Apparato Cardiocircolatorio

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Transcript della presentazione:

Apparato Cardiocircolatorio

La Cellula

MITOCONDRI Centrale Energetica della Cellula Produzione di ATP

ATP ADENOSIN TRIFOSFATO

IL NOSTRO CARBURANTE Tutti i processi chimici cellulari Movimento dei muscoli Calore VITA ORGANISMO

ATP + Anidride Carbonica + Rifiuti FORMAZIONE ATP Ossigeno + Zuccheri = ATP + Anidride Carbonica + Rifiuti

OSSIGENO Richiesta più importante Substrato fondamentale per la nostra vita

SENZA OSSIGENO  NESSUNA ATP SENZA ATP  NESSUNA VITA CELLULARE SENZA VITA CELLULARE  MORTE

ORGANI NOBILI Organi fondamentali per la produzione di ATP (carburante)

Sistema nervoso Maggiore consumatore di ATP Sistema centrale vitale

Cellula Nervosa RICCA DI MITOCONDRI

CUORE Pompa il sangue Trasporta ossigeno e zuccheri Trasporta anidride carbonica e rifiuti Molti mitocondri

POLMONI Fonte di ossigeno Eliminazione Anidride carbonica

ALVEOLI POLMONARI Scambi gassosi tra ossigeno e anidride carbonica

ORGANI IMPORTANTI

APP.DIGERENTE Assimilazione cibo (zuccheri, proteine, grassi, vitamine,ecc)

RENI Eliminazione rifiuti Filtrazione sangue Purificazione

MECCANISMO PRODUZIONE ATP = VITA Polmoni  Ossigeno Digerente  Zuccheri Ossigeno + Zuccheri  Sangue Cuore (vasi sanguigini)  Tessuti Tessuti = Cellula Cellula (Mitocondri  Oss.+Zuc.=ATP ATP  Sistema Nervoso, Muscolare,ecc ATP = VITA ORGANICA

MECCANISMO ELIMINAZIONE RIFIUTI Cellula  Anidride Carbonica + Rifiuti And.Carb.+Rif.  Sangue Cuore  Polmoni e Reni Eliminazione

CONDIZIONI  VITA Funzionamento : Sistema Polmonare Sistema Cardio Circolatorio

Condizioni VITA Garantire : Ossigeno Cibo (zuccheri, proteine, vitamine,ecc) Acqua

APP.Cardio - Circolatorio CARDIO  Cuore (Pompa) Circolatorio  Vasi Sanguigni (Tubi)

Il cuore – Muscolo più importante

CUORE – Muscolo Autonomo UNICO MUSCOLO CHE SI CONTRAE AUTONOMAMENTE NON RICHIEDE LA NOSTRA VOLONTA’ VIENE REGOLATO DAL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

Il cuore si trova nella cavità toracica e precisamente nel mediastino, che è lo spazio compreso tra i due polmoni, il diaframma, la colonna vertebrale e lo sterno.

Il cuore può essere paragonato, a un sacco a forma di “pera” con la punta rivolta verso il basso, spostata verso il fianco sinistro.

SUDDIVISIONE Un sacco formato da 4 cavità 2 atri superiori 2 ventricoli inferiori

SUDDIVISIONE Gli atri separati tra loro dal setto interatriale I ventricoli separati tra loro dal setto interventricolare

SUDDIVISIONE L’atrio comunica con il ventricolo attraverso una valvola: Tricuspide  Destra Bicuspide o mitrale  Sinistrra

Le valvole Cuspidi Semilunari a nido di rondine

STRATI DEL CUORE

Le cavità cardiache sono tappezzate da una sottile membrana, detta endocardio.

La superficie esterna del cuore e il tratto iniziale dei grandi vasi che arrivano al cuore e ne dipartono sono rivestiti da un sacco a doppia parete, detto pericardio. Fra i due strati vi è un sottile spazio contenente una piccola quantità di liquido.

Grazie al foglietto esterno del pericardio il cuore è solidamente fissato al suo posto; grazie al liquido lubrificante contenuto nell’intercapedine, esso non è ostacolato nei suoi movimenti di contrazione, potendo i due foglietti scorrere facilmente l’uno sull’altro.

MIOCARDIO Mio  Muscolo Cardio  Cuore Parte Funzionale del Cuore

Rapporto con la circolazione Sistema chiuso

Circolazione Arterie  escono dal cuore (ventricoli) Vene  entrano nel cuore (atri) Capillari  tra arterie e vene (zona scambio)  TESSUTI

La Grande circolazione è l’insieme dei vasi che porta il sangue dal cuore alla periferia e dalla periferia al cuore.

La Piccola circolazione è l’insieme dei vasi che porta il sangue dal cuore ai polmoni e dai polmoni al cuore.

Doppia Circolazione Piccola Circolazione  Polmonare Grande Circolazione  Tessuti Arterie e Vene  Trasporto Sangue Capillari  Scambio Ossig.+Nutrim.

Funzione Circolazione Piccola Circolazione Entra Ossigeno Eliminazione Anidride Carbonica Grande Circolazione Ossigeno e Nutrimento ai Tessuti Anid.Carbonica e Rifiuti dai Tessuti

FASI DEL CUORE La contrazione (degli atri e dei ventricoli) si chiama sistole. La dilatazione (degli atri e dei ventricoli) si chiama diastole.

Diastole Fase di riempimento Atriale (da vene) Apertura valvole cuspidali Riempimento Ventricolare Lieve compressione atriale Si completa il riempimento ventric. Chiusura valvole cuspidale (1 tono)

Sistole Compressione ventricolare Apertura valvole semilunari Fuoriesce il sangue nelle arterie Chiusura valvole semilunari (2 tono)

Schema di funzionamento del ciclo cardiaco: gli atri si dilatano e ricevono il sangue dalle vene; gli atri si contraggono e spingono il sangue nei ventricoli sottostanti; contemporaneamente i ventricoli si dilatano e lo ricevono; i ventricoli carichi di sangue si contraggono e per pompare il sangue nelle arterie.

Battito cardiaco Frequenza cardiaca 60-80 battiti Bambini  100-140 battiti Aumento  Sforzo fisico, Emozioni,ecc,

Statistica Ogni gitatta cardiaca  70 ml Frequenza  70 bat.al minuto 70x70 = 4,9 litri di sangue al min. Sforzo fisico -> aum.gittata e freq. 5 litri al min.  25 litri al minuto

Statistica Pressione in uscita massima o sistolica  120/130 mmHg Pressione in uscita minima o diastolica  70/90 mmHg

Anomalie Pressori Ipertensione  >140 sist. >90 diast. Ipotensione  <100 sist. <60 diast.

Pressione Gittata cardiaca Resistenza Periferiche (arteriole) Volume sanguigno (volemia)

I VASI I vasi sanguigni coprono in lunghezza decine di migliaia di chilometri. I vasi sanguigni si dividono in: arterie, arterìole, capillari, vénule e vene, distinguibili per forma e funzione.

Le arterie sono vasi elastici di grosso calibro che servono a trasferire rapidamente il sangue verso la periferia.

Principali caratteristiche delle arterie: ricevono il sangue dal cuore; hanno un diametro ampio (aorta 2,5 cm); hanno pareti spesse e robuste, formate da tre strati ; le pareti sono elastiche; grazie alla loro elasticità, si dilatano quando il sangue viene pompato, per poi rilasciarsi.

Arterie Trasporto sangue ossigenato + nutrim. Molto elastiche Altissime pressioni Altissima velocità Profonde

Le arteriole servono a regolare il flusso di sangue in un organo.

I capillari sono la sede degli scambi tra i tessuti ed il torrente circolatorio.

Principali caratteristiche dei capillari: sono i canali più piccoli (10-20 millesimi di mm), più brevi e più permeabili di tutta la rete vascolare; il lume è appena sufficiente al passaggio dei globuli rossi in fila indiana; i capillari sono la sede degli scambi tra le cellule ed il sangue circolante;

Principali caratteristiche dei capillari: il nostro corpo possiede 40000 Km di capillari; l’acqua ed i suoi soluti (zuccheri, ioni, gas, amminoacidi,…) passano facilmente dal circolo ai tessuti e viceversa, mentre i globuli rossi sono troppo grandi per penetrare negli interstizi disponibili tra le cellule della parete capillare e quindi non escono dai vasi.

Capillari Vasi molto sottili Pressione bassa Si trovano nei tessuti Adibiti non al trasporto ma allo scambio

Capillari Rilasciano Ossigeno e Nutrimento alle cellule Riassorbono Anidride Carbonica e Rifiuti

Capillari Piccola Circolazione Rilasciano Anid.Carbonica Riassorbono Ossigeno ALVEOLO POLMONARE

Le venule e le vene riportano il sangue al cuore grazie a meccanismi che lo sospingono e ne impediscono il reflusso.

Principali caratteristiche delle vene: portano il sangue al cuore; hanno pareti più sottili, meno elastiche e più flessibili di quelle arteriose; anche queste sono formate da tre strati; attività dei muscoli scheletrici, pressione sanguigna residua, pressione negativa nel torace e valvole unidirezionali impediscono il ristagno e portano il sangue al cuore.

Vene Trasporto sangue anid.carb.+rifiuti Poco elastiche Basse pressioni Bassa velocità Superficiali

Valvole delle Vene

Il sistema linfatico

Il sistema linfatico raccoglie i liquidi che i vasi sanguigni perdono nel passaggio dal sangue ai tessuti. Il sistema linfatico convoglia questi liquidi nuovamente nella corrente sanguigna.

Il sistema linfatico assomiglia al sistema venoso in quanto consiste anch’esso di una rete di interconnessione di vasi sempre più grandi. Il liquido trasportato nel sistema linfatico è detto linfa.

Rapporto Cuore-Polmone Vene Cave (ritorno dai tessuti)  atrio dx Esce dal ventricolo dx  Arterie polmonari x ossigenzione Torna all’atrio sx Esce dal ventricolo sx  AORTA (TESSUTI)

IRRORAZIONE DEL CUORE L’irrorazione del cuore è assicurata da due arterie coronarie, destra e sinistra. Le vene coronarie hanno una disposizione grossolanamente sovrapponibile alle arterie e sboccano nell’atrio destro.

Placca arteriosclerotica Grassi Piastrine Coaguli disseminati

Irrorazione Cuore 2 artierie coronarie

Arteriosclerosi

Formazione Placca LESIONE CORONARICA Adesione Piastrinica Adesione Grassi

Fattori di rischio Ipertensione (danno vasale) Fumo sigaretta (danno vasale) Ipercolesterolemia (adesione grassi) Diabete (lesione da iperglicemia) Obesità (grassi, zuccheri) Stress (fragilità vasale) Viscosità sangue (globuli rossi)

INFARTO Occlusione arteria coronaria completa o parziale Necrosi muscolare Fibrillazione atrioventricolare MORTE x INFARTO Sintomi premonitori  ANGINA PECTORIS

A differenza della maggior parte dei muscoli, che si contrae soltanto quando è stimolata da un nervo motorio, la stimolazione delle cellule del muscolo cardiaco si origina nel muscolo stesso.

Sistema di conduzione cardiaca Nodo seno-atriale Nodo atrio-ventricolare Fibre del Purkinje Fascio comune di HIS

Principali Emergenze Cardiache Lipotimia o Svenimento Shock Angina Pectoris Infarto del Miocardio Arresto Cardiaco Dolore Toracico

LIPOTIMIA O SVENIMENTO Lo svenimento è una momentanea perdita di conoscenza dovuta ad una temporanea riduzione di afflusso di sangue al cervello; può essere causata ad un’emozione intensa, ad una riduzione della pressione arteriosa al caldo intenso. È benigno e si risolve in breve tempo.

Sintomi generali il soggetto appare Pallido Talvolta solo lievemente sudato Il polso è lento.

Cosa fare Essendo l’obiettivo quello di migliorare la circolazione cerebrale si metterà il soggetto a terra, tenendo le gambe in alto, afferrandolo alle caviglie oppure utilizzando un sostegno adeguato, come cuscini o una sedia rovesciata

Quando il soggetto si riprenderà rassicuratelo dopo alcuni minuti mettetelo a sedere. Solo quando siete sicuri che si sia ripreso Fatelo alzare in piedi. Se il soggetto malgrado la posizione non riprende conoscenza, chiamare il 118.

SHOCK Nello svenimento Nello shock è solo il cervello che soffre per un inadeguato apporto di sangue e quindi di ossigeno, Nello shock il sistema cardiocircolatorio è incapace a fornire una adeguata quantità di sangue a tutti i tessuti periferici, cioè a tutto l’organismo.

Nello shock la diminuzione del flusso è acuta e grave conduce, se non corretta in tempo, a disturbi metabolici seri, a danni permanenti a morte. Lo shock è sempre accompagnato da diminuzione della pressione sanguigna.

I motivi che conducono allo shock sono diversi, tra i principali: il meccanismo di pompa del cuore non adeguato (come avviene nell’infarto del miocardio); la notevole diminuzione del volume sanguigno (come avviene in un’anemia acuta da emorragia o nelle ustioni estese); gravi reazioni allergiche a farmaci, a punture d’insetto ecc..

Sintomi generali Il soggetto è pallido con sudorazione fredda; Il polso è poco apprezzabile perché “debole”, ma è molto frequente; Progressiva debolezza fino alla perdita di conoscenza; Respirazione difficoltosa e frequente

Cosa fare Porre il soggetto a terra in posizione supina, con le gambe sollevate, come per lo svenimento Se perde conoscenza utilizzare la posizione laterale di sicurezza, sempre però tenendo gli arti inferiori sollevati. Chiamare il 118. Controllare polso e respiro Se necessario, iniziare la rianimazione.

ANGINA PECTORIS Consiste Insorge più frequentemente, ma non solo, in una riduzione del flusso sanguigno nelle arterie coronarie Insorge più frequentemente, ma non solo, durante uno sforzo fisico, come camminare e salire le scale, dopo un’emozione intensa

Il dolore potrà essere irradiato Sintomi generali: Il soggetto è costretto a fermarsi, avvertirà oppressione o vero dolore al petto, porterà la mano sullo sterno. Il dolore potrà essere irradiato al collo alle mandibole al braccio sinistro che potrà avvertire come dolente o “addormentato”. Il respiro potrà essere superficiale.

Fate sedere comodamente il soggetto Tranquillizzatelo e rassicuratelo Cosa fare Fate sedere comodamente il soggetto Tranquillizzatelo e rassicuratelo Controllate la frequenza cardiaca, se avvertite un aumento ed una irregolarità del battito, se il dolore dovesse durare più di 5-10 minuti, chiamate il 118. Tenetevi pronti per la rianimazione che, comunque, è raramente necessaria in caso di angina pectoris

INFARTO CARDIACO L’infarto cardiaco consiste Causata nella necrosi (morte) di una porzione più o meno estesa del tessuto muscolare cardiaco (miocardio) Causata dall’improvviso arresto nel flusso sanguigno a valle del distretto interessato.

L’interruzione viene per lo più generata da un trombo che ostruisce il ramo principale dell’arteria coronaria. Se l’infarto è molto esteso o se colpisce zone particolari, può sopraggiungere un arresto cardiaco con conseguente morte del soggetto.

Il dolore, come sede ed irradiazione, Sintomi generali Il dolore, come sede ed irradiazione, è simile a quello dell’angina ma si differenzia per l’intensità e la durata, che sono maggiori. Il dolore anginoso insorge generalmente sotto sforzo e migliora o scompare con il riposo, l’infarto può insorgere anche durante il riposo e non migliora con esso. Il soggetto avverte una sensazione di morte imminente, il colorito è pallido cereo, le labbra possono essere bluastre, il viso è ricoperto di sudorazione fredda, il polso è frequente, il respiro affannoso.

Cosa fare Ponete il soggetto in posizione comoda, semiseduto e con le gambe piegate; Mettete se possibile dei cuscini per sorreggere le spalle e la testa. Rassicuratelo e chiamate il 118, o, se potete, fatelo chiamare da qualcun altro per non lasciarlo da solo, perché il rischio che sopravvenga un arresto cardiaco è molto alto. Fate riferire sempre al soccorso che temete un infarto. Controllate perciò sempre il polso e la respirazione e rianimate se necessario.

ARRESTO CARDIACO Per arresto cardiaco s’intende l’arresto della funzione cardiaca con conseguente arresto del flusso ematico a tutti gli organi ed apparati. Se questa condizione persiste oltre un certo numero di minuti si hanno danni irreversibili in alcuni organi primo fra tutti il sistema nervoso centrale, e successivamente la morte.

Arresto Cardiaco Il cuore cessa di pompare in queste situazioni: Fibrillazione ventricolare : è il movimento scoordinato dei ventricoli inefficace a pompare sangue Tachicardia ventricolare : i ventricoli si contraggono troppo velocemente senza dare il tempo al cuore di riempirsi di sangue Dissociazione elettrica del cuore : non arrivano più gli impulsi elettrici dal pace-maker naturale Asistolia : è il blocco totale delle contrazioni muscolari del cuore

Sintomi generali Il soggetto è incosciente, Manca il polso, Manca il respiro. Il colorito è grigio-cianotico

Cause dell’arresto cardiaco Cause cardiogene Il cuore non pompa più a causa di patologie o danni che lo hanno colpito direttamente Cause non cardiogene Il cuore non pompa per cause che hanno colpito altri organi

Cause cardiogene Infarto del miocardio complicato da aritmie Rottura del cuore

Cause non cardiogene Asfissia e arresto respiratorio Shock ipovolemico (dissanguamento) Ipotermia (esposizione al freddo) Intossicazioni Embolia Polmonare Traumi Folgorazione

Cosa fare Verificare l’assenza di polso (usare il carotideo) e di respiro. Chiamare il 118. Iniziare il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale alternati per sostenere il circolo, in particolare quello cerebrale.

Arresto dovuto ad infarto Il cuore entra in fibrillazione per alcuni minuti prima di andare in asistolia Serve immediatamente il defibrillatore Praticare la rianimazione nell’attesa

Nel caso di bambini, annegati o traumatizzati L’arresto cardiaco è dovuto di solito ad arresto respiratorio Raramente troviamo fibrillazione Bisogna completare l’esame dei parametri vitali e iniziare subito la rianimazione

Dolore Toracico : Primo Soccorso Assecondiamo e tranquilliziamo Evitare che compia qualsiasi sforzo Facciamo scegliere la posizione più comoda Trasportiamo in ospedale il più presto possibile Somministriamo ossigeno

Circolazione sanguigna e Sangue

Circolazione sanguigna Il sangue è l’autostrada chimica che collega tra loro la moltitudine di cellule che costituiscono il nostro corpo.

Circolazione sanguigna Il sangue è il mezzo attraverso cui le molecole nutritive elaborate dalla digestione e le molecole di ossigeno introdotte con la respirazione sono distribuite alle singole cellule.

Circolazione sanguigna Il sangue elimina anche i materiali di rifiuto. Il sangue trasporta altre sostanze come ormoni, anticorpi, enzimi. Tra i suoi costituenti ci sono le cellule che difendono l’organismo dai corpi estranei.

Il sangue Il sangue

Il sangue Un individuo che pesa 75 Kg possiede circa 6 litri di sangue, corrispondenti a circa l’8% del suo peso.

Il sangue Il sangue è formato da: plasma; globuli rossi; globuli bianchi; piastrine.

Il sangue

Il sangue è un tessuto (connettivo).

Il sangue Plasma il plasma è costituito per il 90% da acqua; è un liquido di colore paglierino; in esso è disciolta la maggior parte delle molecole necessarie alle singole cellule; in esso confluiscono anche le sostanze di rifiuto.

Il sangue Plasma contiene delle molecole proteiche (proteine plasmatiche) che non sono sostanze nutritive o prodotti di rifiuto, ma svolgono la loro funzione all’interno della corrente sanguigna stessa.

Il sangue Plasma le proteine plasmatiche hanno diverse funzioni: grazie a loro il potenziale osmotico del sangue è maggiore di quello del liquido interstiziale circostante, evitando un’eccessiva perdita di liquido dal sangue verso i tessuti.

Il sangue Plasma le proteine plasmatiche hanno diverse funzioni: servono a legare tra loro piccole molecole, impedendone l’allontanamento dalla corrente sanguigna; in questo modo si trasportano grassi, colesterolo e molecole altrimenti insolubili nel sangue.

Il sangue Plasma le proteine plasmatiche appartengono a tre gruppi principali: Albumina; Fibrinogeno; Globuline (tra cui le immunoglobluline).

Il sangue Globuli rossi (eritrociti) cellule specializzate nel trasporto di O2; sono presenti circa 5 milioni di globuli rossi per millimetro cubo di sangue (25000 miliardi in tutto il corpo); sono privi di nucleo e non possono riparare eventuali danni; hanno vita breve (120-130 giorni);

Il sangue

Il sangue Globuli rossi (eritrociti) in questo momento nel tuo corpo stanno morendo circa 2 milioni di globuli rossi al secondo; alla stessa velocità, altri se ne stanno formando nel midollo osseo; un globulo rosso maturo contiene quasi esclusivamente emoglobina.

Il sangue Globuli bianchi (leucociti) i globuli bianchi sono 6-9 mila per mm3; cellule incolori, più grandi dei globuli rossi, non contengono emoglobina e hanno un nucleo; difendono il nostro corpo da virus, batteri e altre particelle estranee.

Il sangue

Il sangue Piastrine dischi ovali o irregolari, incolori, più piccoli dei globuli rossi; possono essere considerate sacchetti di sostanze chimiche che svolgono un ruolo essenziale nel promuovere la coagulazione del sangue e nel riparare le rotture dei vasi sanguigni.

Il sangue

La coagulazione La coagulazione

La coagulazione Una ferita che trapassi un vaso può portare ad un’emorragia fatale se la perdita non viene rapidamente bloccata, perché la persona potrebbe morire dissanguata.

La coagulazione In caso di ferita, le piastrine si accumulano, tappano il buco, compiendo il primo passo per arginare il danno. L’aggregazione delle piastrine innesca la formazione del coagulo, che sigilla in modo più duraturo la lesione vasale.

La coagulazione La coagulazione del sangue è un fenomeno complesso che richiede la presenza di piastrine e di almeno 15 fattori che normalmente si trovano nella corrente sanguigna o sulle membrane cellulari.

La coagulazione La materia prima necessaria alla coagulazione è il fibrinogeno, una proteina che, attivata, si converte in fibrina, determinando la formazione di una rete intricata di filamenti che tiene stretta la ferita e arresta le perdite di sangue finchè il vaso danneggiato non viene riparato.

La coagulazione Il più frequente difetto della coagulazione è l’emofilia. Nel tipo di emofilia più comune, il Fattore VIII si presenta in forma difettosa e il sangue non si coagula facilmente.

Gruppi sanguigni – Fattore Rh

Gruppi sanguigni – Fattore Rh I gruppi sanguigni sono delle classificazioni fatte in base ai composti chimici presenti nei globuli rossi che caratterizzano il sangue dell’individuo.

Gruppi sanguigni – Fattore Rh Esistono quattro gruppi sanguigni principali: gruppo A; gruppo B; gruppo AB; gruppo 0.

Gruppi sanguigni – Fattore Rh La codifica dei gruppi sanguigni si basa sulla presenza o assenza, all’interno dei globuli rossi, di particolari antigeni (A, B, 0) e dalla presenza di anticorpi nel sangue.

Gruppi sanguigni – Fattore Rh AB B

Gruppi sanguigni – Fattore Rh Il gruppo sanguigno viene ereditato dai genitori e non si cambierà più per tutta la vita.

Gruppi sanguigni – Fattore Rh Col passare del tempo sono stati scoperti altri antigeni, che determinano la specificità del sangue.

Gruppi sanguigni – Fattore Rh Tra i più importanti di questi antigeni c’è il fattore Rh, nome che deriva dal macaco Rhesus su cui sono state condotte le ricerche che hanno portato alla scoperta di questo fattore.

Gruppi sanguigni – Fattore Rh L’85% delle persone possiede il fattore Rh (Rh positivi, Rh+); il 15% non lo possiede (Rh negativi, Rh-).

Gruppi sanguigni – Fattore Rh La presenza o la mancanza del fattore Rh è molto importante durante la gravidanza.

Gruppi sanguigni – Fattore Rh Padre Rh+ e Madre Rh+ Figlio Rh+

Gruppi sanguigni – Fattore Rh Padre Rh- e Madre Rh- Figlio Rh-

Gruppi sanguigni – Fattore Rh Padre Rh+ e Madre Rh- Figlio Rh-

Gruppi sanguigni – Fattore Rh Padre Rh+ e Madre Rh- Figlio Rh+

Le emorragie Le emorragie

La fuoriuscita di sangue da un vaso prende il nome di emorragia. Le emorragie La fuoriuscita di sangue da un vaso prende il nome di emorragia.

Classificazione Emorragie capillari Emorragie venose Emorragie arteriose

Emorragie capillari Il sangue esce goccia a goccia Spesso cessano facendoci scorrere sopra acqua fredda

Emorragie venose Il sangue esce in modo continuo colando dai bordi della ferita E’ probabile che la ferita abbia leso anche i capillari Oltre al dissanguamento, l’infortunato rischia che siano risucchiati nelle vene dei corpi estranei o bolle d’aria, che costituiscono emboli Il sangue è di colore rosso scuro quasi bluastro e scorre lentamente e continuo

Emorragie arteriose Il sangue esce a getti intermittenti secondo il battito cardiaco Il sangue può schizzare all’esterno con forza E’ probabile che oltre alle arterie siano lese anche vene e capillari Il dissanguamento è rapidissimo Il sangue è di colore rosso vivo

Le emorragie E’ possibile distinguere: emorragie interne: se il sangue si riversa all’interno del corpo; emorragie interne esteriorizzate: se il sangue, riversatosi all’interno di una cavità del corpo, raggiunge l’esterno attraverso una via d’uscita naturale; emorragie esterne: se il sangue si riversa direttamente all’esterno attraverso una lesione della cute.

Le emorragie L’emorragia può essere dovuta a malattie (malattie dei vasi, ulcera sanguinante, alterazione dei processi di coagulazione) od a lesioni traumatiche (in cui il trauma lede il vaso sanguigno.

Le emorragie La pericolosità di un’emorragia consiste nel privare l’organismo del mezzo di trasporto dell’ossigeno, il sangue.

Le emorragie La gravità dell’emorragia dipende da due fattori: la quantità totale di sangue perduto; il tempo in cui esso viene perduto.

Le emorragie Emorragie interne le più pericolose perché, non essendo subito visibile la perdita di sangue, possono rimanere nascoste per più tempo; possono essere traumatiche o patogene; possono essere semplici, limitate, superficiali: con ecchimosi o ematomi che non pongono problemi per la vita della persona.

Le emorragie Emorragie interne possono essere gravi, pericolose per la vita dell’infortunato: importanti vasi sanguigni o organi molto vascolarizzati (fegato, milza,…) vengono danneggiati gravemente, con accumulo di elevati volumi di sangue all’interno di cavità del corpo (cranio, torace, addome, grandi masse muscolari,…).

Le emorragie Emorragie interne – Primo soccorso valutare lo stato di shock; in caso di evento traumatico, valutarne la dinamica; valutare la presenza di emorragie esterne limitate; ospedalizzare.

Le emorragie interne esteriorizzate Epistassi Otorragia Emottisi Ematemesi Ematuria Metrorragia Melena Rettorragia

Epistassi È un versamento di sangue dal naso; se ha cause banali: 1 - facciamo soffiare delicatamente il naso, una narice per volta; 2 - facciamo piegare il capo in avanti per favorire l'uscita del sangue, perché non venga ingerito; 3 - comprimiamo con le dita, esternamente, la narice interessata o entrambe; 4 - ospedalizziamo se non riusciamo a fermare l'epistassi entro 10 minuti. Se l'epistassi è causata da un trauma, non premiamo se temiamo che le ossa siano fratturate.

Otorragia Fuoriuscita di sangue dall'orecchio a causa di traumi dell'orecchio esterno, o in seguito a fratture della base cranica Se è opportuno muovere il traumatizzato, giriamolo in modo da fare uscire il sangue, perché non invada le vie aeree, collegate alle orecchie tramite canali. Ospedalizziamo; non pratichiamo la pos. antishock.

Emottisi È la fuoriuscita di sangue rosso e schiumoso dalla bocca con colpi di tosse, in seguito ad un'emorragia verificatasi a livello polmonare. Ospedalizziamo in posizione semiseduta.

Ematemesi E la fuoriuscita di sangue dalla bocca con il vomito a causa di una lesione di un vaso nell'esofago o nello stomaco. Poniamo l'infortunato in P.L.S.; conserviamo il vomito ed ospedalizziamo

Ematuria E la fuonuscita di sangue misto all'urina in seguito ad una emorragia a livello di reni, vescica ed uretra; può essere conseguenza di una frattura del bacino. Conserviamo l'urina ed ospedalizziamo; non solleviamo le gambe se temiamo una frattura del bacino.

Metrorragia Perdita di sangue, al di fuori del normale ciclo mestruale, dalla vagina in seguito ad emorragia all'apparato genitale femminile Poniamo la donna in posizione antishock ed ospedalizziamola. Se in gravidanza avanzata, poniamola in P.L.S. sul lato sinistro, con le gambe alzate (anche se è cosciente) per evitare che il peso dell'utero gravido su certe vene ostacoli la circolazione.

Melena Fuoriuscita di sangue di colore scuro dall'ano, spesso assieme alle feci, a causa di un'emorragia a livello di stomaco o intestino. Ospedalizziamo

Rettorragia Fuoriuscita di sangue rosso vivo dall'ano, a causa di un'emorragia del tratto terminale dell'intestino. Ospedalizziamo

Le emorragie richiedono l’intervento medico; Emorragie interne esteriorizzate – Primo Soccorso richiedono l’intervento medico; qualora il sangue sia misto a feci, vomito o espettorato, conservarne dei campioni per gli accertamenti del caso; ospedalizzare.

Le emorragie Emorragie esterne – Primo Soccorso Compressione locale; Bendaggio emostatico compressivo; Compressione a distanza; Laccio emostatico.

Compressione diretta Ferma quasi tutte le emorragie Il punto in cui comprimere è evidente Richiede protezioni per evitare il contatto con il sangue E’ applicabile anche sul tronco Da’ problemi nel caso di fratture o schegge nella sede della ferita

Compressione diretta Esercitiamo una pressione sulla ferita con una garza sterile Evitiamo guanti di gomma per evitare di contrarre infezioni Se non possiamo premere sulla ferita causa presenza di corpi estranei allora premiamo accanto alla ferita

Compressione indiretta Applicabile solo sugli arti e sulla testa Ferma tutte le emorragie ma è indicata solo per le più massive Bisogna conoscere i punti di compressione Non dovrebbe essere tenuta per più di 10 minuti

Compressione Arteria Temporale e Facciale Per fermare un'emorragìa del cuoio capelluto, possiamo comprimere l'arteria temporale, che passa davanti alle orecchie Per fermare un'emorragia nella parte anteriore del viso, possiamo comprimere l'arteria facciale sull'angolo della mandibola.

Compressione Arteria Temporale e Facciale Non si consiglia di premere la arteria carotide sul collo: questo sistema comporta rischi di ischemia cerebrale e di arresto cardiaco per stimolazione vagale.

Compressione sull’arteria Succlavia E usata in caso di ferite alla spalla o di amputazione del braccio: tuttavia è una manovra difficile e spesso un po' dolorosa. 1 -poniamoci in piedi dietro la schiena dell'infortunato, che dovrà essere seduto e dovrà tenere la spalla interessata leggermente in avanti. 2-introduciamo le dita nella cavità dietro alla clavlcola; 3 - comprimiamo con forza verso il basso e leggermente verso avanti con le punte; la succlavia viene compressa contro la prima costa

Compressione arteria Ascellare 1 - Facciamo sollevare il braccio dell'infortunato; 2-comprimiamo nella cavità ascellare con pollici affiancati

Compressione Arteria Omerale al braccio 1-comprimiamo l'arteria contro l'omero premendo sul lato interno del braccio, nell'incavo tra bicipite e tricipite; 2-dopodiché torciamo i tessuti verso l'alto, per aumentare l'efficacia. A seconda di come va meglio, si può premere l'arteria con il pollice o con le punte delle dita lunghe

Compressione arteria Omerale all’avambraccio comprimiamo con i due pollici affiancati nell'incavo del gomito

Compressione dell’arteria Femorale all’inguine E’ usata per emorragie all'arto intcriore; con l'infortunato disteso a terra e supino, comprimiamo l'arteria che si trova a mela della piega della gamba. 1 -la forza deve essere diretta contro il terreno e leggermente verso la testa, in modo che la femorale risulti compressa contro il bacino. 2 -il pugno col quale comprimiamo deve essere serrato, con le dita ortogonali alla dirczione dell'arteria, per evitare che questa possa passare tra le nocche. 3-dobbiamo comprimere con la parte piatta delle falangi, non di punta con le nocche

Compressione dell’arteria Femorale alla coscia Con l'infortunato a terni e supino: 1 -facciamo ruotare leggermente verso l'esterno la gamba piegata; 2 -comprimiamo con il pugno nella faccia interna della coscia, più o meno in corrispondenza della cucitura dei pantaloni; 3 -la compressione deve essere diretta verso il femore, con il braccio teso e tutto il peso delle nostre spalle.

Compresione arteria Poplitea E analoga alla compressione all'ascella e al gomito, ma viene applicata dietro il ginocchio. E consigliabile quando la ferita si trova sotto il ginocchio, e la posizione dell'infortunato la rende più comoda delle compressioni femorali (per esempio, è a taccia in giù e preferiamo non girarlo).

La fasciatura compressiva Tampone di cotone per premere sulla ferita e assorbire il sangue versato Garza sterile a contatto con la ferita per evitare che il tampone si attacchi Benda per tenere compresso il tampone sulla ferita

Laccio emostatico arterioso E’ un laccio che stringe un arto a monte dell’emorragia Chiude completamente la circolazione sanguigna molto più che della compressione indiretta