Nicola Crepax CORSO DI STORIA DELL’IMPRESA Università Cattaneo - Liuc

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Transcript della presentazione:

Nicola Crepax CORSO DI STORIA DELL’IMPRESA Università Cattaneo - Liuc email: ncrepax@liuc.it a.a. 2002-2003 1 nicola crepax nicola cerepax 1 1

I e II Giovedì 17 ottobre Venerdì 18 ottobre Introduzione I paradigmi dello sviluppo economico italiano La Belle Epoque 2 nicola crepax 2

A cosa serve la storia economica Una apertura culturale La contestualizzazione degli eventi economici La verifica diacronica delle teorie economiche Diagnosi di problemi macroeconomici perché alcune nazioni sono ricche e altro no? perché le nazioni povere non imitano quelle più ricche? Diagnosi di problemi microeconomici perché alcune imprese sono di successo e altre no? perché le imprese in difficoltà non prendono a modello le strategie di successo attuate da altri? nicola crepax 3

Giovedì 17 ottobre Introduzione + La Belle Epoque 4) Venerdì 18 ottobre La Belle Epoque   5, 6, 7) Giovedì 24 ottobre Il Miracolo economico 8) Venerdì 25 ottobre Il Miracolo economico 9, 10, 11) Giovedì 31 ottobre La terza rivoluzione industriale 12, 13, 14) Giovedì 7 novembre La famiglia Agnelli e la Fiat 15) Venerdì 8 novembre La Terni 16, 17, 18) Giovedì 14 novembre Camillo e Adriano Olivetti 19) Venerdì 15 novembre L’industria elettrica 20, 21, 22) Giovedì 21 novembre L’Iri 23) Venerdì 22 novembre Giuseppe Luraghi e l’Alfa Romeo 24, 25, 26) Giovedì 28 novembre Enrico Mattei e l’Eni 27) Venerdì 29 novembre Banca e industria in Italia: “Salotti buoni” e grandi famiglie 28, 29, 30) Giovedì 5 dicembre La piccola impresa in prospettiva storica 31) Venerdì 6 dicembre L’industria della moda 32, 33, 34) Giovedì 12 Il nuovo protagonismo del capitalismo familiare 35) Venerdì 13 Il Made in Italy   36, 37, 38) Giovedì 19 Conclusione e riepilogo dei temi trattati 39 e 40) Prova scritta finale

Programma per gli studenti frequentanti Nicola Crepax, Storia dell’industria in Italia, Bologna, Il Mulino inoltre Annamaria Falchero, Studi di storia dell’impresa, Milano, Guerini, 2001 (i saggi contenuti in questo volume possono essere sostituiti con altri concordati con i docenti) 4 nicola crepax 4

La struttura del volume La grande fabbrica irrompe a Milano, Torino e Genova Grande impresa e modernizzazione La ricerca di un nuovo abbrivo La Belle époque Transizione demogra- fica, urbanizzazione e industria La formazione incomple- ta del sistema industriale nell’età giolittiana Il Miracolo economico Modernizzazione, crescita demografica e sviluppo delle città Un processo parziale e contraddittorio nell’età della grande crescita La Terza rivoluzione industriale Crescita del reddito, benessere e crollo delle nascite Le nuove forme del capita- lismo italiano nell’integra- zione internazionale dagli anni sessanta agli accordi di Maastricht dalla Restaurazione alla crisi di fine ottocento dalla Grande guerra alla Repubblica

Modalità di esame prova scritta 20 Dicembre h. la prova prevede quattro domande (ogni risposta non potrà essere superiore alle 50 righe, è obbligatorio rispondere a due domande scelte dallo studente tra le quattro proposte ) la votazione sarà espressa in trentesimi In caso di esito positivo lo studente potrà sostenere l’esame orale solo sulla parte tematica del corso Le domande avranno per oggetto gli argomenti trattati per ogni singola lezione lo studente insoddisfatto della valutazione potrà, in occasione della prova orale, chiedere una ulteriore verifica sulla prima parte l’esito di questa verifica orale potrà modificare parzialmente (in meglio o in peggio) l’esito finale 6 nicola crepax 6

Due concetti di base Continuità e discontinuità nello sviluppo economico Agricoltura-Industria Le rivoluzioni industriali e i paradigmi dello sviluppo economico nicola crepax 7

I paradigmi dello sviluppo economico 8

I paradigmi dello sviluppo industriale italiano: la belle epoque L’Italia inizia a recuperare il terreno perduto Ma lo sviluppo si concentra solo nell’Italia del Nord Ovest Non si arresta la corrente di emigrazione Mix di prima e seconda rivoluzione industriale Forza attivante della cornice internazionale Ruolo dello stato Funzione indispensabile della banca mista (1894 Banca commerciale italiana; 1895 Credito italiano)

I paradigmi dello sviluppo industriale italiano: il miracolo economico Paradigma petrolifero Mercato comune europeo Nuovi beni di consumo Nuovo ruolo per il Mezzogiorno Lo stato imprenditore Il sistema bancario Le grandi famiglie Le piccole e le medie imprese

I paradigmi dello sviluppo industriale italiano: la terza rivoluzione industriale La grande impresa in via di trasformazione Il protagonismo del capitalismo immateriale Le imprese nebulizzate Il quarto capitalismo tra vecchi e nuovi imprenditori

La formazione del triangolo industriale e l’industria meccanica Torino Fiat Om L'industria meccanica Breda Ercole Marelli Milano Edoardo Bianchi Genova Ansaldo

Magli e Torni Frese, Presse e Gru La Breda: caso esemplare dello sviluppo industriale durante la belle époque Lo stato Il mercato Ernesto Breda Treni Macchine agricole Armi pesanti Magli e Torni Frese, Presse e Gru Breda 4000 operai Modelli organizzativi tradizionali e tentativi di innovare sugli esempi tedeschi e americani

Milano: sviluppo urbano e sviluppo industriale Energia idroelettrica Pirelli La costruzione delle periferie Marelli Milano La banca mista Falck Bianchi

Torino Giovanni Agnelli La Fiat Corso Tipo 0 Dante Alfa Romeo Lancia Torino e l’industria dell’automobile La Ford esempio ancora irraggiun- gibile Alfa Romeo Lancia Isotta Fraschini Bianchi Itala La Fiat Torino Corso Giovanni Agnelli Tipo 0 Automobili d’elite in piccola serie Dante

Lo stato Genova Ansaldo Ferdinando Maria Perrone Genova: grande meccanica e cantieristica Turchia Lo stato America Latina Com- messe e leggi speciali Genova Cantieristica Ansaldo Ferdinando Maria Perrone

Occupazione industriale in alcuni settori e regioni secondo il censimento industriale del 1911 (dati in % sul totale nazionale)

Dimensioni delle imprese in alcune regioni secondo il censimento industriale del 1911 (dati in % sul totale nazionale)

Demografia e industrializzazione Processo di industria- lizzazione Transizione demografica Contrazione di: Natalità Mortalità Cresce la vita media

La transizione demografica in Italia tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento Aumenta la speranza di vita Diminuisce il numero di figli per donna La crescita della popolazione è accompagnata dall’aumento del reddito procapite Ma Le differenze regionali sono molto accentuate La crescita della statura media è indice di migliori condizioni di vita

Popolazione delle principali città italiane (valori in migliaia)

Ultima tra le grandi nazioni europee L’Italia si stava avviando verso l’industrializzazione all’inizio del novecento La tradizionale solidità economica delle regioni nord occidentali Non riesce a imporsi come modello egemone L’affermazione di alcune grandi imprese nel triangolo industriale Per mantenersi vitale ha bisogno dello sostegno statale L’arretratezza meridionale La staticità dell’Italia centrale

Produttività nel lavoro (Pil per ora lavorata in dollari Usa 1990)

Prodotto interno lordo procapite (in dollari Usa 1990)

La seconda rivoluzione industriale Dopo il 1870-1880: fascio di innovazioni tecnologiche, di processo e di prodotto Nuovi processi per le produzioni di base: acciaio, rame alluminio, petrolio, zucchero, cemento Nuovi processi per la lavorazione in massa (grano), l’assemblaggio, l’inscatolamento e l'imbottigliamento Nuovi prodotti di sintesi (l’industria chimica) Nuove macchine in fabbrica, negli uffici, in agricoltura, nella vita domestica Nuove fonti di energia (elettricità)

Processi produttivi nella seconda rivoluzione industriale Fordismo Economie di scala Economie di diversificazione Economie di flusso Maggiore applicazione di energia Maggiori volumi Maggiore velocità Gerarchie manageriali Direzione d’impresa

In Italia le novità nell’industria non mettono in dubbio la prevalenza agricola Fine della crisi agraria e protezionismo (1887) 10 milioni di contadini Popolazione agricola sovrabbondante Meccanizzazione a rilento Staticità degli assetti agrari La conferma del primato padano Ampliamento della conduzione capitalista Evoluzione della mezzadria

Valore aggiunto al costo dei fattori (prezzi costanti in lire 1938)

Formazione del prodotto interno lordo

Il valore aggiunto nell’industria manifatturiera nel 1891 e nel 1911 % sul totale industrie manifatturiere

Cresce il reddito degli italiani L’industria cresce più rapidamente dell’agricoltura L’Italia inizia a recuperare il terreno perduto Prevalgono i settori a bassa intensità di capitale Ma si affermano anche meccanica siderurgia e elettricità Aumenta il reddito procapite Crescono gli investimenti in impianti e macchine Cresce il numero degli operai

Grado di apertura dell’economia italiana (Importazioni+Esportazioni/Pil a prezzi di mercato)

Cambiano i rapporti con l’estero Le esportazioni di seta materie prime e prodotti agricoli sono affiancate da nuovi prodotti: stoffe di cotone macchine e caldaie veicoli e prodotti in gomma prodotti chimici Cresce la spesa per prodotti siderurgici chimici e meccanici Crescono gli acquisti di cotone lana carbone Dall’estero: Le prime filiali di multinazionali americane, tedesche e svizzere

Un nuovo ruolo per lo stato Fondamentale ruolo di promozione industriale Non è ancora imprenditrice La mano pubblica Commesse Interventi mirati: la Terni Nazionalizzazione delle ferrovie Leggi in favore della cantieristica e della meccanica ferroviaria Manovre doganali

La grande banca L’esempio tedesco Grandi clienti Comit Banche miste Industria elelttrica Siderurgia Comit Dopo la crisi bancaria degli anni 1890 Banche miste Tessile Grande meccanica Credit Anticipazioni Aumenti di capitale Attività ordinaria L’esempio tedesco Nasce la Banca d’Italia Banche di deposito e investimento Concentrazioni finanziarie

Produzione di energia elettrica (milioni di kwh)

Illuminazione Calore Trazione Processi elettrolitici L’energia elettrica Le reti Con la tecnologia della corrente alternata l’energia poteva essere trasportata a grande distanza Botteghe Case Nuovi prodotti Nuovi metodi di produzione Uffici Centri urbani Illuminazione Calore Trazione Processi elettrolitici Fabbriche Cambia la localizzazione industriale

L’industria elettrica italiana: “la conquista della forza” Giuseppe Colombo 1884 Nasce a Milano la Edison La mancanza di carbone era stato un vincolo allo sviluppo La produzione era usata soprattutto a fini industriali 1913 251 spa, con il 20% del capitale azionario totale Vizzola Ticino Paderno d’Addda

Gli assetti oligopolisti del settore elettrico Poche grandi società dominano il settore Posizioni dominanti su base territoriale Grandi investimenti La costruzione delle reti Grandi banche Anche attraverso il controllo di grappoli di società minori Società elettriche Edison Sme Sade Alta Italia Uite Oeg Vizzola Sviluppo Cellina Capitale straniero Grande industria Siemens Aeg Brown Boveri Società finanziarie Comit Credit

Produzione di ghisa e acciaio (in tonnellate)

L’industria siderurgica Treni Navi Armi pesanti Macchinari Rotaie Viadotti Edilizia Industria elettrica Fattori imprescindibili nella seconda rivoluzione industriale Industria siderurgica Le nuove tecnologie imponevano grandi impianti e alte economie di scala Martin Siemens Bessemer Thomas 1884 Fondazione della Terni Intervento dello stato La produzione di corazze La rinuncia al ciclo integrale Il ruolo della grande banca

Stato e impresa Alla fine degli anni 1880 il primo salvataggio della Terni Banche e industria nella politica dei salvataggi La questione siderurgica: nazionalismo, banche e grande industria. 211

Siderurgia costiera e siderurgia padana 1902 entra in funzione l’impianto della società Elba (Edilio Raggio) 1901 Max Bondi costruisce Piombino 1904 viene fondata l’Ilva con l’impianto a Bagnoli La siderurgia da rottame (Falck) nicola cerepax 216 184

L’industria meccanica Un ampio spettro di imprese Botteghe e piccoli opifici Grandi imprese Artigianato Da Milano a Bologna da Torino a Genova Nel Veneto e in Emilia

In un quadro ancora arretrato uno sviluppo multisettoriale Primi risultati nelle grandi costruzioni (Breda, Om, Riva, Tosi, Ansaldo) Meccanica di precisione (Olivetti, Borletti, Salmoiraghi, Prinetti e Stucchi, Nebiolo) Elettromeccanica (Ercole Marelli, Tecnomasio italiano Brown Boveri) Biciclette (Bianchi e Legnano) 194 nicola crepas nicola cerepax 218 186

L’industria automobilistica Un’industria ancora d'élite La Fiat, fondata nel 1899, già domina la produzione 1912 Modello Zero Tanti produttori minori di prestigio (Lancia, Alfa, Bianchi, Itala, Isotta Fraschini, Züst) 195 nicola cerepax 219 187

Quote percentuali di produzione dell’industria chimica mondiale nel 1913

L’industria della gomma La Pirelli Lo sviluppo trainato dall’industria elettrica Cavi elettrici Pneumatici La prima multinazionale italiana Spagna Inghilterra

L’industria chimica In Italia restavano piccole Miniere Chimica La minorità rispetto alle grandi imprese tedesche Unione italiana concimi Società prodotti chimici Carlo Erba Zambeletti Schiapparelli Lepetit In Italia restavano piccole Dominavano il mercato europeo nella chimica organica e nella farmaceutica La Montecatini sotto la guida di Donegani Nobel Società italiana prodotti espolodenti Miniere Chimica