Un Centro d'Ascolto in un Liceo Avevamo bisogno di qualcuno che non imponesse tecniche ma fosse disposto a costruire relazioni.

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Un Centro d'Ascolto in un Liceo Avevamo bisogno di qualcuno che non imponesse tecniche ma fosse disposto a costruire relazioni

La Storia Dieci anni fa cercavamo uno psicologo e qualche tempo dopo, degli educatori perché i nostri studenti ricevessero un aiuto professionale nel risolvere i propri problemi. Volevamo qualcuno che non pretendesse di fare terapia a scuola, ma che volesse aiutarci a risolvere problemi. Qualcuno che non volesse imporre tecniche ma COSTRUIRE RELAZIONI

Il Centro d'Ascolto dal 1998 al 2000 Presidenza Psicologo Lo psicologo aveva a disposizione unaula vuota e si limitava a ricevere gli allievi su appuntamento.Lo psicologo aveva a disposizione unaula vuota e si limitava a ricevere gli allievi su appuntamento. Gli educatori si occupavano di aggregazione degli studenti.Gli educatori si occupavano di aggregazione degli studenti. Lunica interfaccia era la Presidenza e psicologo ed educatori non colloquiavano.Lunica interfaccia era la Presidenza e psicologo ed educatori non colloquiavano. Educatori

Il primo cambiamento I dati statistici di fine anno evidenziavano la correlazione tra relazioni familiari e perce-zione di sé.I dati statistici di fine anno evidenziavano la correlazione tra relazioni familiari e perce-zione di sé. Decidemmo allora di aprire la scuola alle famiglie.Decidemmo allora di aprire la scuola alle famiglie. Nacque ilNacque il PROGETTO GENITORI

Il Centro d'Ascolto dal 2000 al 2003 Presidenza Psicologo Pur continuando a lavorare a stretto contatto con la Presidenza ora lo psicologo si occupava anche di dialogare con le famiglie e contestualmente fu avviata la collaborazione con gli educatori. Educatori

Il secondo cambiamento Al Centro dAscolto iniziavano ad approdare anche gli insegnanti, con la richiesta di sistemare/aggiustare quegli allievi che creavano problemi alla classe e alla didattica. Si richiedeva un intervento meccanico. Capivamo comunque che la richiesta reale era di aiutarli ad affrontare le relazioni in classe.Al Centro dAscolto iniziavano ad approdare anche gli insegnanti, con la richiesta di sistemare/aggiustare quegli allievi che creavano problemi alla classe e alla didattica. Si richiedeva un intervento meccanico. Capivamo comunque che la richiesta reale era di aiutarli ad affrontare le relazioni in classe. Decidemmo allora di creare un organismo con allinterno ruoli diversi ma in collaborazione tra di loro, che potesse accogliere, selezionare e incanalare le diverse richieste.Decidemmo allora di creare un organismo con allinterno ruoli diversi ma in collaborazione tra di loro, che potesse accogliere, selezionare e incanalare le diverse richieste. Nacque lattuale C.I.C.

IL Centro d'Ascolto al 2008 Coordinatore (coord. CA) Educatori (Assoc.) Aggregazione, funzione psicopedagogica formazione dei rappresentanti cittadinanza attiva Docenti Dialogo scuola-allievi Progetto stranieri Progetto H Progetto DSA Presidenza Psicologo Ascolto (studenti, genitori, insegnanti, classi, personale )

Cos' è il Centro d'Ascolto Il Centro d'Ascolto non è una struttura terapeutica ma un centro per il supporto alle persone o a gruppi di persone in momenti di difficoltà.

Il Centro d'Ascolto e gli allievi Coordinatore Psicologo Educatori Insegnante Difficoltà con se stessi Difficoltà con gli altri Difficoltà in famiglia Allievi Il CA è una struttura che lavora in sinergia: Il benessere degli allievi è costantemente monitorato. A seconda delle difficoltà percepite, gli allievi vengono inviati o consigliati di rivolgersi alla figura più appropriata: educatore, psicologo, insegnante, coordinatore stesso e qualche volta, dirigente scolastico.

Chi si rivolge al Centro d'Ascolto Coordinatori di classe Famiglie Singoli docenti Studenti Coordinatori di classe: –per difficoltà di relazione: con il gruppo classe; con singoli studenti; tra studenti. Studenti: –per se stessi; –per segnalare altri studenti. Singoli docenti e personale: –per se stessi; –per segnalare allievi in difficoltà –per verificare la validità dei propri strumenti professionali. Famiglie: per difficoltà: di relazione con i figli; scolastiche dei figli. Singoli docentiPersonale

Interventi del CA Ascolto allievi Conferenze e gruppi per genitori Interventi sulle classi Attività di aggregazione/formazi one degli allievi alla Cittadinanza attiva Ascolto genitori Ascolto insegnantiAscolto personale Formazione e aggiornamento insegnanti

Attenzione alla situazione emotiva e scolastica degli allievi e delle classi Selezione delle richieste dei colleghi al gruppo di lavoro Punto di riferimento per allievi e docenti Rapporti con associazioni del privato sociale per la collaborazione su specifici progetti Docenti I principali ruoli nel gruppo di lavoro

Filtro della domanda di colloquio allo Psicologo Modelli positivi intermedi tra adolescenza ed età adulta Ascolto allievi su vari temi Formazione rappresentanti e cittadinanza attiva Educatori I principali ruoli nel gruppo di lavoro

Sostegno psicologico ad allievi, docenti, personale e dirigenza Supporto e formazione del gruppo di lavoro ed analisi delle situazioni per la messa in atto di azioni concordate Formazione, aggiornamento insegnanti Rapporto con il territorio (ASL, centri di aggregazione, centri di ascolto, ecc.), per l'invio di persone con forti problematiche psicologiche Psicologo

Come lavora il CA in consultazione Un docente o il coordinatore di classe contatta un membro o il coordinatore del CA per esporgli un problema o per proporre una domanda o per effettuare una richiesta. Il CA può: » fornire una risposta immediata (quando il problema fa parte di una prassi consolidata); » attivare un confronto o fornire un supporto psicologico volto ad affrontare la questione nell'immediato; » Analizzare la questione se complessa ed attivare strategie ad hoc e sinergie tra CA e/o Consiglio di Classe e/o allievi.

Prassi: esempi Allievo con disturbi alimentari Allievo con disturbi alimentari Allievo con disagio personale che incide negativamente sui risultati scolastici Allievo con disagio personale che incide negativamente sui risultati scolastici In genere gli insegnanti che segnalano queste situazioni al CA hanno già tentato il contatto con l'allievo.

Prassi: disturbo alimentare 1. 1.Verifica dello stato di salute fisico dell'allievo (troppo magro, colorito, ecc.) 2. 2.Convocazione dei genitori per un colloquio con psicologo e coordinatore CA ed, eventualmente, con l'insegnante che ha effettuato la segnalazione, al fine di: – – Verificare che i genitori: Siano a conoscenza del problema del figlio Abbiano avviato azioni risolutive Se i genitori non sono al conoscenza del problema del figlio: informarli e sostenerli anche nella ricerca di azioni risolutive Aiutarli a relazionarsi con il figlio per sostenerlo nell'affrontare eventuali cure – – Invio all'ASL 3. 3.Eventuale contatto con l'ASL per l'invio

Prassi: allievo con disagio personale che incide negativamente sui risultati scolastici 1. 1.Ascolto della narrazione del docente che segnala l'allievo 2. 2.Convocazione dei genitori per un colloquio con psicologo e coordinatore CA ed, eventualmente, con l'insegnante che ha effettuato la segnalazione, al fine di: – – Verificare che i genitori: Siano a conoscenza dei risultati scolastici del loro figliolo Abbiano instaurato una relazione efficace con il figlio – – Colloquio con l'allievo da parte del coordinatore del Gruppo di Lavoro Se genitori e allievo sono d'accordo: – – Serie di colloqui con l'allievo per aiutarlo a sistemare le eventuali problematiche responsabili dell'abbassamento o della insufficienza dei risultati scolastici. – – Un ulteriore colloquio con i genitori al fine di concordare azioni efficaci di rapporto tra genitori e figlio (monitoraggio successivo attraverso un ulteriore colloquio o telefono) – – Eventuale contatto con Centri d'Ascolto territoriali e/o centri di aggregazione giovanile

La rete interna Scuola SBS Studenti Consigli di classe Docenti Dirigenza Altri progetti

La rete con il territorio ASLTerzo settoreOrdini professionaliUfficio Scolastico ProvincialeEnti per lordine pubblicoFamiglie e associazioni di familiari Assistenza sociale Psicologa Educatori Volontari Insegnanti Studenti SCUOLA Dirigenza

I principali risultati attesi Docenti/Scuola Diminuzione delle difficoltà del lavoro in classe Diminuzione delle difficoltà di relazione con allievi Aumento dell'efficacia dei propri strumenti professionali Miglioramento del dialogo con i genitori degli allieviStudenti Diminuzione delle problematiche nel gruppo class Diminuzione delle problematiche personali Miglioramento dell'autopercezione e della consapevolezza di sé Rete con il territorio Monitorare i rapporti con enti ed associazioni territoriali anche per la progettazione comune.

Valutazione del CA Questionari anonimi di gradimento Statistiche quantitative Mappatura delle problematiche Attraverso questi tre strumenti il CA rileva le criticità della sua azione e grazie a queste, tenta di modificare la propria azione per renderla sempre più efficace. Il CA riconosce che la questione non è evitare di sbagliare ma rimediare allerrore perché sbagliare, nonostante si tenda a non farlo, è umano.

Maggiori criticità Mancanza di fondi per attivare ogni anno tutte le attività: Mancanza di fondi per attivare ogni anno tutte le attività: – il progetto genitori, ad esempio, ha dovuto essere sospeso per questa ragione. – il tempo di lavoro, riducendosi, non sempre permette l'attivazione puntuale della rete sia interna, sia esterna.

Maggiori criticità Difficoltà nel promuovere e diffondere le prassi tra il personale della scuola (docenti e non docenti) Difficoltà nel promuovere e diffondere le prassi tra il personale della scuola (docenti e non docenti) Questa incide su: – le modalità di contatto dei docenti con gli studenti; – le modalità d'invio al CA.

Esportazione della buona pratica Nel passato A.S. questo modello di CA è stato richiesto da un Istituto Professionale. Sono state avviate diverse riunioni di staff per adattarlo a quella realtà scolastica.