Farmaci antineoplastici

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PATOLOGIE DA AGENTI FISICI
Advertisements

Farmacodinamica La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d’azione dei farmaci identificare i siti d’azione dei farmaci delineare.
IL RISCHIO NELLA GESTIONE DEGLI ANTIBLASTICI
Documentazione scientifica aziendale
BIOTECNOLOGIE Le biotecnologie tradizionali sono tecnologie produttive utilizzate da millenni e prevedono lo sfruttamento delle attività fermentative.
TUMORI PROFESSIONALI Neoplasie dovute ad agenti cancerogeni presenti in ambiente di lavoro Settore siderurgico e chimico Settore artigianale Pesca.
Antibiotici.
FATTORI DI RISCHIO IN AMBIENTI SANITARI
Farmacodinamica La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d’azione dei farmaci identificare i siti d’azione dei farmaci delineare.
Prof. Giovanni Giammanco
Le Metastasi.
Corso di laurea specialistica in Medicina e Chirurgia
Il monitoraggio ambientale e biologico dell’esposizione ad agenti cancerogeni: il monitoraggio possibile ASPETTI GENERALI E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI.
Il monitoraggio possibile: i chemioterapici antiblastici
S. Beninati Tel /228 CITOLOGIA S. Beninati Tel /228
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Corso di formazione RRLLS
Procedure di sicurezza U.O. Oncologia ASL VITERBO
CHEMIOTERAPIA ANTITUMORALE.
IL CANCRO Proprietà delle cellule cancerose è modificata;
TRASFORMAZIONE di ORGANISMI VEGETALI
Il sistema immunitario
Tumori professionali.
Da. QuapoS 2000, with the cooperation of NZW Schema locali preparaz. antibl.
LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
Da. QuapoS 2000, with the cooperation of NZW Schema locali preparaz. antibl.
I RISCHI PROFESSIONALI DELL’INFERMIERE
Modalità di allestimento dei farmaci antiblastici: la teoria secondo procedure di qualità Isabella Bertazzi.
Farmaci mirati e cura di pazienti affetti da tumori
“Prevenzione dei rischi per l’operatore e l’utente”
Rischio chimico I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta.
Le cellule negli organismi multicellulari, nei tessuti specializzati, possono avere un diverso grado di specializzazione, anche definito differenziamento.
Le cellule negli organismi multicellulari, nei tessuti specializzati, possono avere un diverso grado di specializzazione, anche definito differenziamento.
“Classificazione e tossicità dei farmaci chemioterapici”
STRESS OSSIDATIVO Stress chimico indotto dalla presenza, in un organismo vivente, di un eccesso di specie chimiche reattive, generalmente centrate sull’ossigeno.
Rischi chimici Sono i tradizionali fattori di rischio lavorativo.
FARMACOCINETICA La farmacocinetica descrive i processi di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione dei farmaci (ADME). L’assorbimento è il.
R.S.P.P. (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione )
RADIOTERAPIA G. Poles Le radiazioni ionizzanti più usate sono :
ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI.
Il midollo osseo e le cellule staminali.
Trapianto di midollo osseo
Le cellule staminali del midollo osseo.
Rischio cancerogeno e normativa vigente
Dipartimento di Scienze Farmacologiche
FEEDING THERAPY Tecnologie Biomedicali – Terapia Nutrizionale Nutrizione: specifiche del dispositivo I dispositivi sono utilizzati per la miscelazione.
Danni al DNA.
La chemioterapia è una branca della farmacoterapia che si riferisce all’uso di farmaci con lo scopo di uccidere organismi estranei patogeni presenti nel.
FACOLTA’ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI Corso di Laurea Triennale in Scienze Biologiche RISPOSTA AL DANNO AL DNA IN CELLULE STAMINALI TUMORALI.
PRINCIPI DI ONCOLOGIA.
CHEMIOTERATIPI ANTIBLASTICI
IL SISTEMA IMMUNITARIO
Dott.ssa Rossella Serra Servizio di Prevenzione e Protezione
RISCHIO CHIMICO Corso per ASPP RSPP modulo A.
NON E’ PERTANO DA INTENDERSI COME SOSTITUTIVO DEL LIBRO DI TESTO
Progetto Lauree Scientifiche-Chimica
Il laboratorio di CHIMICA
Terapia con prodotti chimici
Farmaci intelligenti considerazioni generiche. Farmaci chemioterapici Agiscono prefenzialmente su cellule in attività proliferativa ostacolando la mitosi,
RISPOSTA IMMUNITARIA E VACCINI
Azienda Ospedaliera A. R.N.A.S. “Garibaldi” Nesima -Catania-
Cellule tumorali modificate a livello di Mical2
Strumenti di laboratorio, metodi di sterilizzazione
Patrizia Popoli Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità Giornata UNISTEM 14 marzo 2014 Università di Cagliari La sperimentazione clinica.
IL CICLO CELLULARE.
IL CICLO CELLULARE. RIPRODUZIONE SESSUALE O GAMICAASESSUALE O AGAMICA “GAMETI” “NO GAMETI” ma da ALCUNE CELLULE MITOSI (O DIVISIONE CELLULARE) MEIOSI.
? Gli organismi multicellulari hanno GROSSI problemi di comunicazione
Laboratorio n° 1: La fitotossicità.
Transcript della presentazione:

Farmaci antineoplastici Sostanze chimiche sintetiche chiamate Chemioterapici Antiblastici. Comprendono una vasta gamma di sostanze tra loro eterogenee in grado di determinare un’inibizione della replicazione cellulare e della crescita neoplastica, causando alterazioni del DNA o della divisione cellulare. Poiché la presenza di cellule in continua replicazione è una caratteristica di molti tessuti normali, oltre che neoplastici, la maggior parte di questi farmaci è lesiva anche per alcuni tessuti normali. Vengono utilizzati nella terapia dei tumori perlopiù sotto forma di polichemioterapia (associazione di più farmaci antiproliferativi caratterizzati da meccanismi d’azione diversi per ottenere il massimo effetto citotossico).

Classificazione 6 gruppi principali a seconda del loro meccanismo d’azione: Alchilanti Complessi di coordinazione del platino Antimetaboliti Alcaloidi di origine vegetale Antibiotici antitumorali Miscellanea

Alchilanti: formano legami covalenti con i gruppi nucleofilici della catena del DNA; Complessi di coordinazione del platino: formano un legame stabile al DNA con formazione di ponti intra e interfilamento con rottura della molecola di acido nucleico; Antimetaboliti: antagonizzano l’azione dei metaboliti normali a livello del sito effettore; Alcaloidi di origine vegetale: formano legami con la tubulina interferendo con la formazione del fuso mitotico; Antibiotici antitumorali: producono tagli nel DNA mediante produzione di radicali liberi e interazione con la topoisomerasi II; alterano la sintesi dell’RNA; alcuni interagiscono con le strutture di membrana; Miscellanea

Principali effetti sull’uomo Le cellule dell’ospite maggiormente colpite sono quelle dei tessuti a “rapida proliferazione”: midollo osseo sistema linfatico epitelio germinale delle gonadi strutture embrionali

Principali effetti nei lavoratori E. acuti non neoplastici azione irritante, vescicante e allergica (a contatto con cute e mucose) E. cronici non neoplastici effetti di tipo sistemico, anche se sporadici, quali vertigini, cefalea, vomito e alopecia. Non sono mai stati segnalati effetti legati alla patologia d’organo (descritti nei pazienti) Effetto cancerogeno rischio legato ad una esposizione modesta, ma protratta nel tempo tumori del sistema emopoietico (leucemie e linfomi non Hodgkin) Effetti sulla funzione riproduttiva aumentata abortività e rischio di gravidanze ectopiche

Classificazione IARC

Valutazione dell’esposizione Misure di prevenzione Linee Guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario (G.U. n. 236 del 7/10/1999) Valutazione dell’esposizione Misure di prevenzione Informazione e formazione del personale Sorveglianza sanitaria

Attività a rischio Immagazzinamento Preparazione (apertura fiale, rimozione ago dai flaconcini, riempimento della siringa, espulsione aria dalla siringa, trasferimento del farmaco dal flacone alla siringa o alla flebo) Somministrazione (espulsione aria dalla siringa prima della somministrazione, perdite del farmaco a livello dei raccordi) Contatto con materiali biologici o biancheria dei pazienti Smaltimento Manutenzione delle cappe

Valutazione dell’esposizione (Linee-guida - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 7/10/99) Indicatori ciclofosfamide 5-fluorouracile composti di coordinazione del platino Scala di priorità misure su materiale prelevato da superfici misure su materiale biologico misure atmosferiche

Wipe tests Sono garze in TNT inumidite con le quali vengono ripulite le superfici per ottenere informazioni su: Livello di contaminazione del piano di lavoro Presenza di residui di C.A. espulsi dalla cappa o derivanti da indumenti contaminati Contaminazione diffusa all’interno ed all’esterno del locale Non rispetto delle procedure di lavoro

Punti di prelievo durante la preparazione Interno della cappa (piano, saliscendi) pavimento all’interno ed all’esterno del locale oggetti presenti all’interno del locale (telefono, maniglia porta, anta armadio)

Punti di prelievo durante la somministrazione Pavimento del locale comodino asta della flebo flebo bracciolo della poltrona

Valutazione dell’esposizione personale Per valutare l’entità dell’esposizione in soggetti addetti alla manipolazione dei C.A. vengono effettuate misure su: Guanti Pads

Localizzazione dei pads avambracci destro e sinistro torace polsi destro e sinistro cosce destra e sinistra

Misure atmosferiche Studi precedenti hanno dimostrato come il dosaggio dei C.A. nell’aria non sia una metodica particolarmente sensibile ed è perciò previsto solo in caso di ambienti molto contaminati o di pratiche di lavoro non idonee.

PREPARAZIONE: Concentrazioni rinvenute con i wipe tests (ng/cm2)

SOMMINISTRAZIONE: Concentrazioni rinvenute su wipe tests, pads e guanti

Risultati del monitoraggio biologico Le concentrazioni di ciclofosfamide urinarie sono risultate al di sotto del limite di rilevabilità analitica (<1µg/l) sia per gli 8 preparatori che per 9 dei 10 somministratori: unico valore positivo pari a 2.29 µg/l.

MISURE DI PREVENZIONE L’esposizione professionale ai chemioterapici antiblastici deve essere mantenuta entro i livelli più bassi possibile, in aderenza al principio “ALARA” (as low as reasonably achievable). Ciò si realizza attraverso: - CENTRALIZZAZIONE DI STRUTTURE E ATTIVITA’ - CARATTERISTICHE DEI LOCALI - SISTEMI DI PREVENZIONE AMBIENTALE (CAPPE) - MEZZI PROTETTIVI INDIVIDUALI - TECNICHE DI LAVORO - INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEGLI ADDETTI

Tre devono essere gli obiettivi fondamentali del processo di centralizzazione: - razionalizzazione delle attività; - riduzione del numero degli esposti; - lavoro svolto in condizioni di sicurezza

Va menzionata anche la possibilità, attualmente messa in atto da alcune Aziende Ospedaliere, di affidare a ditte specializzate esterne la preparazione delle terapie antiblastiche: al proposito dovranno essere fatte delle attente valutazioni in termini di costi/benefici, considerando gli aspetti organizzativi (anche per i pazienti) e di sicurezza (per il personale) in relazione alla spesa che tale servizio comporta.

Caratteristiche dei locali (esempi) Preparazione - stanza filtro DPI mezzi di sicurezza punto di decontaminazione (lavandino a pedale, lavaocchi, servizio igienico con WC, stoccaggio dei farmaci per la giornata) In mancanza di una stanza filtro deve essere allestito nel locale preparazione un box di decontaminazione con un lavandino a pedale, un lavaocchi, e mezzi di emergenza.

Caratteristiche dei locali (esempi) Preparazione - locale preparazione superficie minima di 16 m2 pavimento e pareti in materiale plastico lavabile con sgusci agli angoli installazione di un pulsante di emergenza e di un interfono a viva voce sistema di condizionamento con almeno 10 ricambi d’aria/ora, facilmente escludibile in caso di spandimenti aria in ingresso filtrata idoneo lavabo kit di pronto intervento in caso di incidente

Mezzi di protezione ambientale La preparazione dei farmaci antiblastici deve essere realizzata sotto idonea aspirazione localizzata e controllata, capace di contenere la dispersione del farmaco. Questo dispositivo deve essere esclusivamente dedicato alla preparazione di tali farmaci.  CAPPA A FLUSSO LAMINARE VERTICALE L’unica a garantire la protezione dell’operatore, dell’ambiente e la sterilità del prodotto. Le cappe chimiche, purchè previste di filtro HEPA e previa una verifica di efficienza, possono essere utilizzate solo temporaneamente nell’attesa della raccomandata centralizzazione e acquisto della cappa a FLV.

Mezzi di protezione individuale Guanti: doppio paio depolverati da cambiare ogni 30’. Camici: devono essere monouso di tipo chirurgico con rinforzo davanti e sugli avambracci nella preparazione dei farmaci inoltre devono avere maniche lunghe con polsino a manicotto di elastico. Maschere, cuffie ed occhiali protettivi: non sono necessari durante il lavoro sotto cappa a flusso laminare verticale ma in caso contrario le maschere devono essere a conchiglia e gli occhiali devono essere dotati di protezione laterale.

Quadro sinottico delle protezioni personali necessarie

Norme comportamentali generali per il personale E’ vietato l’accesso alla zona di preparazione dei farmaci antiblastici al personale non autorizzato l’uso di cosmetici nelle zone di lavoro: questi, se contaminati, possono costituire una fonte di esposizione prolungata mangiare, bere, masticare gomme e caramelle, fumare, conservare cibo o bevande nelle zone dove si maneggiano farmaci antiblastici indossare gli indumenti di protezione fuori dalle zone di lavoro.

E’ essenziale la definizione delle procedure di lavoro per ognuna delle fasi di manipolazione, preparazione, somministrazione e smaltimento dei farmaci antiblastici, che devono essere scritte (“manuale delle procedure”, dettagliato ma agile) e sulle quali va fatta una adeguata informazione, formazione e addestramento. Le misure di esposizione hanno anche lo scopo di valutare la corretta applicazione e l’efficacia delle procedure adottate.

Sorveglianza Sanitaria (Sintesi delle indicazioni per una razionale applicazione delle Linee Guida Ministeriali sulla prevenzione dei rischi occupazionali nella manipolazione dei Chemioterapici Antiblastici) 2 classi di esposti: classe A  lavoratori che abitualmente manipolano C.A., e da inserire nel registro degli “esposti”: - addetti abituali alla preparazione/somministrazione in ambienti e con procedure idonee (15 o più preparazioni/somministrazioni settimana o 5 effettuate in un giorno); - addetti alla manutenzione delle cappe; - addetti alla manipolazione di C.A. che, in situazioni transitorie o di emergenza, sonoaddetti alla manipolazione di numeri anche inferiori, con mezzi non adeguati (assenza di cappa, protezioni individuali idonee, compresi gli addetti alle pulizie e allo smaltimento). (continua)

Sorveglianza Sanitaria (Sintesi delle indicazioni per una razionale applicazione delle Linee Guida Ministeriali sulla prevenzione dei rischi occupazionali nella manipolazione dei Chemioterapici Antiblastici) classe B  lavoratori che non utilizzano abitualmente C.A. (da non inserire nel registro degli “esposti”): - addetti occasionalmente a preparazione/somministrazione dei C.A. (frequenza inferiore rispetto a quella prevista per gli addetti della Classe A); - addetti alla pulizia locali preparazione e somministrazione dei CA; - addetti allo smaltimento. La sorveglianza sanitaria deve essere mirata alla ricerca di “eventi sentinella” che facciano immediatamente scattare un campanello di allarme in merito allo stato di salute del lavoratore o del suo posto di lavoro.

Sorveglianza Sanitaria (Linee-guida - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 7/10/99) Visite mediche di idoneità preventive e periodiche Periodicità: di norma annuale e comunque decisa dal medico competente sulla base dell’entità dell’esposizione (Classe A e B). Valutazione di quelle situazioni fisiologiche e patologiche, congenite ed acquisite, che potrebbero costituire condizioni di particolare suscettibilità o che potrebbero essere aggravate dall’esposizione professionale ad antiblastici. Formulazione di un giudizio di idoneità alla mansione specifica che non può prescindere dalla valutazione del rischio.