Formisti e futuristi Formismo Autonomia dell’arte

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Formisti e futuristi Formismo Autonomia dell’arte La teoria del movimento nasce come commento alle mostre e successivamente si realizza in saggistica e trattati di estetica Futurismo Rivoluzione della vita intera, della società, creazione di un uomo nuovo Social sculpture Volantini, jednodniówki dai titoli scioccanti

Formisti vs futuristi Nuż w bżuhu Nowe formy w malarstwie i wynikające stąd nieporozumienia (S.I.Witkiewicz) Wielość rzeczywistości w sztuce (L. Chwistek) Formizm na tle współczesnych kierunków w sztuce (K.Winkler) Nuż w bżuhu To s¹ niebieskie pięty, które trzeba pomalować Fioletowe płuca Wiatr w rosole Uśmiechnięty rumak

Formismo vs futurismo

Formisti vs futuristi Un formista sui futuristi: „I formisti riuscirono in pochi anni a gettare su Cracovia a piene mani l’allegra follia dell’arte suprema e la spensieratezza che nasce dalla grandezza. Quest’idillio finì per via del fatto che nella faccenda si immischiarono i poeti. Finché si trattava dell’arte pura, i cracoviani conservarono pazienza, ma Il coltello nella pancia (Nuż w bżuhu) li sconvolse e raggelò. Ebbe così inizio una reazione violenta, alla quale ricorsero volentieri gli adoratori della mediocrità convenzionale, finora costretti a tacere. I formisti si spaventarono e cominciarono discretamente a cercare qualche via d’uscita dall’edificio in fiamme” (Leon Chwistek, Twórcza siła formizmu 1938) Un futurista sui formisti: „I formisti mi fecero l’impressione di una corporazione medioevale composta di cercatori di una forma nuova. Separati dalla strada per mezzo della parete di vetro dei loro atelier risolvevano uno dopo l’altro i problemi pittorici che gli si ponevano, così come si risolvono i problemi matematici – con ferrea pertinacia e con la certezza di avere ragione”. (Bruno Jasieński, Futuryzm polski (bilans), 1923)

Formismo 04.11.1917 Prima mostra del movimento. Su 70 opere esposte 30 sono pitture su vetro originarie della regione di Podhale (ricerca di uno stile nazionale, ritorno ai primitivi), il resto sono opere di: Tytus Czyżewski, Władysław Skoczylas, Andrzej e Zbigniew Pronaszko, Leon Chwistek e altri

Formismo e futurismo Cracovia 1918, nei sotterranei del caffè Esplanada viene fondato il club dei futuristi „La noce moscata”. Qui nasce la collaborazione tra i due gruppi. Ottobre 1919, esce il primo numero del periodico „Formiści” che diverrà d’ora in poi organo del gruppo. Nello stesso anno esce Nowe formy w malarstwie i wynikające stąd nieporozumienia di S. I. Witkiewicz. Nel catalogo della III mostra dei formisti di Cracovia vengono pubblicati sia un saggio teorico di Chwistek, sia poesie di Tytus Czyżewski

„Debbo ricordare in poche parole il cosiddetto futurismo polacco che è sostanzialmente „formismo” in poesia. […] L’importanza di questo gruppo poetico è pari a quella che a suo tempo ebbe il romanticismo polacco. Né gli Scamandriti che sono malriusciti epigoni di Tetmajer e Staff, né i noiosi saccenti dell’avanguardia con le loro barbette spagnole non possedevano né l’entusiasmo, né il nuovo istinto poetico che creammo solamente noi, futuristi, o piuttosto poeti-formisti. Fu un movimento spontaneo, disinteressato e brutale, come tutti i grandi gesti che rinnovano la loro epoca” Tytus Czyżewski, Mój formizm

Zbigniew Pronaszko „Quando osservo o analizzo un oggetto, non lo vedo solo di fronte, al contrario colpiscono la mia immaginazione i più svariati punti di vista, e solamente riassumendoli nel dipinto ne ricavo l’espressione completa – la sua essenza. Ottengo così una terza dimensione che non ha niente in comune con la prospettiva tradizionale.”

Andrzej Pronaszko

Tytus Czyżewski

Władysław Skoczylas

Konrad Winkler

Leon Chwistek

„Il formismo è basato sulla critica fondamentale del rapporto tra forma e contenuto in tutta la pittura fino ad oggi e ha stabilito innanzitutto l’assoluto primato della prima. Rinunciando per principio a stilizzare la natura e ad altri consimili postulati della cosiddetta pittura di decorazione, ha dichiarato la propria indipendenza dai vincoli della realtà, dando luogo così in maniera spontanea ad una realtà propria, vale a dire una realtà che come tale si impone irresistibilmente all’artista”. Leon Chwistek

Vicende successive del formismo 1921, terza mostra a Varsavia 1922, il movimento ha praticamente cessato di esistere 1924 esce il primo numero di Blok, una nuova rivista che riprende alcune delle idee dei formisti, al contempo modificandole e aprendole a una nuova visione

BLOK 1924-1926 „Eliminiamo definitivamente tutte le forme di espressione degli stati d’animo soggettivi che esistevano fino ad ora nell’arte, ogni maniera di esteriorizzare i propri sentimenti. L’arte non deve essere l’espressione degli intenti individualistici dell’artista, bensì il risultato dello sforzo di una collettività, della quale il singolo artista è l’operaio e l’inventore […] In luogo dell’ispirazione e della contemplazione estetica una volontà cosciente e formativa, che esiga chiarezza e precisione formale. Le esigenze della vita contemporanea mettono in primo piano il problema dell’economia. Il principio dell’economia causa una grande semplificazione dei mezzi, pertanto il lavoro manuale dell’artista si riduce al minimo, per via della sua meccanizzazione […] Il metodo della meccanizzazione si collega immediatamente alla tecnica. Le prerogative utilitarie nella tecnica danno risultati prossimi a quelli estetici. Ci troviamo di fronte al problema di un’ estetica della massima economia […] nasce dunque un nuovo concetto: IL BELLO DELL’UTILITARISMO.” „BLOK”, czasopismo awangardy artystycznej, Warszawa 1924, nr 1

Gli inizi del futurismo Il futurismo di Varsavia • 08.02.1919 „Wieczór podtropikalny urządzony przez białych Murzynów • Inizio 1919, esibizioni „Pod Pikadorem” in compagnia degli Scamandriti • Aleksander Wat, JA z jednej strony i Ja z drugiej strony mego mopsożelaznego piecyka • Novembre 1919 performances di Stern e Wat a Vilna • Autunno 1920 To są niebieskie pięty, które trzeba pomalować • Dicembre 1920 Gga • Fine 1920 arrivo a Varsavia dei futuristi di Cracovia Il futurismo di Cracovia • Fine 1919, incontro tra T. Czyżewski, St. Młodożeniec e B. Jasieński: Niezalegalizowany Związek Futurystów „Pod Katarynką”. • 13.03 1920 Primo „poezowieczór” „Katarynka”. Nei mesi successivi serie di serate d’autore (Czyżewski, Jasieński, Młodożeniec) • aprile 1920 esce il secondo numero di „Formiści”. A partire da questo numero e fino alla fine della rivista i futuristi vi pubblicheranno le loro opere • 1920 „Katarynka” arriva a Varsavia

Vicende successive del futurismo 09.02.1921 prima esibizione di „Katarynka nella Filarmonica di Varsavia 11.06.1920 esibizione di „Katarynka” nel teatro Słowacki di Cracovia 10.06.1921 a Cracovia esce Jednońuwka futurystuw 10.08.1921 leggendaria serata a Zakopane Inizio novembre, Cracovia, i futuristi aprono il locale „Gałka muszkatołowa” 13.11.1921 Cracovia Nuż w bżuhu Novembre 1921 Cracovia L. Chwistek tiene un ciclo di lezioni sulla poesia futurista Fine novembre 1921 esce il primo numero di „Nowa Sztuka” Febbraio 1922, esce il secondo e ultimo numero di „Nowa Sztuka”. Maggio 1922 T. Peiper pubblica il primo numero di „Zwrotnica”. Nella prima serie della rivista (sei numeri fino all’ottobre 1923) i futuristi pubblicheranno i loro componimenti 16.09.1923 serata conclusiva del movimento

Critica letteraria e futurismo Fine gennaio 1922 K. Irzykowski pubblica Plagiatowy charakter przełomów literackich w Polsce. Dicembre 1922 Stefan Żeromski pubblica Snobizm i postęp 06.03.1923; 26.03.1923 pubblica risposta di Jasieński alla critica di Żeromski 16.02.1914 Jasieński e Stern pubblicano Awangarda, un libello contenente un’aspra polemica con Irzykowski

I futuristi e il comunismo Inizio gennaio 1924 Wat, Stern e Jasieński prendono contatto con il settimanale comunista „Nowa Kultura”, organo dell’illegale Partito Comunista Operaio Polacco. „Nowa Kultura” promuove il programma del Proletkult. La collaborazione ha breve durata, perché i componimenti non rientrano nella poetica della rivista. A. Stern, B. Jasieński, Ziemia na lewo, Warszawa 1924

Caratteristiche fondamentali del futurismo polacco Vecchio vs nuovo Rivolta contro l’arte (Dada) Rivoluzione sociale Scoperta dell’arte di confine (Grenzkunst: letteratura popolare, arte africana, folclore cittadino, cinema, circo) Scoperta delle potenzialità del verso libero Caratteristico equilibrio tra proposte opposte

„In paesi molto arretrati dal punto di vista della tecnica e della civiltà quale si presentava allora la patria del poeta, i più rudimentali strumenti meccanici adempiono allo stesso tempo funzioni magiche, quasi fossimo sulle rive del Congo. Nella generazione di Czyżewski non v’era contraddizione tra culto del primitivo, dell’arte africana, dei popoli dell’Oceania, degli artefici dei piccoli Cristi dolenti in legno e il rapporto magico nei confronti degli artefatti della civiltà industriale. Non stupiamoci dunque che una macchina entri in gravidanza sotto la penna di uno la cui fantasia – al contempo – è tutta permeata dell’arte di Podhale”. (Kazimierz Wyka, Czyżewski-poeta, Varsavia 1959)

Le tappe evolutive del futurismo polacco 1. Dada-futurismo, egocentrismo, egofuturismo, dandysmo, ribellione alla tradizione e alla civiltà, épater le bourgeois (But w butonierce, GGA) 2. Maturazione politica e presa di posizione (Pieśń o głodźe)

Bruno Jasieński (1901-1939)

Poetica del futurismo polacco Parole in libertà Simultaneismo Заум Iconicità Folklorismo