DFD (Data Flow Diagram) Riferimenti: –Pressman, Cap. 8.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Livello 1 - fisico linsieme dei dispositivi per il collegamento dei vari sistemi (cavi, modem, apparecchiature di tx e rx)linsieme dei dispositivi per.
Advertisements

DFD (Data Flow Diagram)
RISPOSTA DI SISTEMI ANELASTICI
Strutture di controllo
Linguaggi algoritmici
Costruzione di un semplice programma che opererà su uno smartphone
Selezione A. Ferrari.
Introduzione alla programmazione A. Ferrari. Il linguaggio C Nel 1972 Dennis Ritchie nei Bell Laboratories progettò il linguaggio C Il linguaggio possiede.
Principi di Programmazione Object-Oriented
Principi di Programmazione Object-Oriented
4 – Progettazione – Introduzione e Modello E-R
Basi di Dati prof. A. Longheu 4 – Progettazione – Introduzione e Modello E-R Cap. 5 Basi di dati Atzeni – Ceri – Paraboschi - Torlone.
DIAGRAMMI DI FLUSSO DEI DATI
La dinamica finanziaria
Analisi dettagliata e design B. Pernici M.G. Fugini AA
Analisi, rappresentazione e progettazione delle procedure
Fondamenti di Informatica I a.a Il linguaggio C Il controllo di flusso La selezione condizionale Listruzione switch I cicli Le istruzioni break,
UML: Extension Mechanism Corso IS I /03 Gianna Reggio Versione 0.0.
Corso IS I /03 Esame Scritto - Parte generale 4 Febbraio 2003 Punteggio massimo totale punti 18; soglia superamento prova 10 Avvertenza Si vuole.
Progettazione di una base di dati
Gli algoritmi.
DIAGRAMMI DI FLUSSO Notazione grafica usata per descrivere in modo intuitivo le azioni di cui è fatto un algoritmo. Viene usata per descrivere i passi.
A.Natali DL Maggio1999 Oggetti Concetti fondamentali.
LINGUAGGI DI PROGRAMMAZIONE
CAP. 2 ANALISI LESSICALE 2.1 Il ruolo dell'analizzatore lessicale
Analisi dei requisiti di un'applicazione
L’ingegneria del software
LE POTENZE NEI TEST INVALSI, NEI QUESITI DELL’ESAME DI STATO E NEI TEST DI AMMISSIONE ALLE FACOLTÀ UNIVERSITARIE.
BIOINFO3 - Lezione 15 ISTRUZIONI
Ingegneria dei Requisiti - e dei Sistemi - Giuseppe Berio DI-Unito 2007.
Scelta di un modello di processo: esempio
Ingegneria del Software Giuseppe Berio DI-Unito 2006.
Commenti alle Attività Generiche. Attività Generiche (Pressman) Principali: Comunicazioni; Pianificazione; Modellazione; Costruzione, Dispiegamento Collaterali:
Commenti all’esempio del treno Nell’esempio del treno si è iniziato dalle attività generiche che tipicamente servono per portare a termine i compiti iniziali.
Commenti all’esempio del treno Nell’esempio del treno si è iniziato dalle attività generiche e/o attività operative che tipicamente costituiscono i passi.
Esercitazioni di Ingegneria del Software con UML
Ingegnerie dei Requisiti e dei Sistemi
Typical steps in project planning and scheduling To identify the tasks and their durations To evaluate consistency of the task net To evaluate the critical.
Programmazione Strutturata
PROGETTAZIONE: SCOPO Requisiti: cosa realizzare; progetto: come realizzarlo Livelli di dettaglio: concettuale/logico/fisico; architetturale/di massima/dettagliato.
UML.
ELETTRONICA GEORGE BOOLE FUNZIONI LOGICHE Lezione N° 1
ANALISI FUNZIONALE E DIAGRAMMI DI FLUSSO DEI DATI (Metodologia DFD)
DIVERTIRSI CON SCRATCH
Linguaggi algoritmici
Diego Bernini Architetture Software Note sui diagrammi di attività Versione 3.0 – AA
1.1 Progettazione di Basi di Dati PROGETTAZIONE: SCOPO Requisiti: cosa realizzare; progetto: come realizzarlo Livelli di dettaglio: concettuale/logico/fisico;
Diagramma delle Classi
Commenti all’esempio del treno Nell’esempio del treno si è iniziato dalle attività generiche e/o attività operative che tipicamente costituiscono i passi.
Tirocinio formativo a.s : opinioni stagisti (i risultati riguardano 31 alunni su 33)
DIST – Università di Genova Modelli per l’ottimizzazione, il controllo e il coordinamento di sistemi di produzione distribuiti Riunione di coordinamento.
Analisi dei requisiti Il primo passo di “qualsiasi” processo di sviluppo è la definizione dei requisiti  Definizione del Business Model  Solitamente.
Struttura della presentazione 1 Descrizione della comunita’ di pratiche(dati da etnografia di sfondo) * quale è la comunità di pratiche? * chi sono i partecipanti?
controllo supervisore
COMPETENZE E DISABILITÁ
Ingegneria del software Modulo 1 -Introduzione al processo software Unità didattica 4 - Progettazione del software Ernesto Damiani Università degli Studi.
Progettazione di una base di dati Ciclo di vita di un sistema informativo Studio di fattibilità definisce le varie alternative possibili, i relativi costi.
Ingegneria del software Modulo 1 -Introduzione al processo software Unità didattica 4 - Progettazione del software Ernesto Damiani Università degli Studi.
Ingegneria del software Modulo 1 - Introduzione al processo software Unità didattica 3 - Modelli di fase d’analisi Ernesto Damiani Università degli Studi.
Corso IS I /03 Esame Scritto - Parte generale 18 Febbraio 2003 Punteggio massimo totale punti 18; soglia superamento prova 10 Avvertenza Si vuole.
Ingegneria del software Modulo 1 -Introduzione al processo software Unità didattica 3 -Modelli di fase d’analisi Ernesto Damiani Università degli Studi.
Ingegneria del software Modulo 1 - Introduzione al processo software Unità didattica 4 - Progettazione del software Ernesto Damiani Università degli Studi.
1 Linguaggi: guardando la semantica §esistono un insieme di concetti semantici e di strutture di implementazione in termini dei quali si descrivono in.
Ingegneria del software Modulo 1 - Introduzione al processo software Unità didattica 4 - Progettazione del software Ernesto Damiani Università degli Studi.
UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA Dispositivi per il.
Ingegneria del software Modulo 1 -Introduzione al processo software Unità didattica 4 – Progettazione del software Ernesto Damiani Università degli Studi.
Standard e strumenti per lo sviluppo del software Marco Carezzano Andrea Andrenacci (ZEROPIU, Business Partner di Telecom Italia) Milano, 2 febbraio 2005.
Unified Modeling Language. –un linguaggio (e notazione) universale, per rappresentare qualunque tipo di sistema software –uno standard OMG (Object Management.
Diagramma degli Stati. Diagramma degli Stati … Definizione è un grafico con nodi ed archi in cui i nodi rappresentano gli stati di una classe e gli archi,
Istruzioni e algoritmi. Istruzioni Operative I passi elementari che compongono l’algoritmo sono le istruzioni. Distinguiamo: Istruzioni di input Istruzioni.
Transcript della presentazione:

DFD (Data Flow Diagram) Riferimenti: –Pressman, Cap. 8

Costrutti dei DFD Terminatore (in genere un elemento con comportamento proprio) Funzione (trasforma i flussi in ingresso in flussi in uscita) Data-store (magazzino di dati) Flusso dati (data flow, dati in movimento)

Programmazione e DFD Programma funzionale F(a) G(b) F(G(x)) FG xa

Raffinamento di diagrammi DFD a+bc a b c=d+e

Regole Sintattiche per i DFD Ogni funzione, flusso, data-store, deve avere un nome; nel caso dei flussi può essere associata un’espressione prevista dal dizionario dati Non esistono funzioni che creano uscite dal nulla Non esistono funzioni che non creano nessuna uscita E’ possibile mostrare più volte un data-store ed un terminatore Non è possibile mostrare un flusso tra una funzione e se stessa Esiste una “regola di consistenza” tra diagrammi DFD in relazione di raffinamento Talvolta impone un numero massimo di funzioni in cui è possibile raffinare una funzione data

Il Dizionario dei Dati nei DFD n=*|+

Commenti sui diagrammi DFD (4) Permette la rappresentazione di un diagramma di contesto Il diagramma di contesto indica cosa deve essere affrontato nel sistema e cosa non deve essere affrontato; cioè cosa su cui è possibile/necessario fare delle ipotesi (per questo motivo è usato anche in congiunzione con altre notazioni (ad esempio UML)) Forza la identificazione/specifica dei requisiti in termini di relazioni (funzioni) ingresso/uscita a partire da –Eventi possibili cui il software deve rispondere –Terminatori possibili con cui il software deve interagire

Limiti della specifica DFD Il DFD non permette di specificare aspetti del controllo cioè della sequenza delle funzioni IL DFD non permette di rappresentare in modo evidente le alternative In certi contesti, la sequenza delle operazioni non è fondamentale o è comunque basata sulla disponibilità dei dati; tipicamente, questa fu l’idea base nei software di natura gestionali Oggi, gli aspetti di controllo sono divenuti, anche nei software gestionali, importanti (WFMS)