LINEE d’INDIRIZZO REGIONALI PER L’ACCOGLIENZA DI DONNE VITTIME DI VIOLENZA di GENERE INCONTRI in AREE VASTE Reggio Emilia 30 giugno Cesena 3 luglio Bologna 4 luglio Delibere di Giunta Regionale 1677/2013
L’attuazione delle linee d’indirizzo è affidata alle Conferenze Territoriali Sociali Sanitarie (CTSS), le linee di indirizzo territoriali saranno poi declinate in Piani operativi distrettuali e di ambito integrati fra territorio e ospedale. Con i piani operativi si provvederà a definire: quali sono i servizi e gli operatori punto di riferimento della rete per l’accoglienza e per la presa in carico, distinguendo i percorsi in emergenza; quali azioni e attività porre in essere per la prevenzione; le attività da mettere in campo da parte di ciascuna agenzia, nonché le relative responsabilità, anche coinvolgendo le forze dell’ordine, il terzo e la scuola.
Nei piani operativi si dovranno articolare in forma specifica i due diversi ambiti di intervento relativi a: 1) l’accesso e l’accoglienza che prevedono la conoscenza e la diffusione dei servizi da fornire nel primo contatto con la vittima di violenza, oltre ad una prima valutazione dello stato di bisogno e della sicurezza; 2) la presa in carico che coincide con l’avvio della progettazione del percorso di messa in sicurezza e di costruzione del progetto di autonomia della donna.
L’ORGANIZZAZIONE DELL’ACCOGLIENZA E L’ACCESSO AI SERVIZI DELLA RETE Ogni territorio deve definire, identificare e rendere note le proprie porte d’accesso e le modalità di attivazione e contatto della rete di accoglienza. Va garantita alla cittadinanza (scuole, URP, biblioteche ecc.) e agli altri punti della rete un ampia informazione sulle attività specifiche dei diversi nodi della rete, affinché si diffondano le modalità di accesso ed accoglienza e siano poi comunicati i successivi aggiornamenti. E’ individuato a livello territoriale un referente e/o un’equipe di professionisti di riferimento della rete per l’accoglienza di vittime di violenza di genere. All’interno della rete dei servizi per l’accoglienza vanno creati accordi per l’accoglienza, anche residenziale, in emergenza nelle giornate festive e nelle ore notturne.
L’ATTIVITÀ DI PRESA IN CARICO E PROGETTO DI VITA PER L’USCITA DALLA VIOLENZA Si differenzia in due percorsi: 1) si riscontra una situazione di emergenza la funzione prima del percorso in emergenza è l’immediata realizzazione della protezione e messa in sicurezza della donna nel breve e medio termine. Spesso l’ambito dell’emergenza è segnato dall’accesso al Pronto Soccorso; devono considerarsi quali principali indicatori della situazione di emergenza: a) il riscontro di un danno fisico sulla donna; b) la situazione di solitudine e isolamento della donna; c) la sua percezione soggettiva di rischio; Spesso la situazione di emergenza è aggravata dall’emergenza abitativa o sociale. 2) la donna si rivolge ai servizi in una fase di non emergenza
LE LINEE GUIDA INDIVIDUANO E VALORIZZANO ANCHE I SEGUENTI AMBITI DI LAVORO: - Prevenzione, anche attraverso il coinvolgimento della rete sociale informale -Raccolta dati, strumenti di monitoraggio e valutazione -Formazione professionale -Attivita’ di ricerca