Transfert e controtransfert Teoria e tecnica del colloquio clinico e Laboratorio Prof. Daniela Cantone a.a. 2012/2013
Transfert Consiste nell’attualizzazione, operata dal cliente/utente o paziente durante il colloquio, di sentimenti, atteggiamenti e comportamenti inconsci, che corrispondono a modelli da lui elaborati nel corso dello sviluppo, in particolare nella relazione interpersonale con il proprio ambiente familiare.
Transfert positivo e transfert negativo Coesistono sempre, anche se vi è il predominio relativo, stabile o alternato di uno dei due. Costituiscono la parte irrazionale e inconscia del comportamento e ne rappresentano gli aspetti non controllati del paziente; L’osservazione di questi fenomeni ci pone in contatto con aspetti del comportamento e della personalità dell’esaminando che non rientrano fra gli elementi che egli può riferire o apportare volontariamente o consciamente, ma che aggiungono una dimensione importante alla conoscenza della struttura della sua personalità e del carattere dei suoi conflitti.
Nel transfert il cliente/utente o paziente attribuisce dei ruoli al clinico e si comporta in funzione di questi ruoli. In altri termini, trasferisce situazioni e modelli in una realtà presente e sconosciuta e tende a configurare quest’ultima come una situazione già nota, ripetitiva; Con il transfert, il cliente/utente o paziente manifesta aspetti irrazionali o immaturi della propria personalità, il suo grado di dipendenza, la sua onnipotenza e il suo pensiero magico.
È sulla base di tali fattori che il clinico potrà intuire le aspettative dell’utente/cliente o paziente nei suoi confronti, le sue fantasie sul colloquio e sull’aiuto che potrebbe ricevere nonché le fantasie patologiche sulla guarigione, che molto spesso consistono nella realizzazione di aspirazioni nevrotiche; Potrà individuare anche la resistenza del soggetto a sottoporsi al colloquio, ovvero ad accettare l’aiuto o la cura.
Controtransfert Nel controtransfert sono inclusi tutti i fenomeni che si manifestano nel clinico, come emergenti del campo psicologico che si configura nel colloquio; sono le risposte del clinico alle manifestazioni dell’utente/cliente o paziente, l’effetto che queste esercitano su di lui; Dipendono in larga misura dalla storia personale dell’esaminatore, ma il fatto che compaiano o si attualizzino in un momento determinato del colloquio significa che in quel momento vi sono dei fattori che operano in tal senso.
Per molto tempo sono stati considerati elementi di perturbazione del colloquio, ma ci si è resi conto, in seguito, che la loro comparsa è immancabile e inevitabile; il clinico deve registrare questi fenomeni come emergenti dalla situazione presente e dalle reazioni che provoca in lui l’utente/cliente o paziente; nel colloquio dunque l’osservazione si accompagna all’auto-osservazione.
Conclusioni Transfert e controtransfert sono fenomeni che compaiono in qualsiasi relazione interpersonale, e quindi anche nel colloquio. La differenza consiste nel fatto che nell’ambito di quest’ultimo devono essere utilizzati come strumenti tecnici di osservazione e di comprensione.