Come nasce la democrazia

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Transcript della presentazione:

Come nasce la democrazia Lezione 3b Come nasce la democrazia

Origini dei principi democratici Sviluppo del capitalismo e riforma protestante Rivoluzione inglese Rivoluzione americana Rivoluzione francese Rivoluzioni borghesi

Borghesia e prima instaurazione Il rapporto tra democrazia e mercato nasce anche dal ruolo cruciale della borghesia nel promuovere forme di poliarchia atte a limitare il potere di re, aristocratici e chiesa Eric Hobsbawm, Le rivoluzioni borghesi 1789-1848, Milano, Il Saggiatore, 1963

Borghesia, democrazia, nazionalismo La borghesia (medio-alta e imprenditoriale) mira a scardinare il potere dell’aristocrazia attraverso la costituzione di regimi caratterizzati da leggi che gli garantiscano diritti e proprietà anche contro il re e i nobili Lo fanno puntando su: Creazione di stato di diritto ed economia di mercato Smantellamento degli imperi multinazionali e creazione degli stati nazionali (nazionalismo) Frammentando il potere dello Stato

Industrializzazione, movimenti operai e allargamento del suffragio La rivoluzione industriale e la nascita del movimento operaio porta alla politicizzazione di grandi masse popolari; Le lotte operaie e lo sviluppo dei partiti socialisti induce le oligarchie al potere a concedere rappresentanza politica a parte dei ceti finora esclusi; L’impossibilità di reprimere con la forza i movimenti antisistema induce ad includerli nel sistema per renderglielo accettabile e quindi attenuare le spinte alla sua sovversione.

La caduta dei regime democratici Negli anni tra le due guerre varie democrazie/poliarchie diventano dittature (Italia, Germania/Austria, Ungheria, Romania, Polonia) Charles S. Maier, La rifondazione dell’Europa borghese, Francia, Germania e Italia nel decennio successivo alla prima guerra mondiale, Bologna, il Mulino 1999 Fino agli anni Novanta molti paesi del Sud America oscillano tra dittatura (spesso militare e con l’appoggio degli USA) e brevi stagioni di democrazia Dopo invasione sovietica (1944-45) i paesi dell’Europa dell’Est diventano “democrazie popolari” (in realtà regimi comunisti)

La ridemocratizzazione Dopo II guerra mondiale paesi occupati europei e Giappone tornano ad essere democrazie Una volta terminata la guerra fredda molti paesi del Sud America diventano democrazie pur con qualche momento di crisi Dopo la fine del regime sovietico paesi dell’Est europeo si democratizzano

La diffusione della democrazia Le ondate di democratizzazione di Huntington La promozione della democrazia I regimi ibridi

Le ondate di Huntington Samuel Huntington, La terza ondata. I processi di democratizzazione alla fine del XX secolo, Bologna, il Mulino 1998. I ondata: 1828-1926 II ondata: 1943-1962 III ondata: 1974- (2004?) McFaul e altri parlano di IV ondata per i paesi ex-sovietici

La promozione della democrazia A partire dagli anni Novanta si diffonde l’idea che la democrazia sia destinata a diffondersi nel mondo essendo ormai sparita la sua principale alternativa (il comunismo) Francis Fukuyama, La fine della storia e l'ultimo uomo, Milano, Rizzoli, 1992 In quest’ottica USA e Unione europea sviluppano politiche di promozione della democrazia nei paesi non democratici. In particolare UE attraverso gli allargamenti e l’ammissione di paesi ex-comunisti impone democratizzazione

I regimi ibridi Diffusione della democrazia subisce un arresto a causa del consolidamento di regimi sempre più autoritari (es. Russia) oppure del mancato completamento della transizione alla democrazia di alcuni paesi ex-sovietici. Questi diventano regimi ibridi e cioè non completamente autoritari ma nemmeno democratici Già per vari paesi del Sud America si era parlato di Dictablandas o Democraduras per indicare forme ibride di regime, ma tali regimi si sono poi evoluti in democrazie. Per gli attuali regimi ibridi sembra invece possibile l’ibridazione permanente.

Come riconoscere le democrazie Esistono vari ranking per classificare i regimi e distinguerne la tipologia Il più noto è quello proposto da Freedom House che pubblica ogni anno un rapporto in cui suddivide i vari regimi secondo un punteggio che va da 1 a 7

Scala punteggi di Freedom House I punteggi vanno interpretati come segue: Democrazie consolidate 1,00-2,99 Democrazie semi-consolidate 3,00-3,99 Regimi ibridi 4,00-4,99 Autoritarismi semiconsolidati 5,00-5,99 Autoritarismi consolidati 6,00-7,00

I vari indici vanno interpretato come segue: Processo elettorale. Considera le consultazioni nazionali per l'elezione dell'esecutivo e del parlamento, il grado di sviluppo di un sistema multipartitico e la partecipazione popolare al processo politico; Governance. Considera la democraticità e la stabilita del sistema di governo, l'efficienza, indipendenza e l'accountability del potere esecutivo e di quello legislativo e il controllo democratico sulle forze armate e di sicurezza. Struttura giudiziaria e indipendenza della magistratura. Evidenzia riforme costituzionali, protezione dei diritti umani, riforme del codice di procedura penale, l'indipendenza dei giudici, il rispetto dei diritti delle minoranze, le garanzie di eguaglianza di fronte alla legge, il trattamento dei sospettati e dei prigionieri, la conformità alle norme delle decisioni dei giudici. Indipendenza dei media. Valuta lo stato della libertà di stampa, incluso le leggi sulla diffamazione a mezzo stampa, la persecuzione di giornalisti, l'indipendenza editoriale, la nascita di stampa libera finanziariamente autosufficiente, l'accessibilità a internet dei privati cittadini. Corruzione. Guarda alla percezione della corruzione da parte del pubblico, agli interessi economici dei massimi dirigenti politici, alle leggi sulla divulgazione dei dati finanziari e al conflitto d'interessi, all'efficacia delle iniziative anticorruzione. Società civile. Valuta lo sviluppo di organizzazioni non governative, le loro capacità organizzative e finanziarie e l'ambiente giuridico e politico in cui operano. Valuta inoltre lo sviluppo di sindacati e la partecipazione dei gruppi d'interesse nel processo politico.

Democrazie consolidate Democrazie consolidate. Sono caratterizzate da governi eletti a suffragio universale, con elezioni libere e regolari. Dispongono di una società civile attiva e libera da pressioni e restrizioni dello stato. I media sono indipendenti, diversificati e liberi da ingerenze. Le autorità locali esercitano i loro poteri liberamente e indipendentemente dal governo centrale. La magistratura è indipendente, efficiente e le sue decisioni sono effettivamente applicate. Governo, economia e società non sono caratterizzati da eccessiva corruzione. Democrazie semi-consolidate. Idem come sopra, ma caratterizzate da eccessiva corruzione e lacune nella difesa dei diritti e delle libertà civili. Regimi ibridi o in transizione. Democrazie elettorali che soddisfano solo i minimi requisiti nella selezione dei leader politici. Le elezioni sono caratterizzate da brogli, la società civile debole, i giornalisti soggetti a pressioni esterne, le amministrazioni locali sono poco trasparenti e hanno una limitata autonomia. Inoltre la magistratura deve lottare per la sua indipendenza e i diritti basilari non sono garantiti. La corruzione è ampiamente diffusa. Autoritarismi semiconsolidati. Si tratta di regimi fondamentalmente autoritari che tentano di mascherare la loro natura con la presenza di istituzioni e pratiche formalmente democratiche. Questi regimi non garantiscono nemmeno i minimi standard richiesti alle semplici democrazie elettorali. Autoritarismi consolidati. Sono regimi in cui un dittatore al potere impedisce la competizione politica e il pluralismo ed è responsabile della sistematica violazione dei diritti basilari dei cittadini.