RE_AUDIT RILEVAZIONE E TRATTAMENTO DEL DOLORE IN PAZIENTI OPERATI DI ALLUCE VALGO IN DAY SURGERY P. O. Palagi 1 dicembre 2010 h 14.30-16.00.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il percorso di crescita della MG
Advertisements

Progetto Sperimentale Home Care
MODELLI ORGANIZZATIVI IN DAY SURGERY
La gestione del rischio clinico: una proposta organizzativa
Agenzia Regionale Sanitaria
L’infermiere come garante della qualità
RISK MANAGEMENT IN SANITA’
La gestione del rischio e la sicurezza del paziente: un'indagine conoscitiva del personale infermieristico e degli operatori socio-sanitari dell‘Ospedale.
16/17 Novembre 2007 Hotel de Ville,Avellino Il Governo clinico nel paziente cardiopatico cronico Franco Ingrillì Centro di riferimento Regionale per lo.
LE PROFESSIONI SANITARIE NELLA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE:
COSA SI DEVE INTENDERE CON IL TERMINE “GOVERNO CLINICO” G.Rosato
DDSI Francesca Nardini
MILLEGPG uno strumento per migliorare e migliorarsi
“Percorsi di cura in riabilitazione:
L’esperienza di Reggio Emilia: rete cure territoriale percorsi di cura
Specialistica ambulatoriale chirurgia generale
LA QUALITA’ DELLA PRESTAZIONE
LS.P.D.C. nel nuovo Piano Sanitario Regionale Galileo Guidi Responsabile Commissione Regionale Governo Clinico in Salute Mentale Arezzo 16 ottobre 2008.
Il contributo infermieristico al governo clinico
Ruolo dei DG tra SSN e territori 1/14 FORUM P.A. Incontro dei Direttori Generali delle aziende sanitarie Roma, 12 maggio 2005 Il ruolo dei DG tra Servizio.
La gestione del rischio clinico per la sicurezza dei pazienti
Organizzazione del personale
«organizzare le cure e curare l’organizzazione»
Il percorso ospedale territorio del paz ortopedico traumatologico
Nuclei di Cure Primarie e Medicina di Associazione
- presentazione delle attività annuali -
RAZIONALE Lappropriatezza di una cura richiede un approccio olistico al singolo paziente che le linee guida, costruite su campioni di pazienti selezionati,
Il ruolo dellostetrica e dellinfermiere professionale nel 2° livello diagnostico- terapeutico. Esperienza di Reggio Emilia MARIUCCIA MERCATI Ambulatorio.
Le reti italiane degli Ospedali
“Osservare per Conoscere”: un’indagine sullo stato di salute della
Programmazione sanitaria, Promozione della salute e Qualità
RIFONDARE LA MEDICINA GENERALE UN ATTO DI LUNGIMIRANZA POLITICA UN ATTO DI LUNGIMIRANZA POLITICA O UN NUOVO SPAZIO DI CONTRATTAZIONE SINDACALE? O UN NUOVO.
IL SERVIZIO DI INGEGNERIA CLINICA dell’Ospedale di Niguarda
L’esperienza Dell’Istituto Ortopedico Rizzoli
Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto
Epi Info per il Governo Clinico
Il progetto regionale di ricerca MACONDO Primo Seminario di Studio
L’importanza dell’Idea e del Progetto “Lungodegenza ospedaliera in Struttura Residenziale” R.I.D. Elisabetta Guidi Inf. Coord. Silvia Nughini.
Strumenti operativi Si tratta di strumenti la cui finalità è quella di migliorare l’organizzazione dell’assistenza e, di conseguenza, favorire l’erogazione.
Progetto per il servizio triennale
1 ACCORDO REGIONALE MG 2006 NCP MODELLO ORGANIZZATIVO promosso in Emilia – Romagna a cura di Ester Spinozzi Rimini 21 ottobre 2006 DIREZIONE GENERALE SANITA.
Dispositivi di Protezione Individuale per gli operatori della sanità
Convegno “Governance sanitaria, modelli unici regionali
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ITALIANO REGIONI:
Convegno Regole di sistema o elementi di riforma sanitaria“ "Regole di sistema o elementi di riforma sanitaria“ Giovedì 27 febbraio 2014 Sala Ticozzi ore.
Terapia della BPCO : come migliorare l'appropriatezza prescrittiva
- Presenza di un reparto di terapia intensiva nella struttura - Presenza di una equipe multidisciplinare (almeno dietista e psicologo) iscritta alla società.
IL SISTEMA DI SEGNALAZIONE: INCIDENT REPORTING
Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata: Compiti dei responsabili e referenti privacy Avv. Giovanni Guerra.
Percorso Diagnostico-Terapeutico (PDT)
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
Parma 6 Aprile 2009 “LE SFIDE DELLA DOMICILIARITA’” DELLA DOMICILIARITA’” Case Manager e Continuità Assistenziale Angela Gambara Resp. Governo Clinico-Assistenziale.
Bilancio Sociale di Mandato Giovedì 24 Giugno 2010 Sala Baglivi, Complesso Monumentale S. Spirito in Saxia Borgo S. Spirito, 2 - Roma.
Guzzo A. S. , Diaczenko A. M. , Colzi M. , Suppa M. , Torre R
La Qualità come strumento di governo
E ASPETTI ANESTESIOLOGICI
La Gestione del Rischio Clinico ANALISI DEI DATI ATTIVITA
Le procedure aziendali
L’associazione infermieristica: una risposta libero professionale alle richieste di assistenza dei cittadini Andrea Guandalini Presidente Collegio IPASVI.
Presentazione delle principali modalità di gestione del Personale delle Professioni Sanitarie nel Servizio Sanitario Regionale dott.ssa Allegrini
RAZIONALE L’appropriatezza di una cura richiede un approccio olistico al singolo paziente che le linee guida, costruite su campioni di pazienti selezionati,
5° anno CL Medicina UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità.
DIREZIONE SANITARIA AZIENDA OSPEDALIERA “LUIGI SACCO”
PROGETTAZIONE DEI PERCORSI (PDTA – PCA – PAI) STRUMENTI E METODI PER PROGETTARE, GESTIRE E MONITORARE UN PERCORSO 30 OTTOBRE 2014 Caterina E. Amoddeo Direttore.
Art. 26 – Codice Deontologico 2006 La cartella clinica delle strutture pubbliche e private deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza,
Strategia per il riordino ospedaliero Bologna – 29 novembre 2013 Eugenio Di Ruscio.
APPLICAZIONE DELLA SNA IN SANITA’* 1. PROGETTAZIONE E MODELLI DI ORGANIZZAZIONI SANITARIE (OSPEDALI, UNITA’ OSPEDALIERE E DIPARTIMENTI) 2.FRUIZIONE DEI.
Innovazione e Sperimentazione a trecentosessanta gradi: Gestionale Organizzativa Tecnologica Dott. Amedeo Amadeo 09 Aprile 2008Università di Bergamo.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Scuola di Specializzazione di Medicina di Comunità Direttore: Prof. Maria Angela Becchi Coordinamento.
Esperienza nell’Azienda Ospedaliro - Universitario S.Orsola-Malpighi Settore Sorveglianza L.d.D. Relazione : Inf. Mirella Fontana Riccione 15 Maggio 2008.
Transcript della presentazione:

RE_AUDIT RILEVAZIONE E TRATTAMENTO DEL DOLORE IN PAZIENTI OPERATI DI ALLUCE VALGO IN DAY SURGERY P. O. Palagi 1 dicembre 2010 h 14.30-16.00

Definizione di audit clinico “L’audit clinico è un processo con cui medici, infermieri e altri professionisti sanitari, effettuano una revisione regolare e sistematica della propria pratica clinica e, dove necessario, la modificano” (Primary Health Care Clinical Audit Working Group, 1995)

Tipologia di problematica Tipologie di audit Livello di conduzione esterno interno (revisione tra pari) Caratteristiche dei partecipanti monoprofessionale multiprofessionale con partecipazione di “laici” Obiettivo della valutazione di processo di esito Tipologia di problematica economico-gestionale organizzativo clinico oppure di sistema o di qualità occasionale Livello di programmazione e promozione nazionale o regionale aziendale o di Dipartimento/Unità Operativa

L’audit clinico è uno strumento della Clinical Governance per verificare e migliorare la qualità dell’assistenza, in particolare l’appropriatezza dei processi E’ un processo ciclico, sistematico e condotto tra pari, senza alcuna finalità ispettiva o di controllo L’audit di sistema e l’audit occasionale possono integrare, ma non sostituire l’audit clinico La qualità della documentazione clinica influenza fortemente la realizzazione di un audit clinico (GIMBE)

Fattori di rischio clinico in ospedale (I)‏ a) strutturali–tecnologici: caratteristiche del fabbricato sanitario e della impiantistica (progettazione e manutenzione); sicurezza e logistica degli ambienti; apparecchiature e strumentazioni (funzionamento, manutenzione, rinnovo); infrastrutture, reti, digitalizzazione, automatizzazione b) organizzativo-gestionali e condizioni di lavoro: struttura organizzativa (ruoli, responsabilità, distribuzione del lavoro): politica e gestione delle risorse umane: organizzazione, stili di leadership, sistema premiante, supervisione e controllo, formazione e aggiornamento, carico di lavoro e turni (che concorrono a determinare fatica e stress); sistema di comunicazione organizzativa; coinvolgimento degli stakeholder; aspetti ergonomici (tra cui si citano: postazione di lavoro, monitor, allarmi, rumore,luce); politiche per la promozione della sicurezza del paziente: linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici, sistemi di segnalazione degli errori

Fattori di rischio clinico in ospedale (II)‏ c) umani (individuali e del team): personale: caratteristiche individuali (percezione, attenzione, memoria, capacità di prendere, decisioni, percezione della responsabilità, condizioni mentali e fisiche, abilità psicomotorie) e competenza professionale; dinamiche interpersonali e di gruppo e conseguente livello di cooperazione d) caratteristiche dell’utenza: epidemiologia ed aspetti socio-culturali (aspetti demografici, etnia, ambiente socioeconomico, istruzione, capacità di gestione delle situazioni, complessità e compresenza di patologie acute e croniche); rete sociale e) esterni: normativa e obblighi di legge, vincoli finanziari, contesto socio- economico-culturale, influenze della opinione pubblica e dei media, delle associazioni professionali e di pubblica tutela; assicurazioni

Le regole della conduzione Audit Descrizione del caso da parte del facilitatori, sulla base di colloqui e documentazione. Le osservazioni possono essere solo “puntuali” a correzione di eventuali REFUSI. Un primo giro in senso orario in cui si propongono eventuali errori attivi e errori latenti. Non tutti sono tenuti a parlare se non hanno niente da dichiarare o se quanto dichiarato da altri li trova consenzienti. Cioè non si fa un censimento dell’accordo sui singoli punti. Una secondo giro in senso antiorario in cui si evidenzino i possibili interventi su: Procedure Training Attrezzature

To cover up is unforgivable To fail to learn is inexcusable To err is human To cover up is unforgivable To fail to learn is inexcusable Sir Lian Donaldson, Chief Medical Officer - England

ELENCO DEI PARTECIPANTI Dr. ssa Maria Leoni – Vice Direttore DSPO Dr. ssa Francesca Ciraolo – DSPO – Staff medico (facilitatore)‏ Maristella Pelliccia – Direttore U. O. Assistenza infermieristica ospedaliera Dr. S. Falchi - Direttore S. S. Anestesia Palagi Medici S. S. Anestesia Palagi Dr. S. Grazzini – S .C. Ortopedia e Traumatologia K. Menghini - coordinatore infermieristico Day Surgery G. Cioni – referente SS OO Palagi Infermieri Day Surgery e SSOO Palagi

STANDARD LA RILEVAZIONE DEL DOLORE DEVE ESSERE FATTA SU TUTTI I PAZIENTI

METODOLOGIA Campione di 30 ricoveri in DAY surgery con presenza nella SDO del codice di procedura chirurgica 77.5 (asportazione di borsite e correzione di altre deformità delle dita) su un totale di 230 (150 nel 2009) ricoveri con quel codice relativi al primo semestre 2010 estratti con randomizzazione casuale Il campione è risultato composto da 30 pazienti, 27 di sesso femminile, 3 di sesso maschile, ed età media 61 anni (tutte di sesso F e 58 anni di età media nel 2009; ) Analisi della cartella clinica con particolare riferimento a diario infermieristico e schema delle prescrizioni post- operatorie

In 2/30 casi è stato applicato il protocollo B1.

RISULTATI

RISULTATI