Il Cambiamento organizzativo La gestione del cambiamento Strategie per un cambiamento efficace Strategie empirico-razionali. Sono basate sul presupposto che le persone sono razionali e si comportano secondo il loro interesse. Ne consegue che gli individui accettano un cambiamento se è giustificato e se ne vengono indicati i benefici. L’infermiere coordinatore che fa uso di queste strategie si preoccupa che la persona giusta sia al posto giusto.
Il cambiamento organizzativo Strategie normativo-riqualificanti Sono basate sul presupposto che le persone agiscono secondo il loro impegno verso le norme socio-culturali. Strategie del potere coercitivo. Includono la condiscendenza dei livelli inferiori verso la leadership. Riconoscono le fonti di potere come necessarie per effettuare il cambiamento.
Processo di cambiamento Motivare, attuare e stabilizzare sono le tre fasi del cambiamento. La Motivazione è lo sviluppo, attraverso la consapevolezza del problema, di un bisogno di cambiamento Per Attuazione si intende lavorare verso il cambiamento identificando il problema o il bisogno di cambiamento, esplorando le alternative definendo gli scopi e gli obiettivi, pianificando la realizzazione degli obiettivi e mettendo in atto il piano per il cambiamento.
Processo di cambiamento La Stabilizzazione. E’ l’integrazione di un cambiamento nella personalità di ognuno e la sua conseguente interiorizzazione.
Tipi di Cambiamento I fattori che differenziano il cambiamento sono essenzialmente tre: la reciprocità degli obiettivi, il rapporto di potere tra agente di cambiamento e sistema-cliente, la volontà di cambiare.
Cambiamento coercitivo Si caratterizza per la presenza di obiettivi non reciproci, per l’esistenza di un rapporto di potere squilibrato e per il fatto che soltanto una delle parti ha volontà di cambiare.
Cambiamento emulativo In questo caso, il cambiamento è favorito attraverso l’identificazione e l’emulazione di figure di potere.
Indottrinamento L’indottrinamento utilizza gli obiettivi reciproci, ma vi è un rapporto di potere non equilibrato ed è intenzionale. I collaboratori sono istruiti alle idee e alle convinzioni delle fonti di potere.
Cambiamento Interattivo E’ caratterizzato da obiettivi reciproci, il potere è distribuito in pari misura ma non vi è intenzionalità.
Cambiamento naturale E’ il tipico cambiamento accidentale che, in quanto tale, si caratterizza per l’assenza di obiettivi o volontà.
Cambiamento socializzante Ha una relazione diretta con il cambiamento interattivo.Ci si conforma ai bisogni del gruppo sociale
Cambiamento pianificato Gli obiettivi sono reciproci, il rapporto di potere è paritario ed esiste la volontà di cambiare da entrambe le parti. Sono state descritte 7 fasi del cambiamento pianificato. Il cliente deve avvertire il bisogno di cambiamento. Il Coordinatore, quale agente di cambiamento, può indurre una consapevolezza del bisogno di cambiare, aiutare il cliente a prendere coscienza dei problemi ed indicare che è possibile un miglioramento della situazione. Egli agisce sulle motivazioni. Poi viene istaurata una relazione di aiuto, e il processo di attuazione ha inizio.
Cambiamento pianificato Terza fase. Il problema deve essere identificato e chiarito, la raccolta e l’analisi dei dati può agevolare questo processo. Quarta fase. Vanno esplorate e vagliate le possibilità alternative di cambiamento. Scopi ed obiettivi vanno pianificati e vengono prese in esame le risorse emotive e materiali del cliente. Si stabiliscono le strategie per il cambiamento.
Cambiamento pianificato Quinta fase. Lavoro attivo di modificazione della situazione che completa il processo di attuazione. Sesta fase. Processo di stabilizzazione. La diffusione del cambiamento ai processi limitrofi può aiutare la stabilizzazione Settima fase. La relazione di aiuto finisce.
Grazie per l’attenzione. Studiate.