Vicinanza- Distanza Nella presa in carico di un paziente una relazione deve essere onesta dove ci sia STABILITA’, PROFESSIONALITA’, ed una certa DISTANZA come valore costante Essere professionali non significa essere “freddi” e non provare coinvolgimento MA Il BENESSERE e LO SVILUPPO dell’utente hanno priorità e non il proprio bisogno di vicinanza (da parte dell’operatore sociale)
Essere professionali significa che: la relazione è adatta all’ambito professionale ed alla funzione dell’operatore i bisogni degli utenti stanno al centro dell’attenzione e la loro indipendenza va rispettata e sostenuta nella relazione con l’utente l’operatore deve mettere da parte i propri bisogni ed ambizioni le dipendenze reciproche vengono diminuite La “sindrome degli operatori di aiuto” si caratterizza con l’accrescimento della propria autostima attraverso una relazione unilaterale con l’utente
Per quale motivo si attribuisce così poca importanza al gioco per disabili gravi? Potrebbe essere che: il gioco non è stato compreso come bisogno fondamentale dell’uomo indipendentemente dalla disabilità la capacità di giocare non è stata attribuita a persone con handicap o è stata svalutata come comportamento stereotipato siamo insicuri nel nostro rapporto con disabili gravi e facciamo fatica ad immedesimarci nel loro mondo di esperienze Il gioco è una forma di DIALOGO, una forma di COMUNICAZIONE fra due partner
Diverse teorie ludiche per spiegare che cosa è il gioco Gioco come preparazione al mondo degli adulti gioco come sfogo di energie in eccesso gioco come riposo e relax gioco come approccio per elaborare i vissuti gioco come sviluppare l’intelligenza I criteri del gioco Divertimento e piacere Agire liberi da significato Curiosità e fascino Volere semplicemente il gioco Gioia di vivere Sperimentare ……………..
Fròhlich sottolinea anche altri criteri di gioco: La motivazione a sviluppare la propria personalità L’apparente assenza di scopo e significato La spontaneità La mancanza di ansia da prestazione Il piacere di giocare per se stessi Il gioco basale non è in alcun modo una nuova forma di terapia ludica. L’unico scopo del gioco basale è quello di giocare
Consigli per creare il “gioco basale”: immedesimarsi nel gioco dell’utente seguire la sua proposta mettersi al suo livello accettarlo e rispettarlo così come è non volerlo modificare affidarsi a lui e lasciarsi coinvolgere dal suo gioco attribuire competenze al bambino essere disposti a provare il suo gioco dimenticare ogni idea di stimolazione vivere il gioco come vissuto e scoperta comune evitare la dominanza