Disturbi della crescita cellulare.

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1.
Transcript della presentazione:

Disturbi della crescita cellulare

Cambi di differenziamento: Metaplasie

architettura tissutale: Alterazioni dell’ architettura tissutale: Displasie

Epitelio pluristratificato non cheratinizzato Caratteri di displasia, (grado massimo = = carcinoma in situ)

Tumori benigni, Tumori maligni

benignità malignità

Classificazione istologica dei tumori carcinomi - tumori derivati da epiteli di rivestimento (ad es. epidermide, epitelio esofageo, epitelio vescicale, ecc.) adenocarcinomi - da epiteli ghiandolari (ad es. mammella, epit. gastrointestinale, tiroide, ecc.) sarcomi - da tessuti connettivi e loro specializzazioni (ad es. tess. fibroso, adiposo, muscolare, osseo, ecc.)

Il grado di differenziazione

?

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Dagli studi di Cancerogenesi chimica sperimentale è emerso che : - alcune sostanze chimiche possono dare tumori da sole (“cancerogeni completi”) - altre sostanze non producono alterazioni, finché lo stesso tessuto non viene esposto ad altre sostanze: le prime si definiscono “agenti inizianti”, le seconde “agenti promoventi” - è oggi chiaro che gli agenti inizianti provocano alterazioni a carico del DNA della cellula, mentre gli agenti promoventi in genere inducono stimoli alla proliferazione - durante questa proliferazione indotta da un promovente, si potranno manifestare anomalie nel comportamento di crescita cellulare, derivanti da alterazioni eventualmente prodotte dall’ agente iniziante a carico di geni che partecipano al controllo dei meccanismi del ciclo cellulare e della mitosi.

(Lesioni Preneoplastiche) Le Precancerosi (Lesioni Preneoplastiche)

Precancerosi : condizioni dal significato analogo a quello delle lesioni pre-neoplastiche osservate dalla cancerogenesi sperimentale

Leucoplachia

Precancerosi : condizioni dal significato analogo a quello delle lesioni pre-neoplastiche osservate dalla cancerogenesi sperimentale

EPITELIO CILINDRICO ECTOPICO

Poliposi del Colon

La trasformazione neoplastica : un processo cellulare Nelle cellule tumorali, a causa di mutazioni intervenute nei geni corrispondenti, sono alterate l’espressione e le funzioni di una o più proteine fra quelle che partecipano - a vari livelli - alla transduzione intracellulare di segnali extracellulari Queste proteine possono essere recettori della superficie cellulare, proteine citosoliche, fattori di trascrizione nucleari, proteine di ripara- zione del DNA, proteine che controllano l’entrata in ciclo e la mitosi, ed altre ancora

Neoplasia: tutto dipende dal DNA

FATTORI AMBIENTALI FATTORI ENDOGENI Fattori causali nella comparsa delle neoplasie FATTORI AMBIENTALI Cancerogeni chimici Radiazioni ionizzanti Virus oncògeni FATTORI ENDOGENI

Fattori endogeni: genetici: le Neoplasie “Ereditarie”

Neurofibromatosi di von Recklinghausen fibromi multipli delle guaine dei nervi periferici mal. ereditaria dominante

delle cellule tumorali maligne Caratteristiche delle cellule tumorali maligne invasività capacità di dare metastasi rapporto nucleo-citoplasmatico elevato indice mitotico elevato presenza di necrosi grado di differenziamento variabile, spesso scarso anomalie cromosomiche (casuali - raram. specifiche: es. translocazioni) anomalie di espressione di geni (-> comparsa nel sangue di “marcatori”) perdita dell’ ”inibizione da contatto”

RIASSUMENDO I DATI A DISPOSIZIONE: nel corredo genetico delle cellule NORMALI ci sono numerosi geni che codificano per proteine che regolano la divisione cellulare; questi geni si possono identificare con metodiche di biologia molecolare; se ne conoscono diverse diecine, e prendono il nome di “proto-oncogèni”; varie cause possono provocare mutazioni ed anomalie di funzionamento di questi proto-oncogèni: 1) inquinamento del DNA cellulare con DNA virale; 2) mutazioni causate nel DNA cellulare da agenti chimici (“cancerogeni”); 3) mutazioni causate da radiazioni ionizzanti (ad es. raggi X, raggi gamma); 4) l’anormale funzionamento del proto-oncogène può derivare da sposta- menti di materiale genetico causati da riarrangiamenti cromosomici;

un proto-oncogène mutato che comincia a funzionare male viene definito “oncogène attivato”; la cellula in cui uno o più proto-oncogèni si sono attivati presenterà anomalie del comportamento proliferativo; alcuni di questi proto-oncogèni codificano per proteine che eseguono la “manu- tenzione” del DNA, ossia riparano le mutazioni che continuamente si verificano; se mutano questi geni, il DNA resterà meno protetto da ulteriori mutazioni; il risultato sarà un aumento ed un accumulo di sempre nuove mutazioni, col rischio che vengano mutati ed “attivati” ulteriori proto-oncogeni; si usa il termine “PROGRESSIONE NEOPLASTICA” per indicare questo accumularsi di mutazioni, che rende la popolazione di cellule tumorali sempre più eterogenea.

Anomalie citogenetiche nelle neoplasie (“citogenetico” = dei cromosomi)

Geni coinvolti oltre agli oncogèni: geni della riparazione del DNA geni “oncosoppressori” (es. p53)

p53 ferma il ciclo, attiva la DNA riparazione, predispone l’apoptosi 1. 2. 3.

Apoptosi e Neoplasie: in una cellula normale sono presenti e funzionanti numerosi geni che codificano per proteine che partecipano al processo della apoptosi; molto spesso, specialmente nelle fasi tardive di progressione, questi geni restano vittime di mutazioni; le cellule neoplastiche allora non rispondono più a stimoli esterni che in condizioni normali le obbligherebbero ad entrare in apoptosi; l’aumento del numero delle cellule in una neoplasia deriva dunque sia da un’aumentata proliferazione, sia da una diminuita morte cellulare.

Riassumendo :

Termini per l’Esame Allo scopo di verificare la propria preparazione, lo Studente è invitato a sincerarsi di aver appreso il significato delle seguenti parole-chiave: Atrofia, Ipertrofia Involuzione, Iperplasia Metaplasia Richiesta funzionale Adattamento Displasia Carcinoma in situ Differenziamento Maturazione Invasione locale Metastasi Classificazione istologica Carcinoma Adenocarcinoma Sarcoma Incidenza Mortalità Agente cancerogeno Asbesto Benzene 2-Naftilamina Idrocarburo policiclico Benzo-/a)-pirene Cloruro di vinile Aflatossina Cancerogenesi chimica Cancerogenesi sperimentale Agente iniziante Agente promuovente Promiscuità sessuale Dieta ipercalorica Malignità Progressione neoplastica Lesione preneoplastica Precancerosi Leucoplachia Nevo Cirrosi epatica Esofago di Barrett Tumore ereditario Nurofibromatosi Poliposi familiare del colon Ciclo cellulare, Mitosi Transduzione dei segnali Protooncogène Oncogène attivato Gene oncosoppressore Gene di riparazione del DNA Trasformazione cellulare Inibizione da contatto Virus oncògeno Traslocazione cromosomica Policlonalità p53, RB-1 BRCA-1, BRCA-2

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.