Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2014/2015 Parte Quarta La Scuola della Pianificazione (Igor Ansoff)

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Alessandra Risso Project Cicle Management Il ciclo di vita del progetto europeo Etica e metodologia della progettazione europea.
Advertisements

Principali configurazioni organizzative
LA PROGETTAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
COME VALUTARE UN PROGETTO DI MOBILITA’
AZIENDA PRODUTTRICE DI SERVIZI IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI CAPITALI PERMANENTI CAPITALE PROPRIO CAPITALE DI TERZI.
Contesto, Input, Processi e Prodotti (risultati)
Imprenditorialità e managerialità
Tipologie di controllo: controllo esecutivo Premessa: il peso relativo dei fcs può variare per effetto degli eventi, ma non scomparire (es. efficacia/efficienza).
Economia delle aziende pubbliche
IL RUOLO DELLA FUNZIONE DI MARKETING NELL’IMPRESA
Lezione N° 6 L’organizzazione
L’organizzazione corso di Gestione e controllo imprese di servizi - prof Bronzetti Giovanni Corso di E.A. - prof Bronzetti Giovanni.
Corporeità: aspetti fisici delle risposte dell’organismo
Tratti distintivi elevato grado di specializzazione (INPUT) gli ordini impartiti ad un collaboratore provengono dal suo diretto superiore (unità di comando)
La progettazione organizzativa
Economia e direzione delle imprese La programmazione: contenuti, processi e tecniche.
Governare una relazione In sintesi
LA FORMA ORGANIZZATIVA DECENTRATA
Studio della politica turistica
L’organizzazione dei processi di innovazione
Progetto PERGAMON Sviluppo delle competenze della PA locale a sostegno della progettazione integrata PERCORSO FORMATIVO DELLA PROVINCIA DI LECCE “Il ruolo.
Gli Indici di Produttività di Divisia
La logica dell’intervento /1
FONDAMENTI DI INFORMATICA III A2-1 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE DEL LAVORO DUFFICIO Argomento 2.6 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE DEL LAVORO DUFFICIO.
S.W.O.T. Strenghts, Weacknesses,Opportunities,Threats
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
Strategia e pianificazione
Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Lezione 2 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese Lezione 2 Prof. Riccardo.
FONDAMENTI DI INFORMATICA III A2A2-1 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE DEL LAVORO DUFFICIO Argomento 2 Approfondimento 2 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE.
Controllo di Gestione negli Enti Pubblici
Corso di Economia e Gestione delle imprese Prof. Edoardo Sabbadin
Strategia e processo di pianificazione strategica
Principi e logiche di budgeting
La struttura organizzativa e informativa del controllo
Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (11)
Prof.ssa Lidia D’Alessio a.a
1 AUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAI S.I. SISTEMASISTEMA INFORMATIVO INFORMATIVO PROCESSOPROCESSO DECISIONALE DECISIONALE DECISIONEDECISIONE.
Fasi di progetto di SI Impostazione strategica e di disegno concettuale Implementazione Utilizzo e monitoraggio.
A.a. 2012/13 CORSO DI COMUNICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI DI CREAZIONE DEL VALORE.
La progettazione organizzativa
Il Gruppo di Lavoro.
Evoluzione della contabilità analitica
ROVIGO 29 – 30 settembre 2014 Elaborazione di Simulazioni di Seconde Prove relative agli Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio.
LA TEORIA DELL’ORGANIZZAZIONE
Organizzazione Aziendale
Grottaferrata 24 marzo 2015 Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio di applicazione delle Indicazioni Nazionali Gestire il cambiamento.
Organizzazione Aziendale
Organizzazione Aziendale
Strategia generale Cap. 22.
I PRINCIPI GENERALI DELL'ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Il sistema di gestione dei dati e dei processi aziendali
I criteri di efficacia e di efficienza per la valutazione dell’attività pubblica Prof. Federico Alvino.
Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2014/2015 Parte Decima La socialità nel pensiero di I. Ansoff.
Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2014/2015
La filosofia dell’organizzazione Cfr - Materiale corso di organizzazione aziendale dott. Stefano Colferai.
Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2014/2015 Parte Quinta La Scuola del Posizionamento Competitivo.
Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2014/2015 Parte Ottava Resource Based Theory.
Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2014/2015 Parte Terza Scuola Classica di Harward “ Scuola Progettuale “
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione N° 7 I Modelli Organizzativi
Il business plan come strumento strategico nel settore agricolo Paola Mazzurana Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche Università degli Studi.
Corso di Gestione e controllo imprese di servizi - prof Bronzetti Giovanni 1 Lezione N° 8 I Sistemi Operativi e di Comunicazione.
Corso di STRATEGIE D’IMPRESA Corso di Strategie d’Impresa * * * * * Terza Unità Didattica La prospettiva delle risorse Corso di Strategie d’Impresa – Terza.
GLI STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA. Può essere definita come il processo manageriale volto a sviluppare e mantenere una corrispondenza efficace.
MISURARE I RISULTATI DELL’”AZIENDA” la misurazione è uno dei principali strumenti di direzione la misurazione serve per... – interpretare l’andamento dell’impresa.
Obiettivi e struttura della lezione Lezione 3 – La Formazione delle Decisioni Obiettivo della lezione Presentare i diversi modelli teorici per la formazione.
Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2016/2017
Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2017/2018
Transcript della presentazione:

Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2014/2015 Parte Quarta La Scuola della Pianificazione (Igor Ansoff)

LA SCUOLA DELLA PIANIFICAZIONE  MAGGIORE FORMALIZZAZIONE DEL PROCESSO (PRIMA MANTENUTO SEMPLICE), LARGO USO DELLE CHECK-LIST  RIDUZIONE DELLA SPECIFICITA’ DELLA STRATEGIA A VANTAGGIO DELLA SUA (ORA) POSSIBILE GENERICITA’  FORMULAZIONE DI STRATEGIE COMPLETE, MA DI POSIZIONAMENTO GENERICO, DA ESPLICITARE ED ARTICOLARE IN OBTV DETTAGLIATI, A MEZZO: PROGRAMMI, BUDGETS E PIANI OPERATIVI  DIVERSO RUOLO ATTRIBUITO AL CEO, CHE MANTIENE IL RUOLO DI STRATEGA, MA AFFIDA L’ESECUZIONE DELLA STRATEGIA AD UNO STAFF DI PIANIFICATORI

LA SCUOLA DELLA PIANIFICAZIONE  CONVIVENZA DEI CONCETTI DI PIANIFICAZIONE E STRATEGIA, ALL’INTERNO DEL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE FORMALE  ANSOFF CONDIVIDE LARGAMENTE LA MATRICE CULTURALE E TEORICA DEL CONTRIBUTO HARVARDIANO (NON LE INDICAZIONI DI CONTENUTO/PROCESSO RELATIVE ALLA STRATEGIA)  VIENE MANTENUTA LA VISIONE UNITARIA DELL’IMPRESA, NONCHE’ LA GLOBALITA’ (STRATEGIA DI SISTEMA)  PIENA ACCETTAZIONE DEL PARADIGMA CHANDLERIANO

LA SCUOLA DELLA PIANIFICAZIONE  SI RIBADISCE LA VALIDITA’ DELLA MATRICE INTENZIONALISTA (ORIGINARIA DELLA BUSINESS POLICY ED EREDITATA POI DAGLI HARVARDIANI) STRATEGIA QUALE PROCESSO MENTALE, DELIBERATO, CHE PRODUCE “ DISEGNI ” COMPLETI, PRONTI PER ESSERE IMPLEMENTATI

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS”  CONSIDERA SOLO UNA PARTE DEL SISTEMA, CIOE’ LA SCELTA PRODOTTO-MKT  APPROCCIO SEMI - SISTEMICO  AI FINI DELLA FORMULAZIONE STRATEGICA IL MODELLO DECISIONALE E’ RISTRETTO AL TEMA DELL’ESPANSIONE E DELLA DIVERSIFICAZIONE  MINOR PESO DELLE DECISIONI INTERNE NELLA DEFINIZIONE DEL RAPPORTO IMPRESA-AMBIENTE  SI TRASCURA LA DIMENSIONE SOCIALE, IMPORTANTE SOLO NELLA VITA DELL’IMPRESA INTESA QUALE SISTEMA SOCIO-TECNICO

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS”  LA VISIONE STRATEGICA E’ RIFERITA AL POSIZIONAMENTO DELL’IMPRESA (ATTUALE / ATTESO)  ATTENZIONE DEL MNGT AGLI SCENARI ESTERNI  IN QUESTO QUADRO SI CONSIDERANO GLI OBTV, I PUNTI DI FORZA/DEBOLEZZA, CHE SONO MESSI IN EVIDENZA DA UN’ANALISI DI TIPO INTERNO / ESTERNO

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS”  GLI STRUMENTI POSSONO ESSERE SINGOLARMENTE UTILIZZATI ALL’INTERNO DI QUALUNQUE CLASSE DECISIONALE  LA STRATEGIA NON E’ QUINDI DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELLE DECISIONI STRATEGICHE  I TERMINI STRATEGIA E STRATEGICO NON SONO COINCIDENTI: STRATEGIA E’ … REGOLA DI ELABORAZIONE DELLE DECISIONI STRATEGICO E’ …TUTTO CIO’ CHE ATTIENE AI RAPPORTI IMPRESA/AMBIENTE

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS”  LA MOLTEPLICITA’ DEI CONTESTI APPLICATIVI DEGLI STRUMENTI MODIFICA ANCHE IL CONTESTO APPLICATIVO DELLA POLITICA AZIENDALE  LA POLITICA NON SI APPLICA SOLO A LIVELLO FUNZIONALE MA, ANCHE, AL GENERICO LIVELLO AZIENDALE E PER PROBLEMATICHE DI NATURA STRATEGICA

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS”  TRA LE ALTERNATIVE SI SCEGLIE QUELLA IN GRADO DI COLMARE, IN MODO SOSTANZIALE, IL DIVARIO DI POSIZIONAMENTO, OSSERVANDO LE POSSIBILI CONSEGUENTI AZIONI SINERGICHE:  STUDIO DELLE SINERGIE, IN RIFERIMENTO ALL’ASPETTO SINERGIA/STRUTTURA: SINERGIE VENDITE OPERATIVE INVESTIMENTI MANAGERIALI

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS”  DOPO LA FISSAZIONE DEGLI OBTV SEGUE UNA FASE DI COSTRUZIONE DEI PROFILI DI CAPACITA’  LA GESTIONE E’ ATTIVITA’ COMPLESSA  SI SVOLGE CON NUMERO ELEVATO DI DECISIONI, SUDDIVISE IN TRE CLASSI: STRATEGICHE, AMMINISTRATIVE ED OPERATIVE  OCCORRE DEFINIRE IL LIVELLO DI COMPLEMEN- TARIETA’ ED INTERRELAZIONE FRA LE 3 CLASSI, RICORDANDO CHE: A.LE DECISIONI STRATEGICHE DEFINISCONO LE COMBINAZIONI DI IMPEDENZA (STUDIO DEI SINGOLI BINOMI REALIZZABILI; COORDINAMENTO DINAMIVO IMPRESA-AMBIENTE)

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS”  LA GESTIONE …. (segue) B. LE DECISIONI AMMINISTRATIVE RIGUARDANO LA STRUTTURAZIONE DELLE RISORSE DELL’IMPRESA PER FAVORIRE IL MASSIMO POTENZIALE DI EFFICIENZA C. SONO OPERATIVE LE DECISIONI CHE RIGUARDANO LA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE (ATTIVITA’ DI BUDGETING)

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS”  IL MNGT HA DIVERSI STRUMENTI OPERATIVI PER RAGGIUNGERE LE FINALITA’ DELL’IMPRESA GLI STRUMENTI SONO: LA STRATEGIA, LA POLITICA, LA PROGRAMMAZIONE E LE PROCEDURE OPERATIVE: LA STRATEGIA E’ LA REGOLA DI ELABORAZIONE DELLE DECISIONI ED E’ DI ESCLUSIVA COMPETENZA DELL’ALTA DIREZIONE LA POLITICA E’ L’ARTE DELLE DECISIONI CONTINGENTI (SCELTA TRA ALTERNATIVE DIVERSE, NOTA O MENO LA PROBABILITA’ DI MANIFESTAZIONE), PUO’ ESSERE DELEGATA AI LIVELLI ORGANIZZATIVI INFERIORI

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS” GLI STRUMENTI … (SEGUE): LA PROGRAMMAZIONE E’ L’ATTIVITA’ CHE SI RENDE NECESSARIA PERCHE’ E’ CERTO L’ACCADIMENTO/EVENTO, MA E’ INCERTO IL RISULTATO CONSEGUENTE LE PROCEDURE SONO INDICAZIONI BUROCRATICO FORMALI, PREDISPOSTE PER FAVORIRE L’OPERATIVITA’ IN PRESENZA DI EVENTI CERTI CHE SI RIPETONO CON FREQUENZA NEL TEMPO

IGOR ANSOFF “FOCUS POINTS”  DOPO LA DEFINIZIONE DEI PROFILI DI CAPACITA’ PROCEDERE ALL’ANALISI INTERNA (VERIFICA DI CONGRUITA’) VI E’ UNA PRECISA GERARCHIA:  L’IMPLEMENTAZIONE PIANI STRATEGICI-PTF ATTIVITA’ -STRATEGIE DI BUSINESS (BINOMI) -FUNZIONALI PIANI DI MT PIANI DI BT PIANI OPERATIVI LE SCELTE TENGONO IN GRANDE CONSIDERAZIONE IL LIVELLO DI ECONOMICITA’, AL FINE DI DELINEARE QUELLA PIU’ IDONEA AL CONSEGUIMENTO DEGLI OBTV

IGOR ANSOFF “LE CRITICHE”  LA FACILITA’ DI APPLICAZIONE DEL MODELLO ANSOFFIANO SI SCONTRA CON LA DIVERSA IMPOSTAZIONE DEL RAPPORTO TRA PROPRIETA’ E MNGT  LA DISTINZIONE DEI RUOLI MANAGERIALI FATTA DA ANSOFF E’ TALE DA PORTARE AD UNA IMPOSTAZIONE TROPPO “INGEGNERISTICA” DELL’ATTIVITA’ DECISIONALE  IL MODELLO E’ ORIENTATO DA UNA “VISION” POCO SISTEMICA (MANCA IL RIFERIMENTO ALL’ASPETTO SOCIALE DELL’IMPRESA) SCUOLA DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO