Lavorare con il carcere una nuova opportunità per le imprese

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Transcript della presentazione:

Lavorare con il carcere una nuova opportunità per le imprese Prof. Marco Grumo (ALTIS Università Cattolica di Milano)

Sempre più le imprese effettuano interventi di responsabilità sociale rivolti all’ambiente, alla famiglia, ai dipendenti, alla comunità Ancora poche sono quelle che operano con il carcere, ma ci sono

Responsabilità sociale d’impresa: “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle attività aziendali e nei rapporti con le parti interessate oltre gli obblighi di legge” investendo di più in: capitale umano rapporti con gli stakeholder ambiente

RSI Una nuova responsabilità delle imprese Forze sociali: difesa diritti umani no global, ecc. Economia globale e ruolo delle imprese Fondi etici Azionisti responsabili Sensibilità ambientale Richieste di trasparenza dei mercati finanziari RSI Consumatori responsabili Criticità capitale umano Criticità della reputazione e rischi reputazionali Scandali e fallimenti aziendali

Eppure moltissimi sono i vantaggi possibili per le imprese: 1) di carattere aziendale; 2) di carattere fiscale Il problema sta tutto nel progettare e gestire in modo adeguato la singola partnership

Le 4 convenienze della CSR MOTIVAZIONALE Senso di appartenenza Spirito di squadra Cultura aziendale REPUTAZIONALE Immagine/visibilità Fidelizzazione clienti Fiducia finanziatori Consenso territorio Attrazione talenti No boicottaggi ECONOMICA Sviluppo vendite Riduzione rischi ambientali Sviluppo nuovi business ecologici/sociali AUTOREALIZZAZIONE Socialità Bellezza Misurabilità

Alcuni casi di partnership tra impresa profit e carcere: call center, assemblaggio valigeria, assemblaggio gioielli, realizzazione di abiti da lavoro e lavanderia industriale, lavorazione ferro e profilati in alluminio, carpenteria, panificazione, ricondizionamento pc….

Alcuni casi di partnership tra imprese cooperative e carcere: laboratori di pelletteria; di sartoria, prodotti di cartotecnica, call center asl, conversione materiale Vhs, falegnameria, catering, impianti elettrici…..

Il problema sta tutto nel dare evidenza delle possibili relazioni vantaggiose esistenti nella relazione con il carcere in modo da: - favorire lo sviluppo di una cultura d’impresa specifica in questo ambito - favorire vere e proprie esperienze di emulazione

Corporate philanthropy Sintesi socio-competitive Il passaggio culturale necessario per le partnership profit-carcere Corporate philanthropy Donazioni al Terzo settore con ridotti benefici di immagine per i finanziatori Sintesi socio-competitive Operazioni di collaborazione con enti non profit che portano benefici all’impresa in termini di: reputazione “licenza di operare” motivazione del personale formazione di personale futuro allargamento dei mercati…

COME CREARE INIZIATIVE DI RSI DUREVOLI? Logica WIN-WIN win di impresa & imprenditore orizzonte temporale dei benefici: breve vs. medio-lungo Coinvolgimento intenso progetto sentito come proprio varietà delle risorse trasferite (denaro, tempo, conoscenze, prodotti…) collaborazioni durevoli Uno a uno adesione alle caratteristiche di ogni azienda profit personalizzazione di ogni progetto

F F intensità dei ritorni economici di breve per l’impresa intensità dei ritorni economici di lungo per l’impresa intensità dei ritorni non economici (es. per l’imprenditore) livello di misurabilità dei ritorni Del livello di collegamento tra l’iniziativa sociale dell’impresa e la sua attività tipica (e accessoria) e le sue finalità tipiche Continuità/intensità della relazione con il mondo dell’impresa F F = =

Win per il detenuto e per il carcere alto basso alto Win dell’impresa basso

Il win delle imprese che fanno RSI Grandi imprese con Fondazione Aumento dell’efficacia e delle possibilità di replicabilità dei progetti finanziati Riduzione dei costi di selezione dei progetti Possibile ricaduta sull’impresa Grandi imprese Reputazione Motivazione/spirito di appartenenza Licenza di operare Sviluppo delle vendite Agevolazioni fiscali Reputazione dell’imprenditore Licenza di operare Sviluppo delle vendite Agevolazioni fiscali Piccole imprese

Le forme di collaborazione per l’inserimento lavorativo dei detenuti poco diffuse c’è un problema di cultura e di comunicazione se ben progettate sono molto positive per il business dell’impresa il problema, come sempre, è progettare la relazione tenendo conto delle esigenze dell’impresa e di quelle dei detenuti non si tratta di fare filantropia, ma di confugurare una relazione d’impresa vera si tratta anche di agevolare lo svolgimento di queste operazioni (burocrazia eccessiva rallenta il vantaggio economico delle operazioni e quindi la diffusione delle stesse)

Agevolazioni specifiche Al fine di facilitare l’inserimento al lavoro dei soggetti svantaggiati, il legislatore ha predisposto misure specifiche con la legge 193/00 ("Legge Smuraglia") e nei decreti ad essa collegati. In sostanza la legge prevede:

Agevolazioni specifiche In sostanza la legge prevede: - Sgravi fiscali dell'80% per imprese e cooperative sociali che assumono detenuti per almeno 30 giorni per attività lavorativa all'interno del carcere. E' possibile usufruire di tale agevolazione anche nei 6 mesi successivi  alla scarcerazione, e per attività formativa svolta nel carcere finalizzata all'assunzione nel posto di lavoro. Le cooperative sociali possono usufruire degli sgravi fiscali anche per i detenuti in art. 21. - Un credito d'imposta (di € 516,46) per le cooperative sociali e imprese se assumono detenuti per un minimo di 30 giorni o svolgono attività formativa finalizzata all'assunzione di detenuti o art. 21 già ristretti al 28.07.2000. Anche questa agevolazione è estesa agli ex-detenuti per i 6 mesi successivi alla scarcerazione. E' utile ricordare che le agevolazioni previste dalla legge 381/91 (contributi per l'assunzione obbligatoria previdenziale ed assistenziali ridotti a zero) in caso di assunzione da parte delle cooperative sociali sono estesi ai detenuti  in misura alternativa. Inoltre la  legge 407/1990, pur non riguardando in modo specifico i detenuti, prevede ulteriori agevolazioni in caso di assunzione a tempo indeterminato.

Le collaborazioni vere d’impresa non nascono però solo per gli effetti fiscali, anzi nascono proprio in assenza di questi (il win deve avere natura diversa)

Conclusioni Le partnership profit-carcere se ben progettate possono essere win-win (per l’impresa, per il carcere, per il detenuto, per la loro famiglia) C’è un problema di poca comunicazione e di diffusione di nest-practices Il problema vero è la continuità della relazione Nel mondo non profit ci sono risorse umane e imprenditoriali eccezionali, in molta parte ancora inespresse che possono essere avvicinate (ci vuole però un incentivo sostanziale che liberi la convenienza vera della collaborazione; non è un problema di incentivi fiscali una tantum)

Conclusioni 6) Le ONP e in generale il mondo delle carceri sono più abituate a interagire con il mondo pubblico rispetto al mondo dell’impresa 7) Non è detto che i progetti con le carceri siano a priori non interessanti e convenienti per il mondo dell’impresa (anzi spesso ciò è funzione di come vengono progettati comunicati, realizzati e gestiti)

Conclusioni 11) Le partnership durevoli e rilevanti si fondano sempre su idee imprenditoriali innovative che possono nascere solo dal costante dialogo tra l’impresa e le carceri e che non devono essere pre-selezionate o direzionate da soggetti esterni

Un progetto per creare una specifica cultura di RSI con il carcere Lo sviluppo di un modello specifico per la rendicontazione sociale delle attività di inserimento lavorativo di detenuti avverrà in tre fasi, con una distribuzione delle attività secondo la proposta riportata nel seguente diagramma FASI MESI LAVORATIVI MESE 1 MESE 2 MESE 3 MESE 4 MESE 5 MESE 6 1) Elaborazione della bozza del modello   2) Sperimentazione 3) Validazione

Fase 1) L’elaborazione della bozza del modello Obiettivo del lavoro di ricerca è l’elaborazione di una sezione specifica del bilancio sociale (applicabile ad ogni modello di bilancio sociale) volta a rappresentare e dare evidenza al fenomeno, ai risultati e all’”impatto” prodotto dalle politiche di inserimento lavorativo dei detenuti realizzate dalle imprese per: - il carcerato; - le famiglie dei carcerati; - le imprese partecipanti ai progetti di inserimento lavorativo; - la collettività e la pubblica amministrazione.

In particolare, si intende articolare il modello in due sotto-sezioni relative specificamente: - all’attività lavorativa svolta dai detenuti presso il carcere; - all’attività lavorativa svolta dai detenuti fuori dal carcere. Con riferimento a tali sotto-sezioni, si intende definire un sistema di indicatori critici espressivi delle molteplici dimensioni del fenomeno dell’attività lavorativa realizzata dalle imprese con i detenuti, da testare successivamente e affinare grazie al confronto proprio con le imprese partecipanti a tali iniziative.

- profilo dei detenuti coinvolti; In relazione ad entrambi gli ambiti indicati, si intende definire un set organico di indicatori che potrebbe includere le seguenti dimensioni critiche del fenomeno: - profilo dell’impresa coinvolta (nel caso di elaborazione della sola sezione specifica); - caratteristiche dei progetti/politiche di inserimento lavorativo promossi dalle imprese e rivolti ai detenuti (dentro e fuori dal carcere): oggetto, enti partecipanti, - numero persone coinvolte, entità economica, durata, ecc. - profilo dei detenuti coinvolti; - soggetti istituzionali (e non) coinvolti nei singoli progetti (in fase preparatoria e concomitante); - aspetto economico e contrattuale riconosciuto al detenuto; - ore di lavoro svolte dal detenuto e continuità dell’inserimento lavorativo; - sviluppo delle competenze e della professionalità del detenuto; - impatto dell’attività lavorativa svolta per le famiglie di origine del detenuto; - vantaggi per l’impresa derivanti dalla collaborazione con il carcere (sul brand, sul personale, sull’attività tipica, sul sistema di relazioni); - vantaggi la comunità in generale e le altre istituzioni.

Il gruppo di lavoro di ALTIS svolgerà la sperimentazione del modello identificato in cinque momenti distinti e collegati, che coinvolgeranno direttamente le imprese partecipanti a tali specifiche attività