Lo stato patrimoniale previsto dal codice civile

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Articoli 2424 2 2425 Codice Civile Riconciliazioni con le analisi di bilancio Lezioni 3-4

Lo stato patrimoniale previsto dal codice civile Lo stato patrimoniale previsto dal codice civile presenta la tipica struttura a sezioni contrapposte, ma il criterio di riclassificazione in esso adottato non è quello finanziario La legge dice infatti che “gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni”, assumendo perciò come criterio di posizionamento delle voci attive quello dello destinazione durevole Lo schema indicato dalla norma prevede i seguenti aggregati di valori: Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti Immobilizzazioni Attivo circolante Ratei e risconti Patrimonio netto Fondi per rischi e oneri Trattamento di fine rapporto Debiti Ratei e risconti

Le principali scelte di classificazione adottate L’attivo appare classificato secondo un criterio di liquidità, ma in realtà: I crediti verso soci sono isolati rispetto all’attivo circolante Le immobilizzazioni finanziarie comprendono anche la voce crediti, la quale deve essere ulteriormente distinta nella quota esigibile entro ed oltre i 12 mesi successivi (tale voce sembra perciò riferirsi a crediti di natura finanziaria, che costituirebbero immobilizzazioni a prescindere dalla data di probabile restituzione) L’attivo circolante comprende tutti i crediti verso clienti (aventi perciò natura commerciale) indipendentemente dalla data di previsto incasso; questi devono poi, all’interno dell’attivo circolante, essere suddiviso nella quota esigibile entro ed oltre i successivi 12 mesi I ratei ed i risconti attivi sono isolati rispetto all’attivo circolante Nel passivo non si ha una distinzione della passività in base al criterio finanziario, ma, secondo la natura delle voci, negli aggregati dei fondi, dei debiti o dei ratei e risconti passivi I debiti devono essere prima classificati secondo la loro natura e, successivamente, suddivisi in relazione al grado di esigibilità

Il conto economico previsto dal Codice Civile Il conto economico previsto dalla normativa civilistica si caratterizza per una struttura scalare ed una classificazione dei costi per natura Gli aggregati individuati nello schema sono i seguenti: A) Valore della produzione B) Costi della produzione C) Proventi e oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività finanziarie E) Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A-B+/- C +/- D +/- E) 22) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate; 23) Utile (perdite) dell’esercizio

C.E. riclassificato a valore della produzione e a valore aggiunto Ricavi netti + Rimanenze finali di semilavorati e prodotti finiti - Rimanenze iniziali di semilavorati e prodotti finiti - Acquisti di S.L. e P.F. destinati alla commercializzazione + Costruzioni in economia = VALORE DELLA PRODUZIONE - Impieghi di materiali e materie prime (R.I. + Acquisti – R.F.) - Costi industriali, generali e commerciali esterni = VALORE AGGIUNTO - Costi per il personale - MOL - Ammortamenti = REDDITO OPERATIVO GESTIONE CARATTERISTICA

Il Conto Economico ex art. 2425 c. c Il Conto Economico ex art. 2425 c.c. e il Conto Economico riclassificato

Le aree di gestione individuate dallo schema di conto economico civilistico Lo schema individua una distinzione tra gestione ordinaria e gestione straordinaria; la prima sarebbe costituita dagli aggregati di cui alle lettere A, B, C e D Non è invece operata alcuna distinzione tra gestione caratteristica e gestione patrimoniale, e, di conseguenza, dallo schema non emerge la determinazione del reddito operativo della gestione caratteristica e del reddito operativo aziendale Un raccordo tra reddito operativo della gestione caratteristica e risultato emergente dalla differenza tra Valore e Costi della produzione comporterebbe, in prima approssimazione: V.N. - C.D.V. --------------- = R.O.G.C. + R.G.P. = R.O.A. affitti attivi A) Valore della produzione B) Costi della produzione C) Proventi e oneri finanziari interessi attivi dividendi