Il medioevo introduzione

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Transcript della presentazione:

Il medioevo introduzione Si intende con “morfologie” la presentazione, volutamente schematica, di alcune strutture ed istituzioni che hanno caratterizzato i secoli centrali dell’età medievale, prescindendo dall’opera degli attori che hanno loro dato vita reale nel concreto svolgersi del tempo. L’articolazione parte da un quadro politico di riferimento generale per poi svolgersi come introduzione alla comprensione delle principali linee di sviluppo socio-economiche del mondo medievale sino al XII secolo.

LA SITUAZIONE EUROPEAPOPOLI E INVASIONI Indice Il problema La periodizzazione LA SITUAZIONE EUROPEAPOPOLI E INVASIONI

Il problema Cosa si intende con «Medioevo»? Durante il medioevo gli uomini non sapevano di vivere nel “medioevo”: questo, come tanti altri, è un concetto storiografico, ossia elaborato dagli storici, che abbisogna di una comprensione che ne chiarisca portata e limiti. Chiamare un periodo storico “età di mezzo” denota una certa difficoltà nel coglierne la specificità: comparso per la prima volta nel 1688 questo concetto vede i secoli VI-XV come un lungo intervallo tra il mondo antico con la sua civiltà greco-romana ed il mondo rinascimentale, con la sua riscoperta e ripresa della cultura classica. È un'impostazione sostenibile? È l’unico modo di comprendere storicamente quei secoli?

Periodizzazione Un'età storica è periodizzata in dipendenza dell'interesse storiografico assunto Per rispondere a queste domande dobbiamo introdurre il concetto di «periodizzazione». «Periodizzare» significa individuare, nel corso senza interruzioni del tempo, dei particolari periodi - decenni, secoli, ere geologiche che possono essere compresi in modo unitario in quanto si ritiene che siano stati caratterizzati da elementi comuni, che possano, cioè, essere interpretati da un punto di vista unitario e globale. È chiaro, però, che questo punto di vista non si impone mai in maniera oggettiva ed assoluta ma dipende dalla prospettiva, dall’interesse di colui che compie la ricostruzione storiografica, cioè dall’interesse dello storico (che ha interessi e inclinazioni come ogni atra persone e come ogni altro scienziato).

Storia e periodizzazione La periodizzazione appartiene probabilmente per natura a qualsiasi attività storica, cioè di analisi del passato. Anche dal punto di vista individuale, ciascuno di noi, pensando alla propria storia, attua periodizzazioni al fine di “sistemare” e “configurare” gli avvenimenti; ne privilegia alcuni e ne tralascia altri; tale operazione consente di leggere la propria storia e interpretarla, mentre rimane – pure individualmente – impossibile la ricostruzione e l’analisi totale del passato (cioè di tutti gli istanti che compongono la nostra linea temporale): un’ipotetica ripresa filmata della nostra vita non ne sarebbe la storia.

Periodizzazione e ricerca storica In tal senso la suddivisione accademica tende a riprodurre necessariamente le suddivisioni di ambiti di interesse scientifico. Tale divisione è altresì legittimata dalle diverse tecniche e metodologie che la ricerca storica utilizza a seconda dei diversi periodi di riferimento.

Periodizzazione Quando inizia il Medioevo? Quando finisce Diacronia classica La periodizzazione classica fa durare il medioevo più di mille anni, il che, francamente, pare un po’ eccessivo: sarebbe come dire che noi e i feudatari dell’anno mille apparteniamo alla stessa epoca storica! E poi è chiaro che dire che l’11 ottobre 1492 si era nel medioevo ed il 12 nell’età moderna pare anche abbastanza ridicolo. Le periodizzazioni vanno dunque prese come dei grandi contenitori che inquadrano un’epoca nei suoi contorni generali e non nel dettaglio specifico e vanno assunte con occhi critico senza cristallizzarle. 3 settembre 476 12 ottobre 1492

La auto-periodizzazione Chi furono i primi a parlare di età moderna? Proprio gli uomini della prima età moderna che definirono tale la loro epoca, usando il termine moderno nel significato derivante dal latino di recente (modo). Essi contrapponevano la loro età a quella immediatamente passata, la media aetas, il medio evo, l’età di mezzo: di mezzo tra l’età moderna, appunto, e l’età antica, la antiqua aetas. I termini moderno e antico assumevano così carica valorizzante (positiva) rispetto a una indefinita e non meglio definita età di mezzo iniziata con la barbarica corruzione dello splendore romano e terminata con la ripresa e riscoperta della classicità attuate dall’umanesimo.

Tesi Pirenne Gli storici fanno tradizionalmente coincidere l'inizio del Medioevo con la caduta dell'impero romano d'Occidente (476): teoria, questa, sostenuta da Edward Gibbon nel XVIII secolo. Pirenne contestò l'idea per cui le invasioni barbariche abbiano davvero causato la caduta dell'impero romano in Europa. Secondo lo studioso, infatti, lo stile di vita romano continuò ad essere seguito anche dopo la caduta dell'impero, così come il sistema economico "mediterraneo" continuò ad esistere secondo le linee impostate dai romani stessi. Del resto, i barbari giunsero a Roma non tanto per distruggerla, quanto per essere partecipi della sua ricchezza. In qualche modo, dunque, i barbari invasori tentarono di mantenere in vita gli aspetti essenziali della "romanità". Secondo Pirenne, il vero punto di svolta è rappresentato dall'espansione araba del VII secolo. L'avvento dell'Islam, infatti, ruppe i legami economici dell'Europa con tutta l'area corrispondente a Turchia sud-orientale, Siria, Palestina, Nordafrica, Spagna e Portogallo: in tal modo, l'Europa fu ridotta ad un'area ristagnante, esclusa dai commerci. Cominciò un'epoca di impoverimento che, al momento dell'ascesa di Carlo Magno, aveva ormai fatto dell'Europa un'economia esclusivamente agraria e di sussistenza, del tutto estranea agli scambi commerciali su lunga distanza. Secondo Pirenne, "senza l'Islam, l'impero dei Franchi non sarebbe forse mai esistito e, senza Maometto, Carlomagno sarebbe inconcepibile".

Periodizzazione Altre possibili date 1300 primo Giubileo (Morghen) 1348/50 peste nera (Lopez) metà XIV secolo umanesimo (Le Goff) 1417/18 concilio di Costanza (Falco) 1453 conquista turca di Costantinopoli (Keller) 312 editto di Milano (Falco) 410 i Goti conquistano Roma (Muratori) V-VI secolo stanziamento e conversione dei popoli germanici (Lortz) metà VII secolo espansione araba (Pirenne) Questi sono alcuni esempi di periodizzazioni diverse da quella classica proposte da storici di diverse epoche e di diverse culture e ideologie: come si vede ognuno di loro è mosso da un interesse specifico che gli fa variare i confini dell’età medievale in base ad esso.

IL MEDIOEVO DURA CIRCA 10 SECOLI E SI E’ SOLITI DIVIDERLO IN: ALTO MEDIOEVO BASSO MEDIOEVO

Suddivisioni storiografiche 476 1492 Alto Medioevo Basso Medioevo S. XI S. XII 751 Un concetto che si è ormai affermato è la distinzione dei mille anni tradizionali dell’età medievale in periodo tardo antico - nel quale progressivamente scompaiono moltissime tracce dell’età classica in tutte le manifestazioni delle società europee e dove si formano le forze che daranno vita alla piena età medievale - alto e basso medioevo che hanno come confine il passaggio tra XI e XII secolo - decisivo sia per le forme politico-religiose sia per quelle socio- economiche. Tardo-antico

Il Medioevo dura circa 10 secoli: dal 476 d. C Il Medioevo dura circa 10 secoli: dal 476 d.C. al 1492(scoperta dell’America). Si è soliti dividerlo in: Alto Medioevo: V-XI secolo (400-1000); riguarda il formarsi di una nuova civiltà, in seguito alle invasioni dei popoli barbarici(medioevo barbarico). Basso Medioevo: XI-XV secolo (1000-1400).

La scena internazionale L’inquadramento politico del nostro discorso: vedremo come tra VI e XII secolo i rapporto politico del mondo europeo si siano trasformati da un’iniziale unitarietà ed un’estrema frammentazione per poi dare vita a nuove forme di unificazione politica. Nonostante la loro grande importanza non si può fare cenno per motivi di tempo alle due grandi formazioni politiche e culturale del mondo arabo e del mondo bizantino.

L'impero Romano Unità politica Unità giuridica Unità amministrativa Unificazione di molteplici culture locali Tessuto sociale imperniato sulle città L’impero romano realizza una grande unificazione politica, amministrativa giuridica, culturale centrata sul Mediterraneo e sul ruolo predominante delle città. È l’affermazione di un grande potere pubblico che pone il diritto a proprio fondamento, l’utilità comune al di sopra di quella privata, il senso dello Stato come coronamento della vita dell’individuo.

I regni romano-barbarici A metà del VI secolo l’Europa si trova in una situazione politica, sociale, amministrativa e giuridica di fortissima frammentazione dalla quale anche l’idea di Stato, come lo si concepiva secondo il diritto romano, era praticamente scomparsa a favore di un concetto di Stato come patrimonio personale dei re nel quale sfera pubblica e sfera privata non sono più distinte e dove il diritto è ridotto a pratica consuetudinaria. L’unica istituzione che esiste ancora secondo schemi giuridici formalmente riconosciuti è la Chiesa. Frammentazione internazionale I regni romano-barbarici

750: tre grandi settori politici L' inizio del Medioevo 750: tre grandi settori politici La situazione politica ha conosciuto una semplificazione. L’Europa occidentale continentale conosce ormai solo il regno dei Franchi e quello dei Longobardi - entro il secolo sconfitti dai primi; nel Mediterraneo si fronteggiano la civiltà araba e quella bizantina che si considera legittima erede di Roma. Questi tre grandi settori politici si definiscono tutti in base alla loro religione: cristianesimo latino, greco, Islam. Pur senza volerne fare una realtà esclusivista, è la religione il perno delle unità politico-culturali del mondo medievale.

L'Europa carolingia Riunificazione politica dell'Europa occidentale sotto Carlo Magno Con l’Impero carolingio si riaffaccia dopo secoli il concetto di un potere pubblico giuridicamente operante con la funzione di tutelare l’interesse comune delle popolazioni cristiane. Dal punto di vista ideale si riaffaccia una nuova ambizione unitaria in continuità ma anche in sostituzione di quella romana. Ricompare, inoltre, in termini maggiormente definiti, un corpo di funzionari, laici ed ecclesiastici, direttamente dipendenti dal re.

Carlo Magno con una serie di conquiste dal 774 all’814 crea il Sacro Romano Impero, un dominio fondato sull’alleanza con la Chiesa. E’ il nucleo territoriale di quella che sarà L’Europa di oggi. Il territorio è diviso in 250 contee e in alcune marche, controllato dai missi dominici, uomini di fiducia del re, legati a lui da un forte legame morale, fondato sul feudo.

843: le prime suddivisioni nazionali I regni post carolingi 843: le prime suddivisioni nazionali La intrinseca debolezza politico- amministrativa del potere carolingio e la concezione patrimoniale dello Stato non permettono alla costruzione imperiale che una vita di breve durata. Il mito dell’unità del mondo cristiano non compensa la mancanza di un potere reale efficace di fronte alle spinte centrifughe dei poteri locali: di fronte all’idealità unitaria si afferma la realtà di un trionfo delle divisioni. I dissensi tra gli eredi di Carlo Magno, le spinte disgregatrici all’interno dell’Impero, dove si erano consolidati i poteri di grandi signori, minano l’autorità sovrana. Si delinea la distinzione di tre aree: francese, germanica, italica. La debolezza dei sovrani dei tre regni consente ai funzionari pubblici di trasformare lentamente le loro cariche temporanee in cariche a vita ed ereditarie, di fare entrare nel patrimonio personale quei beni terrieri che ne costituivano lo «stipendio» sottraendosi ad ogni controllo del potere centrale. Nessun sovrano riesce più ad esercitare un’autorità effettiva su tutti i territori formalmente sotto il suo controllo ma solo su quelli che detiene e controlla direttamente: una moltitudine di signori - nobili, funzionari pubblici, enti ecclesiastici, grandi proprietari - esercita in proprio i poteri di comando, amministrazione, controllo e sfruttamento dei territori (signorie locali). Il Trattato di Verdun

Alla morte di Carlo Magno, l’impero si sfalda per le rivalità tra i suoi discendenti e la crescente autonomia dei grandi vassalli. La disgregazione è accelerata dalle scorrerie dei Saraceni,degli Ungari, dei Normanni. La diffusa violenza spinge la Chiesa a impegnarsi per trasformare i guerrieri in cavalieri della fede.

Europa: X - XI secolo: le ultime invasioni Le suddivisioni si consolidano I confini delle entità politiche post carolingie si sono maggiormente definiti e cominciano a trovare un loro consolidamento. Non esistono Stati di carattere nazionale: nel Mediterraneo si fronteggiano due Imperi. Il Sacro Romano Impero della nazione germanica proclama ancora l'attualità di un potere di carattere universale per il mondo cristiano.

Espansione normanna

Gli Stati nazionali sono ormai definiti Europa: XIII secolo Gli Stati nazionali sono ormai definiti Il cammino di consolidamento degli Stati nazionali si è ormai definitivamente affermato: l'universalità del potere imperiale vive soltanto nel nome in Occidente come in Oriente. Le unità geografico-politiche emerse attorno al Mille si sono confermate e consolidate.