Introduzione al corso Istituzioni di Economia Politica II Clea

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Transcript della presentazione:

Introduzione al corso Istituzioni di Economia Politica II Clea

Informazioni generali Docenti: Guglielmo Wolleb e Mario Biagioli Orario di lezione: 1° semestre 1°periodo Guglielmo Wolleb Martedì 14 -16 Aud e Mercoledì 11-13 e 16-18 Ar 2 Ricevimento Guglielmo Wolleb: Martedì 16-18, Mercoledì 14-16 Sezione di Scienze Economiche - Padiglione Feroldi,

Contenuti del corso Premessa: Economia Politica I  Microeconomia Analisi del comportamento ottimale del singolo individuo (singolo consumatore e singola impresa) Analisi del funzionamento di un singolo mercato

Contenuti del corso Economia Politica II  Macroeconomia Analisi del funzionamento di un sistema economico nel suo complesso Analisi delle variabili aggregate di un’economia (produzione aggregata, livello generale dei prezzi, ecc.)

Contenuti del corso Tema di particolare rilevanza  Effetti della Politica Economica Politica Fiscale  Scelte del Governo su Tasse e Spesa pubblica Politica Monetaria  Scelte della Banca Centrale sull’Offerta di Moneta

Obiettivi del corso Esaminare gli elementi che determinano il livello e la dinamica nel tempo delle principali grandezze economiche (produzione, consumo, investimento, disoccupazione, inflazione, ecc) Esaminare le modalità con cui le autorità di politica economica (Governo e Banca Centrale) possono agire in modo da promuovere la crescita, ridurre la disoccupazione e controllare l’inflazione Esaminare gli effetti della politica fiscale e monetaria

Programma del Corso 1)Esame delle principali grandezze macroeconomiche 2) Analisi di breve periodo Equilibrio del mercato dei beni Equilibrio dei mercati finanziari Equilibrio di breve periodo 3) La politica economica nel breve periodo Politica fiscale e conti pubblici Politica monetaria e suoi strumenti La politica economica in condizioni di incertezza

Programma del Corso 4) Analisi di medio periodo Il funzionamento del mercato del lavoro L’equilibrio di medio periodo L’inflazione e la disoccupazione 5) Analisi di lungo periodo Evidenza sulla Crescita Teoria della crescita 6) Il ruolo dei rapporti con l’estero Mercati finanziari Mercati reali

Programma del Corso 7) Euro ed Unione Europea 8) La crisi del debito pubblico in Europa e negli Stati Uniti (NB: non necessariamente alle fine del corso)

Bibliografia del corso Blanchard, “Scoprire la Macroeconomia”, vol.1, Il mulino, ed. 2011, Capitoli da 2 a 9, 11 e 12 (+ed. 2009 pag. 332-336 e 338-340) Blanchard, “Scoprire la Macroeconomia”, vol.2, Il mulino, 2003, Capitolo 13 Menegatti, “Applicazioni di macroeconomia”, Giappichelli, 2012

Informazioni generali I lucidi delle lezioni saranno via via disponibili on line nella pagina del corso (alla voce “Materiali didattici” dalla home page del docente). All’interno del corso sono previste alcune applicazioni ed esercitazioni.

Modalità di esame L’esame è composto da 3 domande (tempo 90 minuti) Domanda 1  10 quesiti a risposta breve Domanda 2  Esercizio numerico o applicazione Domanda 3  Domanda teorica o

Le principali grandezze macroeconomiche I Istituzioni di Economia Politica II

Le principali grandezze macroeconomiche I Argomento della lezione: Prodotto Interno Lordo (Pil) Che cosa è il Prodotto Interno Lordo (Pil)? Come viene misurato? Perché è rilevante? Quale è l’evoluzione nel tempo della sua dimensione?

Le principali grandezze macroeconomiche I Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) Identità e definizioni alternative Grandezze relative al Pil L’evoluzione del Pil nel tempo

Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) Il Pil è il valore dei beni e servizi finali prodotti in un’economia in un determinato periodo di tempo

Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) Elementi della definizione: a) Il Pil è una misura del valore della produzione Valore di un bene  prezzo x quantità Valore produzione di un’economia = p1q1 + p2q2 + … p1 – prezzo del bene 1 q1 – quantità prodotta del bene 1 …

Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) Pil  misura del valore e non della quantità prodotta Due ragioni: I beni sono eterogenei (hanno unità di misura differenti) I beni hanno valore diverso

Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) Utilizzando il valore dei beni: si sommano grandezze omogenee (con l’euro come unica unità di misura) si ponderano le unità prodotte per il loro prezzo (Problema: Quali prezzi?)

Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) b) Il Pil è una misura della produzione in un determinato periodo di tempo Si riferisce ai beni prodotti in un intervallo di tempo non ai beni esistenti in un certo istante Il periodo di tempo considerato è di norma un anno

Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) c) Nel calcolo del Pil si considerano solamente beni e servizi finali Vengono esclusi i beni intermedi rappresentati dai beni che sono utilizzati come input nella produzione di altri beni. Scopo: evitare la duplicazione nel conteggio (Il valore del bene intermedio è incluso in quello del bene finale)

Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) Esempio numerico agricoltore Economia  3 settori mugnaio panettiere a) Agricoltore Non usa materie prime o input Produce grano  100 b) Mugnaio Acquista il grano100 Utilizza il grano per produrre farina150

Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) c) Panettiere Acquista la farina150 Utilizza la farina per produrre pane250 Quanto è il PIL dell’economia ? Non è pari alla somma 100 +150 +250 perché alcuni beni sono intermedi Il calcolo corretto esclude i beni intermedi (grano e farina)

Definizione di Prodotto interno lordo (Pil) Pil = Valore del pane = 250 N.B.: Il valore del pane include il valore della farina che include il valore del grano

Definizioni alternative del Pil 1) Il Pil è pari alla somma del valore aggiunto (valore della produzione finale meno valore dei beni intermedi) dei diversi settori dell’economia 2) Il Pil è pari alla somma dei redditi percepiti nell’economia

Definizioni alternative del Pil Valore aggiunto del settore (V.A.) V.A.= Valore della produzione del settore - Valore degli input utilizzati

Definizioni alternative del Pil agricoltore Economia  3 settori mugnaio panettiere a) Agricoltore Non usa materie prime o input Produce grano  100 Valore aggiunto  100 – 0 = 100 b) Mugnaio Acquista il grano100 Utilizza il grano per produrre farina150 Valore aggiunto 150 – 100 = 50

Definizioni alternative di Pil c) Panettiere Acquista la farina150 Utilizza la farina per produrre pane250 Valore aggiunto= 250 – 150 = 100 Quanto è il PIL dell’economia ? Il Pil è la somma del Valore aggiunto di ciascun settore: 100 + 50 + 100 = 250

Definizioni alternative del Pil Distribuzione dei redditi (redditi da lavoro e profitti)

Definizioni alternative di Pil Esempio numerico agricoltore Economia  3 settori mugnaio panettiere a) Agricoltore Produce grano  100 Di cui 20 profitti e 80 lavoro b) Mugnaio Utilizza il grano per produrre farina150 Di cui 100 per il grano, 40 lavoro e 10 profitti

Definizioni alternative di Pil c) Panettiere Utilizza farina per produrre pane250 Di cui 150 per la farina, 80 lavoro e 20 profitti Quanto è il PIL dell’economia ? La somma dei redditi (profitti e lavoro) percepiti nell’economia: Pil = 80+20+40+10+80+20=250

Definizioni alternative del Pil Quanto è il PIL dell’economia ? 1) Pil = valore dei beni finali  pane = 250 2) Il Pil è pari alla somma del valore aggiunto dei diversi settori dell’economia Infatti V.A. agricoltura 100 V.A. settore mugnaio 50 V.A settore pane 100 V.A. 250 = Pil

Definizioni alternative del Pil 3) Il Pil è pari alla somma dei redditi percepiti nell’economia Settore agricolo Salari 80 Profitti 20 Settore mugnaio Salari 40 Profitti 10 Settore pane Salari 80 Redditi 250 = Pil

Definizioni alternative del Pil Intuizione: V.A.  PIL =  Contributi dei diversi settori al prodotto finale Redditi  PIL =  Remunerazioni di chi ha contribuito a produrre

Grandezze relative al Pil I dati sul Pil sono raccolti dagli istituti di statistica (Istat, Eurostat, ecc.) Le variabili più rilevanti relative al Pil sono: 1) Livello assoluto del Pil  dimensione di un’economia Ad esempio: Pil USA  9000 mld $ Pil Italia  1000 mld $ Pil paese centro-africano < 50mld $ (notevoli diversità) L’economia italiana è circa 1/9 di quella statunitense

Grandezze relative al Pil 2) Pil pro capite  reddito medio individuale Ad esempio: Pil pro capite USA  36000 $ Pil pro capite Italia  19000 $ Pil pro capite Centro-africano < 1000 $ Il reddito medio negli Stati Uniti è circa il doppio che in Italia

Grandezze relative al Pil 3) Crescita del Pil dinamica La crescita è di norma positiva (espansione) In alcuni periodi la crescita può essere negativa (recessione) (Tecnicamente si ha recessione se la crescita è negativa per due trimestri consecutivi) I tassi di crescita variano fra i paesi e nel tempo

L’evoluzione del Pil nel tempo Il livello del Pil di un’economia cambia di anno in anno La dinamica del Pil nel tempo evidenzia alcuni fenomeni comuni a tutte le economie industrializzate Per illustrare questi fenomeni consideriamo la dinamica del Pil italiano

Pil Italia 1970-2005

Esaminando il grafico notiamo che il Pil cresce durante il periodo considerato 1° fenomeno: Tendenza di lungo periodo (30 anni)  il Pil cresce nel tempo

Disegniamo una retta che rappresenta la tendenza media di lungo periodo La crescita è a volte più rapida e a volte meno rapida della tendenza di lungo periodo

Consideriamo le variazioni rispetto alla tendenza di lungo periodo Il Pil “fluttua” intorno alla tendenza di lungo periodo  2° fenomeno: Ciclo economico

Esaminiamo infine la crescita annua del Pil in diverse economie 3° fenomeno: La crescita del Pil in un’economia cambia molto di anno in anno 43

L’evoluzione nel tempo del Pil Perché si verificano i fenomeni descritti? Alcune risposte durante il corso: Crescita di lungo periodo  lezioni da 22 a 24 Ciclo economico  lezioni da 17 a 20 Variabilità di anno in anno  lezioni 3 e 4 In che modo è possibile influenzare la dinamica del Pil? (lezioni da 8 a 15)