Vita ed opere principali

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Raccontiamo storie.
Advertisements

Questa è la storia di due fratelli che vissero insieme d’amore e d’accordo per molti anni. Vivevano in cascine separate, ma un giorno…
1a QUARESIMA anno C CAMMINO verso il PERDONO MAR MEDITERRANI Dom 1Gesù è tentato come tutti noi Dom 2Gesù Trasfigurato è la nuova Alleanza Dom 3Con Lui.
Autori dell'Novecento Pavese Montale Ungaretti Quasimodo.
GIUSEPPE UNGARETTI La Vita Pensiero e Poetica Opere principali
Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti: la religione della parola
Giuseppe Ungaretti il poeta soldato Cosa ricordare : guerra
A cura del prof. Marco Migliardi
Giuseppe Ungaretti M’illumino D’ immenso “Mattina” L’allegria
L’allegria M.L.Sancassano Liceo “Dettori” Cagliari
Anno scolastico 2004/2005 Parole e immagini Classe 2^B.
GIUSEPPE UNGARETTI La Vita Pensiero e Poetica Opere principali
Giuseppe Ungaretti.
Classe V B programmatore Alunna CILIA ANNA MARIA
Pianto antico (Giosuè Carducci).
Esistevano milioni di stelle nel cielo
Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa...
Questa è la storia di due fratelli che vissero insieme d’amore e d’accordo per molti anni. Vivevano vicini, in cascine separate, ma un giorno…
Parola di Vita Settembre 2010.
I tre alberi i tesori più preziosi del mondo intero. Un altro sognava di diventare una nave che avrebbe potuto affrontare le tempeste dell'oceano. Un altro.
G I O R N D N A T L E.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano
Pagine dal diario... di una bimba particolare
Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa...
Giuseppe Ungaretti L’esperienza umana e poetica di Ungaretti si intreccia più volte nel corso della sua vita. Nella sua produzione poetica possiamo distinguere.
Ungaretti.
“Ave Dei Genitrix” (XIIIsec.) ci avvicina alla Madre
14° QUADRO GESU E DEPOSTO NEL SEPOLCRO (Annuncio: Pasquale 5°)
Visita ai luoghi della Prima Guerra Mondiale e incontro con l’esperienza umana e letteraria di Giuseppe Ungaretti.
Giuseppe Ungaretti pagg
VI E’ GIOIA DAVANTI AGLI ANGELI PER UN SOLO PECCATORE CHE SI CONVERTE
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE E’ MIO E’ TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI Anno C FIGLIO, QUELLO CHE E’ MIO E’ TUO.
Anno C 20 gennaio 2013 Domenica II tempo ordinario Musica: Salmo 95. Cantabo Domino (3’) Cappella antiqua di München.
Giuseppe Ungaretti.
APPROFONDIMENTO DI ITALIANO
LA BELLEZZA DI ESSERE IN LUI
“Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me (Mt 18,5)”.
Alla ricerca della Simmetria intorno a noi
Iniziamo l’anno, ma anche ogni giorno, con la bendizione del Signore.
9.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo nella XXII a domenica del Tempo.
Approfondimento di Fabio Cominelli e Luca Iacobello
La prima guerra mondiale
Giuseppe Ungaretti il poeta soldato Cosa ricordare : guerra
Sui campi e sulle strade
11.00.
Monges de Sant Benet de Montserrat Monges de Sant Benet de Montserrat Domenica della Sacra Famiglia Ascoltando la preghiera ebraica “Abinu malkenu” possiamo.
Prof.ssa Grazia D’Auria - web: - mailto: Pag. Giuseppe.
Un Uomo venuto da lontano Canzone di Amedeo Minghi.
Giuseppe Ungaretti 1. Poesia e guerra Lezioni d'Autore.
A CURA DELLA PROF.SSA MARIA ISAURA PIREDDA
Anno C 17 gennaio 2016 Domenica II tempo ordinario Domenica II tempo ordinario Musica: Salmo 95 “Cantabo Domino” Cappella antica di München Immagini delle.
Giubileo della Misericordia Papa Francesco Udienza del 27 gennaio 2016 in Piazza San Pietro Dio ascolta il grido e fa alleanza Papa Francesco.
Giubileo della Misericordia Papa Francesco Udienza del 16 dicembre 2015 in piazza San Pietro I segni del Giubileo Papa Francesco Udienza.
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI IL CAMMINO FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO.
Poesia è il mondo l’umanità
Beati quelli che sono poveri davanti a Dio perché Dio offre a loro il suo regno La ricchezza è pericolosa Perché diventa un idolo Perché fa sentire potenti.
Giuseppe Ungaretti 2. La produzione dopo la Prima guerra mondiale Lezioni d'Autore.
Giuseppe Ungaretti Influenza profonda sulle esperienze letterarie successive, ma CONTRADDITTORIA: All’inizio (anni ’10): grossa carica di originalità,
GIUSEPPE UNGARETTI.
Presentazione poesia: la guerra DI: Artini Matteo, Capanni Duccio, Staderini Tommaso.
“…quel nulla d’inesauribile segreto”
Il dramma della grande guerra. Le cause della I guerra mondiale Sviluppo del Nazionalismo Rivalità tra Francia e Germania Rivalità tra Inghilterra e Germania.
che mi corrispondevano
SANTAFAMIGLIA ANNO B Luca 2, Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè,
Clemente Rebora La vita Nato nel 1885 a Milano, si laureò in lettere, dedicandosi poi all’insegnamento. Partecipa alla guerra in qualità di sottufficiale,ma.
VEGLIA Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata.
“E sarebbe così facile se sapessimo non odiare mai, amare sempre. Perché allora saremmo così felici nel dire solo le cose che possono rendere felici gli.
Nasce ad Alessandria D’Egitto
Giuseppe Ungaretti La madre.
Transcript della presentazione:

Vita ed opere principali Giuseppe Ungaretti Vita ed opere principali

La vita Giuseppe Ungaretti nacque nel 1888 ad Alessandria d’Editto, dove il padre, di origini lucchesi, lavorava allo scavo del canale di Suez. Vi rimase fino a ventiquattro anni, anche dopo la prematura scomparsa del padre causata da un incidente sul lavoro. La madre garantì a lui ed al fratello, un discreto tenore di vita, grazie alla gestione di un forno. Grande peso ebbe per la formazione umana e letteraria del giovane Ungaretti l’essere vissuto in un ambiente tanto vario e ricco. La sua formazione culturale comprese non solo i grandi italiani come Leopardi, ma anche la letteratura europea, da Baudelaire a Mallarmé, a Nietzsche. Anche i suoi passi successivi furono all’insegna del cosmopolitismo: nel 1912 si recò a Parigi e studiò per due anni alla Sorbona. Questo fatto lo pose in contatto con i più importanti rappresentanti delle avanguardie artistiche dell’epoca. La prima guerra mondiale lo trovò schierato con gli interventisti e arruolato volontario: Fu la tragica esperienza del Carso a segnare fortemente la sua poesia. Nel dopoguerra si sposò con Jeanne Dupoix e lavorò all’estero come inviato speciale per numerosi giornali, tra i quali “Il secolo d’Italia”, diretto da Benito Mussolini e “La gazzetta del popolo”.

La vita 2 Durante il fascismo aderì al regime e fu assunto come corrispondente del Ministero degli Esteri. Dal 1936 al 1942 divenne titolare della cattedra di letteratura italiana presso l’Università di San Paolo del Brasile. Proprio in questo periodo due gravi lutti lo colpirono: nel 1937 la morte del fratello e nel 1939 quella del figlio Antonietto di nove anni, a causa di una banale appendicite mal curata. Quando nel 1942 Ungaretti ritornò in Italia venne nominato accademico e gli fu assegnata la cattedra di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università di Roma. Vivace ed attivo protagonista della vita culturale italiana fino alla fine, morì a ottantadue anni a Milano, nel 1970.

Ungaretti

La formazione letteraria La prima formazione culturale di Ungaretti avvenne ad Alessandria d’Egitto, all’Ecole Suisse Jacot, ma gli interessi letterari furono sviluppati da autodidatta verso i grandi scrittori moderni e contemporanei. Dell’esperienza egiziana resterà vivo nello scrittore il senso dei grandi spazi assolati, degli ambienti esotici che si prestano alla trasfigurazione mitica. Un salto di qualità è rappresentato dal soggiorno parigino dal 1912 al 1914. Ungaretti frequenta i corsi alla Sorbona e assiste alle lezioni di Bergson; non termina gli studi ma entra in contatto col fermento del mondo culturale parigino, allora uno dei grandi punti di riferimento del Decadentismo europeo. Frequenta gruppi dell’avanguardia e conosce Apollinaire, Picasso, De Chirico, Modigliani, Soffici, Marinetti, che nel 1909 proprio a Parigi, aveva lanciato il suo manifesto del Futurismo; approfondisce la conoscenza della poesia francese da Baudelaire a Mallarmé. Dopo essere tornato in Italia partecipa alla prima guerra mondiale; nel 1916 nasce il volumetto di poesie “Il porto sepolto” pubblicato in soli ottanta esemplari a Udine grazie all’amico Ettore Serra. E’ il primo nucleo poetico cui nel ’19, in una nuova edizione dal titolo “Allegria di naufragi”, aggiunge le poesie scritte durante la guerra ed altri componimenti.

Allegria di naufragi Al centro della raccolta del 1919 è l'esperienza della Grande Guerra combattuta dal poeta in trincea come interventista e volontario. Infatti, l'Allegria si presenta come un diario del tempo di guerra, e ognuno dei componimenti è seguito dall'indicazione del luogo e della data. E’ in questa prima opera che Ungaretti sperimenta la poesia dell’essenziale: la poesia deve trovare un linguaggio nuovo lontano dagli insegnamenti della tradizione. Il poeta rifiuta però lo sperimentalismo trasgressivo delle avanguardie e imbocca la strada personale della parola poetica ridotta al suo nucleo originario, come se venisse pensata, sentita e pronunciata per la prima volta.

L’allegria L'Allegria è il titolo di una raccolta di poesie pubblicata da Giuseppe Ungaretti nel 1931. Il suo titolo originario era Allegria di naufragi. La maggior parte dei testi poetici esprime soprattutto i sentimenti nati dalla esperienza della Prima guerra mondiale, come dolore ma anche come scoperta dei valori più autentici di fratellanza ed umanità. In essa Giuseppe Ungaretti riunisce, sistema e riordina le precedenti pubblicazioni che, con altri titoli, avevano contenuto le poesie che via via l'autore aveva scritto.

GiuseppeUngaretti al fronte

Veglia Cima Quattro il 23 dicembre 1915 Un’intera nottata Buttato vicino A un compagno Massacrato Con la bocca Digrignata Volta al plenilunio Con la congestione Delle sue mani Penetrata Nel mio silenzio Ho scritto Lettere piene d’amore Non sono mai stato Tanto Attaccato alla vita. Il poeta ha accanto un soldato morto, con le mani congelate e la bocca digrignata volta verso la luce della luna. Nonostante questa situazione penosa e terrificante, il poeta scrive una lettera d’amore, attaccato alla vita come non mai. Nella drammaticità della situazione, percepisce solo la propria volontà di vivere, che prevale su tutto. Anche questa consuetudine con la tragedia induce una riflessione sull'umanità/disumanità della situazione.

SONO UNA CREATURA Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916 Come questa pietra del S. Michele così fredda così dura così prosciugata così refrattaria così totalmente disanimata Come questa pietra è il mio pianto che non si vede La morte si sconta vivendo Il mondo inorganico della pietra e dell'acqua è un mondo fondamentale nel Porto sepolto ed emerge anche dal titolo, che richiama l'antico porto di Alessandria ormai scomparso e sepolto. E' qui presente, inoltre, il tema della memoria, della memoria degli scomparsi della guerra. La poesia si conclude con quello che il poeta indica come proverbio "la morte si sconta vivendo". Espediente tipico della poesia di Ungaretti, in questo caso sembra riferirsi al rimpianto e al senso di colpa dei vivi nei confronti dei morti: la colpa di essere rimasti in vita al posto di coloro che non ce l'hanno fatta.  

San Martino del Carso Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto Ma nel cuore nessuna croce manca E’ il mio cuore il paese più straziato Valloncello dell'albero isolato, 27 agosto 1916 Questa lirica si basa sull'identificazione tra il cuore straziato del poeta e la distruzione di San Martino. Ungaretti rappresenta la devastazione del paese attraverso la metafora “qualche brandello di muro”, mentre, dicendo “ma nel cuore nessuna croce manca”, ci comunica che il ricordo degli amici morti è presente nel suo cuore e vi rimarrà vivo come in un cimitero. Come tante altre, anche questa poesia nasce dalla terribile esperienza della Prima Guerra Mondiale, che viene presentata come una violenza che non risparmia niente: né le case, né le vite umane e neppure il cuore degli uomini.

La madre ( da Sentimento del tempo) E il cuore, quando d’un ultimo battito Avrà fatto cadere il muro d’ombra, Per condurmi, Madre, sino al Signore, Come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa, Sarai una statua di fronte all’Eterno, Come già ti vedeva Quando eri ancora in vita. Alzerai tremante le vecchie braccia, Come quando spirasti Dicendo: Mio Dio, eccomi. E solo quando m’avrà perdonato, Ti verrà desiderio di guardarmi. Ricorderai d’avermi atteso tanto, E avrai negli occhi un rapido sospiro.

Commento a “La madre” La lirica, datata 1930, appartiene alla raccolta Sentimento del tempo. Essa segna un ritorno del poeta alla tradizione, attraverso il recupero del verso tradizionale, di una sintassi più complessa e della punteggiatura. Nel componimento, costituito di due quartine, una terzina e due distici, il poeta affronta il tema della propria morte, esprimendo il desiderio che la propria madre, defunta, supplichi Dio per la sua salvezza. L’uso dell’indicativo nei versi di Ungaretti ci rende nota la certezza che l’autore ha della compassione della propria madre. Ella sarà incrollabile nella propria fede davanti al Signore, mentre implora il perdono per i peccati del figlio; alzerà tremante le vecchie braccia, ripetendo il gesto di abbandono alla volontà divina già compiuto in punto di morte. Nelle ultime due strofe (distici) si descrive la riconciliazione della madre con il figlio, perdonato perché ha portato a termine il processo di purificazione dal peccato: solo a quel punto la madre lo accoglierà, felice di aver portato la propria creatura vicina a Dio.