Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia

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Transcript della presentazione:

Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia B E N V E N U T I al Corso di ECONOMIA AZIENDALE 9 CFU L/Z Titolari: L/Z – I° MODULO Economia Aziendale – Dott.ssa Michela Pellicelli L/Z – II°MODULO Contabilità – Dott. Stefano Santucci Titolari: A/K – I° MODULO Economia Aziendale – Dott.ssa Anna Moisello A/K – II° MODULO Contabilità – Dott.ssa Chiara Demartini Lecturers: Dott.ssa Carlotta Meo Colombo (seminari e corso per studenti lavoratori MIUR) Dott.ssa Nicoletta Spagnolo Dott. Luigi Guardamagna Tutors: Dott. Desperati Federico Dott. Dellanoce Federico Anno Accademico 2012/2013 -

Benvenuti a Pavia

Pavia - Città delle 100 Torri The towers of Pavia countable in 1965

Pavia Città Universitaria Cortile Centrale dell’Università – C.so Strada Nuova

Benvenuti a Pavia Città Universitaria Pavia è Città Universitaria con tradizione antica. L’Università fu fondata come “Schola studiorum” dall’Imperatore Lotario nell’A.D. 825, con il capitolato di Corteolona, e conferiva la laurea in legge e in teologia e la prima sede fu proprio il complesso San Tommaso. La fondazione di uno “Studium generale” avvene nel 1361, sotto il regno di Carlo IV, grazie al duca di Milano G. Visconti. Papa Bonifacio IX accordò a Pavia gli stessi privilegi delle Università di Bologna e Parigi e il prestigio dell’Ateneo Pavese crebbe nel XV secolo con notevole affluenze di studenti stranieri. Tuttavia le distruzioni del 1525 e durante gli anni della dominazione spagnola l’attività didattica e scientifica dell’Università risentì di un periodo stagnante. La rinascita dell’Ateneo avvenne grazie all’interesse dei sovrani austriaci Maria Teresa e Giuseppe II nel XIII secolo. L’attuale Rettore dell’Università è il Prof. Angiolino Stella. La nostra Facoltà è stata la prima Facoltà pubblica lombarda di Economia e Commercio ed è stata fondata nel corso degli anni ‘60.

La struttura dell’Ateneo di Pavia Siamo in un periodo di transizione, per effetto del D.Lgs 240/2010, e le 9 Facoltà dell’Ateneo di Pavia: Economia Farmacia Giurisprudenza Ingegneria Lettere e Filosofia Medicina e Chirurgia Musicologia Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Scienze Politiche sono sostituite dai grandi Dipartimenti per le rispettive specializzazioni.

I Dipartimenti I Dipartimenti promuovono e coordinano l'attività di ricerca, concorrono all'attività didattica ed organizzano il dottorato di ricerca nelle diverse specializzazioni.   Alcuni esempi: Dipartimento di Giurisprudenza Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell'Informazione Dipartimento di Matematica Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Dipartimento di Scienze del Farmaco Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente

Il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Sino a poco tempo fa, la Facoltà di Economia era strutturata in due grandi Dipartimenti che sono stati accorpati nel: Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali di cui fanno parte i docenti che svolgono attività di ricerca e didattica (il Direttore è la Prof.ssa Antonella Zucchella e il Vice direttore il Prof. Giorgio Rampa). da cui gli studenti ricevono la formazione universitaria, si impegnano nel superamento degli esami e conseguono al termine del percorso formativo la Laurea Triennale e la Laurea Magistrale.

Nuovo orario del corso di ECONOMIA AZIENDALE I° MODULO L/Z Pellicelli (da ottobre a metà novembre) II° MODULO L/Z Santucci (da metà novembre a dicembre) Orario delle lezioni: lunedì 9-11 aula E1 martedì 11-13 aula E1 giovedì 9-11 aula E1 Orario delle esercitazioni/seminari che sono parte integrante del corso (a partire dall’ 8 ottobre): lunedì 16-18 aula A a settimane alterne con A/K!! Tutoraggio (Dott. Desperati e Dott. Dellanoce) – orario sul sito Tutoraggio studenti lavoratori dall’8 ottobre (Dott.ssa Meo Colombo) 9

Struttura del corso di ECONOMIA AZIENDALE TESTO DEL I° MODULO: Mella Piero, Aziende, Franco Angeli, Milano, 2009 Disponibile presso ogni libreria scientifica pavese. Attenzione: il testo è assolutamente identico a quello intitolato Aziende 1 pubblicato nel 2008. PROGRAMMA: Le integrazioni o le parti da saltare saranno indicate a lezione e sul tesario. Il tesario aggiornato per l’a.a. 2012/2013 sarà consultabile solo al termine del corso alla pagina personale: http://economia.unipv.it/pagp/pagine_personali/pellicelli/ alla voce Didattica 10 10

Struttura del corso di ECONOMIA AZIENDALE ESAME (SCRITTO + ORALE): - scritto (circa 2 ore) I° MODULO (Pellicelli): questionario a risposta libera + esercizio sulla Break Even Analysis II° MODULO (Santucci): esercizi di contabilità - orale obbligatorio per gli studenti che conseguono una votazione appena sufficiente o una votazione molto buona. I due moduli saranno valutati separatamente e la votazione finale è calcolata in base alla media delle due votazioni conseguite in ciascun modulo. Per sostenere l’esame occorre iscriversi obbligatoriamente all’esame nell’Area Riservata Studenti dal sito dell’Università: http://www.unipv.eu/on-line/Home.html e nei giorni immediatamente successivi al superamento dell’esame occorre verificare/accettare il voto conseguito. 11 11 11

MODULO DI ECONOMIA AZIENDALE Prerequisiti: nessuno. Occorre, semplicemente, essere capaci di osservare il mondo e sviluppare spirito critico. Le diapositive e le integrazioni sono disponibili alla mia pagina personale sul sito della Facoltà: http://economia.unipv.it/pagp/pagine_personali/pellicelli/ alla voce Didattica La frequenza non è obbligatoria Si invitano gli studenti ad arricchire le nozioni di base con letture ed approfondimenti dei testi che possono trovare nella biblioteca della Facoltà ed anche nei paper pubblicati nel sito: www.ea2000.it Altri testi per approfondimenti: Mella P., Economia Aziendale, UTET, Torino, 1992 e nella bibliografia ivi indicata. Pellicelli M., Creazione di valore e Value Based Management, Giappichelli, Torino, 2007. 12 12 12

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE CAPITOLO 1 – LE ATTIVITA’ ECONOMICHE FONDAMENTALI L’Economia Aziendale – modelli di conoscenza e controllo Embrionale Sviluppo Shakeout Maturità Declino Utilizzatori Compratori Caratteristiche dei concorrenti Pochi. Sono i “primi adottanti” Crescono rapidamente di numero Acquistano in modo selettivo Saturazione della domanda Acquisti di sostituzione Minore uso del prodotto Pochi Entrano nuovi concorrenti Lottano per la conquista di quote di mercato Modesta differenziazione dei prodotti I concorrenti possono essere molti Guerra dei prezzi più deboli sono “esplulsi” mantenere le quote di Difficile aumentare le Efficienza e bassi costi al primo posto Alcuni abbandonano Distribuzione selettiva MODELLO DEL CICLO DI VITA DEL SETTORE 13

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE e le attività economiche fondamentali: Produzione Consumo Scambio Investimento Risparmio 14 14

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE CAPITOLO 2 – PRODUZIONE I fattori di produzione - INPUT (Imp-Mat-Serv-Lav-Know) e le produzioni – OUTPUT (prodotti per la vendita) L’impiego dei fattori di produzione – COSTI La Funzione di produzione e il mix produttivo La cessione dei prodotti ai clienti – RICAVI Come controllare e migliorare il processo produttivo? 15 15

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE CAPITOLO 3 – BUSINESS Il ciclo di vita di un generico business L’economicità del business e la Break Even Analysis La funzione del Risultato Operativo RO(QP) = RP – CP Il calcolo del Break Even Point – punto di equilibrio tra costi e ricavi Il calcolo economico del capital investment Quali misure di performance adottare? Le equazioni fondamentali: 16 16

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE CAPITOLO 4 – AZIENDE E IMPRESE Production e non production organization Le aziende di produzione e il modello generale La classificazione delle aziende di produzione: Business e non business/Profit e non profit Le aziende per l’autoconsumo, le aziende di erogazione, le imprese, le non profit organizations Le aziende di consumo e il modello generale 17 17

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE INTEGRAZIONE – CREAZIONE DI VALORE E SOSTENIBILITA’ Il capital investment e gli obiettivi economici dell’impresa La creazione di valore per gli azionisti Le misure di performance principalmente adottate Gli obiettivi non economici La Corporate Social Responibility Il bilancio di sostenibilità e il bilancio sociale Gli indicatori di performance per la rendicontazione sociale principalmente adottati 18 18

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE CAPITOLO 5 – SETTORI PRODUTTIVI CICLO DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE FONDAMENTALI PRODUZIONE- SCAMBIO – CONSUMO – RISPARMIO – INVESTIMENTO AZIENDE AGRARIE AZIENDE ESTRATTIVE AZIENDE DELLA PESCA AZIENDE INDUSTRIALI AZIENDE CONSERVIERE AZIENDE EDILI AZIENDE MERCANTILI AZIENDE DI TRASPORTO AZIENDE DI CREDITO AZIENDE DI ASSICURAZIONE AZIENDE DELLA RISTORAZIONE AZIENDE EDITORIALI E CULTURALI AZIENDE DI SPETTACOLO E SPORT AZIENDE DI LEASING E FACTORING AZIENDE DI RICERCA, DI FORMAZIONE, ECC. SETTORE PRIMARIO SETTORE SECONDARIO SETTORE TERZIARIO TERZIARIO AVANZATO O QUATERNARIO 19

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE CAPITOLO 6 – AMMINISTRAZIONE I tre momenti fondamentali dell’amministrazione: la gestione, l'organizzazione, la rilevazione. I soggetti aziendali Il soggetto giuridico e tipi di società: società di persone e società di capitali Il soggetto economico Il sistema di governance: i diversi modelli SISTEMA TRADIZIONALE ASSEMBLEA DEI SOCI Consiglio di Amministrazione (ORGANO GESTORIO) Collegio Sindacale (ORGANO DI CONTROLLO) 20 20

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE CAPITOLO 7 – GESTIONE La gestione è il sistema delle decisioni e delle operazioni Le tre fasi della gestione soggettiva: fase decisionale (obiettivi e misure di performance strategia e sistema di azioni, programmazione) esecutiva (trasformazioni aziendali) controllo (feedback) Le otto fasi della gestione oggettiva: costituzione finanziamento acquisti pagamenti produzione vendite incassi cessazione 21 21

Programma del corso di ECONOMIA AZIENDALE CAPITOLO 8 – ORGANIZZAZIONE Il sistema degli organi aziendali Il ruolo del management e gli organi di controllo Le strutture organizzative più diffuse: funzionali, divisionale, a matrice, ecc. 22 22

Fine della presentazione Queste diapositive sono disponibili alla pagina: http://economia.unipv.it/pagp/pagine_personali/pellicelli/