Analisi del contesto Analisi dei bisogni formativi

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Analisi del contesto Analisi dei bisogni formativi Analisi iniziale Analisi del contesto Analisi dei bisogni formativi

Analisi del contesto Riguarda la scuola nella quale operiamo la struttura: aule e laboratori disponibili le risorse umane: la disponibilità dei colleghi di discipline affini e dei tecnici a cooperare/collaborare eventuali progetti preesistenti nei quali possiamo inserirci attrezzature a disposizione il territorio: provenienza geografica degli allievi e così via....

Analisi del contesto L’analisi del contesto è importante per rendere fattibile il nostro progetto Molte informazioni sono ricavabili dal POF Fondamentale è la collaborazione con i colleghi di discipline affini, con i quali possiamo co-progettare Punti di riferimento sono il coordinatore di classe e il coordinatore disciplinare

Analisi dei bisogni formativi L’analisi dei bisogni riguarda due realtà distinte: Charlot (1976) e Barbier, Lesne (1977) distinguono i bisogni “oggettivi” dai bisogni “soggettivi” intendendo con i primi le necessità formative del “committente” e, con i  secondi, le necessità formative dei soggetti per i quali si appresta un intervento di formazione

Analisi dei bisogni formativi Nella rilevazione dei bisogni il progettista tiene conto contemporaneamente di più situazioni: la fotografia dell’esistente nell’organizzazione ricostruibile attraverso analisi di dati e di situazioni in atto i bisogni soggettivi espressi sia dal committente sia dai soggetti in formazione i bisogni di un futuro panorama per l’organizzazione o per la professione

Tecniche per la rilevazione dei bisogni soggettivi E’ possibile attuare due diverse prospettive nella raccolta delle informazioni, a seconda del paradigma fondamentale che ispira il progettista e che si traduce operativamente nella scelta tra una tecnica di interrogazione che massimizza la standardizzazione e la ricerca di uniformità o una valorizzazione dell’individualità del soggetto studiato e del suo rapporto con il “soggetto studiante”

Tecniche per la rilevazione dei bisogni soggettivi L’alternativa si pone quindi fra due estremi e cioè il questionario l’intervista in profondità (detta anche intervista non strutturata)

Tecniche per la rilevazione dei bisogni soggettivi Con il questionario si va ad indagare un “comune denominatore” che fa perdere sicuramente aspetti diversi legati alle singole persone ma permette di lavorare su grandi numeri e di costruire comparazioni Con l’intervista si possono raccogliere elementi significativi sulle diverse prospettive individuali e ricostruire una più profonda comprensione dei comportamenti e dei bisogni

Questionario a risposta chiusa E’ uno degli  strumenti maggiormente utilizzati per conoscere il pensiero di vari soggetti su un determinato argomento E’ una tecnica quantitativa

Questionario a risposta chiusa Vantaggi possibilità di applicarlo su vasta scala possibilità di trattare più facilmente i dati risposte che permettono di analizzare solo determinati aspetti del tema senza dispersioni

Questionario a risposta chiusa Svantaggi la standardizzazione delle domande che presentano una visione del tema e le sue possibili esplorazioni determinata a priori l’impossibilità di rilevare aspetti o prospettive diverse da quelle ipotizzate dal docente/progettista

Questionario a risposta aperta Detto anche intervista strutturata Cerca di mediare fra gli approcci quantitativo e qualitativo La libertà sul fronte della risposta  permette di costruire anche una analisi in profondità

Intervista in profondità E’ una tecnica qualitativa l’intervistatore ha il solo compito di porre sul tavolo della conversazione i temi che vuole toccare l’intervistatore lascerà che l’intervistato sviluppi il suo modo di vedere, mantenga l’iniziativa della conversazione, limitandosi ad incoraggiarlo oppure spingendolo verso approfondimenti quando sfiora argomenti che sembrano interessanti

Autobiografia E’ una tecnica qualitativa serve all’intervistato per mobilitare-strutturare la propria esperienza entrambi i soggetti (docente/progettista e soggetto in formazione) cercano, per quanto possibile, di mettere a fuoco e confrontare le rispettive ipotesi e rappresentazioni del singolo problema affrontato

Intervista semistrutturata E’una tecnica qualitativa l’intervistatore dispone di una “traccia” che riporta gli argomenti che deve toccare nel corso dell’intervista l’ordine con il quale i vari temi sono affrontati e il modo di formulare le domande sono lasciati alla libera decisione e valutazione dell’intervistatore garantisce che tutti i temi rilevanti siano discussi e che tutte le informazioni necessarie siano raccolte

Focus group E’ una tecnica qualitativa consistente in una intervista mirata ad un gruppo mirato (circa 10 persone) Le persone coinvolte devono avere una esperienza comune sulla quale vengono invitate a discutere secondo diversi punti di vista L’intervistatore stimola e dirige il confronto