settimane
Caratteristiche Tecniche REPERI PER IL POSIZIONAMENTO RADIOLOGICO DELLE PROTESI Tutte le protesi sono dotate punti di repere radiopachi solitamente posti nelle estremità e nella parte centrale. Tali marker consentono di individuare meglio la posizione della protesi e rendere più preciso il posizionamento REPERI
Caratteristiche Tecniche SISTEMA DI POSIZIONAMENTO E RILASCIO Il sistema di rilascio PULL BACK a tubi coassiali: mantenendo fermo lo stiletto di metallo e tirando il connettore bianco viene retratto l’introduttore e rilasciata la protesi che si autoespande. Sistema di rilascio con filo: tirando indietro l’anello vengono fatti saltare i nodi della sutura a maglia che mantiene compressa la protesi e questa si autoespande.
Caratteristiche Tecniche SISTEMA DI POSIZIONAMENTO E RILASCIO Il catetere per il posizionamento delle protesi è dotato di un marker endoscopico di colore giallo che indica la parte prossimale della protesi e permette all’operatore un posizionamento estremamente facile e preciso. È dotato, inoltre, di punti di repere radiopachi , uno centrale, uno distale ed uno prossimale, per determinare la corretta posizione della protesi prima del rilascio
Caratteristiche Tecniche SISTEMA DI POSIZIONAMENTO E RILASCIO Il sistema di rilascio può essere: - Over The Wire, OTW: con diametro da 14 a 20Fr per cui viaggiano paralleli all’endoscopio, al suo esterno, su filo guida. - Trough The Scope, TTS: con diametro fino a 10-10,5 Fr per cui può essere introdotto all’interno del canale operativo dell’endoscopio (canale ≥ 3.7). Il sistema di rilascio OTW, a sua volta, può essere distinto in: Rilascio distale: la protesi inizia ad aprirsi dalla testa distale Rilascio prossimale: la protesi inizia ad aprirsi dalla testa prossimale
Caratteristiche Tecniche Gamma di protesi presenti sul mercato molto ampia per garantire una soluzione ottimale e specifica per ogni patologia. Negli ultimi anni, tra le altre,sono state introdotte sul mercato protesi antireflusso, antimigrazione, specifiche per il trattamento delle complicanze della chirurgia bariatrica, ecoendoscopiche, per le anastomosi entero-enterali ed il drenaggio delle pseudocisti pancreatiche. Hanno fatto la loro prima comparsa le protesi biodegradabili, che dopo 4 settimane dall’impianto iniziano a degradarsi e a 9 settimane la loro forza radiale è ridotta alla metà Il prossimo futuro potrebbe riservarci endoprotesi in grado di rilasciare farmaci chemioterapici/antinfiammatori (per stenosi maligne/benigne)