ENI-TRANS TUNISIAN PIPELINE

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ENI-TRANS TUNISIAN PIPELINE 82_CE-Abuso di posizione dominante (esito: Violazione articolo 82_CE)

PARTI: ENI S.P.A. – CHE E’ UNA SOCIETA’ IN POSIZIONE DOMINANTE NEL MERCATO DEL GAS NATURALE - svolge attraverso numerose società controllate attività nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della finanza, dell’ingegneria e dei servizi. Detiene il 100% del capitale della società Trans Tunisian Pipeline Company Ldt (TTPC) titolare in via esclusiva fino al 2019 del diritti di trasporto su gasdotto che attraversa il territorio tunisino dalla località di Cap Bon, sul canale di Sicilia, ed utilizzato per l’importazione in Italia di gas algerino, quanto invece riguarda il gasdotto sottomarino che collega Cap Bon a Mazara del Vallo è posseduto dalla società Trans Meditteranea Pipeline Company (TMPC) società partecipata al 50% da Eni e al 50% dal fornitore algerino di gas naturale Sanatrach. EDISON S.P.A. COMPAGNIA ITALIANA DEL GAS S.P.A. CHE HANNO CHIESTO ED OTTENUTO IL PERMESSO PER PARTECIPARE AL PROCEDIMENTO.

Fatto: Vicenda risale al 2002 anno in cui TTCP decide di procedere ad un potenziamento delle capacità di trasporto del gasdotto tunisino. Il potenziamento avrebbe garantito, a partire dal marzo 2007 fino al 2019, l’ingresso sul territorio italiano di un valore aggiuntivo di gas pari a 6,5 miliardi di metri cubi di gas l’anno. TTPC stipula contratti di trasporto (ship or pay) con quattro imprese che nel mercato del gas naturale sono indipendenti da Eni.

La validità dei contratti di trasporto è subordinata al verificarsi di queste quattro CONDIZIONI SOSPENSIVE A) ottenimento da parte di ogni shipper dell’approvazione da parte dello Stato tunisino, del contratto di trasporto, dell’entità dell’eventuale prelievo fiscale, e di altre eventuali autorizzazioni richieste dallo Stato tunisino, e consegna da parte dello shipper di documentazione comprovante l’ottenimento delle predette approvazioni ed autorizzazioni. B) rilascio a cura dello shipper, a TTPC delle garanzie bancarie richieste C) ottenimento dell’autorizzazione all’importazione da parte dello Stato italiano di cui all’art 3. del Dec. Leg. Del 23 maggio 200, n. 164 D) notifica, da parte di ogni shipper, dell’avvenuto accordo con la società TMPC per il trasporto del gas sul gasdotto sottomarino tra Tunisia e Sicilia E) contestuale entrata in vigore di tutti gli altri contratti di trasporto relativi alla capacità addizionale, cioè alla capacità di trasporto che sarebbe stata resa disponibile a terzi a seguito del potenziamento del gasdotto tunisino, pari a 6.5 miliardi di m3 annui.

PROCEDIMENTO ISTRUTTORIO Dal procedimento istruttorio è emersa l’intenzione di Eni di rinviare i lavori di potenziamento del gasdotto di TTPC rispetto alla data originariamente prevista, poiché Eni prevedeva nel medio periodo (2008-11) una situazione di eccesso di offerta di gas sul mercato italiano tali da mettere a rischio i suoi adempimenti relativi ai ritiri minimi previsti dai contratti TAKE OR PAY. Poiché il processo di realizzare i due terminali di rigassificazione di GNL (BRINDISI – ROVIGO), ed il potenziamento del del gasdotto TTPC avrebbero determinato un eccesso di offerta di gas rispetto alla domanda e avrebbero determinato a partire del 2008 l’impossibilità di adempiere ai propri obblighi take or pay. ECCESSO DI OFFERTA SI AVRA’A CAUSA : A) minore incidenza della domanda B) sopravvenuta realizzazione di nuove infrastrutture nel settore dell’importazione del gas.

Eni mette in atto una strategia per ostacolare e impedire l’ingresso di quattro concorrenti indipendenti sul mercato nazionale. Viene inviata una lettera da parte di TTPC agli shipper, in cui il termine per l’avveramento di alcune condizioni sospensive dal 30 giugno viene portato al 30 ottobre, questo episodio rende esplicito il ruolo di TTPC, quale mero veicolo degli obiettivi strategici di Eni. ENI HA ADDIRITTURA FORMULATO UNA LETTERA DI RINVIO DEI TERMINI DI UN CONTRATTO DI CUI NON NE E’ PARTE.!!!!

DEFINIZIONE DI POSIZIONE DOMINANTE: situazione di potenza economica grazie alla quale l’impresa che la detiene è in grado di ostacolare la persistenza di una concorrenza effettiva sul mercato di cui trattasi, ed ha la possibilità di tenere comportamenti alquanto indipendenti nei confronti dei suoi concorrenti, dei suoi clienti e, in ultima analisi dei suo consumatori. Si ritiene che queste condizioni, applicate al mercato di approvvigionamento all’ingrosso di gas naturale, conducano a considerare Eni in posizione di impresa dominante. Eni detiene una quota di mercato pari al 65% ed è un operatore presente con posizioni monopolistiche in tutte le altre fasi della filiela: trasporto, distribuzione e vendita. Il controllo al 100% della società che detiene i diritti di transito sul gasdotto tunisino ha agevoalto Eni nell’impedire a 4 operatori concorrenti di importare volumi di gas a partire dal marzo 2007 Altro elemento, la capacità di Eni di influenzare le condizioni concorrenziali del mercato dell’approvvigionamento di gas a suo favore è rappresentato dal minor costo di acquisto del gas che lo contraddistinguono rispetto ad altri soggetti

Tutti gli elementi citati sono sufficienti ad individuare l’esistenza di UNA POSIZIONE DOMINANTE DI ENI SUL MERCATO DELL’APPROV. ALL’INGROSSO DI GAS NATURALE. I comportamenti oggetto di contestazione sono posti in essere per il fatto che chi riveste tale posizione sul mercato deve essere valutato secondo il PRINCIPIO DELLA SPECIALE RESPONSABILITA’, in base a tale principio, va ricordato che un impresa che detiene una posizione dominante ha una speciale responsabilità in base al quale le è fatto divieto di porre in essere qualsiasi comportamento atto a ridurre la concorrenza, o ad ostacolare lo sviluppo nei mercati.

CONDOTTA ABUSIVA DI ENI L’ELEMENTO ESSENZIALE DELLA FATTISPECIE ABUSIVA E’ L’INTEGRAZIONE VERTICALE, CHE NE HA FACILITATO LA REALIZZAZIONE. E’ PROPRIO IN VIRTU’ DEL CONTROLLO ESERCITATO SULLA SOCIETA’ TITOLARE DEI DIRITTI DI TRASPORTO SULL’INFRASTRUTTURA (TTPC) CHE ENI HA POTUTO IMPORRE IL SUO CAMBIO DI STRATEGIA SUL POTENZIAMENTO DEL GASDOTTO TUNISINO, OTTENENDO LA RISOLUZIONE DEI CONTRATTI GIA’ STIPULATI DA TTPC CON GLI SHIPPER, AL FINE DI TUTELARE LA SUA POSIZIONE A VALLE NEL MERCATO ITALIANO DELL’APPROVVIGIONAMENTO DI GAS.

CONCLUSIONI Nella CRI, GLI Uffici dell’Autorità, hanno addebitato ad Eni, direttamente tramite la sua collegata TTPC; di aver posto in essere un’articolata strategia, consistente in un comportamento complesso, composto da una pluralità di atti commissivi ed omissivi, idonei ad integrare un abuso di posizione dominante di natura escludente, in violazione dell’art 82 del Trattato di CE. L’abuso escludente sarebbe stato determinato, dalle decisioni di Eni, elaborate nel corso del 2003, di non procedere più entro marzo 2007 al potenziamento del gasdotto TTPC per 6,5 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Funzionale alla realizzazione di detta strategia sarebbe stato l’uso delle condizioni sospensive apposte nei contratti di trasporto sottoscritti da TTPC e gli shipper. Nella CRI si evidenzia che l’influenza delle valutazioni strategiche di Eni sulla controllata sarebbero un effetto dell’integrazione verticale ENI / TTPC/ TMPC A parere degli Uffici dell’Autorità si tratta di un abuso avente caratteristiche di gravità tali da giustificare l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria.

Cap. Addizionale (miliardi di mc) Miliardi di mc di gas trasportati Nel corso del procedimento, e prima di ricevere la CRI, Eni il 4 maggio 2005, ha presentato all’autorità una serie di impegni, chiedendo che tali misure fossero valutate ai sensi dell’art. 5 regolamento 1/2003, e che l’Autorità adottasse una decisone in base al quale chiudesse anticipatamente il procedimento senza l’accertamento di un infrazione dell’art 82 del Trattato. Gasdotto Cap. Addizionale (miliardi di mc) Periodo Anni Miliardi di mc di gas trasportati TTPC – 1° tranche 3,2 01.04.2008 – 30.09.2019 11,5 36,8 TTPC – 2° tranche 3,3 01.04.2009 – 30.09.2019 10,5 36,65 TAG – 1° tranche 01.10.2008 – 01.10.2011 3,0 9.6 TAG – 2° tranche 2,5 8,25 Totale 89,3

ma il 26 luglio 2005 L’Autorità comunica ad Eni di non poter dar corso alla richiesta di procedere alla chiusura anticipata del procedimento ai sensi dell’art 5 regolamento 1/200. e di voler invece procedere alla valutazione dei comportamenti in esame secondo la legge 287/90 e il regolamento 217/98.

SANZIONI Art. 15 comma 1 legge 287/90 prevede che l’Autorità in caso di infrazioni gravi, tenendo conto della loro durata e della gravità, dispongono l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino al 10% del fatturato realizzato in ciascuna impresa o ente nell’ultimo esercizio. Va rilevato che un’ impresa in posizione dominante sul mercato rilevante dall’approvvigionamento all’ingrosso di gas naturale, nonché in posizione monopolistica nella fase a monte del trasporto internazionale del gas importato, costituisce di per sé una violazione molto grave delle norme a tutela della concorrenza. Per quanto riguarda gli effetti dell’abuso, nel caso di specie, la condotta abusiva di Eni, come più volte affermato avrebbe infatti impedito l’ingresso nel mercato italiano sin dal marzo 2007 e fino al 2019, di 6,5 miliardi di metri cubi annui di gas indipendente da Eni. Il comportamento abusivo è stato favorito dall’esistenza di un integrazione verticale tra Eni e TTPC. Quanto alla durata dell’abuso di posizione dominante, il comportamento illecito ha avuto inizio nel momento in cui è stato interrotto il processo di potenziamento del gasdotto TTPC , dunque dal novembre 2003ed è ancora in corso L’importo della sanzione da applicare per l’infrazione è pari a 290 milioni di euro.