LA PENNUTA E I CASTORI
LA PENNUTA INCONTRA I CASTORI
Reginald Castor, il capo dei castori, si meraviglia che la pennuta pensi di essere una pantofola, ma, per educazione, non dice nulla.
La pennuta diventa amica di George, il figlio di Reginald Castor
George Castor, è un castoro, ma vuole andare a Oxford a studiare filosofia. Suo padre non lo capisce e continua a ricordargli che è un castoro e quindi deve costruire dighe come tutti i castori. È bello avere un padre che ti dice chi sei (specie se sei una pennuta che non sa che animale è) ma...
Ora mamma pantofola ha le ruote! George, infatti, ha costruito un carretto per la pennuta.
I castori hanno accolto la pennuta, le hanno dato gli attrezzi e le hanno insegnato a costruire le dighe e George ha costruito un carretto perché la pennuta possa trasportarsi dietro la sua mamma “statica”. Ma un brutto giorno la pennuta perde mamma pantofola e le rimane solo il carretto.
In quel momento la “pennuta” decide di lasciare il paese dei castori Le nostre riflessioni sul perché la pennuta lascia i castori dopo la perdita della “pantofola”: - Cristian e Jacopo Di S. scrivono che lo fa perché deve cercare la mamma pantofola; - Zoppi scrive che la pennuta va via perché pensava che i castori le avessero rubato la mamma; - Alessio pensa che lo faccia perché non trova più la sua mamma pantofola ;
Rileggiamo parte del testo per approfondire la nostra riflessione “Quando ci succedono delle cose tristi, la prima cosa che abbiamo voglia di fare è di andarcene lontano. Ci sembra che, facendo così, le cose tristi le lasciamo dove sono. Invece loro non stanno ferme, vengono via con noi. Lei andava lontano e basta”. Gloria dice che la pennuta si sentiva così triste che non poteva più stare lì. Voleva lasciare lì la tristezza.