LA GIORNATA DELLA MEMORIA PROGETTO LEGALITA' CLASSE 5^ SCUOLA PRIMARIA OFFAGNA
Costituzione della Repubblica Italiana Art.3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua.
PER NON DIMENTICARE ART.1 LEGGE 211 DEL 20 LUGLIO 2000 : La repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio,data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “GIORNO DELLA MEMORIA” al fine di ricordare la SHOAH (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, ma anche gli italiani che hanno salvato vite umane anche a rischio della propria vita.
INIZIATIVE Momenti di riflessione e di discussione su queste tematiche: - Letture mirate - Visione dei film : “La vita è bella”, “ Mi ricordo Anna Frank” - Stesura di testi
Obiettivi - Coinvolgere gli alunni in una riflessione sui temi del razzismo - Sviluppare l'avvio alla consapevolezza che la costruzione di un futuro migliore poggia sui valori della pace, della giustizia, della tolleranza e dell'intercultura.
NOSTRE RIFLESSIONI SULLA SHOAH Penso che sia sbagliato uccidere milioni di persone innocenti solo perché erano ebree. Rachele Non penso sia giusto che i bambini ebrei fossero espulsi da tutte le scuole d'Italia. Sofia Mi chiedo perché i tedeschi hanno ritenuto gli ebrei una razza inferiore. Siamo tutti uguali. Jacopo de Luca
NOSTRE RIFLESSIONI SULLA SHOAH Non tutti i bambini ebrei avevano un papà come Guido che non ha protetto il figlio. Chissà che paura hanno provato quei poveri bambini. Veronica I bambini deportati morivano di fame. Una bambina non aveva mai assaggiato i dolci. Irene Sapendo tutto il male che li aspettava, gli ebrei si sarebbero messi in salvo, ma dove? Beatris
NOSTRE RIFLESSIONI SULLA SHOAH Non trovo giusto sfruttare le persone innocenti facendole lavorare per poi morire. Iacopo Rinaldi Gli ebrei venivano privati di tutti i loro averi. Veniva tolte loro le dignità di esseri umani! Simone Le persone non avevano più identità: venivano rasati e veniva loro attaccato un numero. Maria Letizia
MI RICORDO ANNA FRANK ANNA FRANCK ERA UNA BAMBINA EBREA CHE VIVEVA AD AMSTERDAM CON LA SUA FAMIGLIA. IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA CONOBBE HAMELIN, LA QUALE DIVENNE LA SUA MIGLIORE AMICA: LE DUE DIVENNERO ADOLESCENTI E CONDIVISERO INSIEME TANTI BEI MOMENTI. ANNA,IL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO RICEVETTE DAI SUOI GENITORI UN DIARIO IN CUI CUSTODI’ LA SUA STORIA . LE TRUPPE NAZISTE ARRIVARONO ANCHE IN OLANDA E A CAUSA DELLE PERSECUZIONI ANNA E LA SUA FAMIGLIA FURONO COSTRETTI A RIFUGIARSI IN UN RIPOSTIGLIO SEGRETO INSIEME ALLA FAMIGLIA DI PETER: IL SUO CARO AMICO .
MI RICORDO ANNA FRANK I TEDESCHI RIUSCIRONO UGUALMENTE A TROVARLI E LI DEPORTARONO AL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI AUSCHWITZ; IN SEGUITO LE DONNE FURONO TRASFERITE AL CAMPO DI BERGEN-BELSEN. SIA LE DONNE CHE GLI UOMINI FURONO COSTRETTI A LAVORARE DURAMENTE MENTRE I BAMBINI UCCISI NEI FORNI CREMATORI. I RUSSI BOMBARDARONO I CAMPI DI CONCENTRAMENTO E GLI EBREI ANCORA VIVI SCAPPARONO.ANNA FRANCK PURTROPPO NON RIUSCI’ A SOPRAVVIVERE A CAUSA DI UNA GRAVISSIMA MALATTIA : IL TIFO. IL DIARIO DA LEI SCRITTO E’ LA TESTIMONIANZA DELLE VICENDE ACCADUTE E DELLE SUE IMPRESSIONI. JACOPO DE LUCA
LA VITA E' BELLA Il film “La vita è bella” è ambientato alla fine degli anni 30 in Toscana. Due giovani lasciano la campagna e vanno in città. Guido, il più vivace, vuole aprire una libreria. In attesa di realizzare il suo sogno trova lavoro come cameriere al Grand Hotel. Appena arriva ad Arezzo, Guido incontra casualmente una maestra, Dora e se ne innamora. Lei però doveva sposare un compagno di scuola. Al Grand Hotel il matrimonio viene annunciato, ma Guido entra in groppa di un cavallo e porta via Dora. Dal loro amore nasce un figlio, Giosuè.
LA VITA E' BELLA Dopo un po' di anni arriva la guerra. Guido, di religione ebraica, viene portato nei campi di concentramento insieme a Giosuè e allo zio. Dora decide di seguire la propria famiglia. Guido fa credere al bambino che quel “viaggio” era il regalo per il suo compleanno, gli fa credere inoltre che si trattava di un gioco a punti, in cui bisognava superare delle prove per vincere un carrarmato vero. Così, prima che la guerra finisca, Guido nasconde Giosuè e va a cercare la moglie. Guido viene poi allontanato e ucciso. La guerra nel frattempo è finita, Giosuè esce dal campo di concentramento su un carro armato americano, come un vero vincitore. Ciò che gli aveva promesso il padre si era realizzato, incontra la madre e le va incontro contento, gridando: -Abbiamo vinto!-.