« Prima elimineremo i sovversivi, poi i loro collaboratori, poi i loro simpatizzanti, successivamente quelli che resteranno indifferenti e infine gli indecisi. »(Frase.

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Transcript della presentazione:

« Prima elimineremo i sovversivi, poi i loro collaboratori, poi i loro simpatizzanti, successivamente quelli che resteranno indifferenti e infine gli indecisi. »(Frase di un generale argentino, ripetuta da Jorge Rafael Videla.)

Non ero abituata ad essere autonoma, ma ci sono situazioni in cui di colpo apprendi tutto quello che il dolore ti costringe a imparare, e allora scompaiono la paura, l’inesperienza, la timidezza. Beba Petrini Ci sono tante cose che bisogna imparare, quando si lotta. E’ stata la piazza ad insegnarcele. […] Da più di ventisette anni non manchiamo un solo giovedì in piazza e ogni giovedì è diverso, ed è diverso anche il suo contenuto; un tacito, profondo incontro con i nostri figli. […] Arriva di tutto. E sai perché? Perché la piazza ha un contenuto politico profondo, ma soprattutto un amore molto intenso, e questo la gente lo sente. Hebe de Bonafini 2

L'era di Perón    24 febbraio 1946 Perón vince a grande maggioranza le elezioni presidenziali del imponendosi sul candidato della coalizione progressista. La base di consenso della nuova formazione politica veniva dai gruppi più depressi della classe lavoratrice agricola e industriale, conosciuti come descamisados ("gli scamiciati"). I peronisti basarono la loro campagna elettorale sulla promessa di concessioni di terra, di salari più alti e di assistenza sociale alle classi popolari. A gestire l'attività propagandistica e sociale del nuovo governo fu la moglie di Peron, l'ex attrice Eva Duarte (Evita) che si guadagnò rapidamente un grande ascendente sulla popolazione argentina. Nell'ottobre del 1946 Perón promulgò un ambizioso programma quinquennale per lo sviluppo dell'economia.

La caduta di Perón 16 giugno 1955 Dissidenti dell'aeronautica argentina diedero vita a un tentativo di rivolta antiperonista, fallito per la scelta dell'esercito di rimanere fedele al governo. La vicenda si ripeté tre mesi dopo, ma questa volta i militari aderirono. Dopo tre giorni di guerra civile (che costarono la vita a circa 4000 persone), Perón fu costretto a dimettersi e a riparare in esilio prima in Paraguay, quindi in Spagna. 20 settembre- il maggiore Eduardo Lonardi assume le funzioni di presidente provvisorio dell'Argentina, promettendo al paese la pronta restaurazione di un regime democratico

Il ritorno di Perón I peronisti vincono le elezioni del marzo 1973, e il loro candidato presidenziale Héctor Cámpora assunse l'incarico il 25 maggio successivo. Immediatamente vi fu un intensificarsi degli atti di terrorismo di matrice fascista, ma violenti scontri scoppiarono entro lo stesso partito di maggioranza, diviso tra moderati e radicali progressisti; il giorno del rientro di Perón a Buenos Aires (20 giugno), una manifestazione di protesta degenerò provocando 380 vittime.

Peron e Isabelita Un mese più tardi Cámpora si dimette. Settembre - Nuove elezioni: Perón sale alla presidenza con più del 61% dei consensi La sua terza moglie Isabelita Perón viene eletta vicepresidente. 1° luglio 1974 Peron muore Sale al potere Isabelita Le condizioni politiche ed economiche del paese peggiorano drammaticamente. Forti contrasti sociali, terrorismo di sinistra e di destra provocarono oltre 700 morti nel solo 1975.

Fallito un primo tentativo di golpe militare nel dicembre di quell'anno, nel marzo successivo una giunta guidata dal luogotenente generale dell'esercito Jorge Rafael Videla assunse i pieni poteri, sciolse il Parlamento e impose la legge marziale, governando da allora per decreto

Jorge Rafael Videla 1975 Dicembre- Fallisce un tentativo di golpe militare. Marzo- una giunta guidata dal generale dell'esercito Jorge Rafael Videla assunse i pieni poteri, sciolse il Parlamento e impose la legge marziale

Videla Nei mesi immediatamente successivi al colpo di stato militare Videla lanciò la sua campagna di terrore contro gli avversari politici, basata su arresti, torture e assassini di massa. La situazione economica rimase caotica

La giunta militare attuò una repressione nei confronti della sinistra: decina di migliaia di persone sospettate di appartenere a essa o ai sindacati furono arrestate, torturate e fatte barbaramente giustiziare. Era sufficiente aver partecipato o simpatizzato per una qualsiasi associazione a carattere sociale, umanitario, studentesco, per finire negli orrori della repressione. Ci furono quindi migliaia di desaparecidos, ovvero "scomparsi", per lo più studenti, che venivano sequestrati e torturati dai soldati e di cui non si sapeva più nulla. Oggi è certo che sono stati quasi tutti uccisi

Operazione Condor Nome dato dai servizi segreti U.S.A. ad una massiccia operazione di politica estera statunitense, negli anni settanta, per destabilizzare tutti quegli stati centro e sudamericani in cui si instaurarono o furono sul punto di instaurarsi governi di sinistra, o con una politica di equità sociale pericolosa per gli interessi economici delle multinazionali straniere ed in particolar modo americane. Tale operazione coinvolse in primo luogo la C.I.A, oltre che apparati militari, organizzazioni di estrema destra, partiti politici e movimenti di guerriglia anticomunisti sudamericani. Obiettivo: rovesciare governi eletti democraticamente. Furono stanziate sostanziose somme per portare a termine il piano politico: gli interessi economici in gioco erano alti, per la ricchezzadi materie prime del sud America. La C.I.A. fornì sempre e comunque sostegno, copertura, assistenza e denaro ai servizi segreti golpisti sudamericani, nonché addestramento, anche negli Stati Uniti. Le procedure non escludevano il ricorso sistematico alla tortura e all'omicidio degli oppositori politici. Spesso ambasciatori, politici o dissidenti rifugiati all'estero furono assassinati anche oltre i confini dell'America Latina. Le nazioni coinvolte furono Cile, Argentina, Bolivia, Brasile, Perù , Paraguay e Uruguay.

Guerra sucia La Guerra sporca in Argentina, chiamata dalla giunta militare Processo di Riorganizzazione Nazionale (Proceso de Reorganización Nacional), fu attuata in contemporanea con l'Operazione Condor. Tra il 1976 e il 1983 più di 30.000 persone furono assassinate dalle forze armate e dai carnefici della dittatura Il SIDE (servizi segreti argentini) diede supporto al generale boliviano Luis García Meza Tejada durante il colpo di stato che lo mise a capo dello stato. L'unità operativa Batallón de Inteligencia 601 dell'intelligence argentina partecipò attivamente al golpe, in collaberazione con le truppe paramilitari reclutate dal criminale di guerra nazista Klaus Barbie (ufficiale della Gestapo soprannominato Il Macellaio di Lione, rifugiatosi in sud america), e dal neofascista italiano Stefano Delle Chiaie (terrorista rifugiato che godeva della protezione dei servizi segreti italiani e americani).

Desaparecidos

Sospetti di appartenenza a sindacati, partiti o organizzazioni di sinistra o organizzazioni che si opponevano al regime vennero in maggior parte giustiziati. Altri dovettero fuggire dal paese per evitare di fare la stessa fine. La giunta militare argentina fece una lista di 50 000 persone che dovevano essere eliminate, ma non riuscì ad ucciderle tutte. Tutte le esecuzioni dei dissidenti furono senza processo, perché i militari volevano fare le cose velocemente e perché non si voleva far sapere all'estero di tutte quelle esecuzioni. Dei 30.000 uccisi in Argentina 3.000 vennero narcotizzati e gettati vivi nell'oceano Atlantico, mediante i famigerati voli della morte (vuelos de la muerte).

Processo ai colpevoli Jorge Rafael Videla fu processato nel 1985 per aver fatto torturare e uccidere 30.000 oppositori e nello stesso anno fu condannato all'ergastolo (anche se in una sontuosa villa), ma nel 1990 fu liberato sotto la pressione dei militari da Carlos Saul Menem; è ancora in vita. Roberto Eduardo Viola: nel 1984 fu processato per violazione dei diritti umani e nel 1985 fu condannato all'ergastolo. L'ergastolo però era in una ricca villa provvista di tutte comodità e oltretutto nel 1990 fu liberato sotto pressione dei militari. Nel 1994 morì all'età di 70 anni. Leopoldo Galtieri: nel 1985 fu processato per violazione dei diritti umani e nel 1986 fu condannato all'ergastolo, sempre in una sontuosa villa. Nel 1991 fu liberato sotto pressione dei militari. Nel 2000 fu di nuovo processato per rapimento di bambini, ma morì il 2003, all'età di 76 anni e 6 mesi. Reynaldo Bignone: per aver permesso libere elezioni non fu mai processato ed è ancora in vita.

FILM Film La storia ufficiale di Luis Puenzo (1985) La notte delle matite spezzate di Héctor Olivera (1986) Garage Olimpo di Marco Bechis (1999) Complici del silenzio di Stefano Incerti (2009)

sitografia www.hortusmusicus.com/pdf/586.pdf www.desaparecidos.org.arg/ Sito dei desaparecidos argentini in ricordo delle trentamila persone scomparse durante le dittature militari. Contiene l'elenco e le foto dei desaparecidos, la galleria dei carnefici e degli assassini, documenti e saggi sui militari, sul ruolo della chiesa, sui centri clandestini di detenzione e sui processi. www.yendor.com/vanished Storia delle vittime della dittatura: le vittime, i responsabili, le organizzazioni per i diritti umani, la bibliografia. Informazioni sulla CONADEP, Commissione Nazionale per i desaparecidos. www.derechos.org/ Sito delle organizzazioni latinoamericane per la difesa dei diritti umani. Informazioni sulle situazioni a rischio nei paesi del Sudamerica. Contiene 4000 pagine di saggi e documenti sui diritti umani, sull'impunità, sulla pena di morte e sulla libertà di parola. Elenco delle organizzazioni mondiali per la difesa dei diritti dell'uomo. www.grippo.com/argentina/english/society/missing.htm Contiene il sito ufficiale delle Madri della Plaza de Mayo, la bibliografia sul dramma dei desaparecidos, la storia della "guerra" argentina e articoli sul generale Videla, uno dei maggiori responsabili dell'intera vicenda.