Pari Opportunità:: evoluzione ed impatto sulla programmazione 2000-2006 dei Fondi Strutturali Manuela Galaverni Giovanna Indiretto Potenza, 25 gennaio.

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Transcript della presentazione:

Pari Opportunità:: evoluzione ed impatto sulla programmazione dei Fondi Strutturali Manuela Galaverni Giovanna Indiretto Potenza, 25 gennaio 2005

Le pari opportunità nel processo di istituzionalizzazione della UE Trattato di Amsterdam 1997 Consiglio Europeo di Lussemburgo 1997 Il Regolamento (CE) 1260/99 Consiglio Europeo di Lisbona 2000 Consiglio Europeo di Nizza 2000

Il Trattato di Amsterdam – 1997 Art. 2  Sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche  Sviluppo dell’occupazione e della protezione sociale  Crescita sostenibile  Alto grado di competitività  Protezione dell’ambiente  Parità tra donne e uomini

Il Trattato di Amsterdam – 1997 Art.3 Eliminazione delle diseguaglianze e promozione della parità tra donne e uomini Art.13 Provvedimenti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, le origine etniche, la religione, ecc.

Il Trattato di Amsterdam – 1997 Art.118 Parità tra donne e uomini attraverso la promozione delle pari opportunità sul mdl Art. 119 Assunzione di responsabilità da parte di ciascuno Stato membro nell’applicazione del principio di parità di retribuzione e di trattamento adottando iniziative che ne assicurino l’attuazione

Il Consiglio Europeo di Lussemburgo 1997 Vengono proposti Una nuova strategia europea per l’occupazione attraverso lo sviluppo di politiche attive del lavoro volte a combattere la disoccupazione e ad incrementare il tasso di attività Un ulteriore impulso alle politiche volte al raggiungimento della coesione sociale L’adozione di uno strumento di programmazione economica NAP (Piano Nazionale d’Azione per l’occupazione).

Pari opportunità e Regolamento (CE) 1260/99 Art.1 dove la Comunità si impegna, nel perseguire gli Obiettivi programmatici a promuovere la parità tra donne e uomini Art.2 dove la Commissione e gli Stati membri assicurano che l’azione dei Fondi è coerente con le altre politiche e azioni comunitarie tra cui quelle improntate alla parità tra donne e uomini

Pari opportunità e Regolamento (CE) 1260/99 Art.8 dedicato al partenariato, in cui si raccomanda che nell’individuare i partner a livello locale, regionale o nazionale, gli Stati membri tengano conto dell’esigenza di promuovere le pari opportunità Art. 35 in cui si esplicita che i Comitati di Sorveglianza promuovo un’equa partecipazione di donne e uomini Art. 36 dedicato agli indicatori di sorveglianza, nel quale si esplicita che possibilmente le statistiche utili al controllo dell’andamento della programmazione siano ripartite per sesso

Pari opportunità e Regolamento (CE) 1260/99 Art. 41 in cui si richiede che la valutazione ex ante, funzionale alla stesura dei piani e a stabilire le azioni da realizzare nel riporti anche la “…situazione in termini di parità tra donne e uomini per quanto riguarda le opportunità sul mdl ed il trattamento sul lavoro…; una stima dell’impatto dell’impatto atteso della strategia e degli interventi, in special modo per l’integrazione delle donne e degli uomini nel mdl, per l’istruzione e la formazione professionale, per l’attività imprenditoriale delle donne e per la conciliazione tra vita familiare e vita professionale”

I Fondi strutturali Innovazione nella declinazione del principio di pari opportunità Novità del Metodo del mainstreaming

L’approccio duale Attivazione di azioni trasversali a tutti i programmi ( gender mainstreaming) Potenziamento di azioni specifiche a favore delle donne

L’evoluzione delle pari opportunità nella programmazione  Obiettivo/priorità  Parametro di valutazione  Il mainstreaming di genere come elemento chiave per il perseguimento degli obiettivi di crescita, competitività e coesione sociale

Perché mainstreaming di genere ? Riconoscimento che le donne e gli uomini non dispongono delle medesime risorse e non hanno le stesse necessità Riconoscimento che le strutture, i sistemi, le politiche non sono neutre rispetto al genere, ma assumono l’esperienza maschile a modello generale

Perché valutazione Strumento di analisi ed indirizzo delle attività di riferimento Occasione per apprendere, adattare e meglio indirizzare obiettivi, attività, comportamenti, strumenti e risultati

Individuazione dell’oggetto Un intervento o un complesso di interventi Le procedure Le modalità attraverso cui si sviluppa all’interno il processo secondo logiche condivise Finalità Un giudizio sull’oggetto (gli/l’intervento, gli autori: decisori o attuatori, i destinatari o beneficiari)

Mainstreaming di genere e valutazione Coniugare il tema della valutazione con le politiche in un’ ottica di genere Qualificare e quantificare la parità di genere nella valutazione dei programmi cofinanziati

Valutare in un contesto di mainstreaming Approccio olistico alla valutazione Ex ante, interim, ex post Doppio mandato: efficacia del processo e effetti/impatti Parte integrante del processo valutativo Non solo valutazioni tematiche Su tutte le politiche/interventi

Blocchi d’azione per costruire una policy Decisione Implementazione Valutazione

Valutare in un contesto di mainstreaming Il ciclo del programma Bisogni Questioni Problemi Obiettivi generali Obiettivi specifici Obiettivi operativi Impatti attesi Risultati attesi Realizzazioni attese Risorse Sistema di implementazione

Integrazione del mainstreaming di genere nel ciclo del programma Diagnosi e strategie Degli interventi Sistemi di gestione Selezione e attuazione degli interventi Mainstreaming di genere Sistemi di monitoraggio e rilevazione Effetti degli Interventi (realizzazioni, risultati, Impatti) Integrazione del mainstreaming nelle policies

Il quadro di riferimento V.I.S.P.O. Obiettivi globaliObiettivi specificiEsempi di azioni Miglioramento delle pari opportunità E della Partecipazione Di uomini e Donne ad uno Sviluppo equilibrato Miglioramento delle condizioni di vita al fine di rispondere meglio ai bisogni delle donne Miglioramento dell’accessibilità delle donne al mercato del lavoro e della formazione Promozione della partecipazione delle donne alla creazione di attività socio- economiche Miglioramento della situazione lavorativa delle donne sul posto di lavoro e redistribuzione del lavoro di cura Adeguamento del sistema di welfare territoriale, infrastrutturazione civile e culturale adeguata ai bisogni delle persone, piani degli Orari e dei tempi delle città Occupabilità femminile, Adeguamento dell’offerta di Impiego, riconoscimento del Sistema delle competenze, ecc. Riduzione dei divari nei percorsi professisonali e di carriera, Nelle retribuzioni Del lavoro di cura Favorire la creazione di Imprese e lavoro autonomo e di reti Creare una rete di infrastrutture civili e culturali Adeguate ai bisogni delle persone Favorire la ricerca, l’innovazione e il trasferimento di conoscenze applicate ai servizi di prossimità (a famiglie, persone e comunità) e all’ampliamento e miglioramento delle strutture sociali e civili Favorire l’integrazione fra istruzione, formazione e ricerca con le necessità del mercato del lavoro E i bisogni di vita di donne e uomini Incentivare i settori produttivi ad alta Concentrazione di presenza femminile (ad es. Servizi, segmenti del manifatturiero, agricolo, Settori innovativi ad alta base conoscitiva, Turismo, beni culturali ed ambientali) Operazioni tese a definire e formare nuove Figure professisonali Incentivare i settori produttivi ad alta Concentrazione di presenza femminile (ad es. Servizi, segmenti del manifatturiero, agricolo, Settori innovativi ad alta base conoscitiva, Turismo, beni culturali ed ambientali) Operazioni tese a definire e formare nuove Figure professisonali

Il Consiglio Europeo di Lisbona 2000 Individua 4 obiettivi fondamentali da sostenere e sviluppare: Migliorare la capacità di inserimento professionale Riservare più importanza all’istruzione e alla formazione Aumentare l’occupazione nei settori dei servizi Promuovere la parità di opportunità tra donne e uomini sotto tutti gli aspetti

Il Consiglio Europeo di Nizza 2000 Proclamazione, da parte del Consiglio, del parlamento e della Commissione, della Carta dei diritti fondamentali Agenda sociale europea Allargamento ai paesi dell’Europa Orientale Moneta unica (Euro) Europa dell’innovazione e dei saperi

La Carta dei Diritti Fondamentali Preambolo L’Unione si fonda su Valori individuali e universali libertà uguaglianzasolidarietà

Il principio di pari opportunità viene affermato nel Capo III Uguaglianza Art. 23 Parità tra uomini e donne “…Il principio di parità non osta al mantenimento o all’adozione di misure che prevedono vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato.” Capo IV Solidarietà Art.33 Vita familiare e vita professionale Diritto di tutela contro il licenziamento per maternità Diritto a congedo di maternità retribuito Diritto a congedo parentale

Trattato della Costituzione Europea Parte I – Art. 3 Obiettivi dell’Unione, comma 3 “Combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociale, la parità tra donne e uomini…” Parte II – La Carta dei diritti fondamentali Parte III – Le politiche e il funzionamento dell’Unione Titolo II – Non discriminazione e cittadinanza Titolo III – Le politiche e le azioni interne i) parità tra uomini e donne nel mdl e parità di trattamento retributivo

Conciliazione tra lavoro e famiglia Sono stati sviluppati servizi di cura, politiche family friendly, iniziative di trasporto, congedo parentale, Piano degli orari, servizi di prossimità? Reti di infrastrutture civili e culturali adeguate ai bisogni delle persone Vi sono stati miglioramenti urbani ed ambientali che favoriscono la mobilità, la sicurezza? E’ stato migliorato il sistema di welfare? Equità di genere nel campo dello sviluppo locale e urbano Vi sono stati miglioramenti nella condizione occupazionale, lavorativa? Nei PIT, vi è stato il coinvolgimento dei settori a forte concentrazione femminile? Sono stati sviluppati interventi di conciliazione e formazione, volti alla componente femminile

Incrementare l’occupabilità femminile E’ stata incrementata l’occupazione femminile? E’ stato promosso un approccio di genere nell’insieme dei soggetti istituzionali e del parttenariato economico e sociale? E’ migliorata la partecipazione delle donne nei settori in crescita? E’ migliorata la flessibilità in termini di localizzazione? Sono state costruite azioni di supporto al lavoro di cura per incrementare l’occupazione? Contrastare la segregazione orizzontale e verticale nel MdL E’ stata favorita la partecipazione delle donne a settori tradizionalmente maschili? Si è promossa la partecipazione delle donne nei settori della ricerca e sviluppo, tecnologia ed innovazione? E’ stata promossa la partecipazione di uomini nei settori dei servizi?

Sono state ridotte le disparità tra uomini e donne nei tassi di partecipazione alle attività di formazione continua e lungo tutto l’arco della vita? Sono stati favoriti interventi volti allo sviluppo delle carriere per le donne? E la loro partecipazione a posizione di vertice nelle organizzazioni del partenariato economico e sociale? Sono state sensibilizzate le parti sociali al fine di eliminare i divari retributivi? Sono state incrementate le dotazioni di strutture di servizio e di supporto alla cura? Sono stati adottati da aziende orari, tempi e organizzazione del lavoro family friendly?

Sono stati resi accessibili strumenti di incentivazione e sostegno alla creazione di impresa? In connessione con la promozione dell’imprenditorialità femminile sono stati previsti interventi di conciliazione? Sono migliorati i servizi finanziari? Si è favorito un riorientamento dei servizi di supporto alle PMI? Sono stati incentivati network e supportati quelli già esistenti? Sono state supportate le attività imprenditoriali femminili nei settori innovativi ad elevata base conoscitiva?