CRISI E RIPRESA NEI PRODOTTI DI GAMMA MEDIO-ALTA Roberto Monducci Filippo Oropallo Istituto nazionale di statistica Intervento al convegno su: Esportare.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Strategie di prezzo e qualità delle esportazioni italiane: i settori tessile-abbigliamento, calzature e gioielleria Giorgia Giovannetti Dirigente Area.
Advertisements

Il mercato dellICT in Italia nel 1° semestre settembre Conferenza stampa Assinform Il mercato dellICT in Italia nel 1° semestre 2010 Giancarlo.
Lindustria alimentare cresce anche in una difficile situazione congiunturale Guido Pellegrini- Università di Bologna Il punto sul settore alimentare:
ASSONAVE Lettera-Notiziario n. 2 – 2011 Edizione Flash Situazione del mercato mondiale al 31 Marzo 2011 * * Elaborata dallEnte Studi e Analisi Sistema.
Conferenza stampa Camera di CommerCio di Perugia 24 settembre 2012 Congiuntura del settore manifatturiero e del settore CommerCiale CrusCotto di indiCatori.
Il monitoraggio della Congiuntura A cura di: Giuseppe Capuano - Economista Treviso, 7 maggio 2010.
Ciclo di Incontri I supporti strutturali allimprenditoria nelle nuove sfide del mercato 7 ottobre Primo Seminario - Il mercato del credito: analisi.
22 marzo 2010 La congiuntura milanese Osservatorio Congiunturale La congiuntura milanese Milano, 22 marzo 2010 Valeria Negri, Centro Studi Assolombarda.
Osservatorio Congiunturale 23 giugno 2011
17 marzo 2009 La congiuntura milanese Osservatorio Congiunturale La congiuntura milanese Milano, 17 marzo 2009 Valeria Negri, Centro Studi Assolombarda.
X CONFERENZA NAZIONALE DI STATISTICA Roma, 15 dicembre 2010
Innovazione e competitività delle imprese dell’industria alimentare
Marco Marini Intervento su La revisione delle serie in volume dei conti nazionali: innovazioni metodologiche e nuovi indici dei valori medi unitari. Coautori:
EIE 0607 V / 1 sussidio unitario fisso allesportazione si avrà commercio se e solo se | P B AUT - P A AUT | > tc - P B = P A + tc – (A è il paese esportatore)
EIE 0607 III / 1 A B P a = 30 P b = 35 t = 2, tc = 1 Questo può essere un equilibrio? No! Politiche di un paese importatore: una tariffa allimportazione.
OSSERVATORIO CONGIUNTURALE SULLARTIGIANATO E LA PICCOLA IMPRESA IN LIGURIA PRIMO SEMESTRE 2011.
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - III trimestre e preconsuntivo 2003 (Gennaio–
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna I trimestre 2003 Ravenna, 5 giugno 2003 Associazione degli Industriali della.
Leconomia lucana nel 2002 e le prospettive per il 2003 Centro Studi Unioncamere Basilicata Matera, 5 maggio 2003.
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - IV trimestre e consuntivo 2003 Ravenna, 19.
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - II trimestre e I semestre 2003 Ravenna, 15.
Nota sulleconomia della provincia di Trieste Presentazione a cura del Dr. Giuseppe Capuano - Economista Dirigente Area Studi e Ricerche dellIstituto G.
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - 1° semestre 2005 Ravenna, 16 settembre 2005.
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BRESCIA - UFFICIO STUDI 10 MAGGIO 2004.
1 Le province lombarde e il commercio internazionale. Brescia A cura di Prometeia per Unioncamere Lombardia 10 Maggio 2004 PROMETEIA.
Leconomia lucana nel 2003 e le prospettive per il 2004 Centro Studi Unioncamere Basilicata.
Andrea Bernardi Università degli Studi di Roma, III stanza 3.16.
1 Leditoria quotata nel 2010 e nel 1° trimestre 2011 a cura dell' Ufficio studi della Fieg.
GLI INDICATORI CHIAVE DELLA PROVINCIA Camera di Commercio di Perugia
OLTRE LA CRISI. CAMBIARE IL PASSO presentazione del 20° rapporto annuale sulleconomia milanese CAMERA DI COMMERCIO MILANO 29 giugno 2010.
Sassuolo 11 dicembre Luigi Bidoia Bolle immobiliari e consumo di ceramica: cosa ci attende nel 2010 ?
Mercato mondiale dell’ICT ( )
La situazione economica della Toscana nel 2011 Il 2011 dal punto di vista di imprese e settori Firenze, 5 giugno 2011 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana.
La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana 4° trimestre 2007 e anno 2007 Firenze, 18 marzo 2008 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio.
Grandi e medie imprese toscane e gruppi dimpresa Firenze, 16 maggio 2012 Unioncamere Toscana - Ufficio Studi Riccardo Perugi Massimo Pazzarelli (elaborazioni)
L'ECONOMIA TOSCANA ALLA FINE DEL 2009 Fra recessione e stabilizzazione del ciclo Incontro con la III Commissione consiliare permanente Attività produttive.
CO-SST 0 ASSONAVE Lettera-Notiziario n. 3 – 2011 Edizione Flash Situazione del mercato mondiale al 31 maggio 2011 * * Elaborata dallEnte Studi e Analisi.
Centro Congressi Ville Ponti, 12/05/2006 Il quadro strutturale delleconomia della provincia di Varese.
1 Leditoria quotata nel 2010 e nel 1° trimestre 2011 a cura del Centro Studi Fieg.
La situazione economica della Toscana nel 2012 Le dinamiche di imprese e settori Firenze, 11 giugno 2013 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio.
La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana: consuntivo II trimestre 2012 aspettative III trimestre 2012 Firenze, 4 ottobre 2012 Riccardo Perugi.
Il trend del mercato residenziale e la performance delle agenzie di intermediazione immobiliare Con il contributo di Sauro Spignoli Firenze
Linternazionalizzazione delle imprese italiane come risposta strategica alla crisi Claudio Vicarelli Istat – SEP Servizio Studi Econometrici e Previsioni.
Saldo commerciale (anno 2010, milioni di euro)
Evoluzione del rapporto export/import Fonte: Istat, anno 2008 Vernici e adesivi Chimica di base Fibre chimiche Agrofarmaci Altri chimici.
CONFERENZA REGIONALE SULLE DINAMICHE ECONOMICHE E DEL LAVORO Martedì 7 giugno 2011 Sala conferenze di Palazzo Grandi Stazioni Fondamenta S.Lucia - Venezia.
Un esempio nel settore commerciale
1 Fiepet 21 giugno 2010 I pubblici esercizi A cura dell’Ufficio Economico Confesercenti.
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi
Nuove informazioni statistiche su aspetti strutturali, performance e strategie delle imprese sui mercati esteri: spunti analitici e di policy Intervento.
Import-export agroalimentare dell’Italia (1) Nel 2010 il Rapporto giunge alla sua 18° edizione, alcune novità: a)Ultimazione della riclassificazione merceologica:
24 settembre 2014 Andamenti produttivi commerciali e dei consumi delle principali specie orticole Luciano Trentini Centro Servizi Ortofrutticoli.
Conoscere l’impresa I CAMBIAMENTI STRUTTURALI DELL’ECONOMIA BRESCIANA E GLI IMPATTI SUL MONDO DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE Intervento Dott. Gianfranco.
Conferenza stampa Camera di CommerCio di Perugia 24 settembre 2012 Congiuntura del settore manifatturiero e del settore CommerCiale CrusCotto di indiCatori.
Centro Studi Unindustria Frosinone, 19 giugno 2012 Tendenze e indicatori economici del Lazio.
1 Marzo 2012 Centro Studi Unindustria Il Sistema Tessile Moda e Abbigliamento nel Lazio.
Cremona, 29 ottobre I costi di produzione e di trasformazione del latte nel 2009 Il costo di produzione in Italia nel 2009 Il confronto con alcuni.
L’industria meridionale e la crisi
L’industria meridionale e la crisi
Un decennio vissuto pericolosamante: l’industria italiana dal 2000 al 2010 di Stefano Micelli Università Ca’ Foscari di Venezia Venice International University.
L’economia italiana La struttura dell’economia italiana
La congiuntura italiana. Produzione industriale A novembre, l’attività produttiva nel settore industriale (al netto delle costruzioni) ha mostrato un.
La performance delle imprese italiane nel contesto europeo: evidenze dal progetto CompNet Francesca Luchetti Stefania Rossetti Davide Zurlo Workshop Istat.
Ufficio Studi La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana Industria manifatturiera e sviluppo regionale: appunti di lavoro Luciano Pallini.
L’AGRICOLTURA NAZIONALE Quarto trimestre del 2013 Roma 27/02/2014 Fabio Del Bravo - ISMEA.
Il mercato dell’ortofrutta Tendenze e prospettive.
I PREZZI E I CONSUMI DI PRODOTTI BIOLOGICI IN ITALIA Enrico De Ruvo – Ismea Bologna, 9 settembre /09/203.
La provincia di Fermo nel contesto nazionale ed internazionale Anno 2010.
1 Trento 3 ottobre 2011 dott.ssa ISABELLA SPEZIALI IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI TRENTO.
Territori di piccola impresa e specializzazioni produttive. Cristina Marullo Ufficio Studi Unioncamere Toscana
Transcript della presentazione:

CRISI E RIPRESA NEI PRODOTTI DI GAMMA MEDIO-ALTA Roberto Monducci Filippo Oropallo Istituto nazionale di statistica Intervento al convegno su: Esportare la dolce vita. Il bello e ben fatto italiano alle prese con i nuovi mercati Milano, 11 luglio2011, Assolombarda

2 1.Le tendenze recenti del commercio estero dellItalia 2.Le esportazioni di beni di consumo di gamma medio-alta (GMA) 3.Le dinamiche delle imprese che esportano prevalentemente prodotti GMA

3 Ripresa dellexport ma perdita di quote di mercato 2010: forte ripresa degli scambi commerciali con lestero dellItalia (+15,8% per le esportazioni e +23,4% per le importazioni). Solo lexport di beni di consumo non durevoli è tornato ai livelli pre-crisi. I beni di consumo durevoli presentano il più ampio gap. Debolezza della ripresa verso lUe, recupero verso i paesi extra-Ue. Anche nel 2010 perdita di quota di mercato dellItalia * (-0,7 punti rispetto al 2007, dal 4,8% al 4,1%). Calo di quota anche per Germania (da 12,6% a 11,3%) e Francia (da 5,1% a 4,5%). Perdite di quote rilevanti in alcuni importanti settori di specializzazione: tessile (da 7,4% a 5,7%), pelle (da 15,6% a 12,8%), minerali non metalliferi (da 8,9% a 7,1%), mobili (da 11,8% a 9,3%). Maggiore tenuta nei macchinari (da 7,6% a 6,6%), nei prodotti in metallo (da 7,1% a 6,4%), negli alimentari (da 4,2% a 3,9%). * Quota calcolata sulle esportazioni di 49 paesi che rappresentano il 90% del commercio mondiale di manufatti. 1) Le tendenze recenti del commercio estero dellItalia (1)

4 Peggioramento del saldo Aumento sostanziale del disavanzo commerciale: nel 2010 ha superato i 29 miliardi di euro (era di 13 miliardi nel 2008). Riduzione surplus: 5,1 miliardi per i beni strumentali; 4,4 miliardi per i beni di consumo durevoli; lattivo dei beni di consumo non durevoli si è trasformato in un disavanzo di 1,9 miliardi. Recupero parziale del numero di operatori commerciali presenti sui mercati esteri 2010: 206mila operatori allesportazione; recupero della presenza commerciale italiana allestero (+6% sul 2009 e livello in linea con quello del 2008). Al netto dei microesportatori (operatori con meno di 75mila euro) il numero di operatori (circa 77mila) aumenta del 3,8% sul 2009 ma è inferiore del 4,8% rispetto al Aumento della concentrazione: i top spiegano il 49,1% del valore dellexport nel 2010, contro il 48,4% del Dinamiche interne: tra il 2008 e il 2010 il 12% degli operatori passa ad una classe di valore di export inferiore e il 9% ad una superiore. 1) Le tendenze recenti del commercio estero dellItalia (2)

5 Accelerazione della crescita dellexport nei primi mesi del 2011 Primo trimestre 2011: accelerazione della crescita dellexport (+4,9% congiunturale e +18,4% tendenziale), trainata dalle vendite sui mercati extra-Ue (+7,5% e +23%) e dal recupero della meccanica strumentale e dei prodotti intermedi. Rispetto ai livelli massimi pre-crisi (primo trimestre 2008): export inferiore del 3,4% in totale, del 7,4% verso i paesi Ue, superiore del 2,4% verso larea extra-Ue. Difficoltà verso larea U: debolezza verso Spagna (-23% rispetto ai primi tre mesi del 2008), e Regno Unito (-14%). Perdite minori verso la Francia (-4%); recupero quasi completo verso la Germania (-0,8%). Crescita tendenziale dei volumi esportati (+8,4%) superiore a quella delle importazioni, in un contesto di peggioramento della ragione di scambio, sia complessiva sia al netto dei prodotti energetici. Deficit commerciale: 14,2 miliardi, in aumento rispetto agli 8,6 miliardi del primo trimestre del ) Le tendenze recenti del commercio estero dellItalia (3)

6 Individuazione dei prodotti di consumo di gamma medio-alta (GMA) Macrosettori: alimentari (ca, 10 e 11), abbigliamento (cb, e 15.12), arredamento (31) secondo i codici Ateco Prodotti: i codici sh6 che fanno parte dei tre macrosettori sono 592 su un totale di 5070 codici nel Selezione di 466 prodotti in base al seguente criterio: almeno il 50% del valore delle esportazioni della voce sh6 riconducibile a operatori con vmu medio 2010 superiore del 20% alla media mondiale. Selezione basata sullanalisi dei livelli medi annui dei vmu 2010 di operatori (molti compaiono nellexport di più di un prodotto). Totale prodotti GMA: 39,5 mld di euro nel Sono l11,7% dellexport totale ed il 40,2% dei beni di consumo. Il 57,8% è composto da vendite verso i paesi Ue. Il 61,6% è del valore è realizzato dai prodotti di abbigliamento, il 24,2% dai prodotti alimentari ed il 14,2% dai prodotti di arredamento. I prodotti GMA rappresentano il 43% dellexport per lalimentare, l86% per labbigliamento ed il 72% per larredamento. 2) Le esportazioni di beni di consumo di gamma medio-alta (GMA)(1)

7 Le tendenze dellexport di prodotti GMA nel ed recupero del primo trimestre del 2011 sul primo del 2008 (pre-crisi) : -6,3% per GMA e -2,6% per i beni di consumo Dinamiche GMA fortemente eterogenee: alimentari +15%, abbigliamento -9,6%, arredamento -22,3%. 2) Le esportazioni di beni di consumo di gamma medio-alta (GMA)(2) Confronto I trim e 2011: -3,8% per GMA e -1,5% per beni di consumo; forte differenze tra i diversi settori. Aumenta fortemente il peso degli alimentari sui GMA: da 17,6% a 21,3%. Calo per arredamento (da 15,1% a 12,4%) e abbigliamento (da 67,3% a 66,3%). 2007=100

8 Dinamiche dei prodotti GMA per area di sbocco I trim. 2011: GMA ancora al di sotto dei livelli del I trim per entrambe le aree (-3,9% verso Ue e -3,6% verso extra-Ue). Il gap di crescita dei prodotti GMA rispetto al totale dei beni di consumo è molto più ampio per i flussi verso i paesi extra-Ue. Conferma del dinamismo dei prodotti alimentari, tenuta maggiore dellabbigliamento nellarea Ue. 2) Le esportazioni di beni di consumo di gamma medio-alta (GMA)(3) 2007=100

9 Le imprese che esportano prodotti GMA nel Panel di circa 45mila imprese manifatturiere esportatrici presenti sia nel primo semestre del 2008 sia nel secondo semestre del Coprono oltre il 90% del valore dellexport industriale. Selezione di un sottoinsieme di 6mila imprese che esportano prevalentemente prodotti GMA. Oltre la metà delle imprese GMA hanno recuperato il livello pre-crisi Rispetto al primo semestre del 2008, nella seconda metà del 2010 il 50,8% delle imprese GMA aumentano il livello di export (46,6% il dato medio manifatturiero). Lincidenza di imprese GMA che hanno recuperato i livelli di export pre-crisi diminuisce allaumentare della dimensione media aziendale: 52,5% nelle microimprese (con 1-9 addetti); 51,1% nelle piccole imprese (con addetti); 46,2% nelle medie imprese (con addetti); 39,2% nelle grandi imprese (con 250 e più addetti). 3) Le dinamiche delle imprese esportatrici di prodotti GMA (1)

10 La dinamica delle vendite allestero delle imprese che esportano prevalentemente prodotti GMA, per dimensione dimpresa e mercato Export verso Ue: forte divaricazione tra micro e piccole imprese (in recupero sul 2008) e dimensioni maggiori. Export verso extra-Ue: maggiore profondità della caduta del 2009; omogeneità del profilo ciclico; buona performance delle grandi imprese; difficoltà per le imprese minori. 3) Le dinamiche delle imprese esportatrici di prodotti GMA (2)

11 Il sistema esportatore mostra ancora difficoltà di recupero, soprattutto verso larea Ue. La riclassificazione dei prodotti esportati per identificare il segmento della gamma medio-alta, effettuata in base a criteri merceologici e di prezzo (VMU), consente di cogliere specificità relative ai settori, alle dimensioni dimpresa, alle aree di sbocco: Prodotti GMA: difficoltà di recupero, comparativamente superiori a quelle rilevabili per il complesso dei beni di consumo. Settori: notevole performance del comparto alimentare; gravi, persistenti e generalizzate difficoltà per larredamento; lento recupero per labbigliamento. Imprese: significative differenze dimensionali e per area di sbocco; buona performance delle piccole imprese nellarea Ue e delle grandi imprese verso i paesi extra-Ue. Lo sviluppo ed il potenziamento del sistema informativo statistico Istat sulle imprese internazionalizzate consente elaborazioni dei dati e analisi fortemente orientate al monitoraggio di segmenti specifici del sistema, integrando dati sui flussi commerciali con dati strutturali ed economici sulle imprese esportatrici. Considerazioni conclusive