Dalla decolonizzazione al neocolonialismo
Dalla decolonizzazione al neocolonialismo Dopo la fine II GM = tramonto degli imperi coloniali; inizia il processo di decolonizzazione. Decolonizzazione = crisi irreversibile del colonialismo. Distruzione comunità locali = formazione di élite borghesi. Obiettivi dei movimenti indipendentisti: modernizzazione economica e creazione struttura istituzionale sul modello occidentale. La posizione delle potenze coloniali europee.
Dalla decolonizzazione al neocolonialismo Potenze coloniali = sostituzione delle “vecchie” pratiche colonialiste con nuovi metodi di controllo. Il dominio coloniale è sempre più imperniato sulla finanza e sulla tecnologia. Ma anche sulla cronica debolezza delle élite locali e sull’immaturità del tessuto sociale e politico. Decolonizzazione dei PVS = terreno di confronto della Guerra Fredda. Cooperazione contro i rischi di nuovo sfruttamento = la Conferenza di Bandung.
Dalla decolonizzazione al neocolonialismo La difficile evoluzione dei nuovi Stati = che si “sovrappongono” alle strutture definite dal dominio coloniale. Scollatura profonda tra élite di governo e masse rurali = sopravvivenza della cultura tribale e di clan. Il moltiplicarsi della burocrazia incompetente (e corrotta). Corruzione e autoritarismo = ostacoli alla realizzazione di istituzioni sociali e politiche democratiche. Il parassitismo delle nuove élite di governo.
Dalla decolonizzazione al neocolonialismo Continua la dipendenza (soprattutto economica) dalle potenze coloniali. Divisione internazionale del lavoro e differenti livelli di competitività industriale. Il ruolo delle grandi multinazionali. Un circolo vizioso = PVS esportatori di materie prime grezze, senza possibilità di trasformazione sul posto. I costi spropositati dell’ipertrofia del terziario. Accordi economici bilaterali = il rafforzamento della dipendenza.