PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIO-VASCOLARI IN MEDICINA GENERALE

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Transcript della presentazione:

PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIO-VASCOLARI IN MEDICINA GENERALE Dr. STEFANO MOSCARDINI Medico di Medicina Generale U.S.L. 5 PISA Zona Valdera

PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIO-VASCOLARI IN MEDICINA GENERALE PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE SECONDARIA

PREVENZIONE PRIMARIA del RCV in MG Strategia ATTENDISTICA Strategia DI INIZIATIVA Strategia OPPORTUNISTICA

DISPONIBILITA’ DI DATI Indispensabile per una corretta prevenzione del RCV è la disponibilità di DATI: Familiarità P.A. Peso Altezza BMI Circonferenza addominale Fumo Abitudini alimentari Attività fisica Quadro lipidico e glicemia

FAMILIARITA’ Prevalentemente dovuta a fattori genetici, ma anche a stili di vita E’ indipendente dagli altri fattori di rischio Aumenta quanto più i casi in famiglia sono precoci e numerosi

PRESSIONE ARTERIOSA Fondamentale la misurazione della PA almeno una volta a tutti i pazienti adulti Attenzione alle sovrastime Utile ed attendibile l’automisurazione domiciliare

PROFILO LIPIDICO e GLICEMIA Non sono considerati indispensabili, se non nei pazienti a rischio, ma credo sia poco oneroso inserirli nei comuni esami ematochimici di routine

PESO e ALTEZZA Peso, Altezza, BMI, Circonferenza addominale sono parametri che dovrebbero essere sempre presi dal MMG Purtroppo molte volte non lo facciamo, o lo facciamo in modo poco ortodosso, per motivi di tempo La Medicina di gruppo, con la collaborazione di una Infermiera aiuterebbe non poco a raccoglierli

FUMO Non è sufficiente suddividere i nostri pazienti in FUMATORI e NON FUMATORI Il rischio CV è in relazione anche al numero di sigarette fumate. Possiamo allora suddividere i Fumatori in: < 10 sigarette die 10-20 sigarette die > 20 sigarette die

ESERCIZIO FISICO E’ un parametro di difficile interpretazione, anche se è certo che l’esercizio fisico regolare riduce il rischio CV Questa riduzione del rischio è in parte riconducibile agli effetti dell’esercizio fisico su altri fattori ( Ipertensione arteriosa, diabete, obesità) E’ importante suddividere i pazienti in fasce di attività fisica: scarsa moderata intensa molto intensa

COME VALUTARE IL RISCHIO CV? Abbiamo a disposizione le CARTE DEL RISCHIO CV, dalle quali possiamo estrapolare, statisticamente, i soggetti da considerare ad ALTO RISCHIO (>20% a 10 anni) Queste partono da parametri ben oggettivabili: sesso età fumo diabete PA Sistolica Colesterolo

COME VALUTARE IL RISCHIO CV? Esistono però ALTRI FATTORI, non contemplati dalle Carte, che hanno notevole importanza: Basso valore di Col HDL Ipertrigliceridemia Familiarità per malattia CV

COME VALUTARE IL RISCHIO CV? Ci sono inoltre condizioni che già da sole comportano un rischio elevato di malattia CV ( per cui non è necessario l’uso delle carte): Ipercolesterolemia familiare Ipertensione moderata o grave (>160/100) Diabete mellito tipo 2 Arteriopatia periferica (*) Pregressi eventi cardio-vascolari (*) (*) Prevenzione secondaria

LA RIDUZIONE DEL RISCHIO Si deve partire dall’inquadramento del paziente:

TERAPIA NON FARMACOLOGICA

TERAPIE FARMACOLOGICHE Per l’Ipertensione Arteriosa Per la Dislipidemia Per il Diabete Mellito Terapie Antitrombotiche: Antiaggregante Anticoagulante

PREVENZIONE SECONDARIA Si parla di Prevenzione Secodaria quando siamo già di fronte ad un paziente ammalato. In questo caso di solito è il Medico Specialista che prescrive, dopo aver diagnosticato e trattato la patologia acuta, una idonea terapia preventiva

COMPITI DEL MMG nella prevenzione secondaria Accompagnare il paziente verso una compliance ottimale Aiutarlo verso una correzione dello stile di vita, se non lo aveva fatto in precedenza Seguirlo nel Follow Up, con: Controllo efficace della PA Controllare sulla riduzione del peso in eccesso Gestione efficace dell’eventuale diabete Controllo efficace dei valori di Colesterolo totale e HDL Valutare i possibili effetti indesiderati dei farmaci