Storia della stufa.

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storia della stufa

La storia della stufa affonda le sue radici addirittura all’Età del Bronzo, in quegli antichi manufatti trovati nei villaggi di palafitte: in verità erano forni per cuocere il pane e altri cibi ed erano costituiti da una base di argilla rinforzata con corteccia d’albero su cui poggiavano lastre di pietra che accumulavano il calore e che a loro volta sostenevano la cupola, ottenuta con l’intreccio di rami flessibili, come il salice, coperti poi da argilla, mentre l’apertura del forno era chiusa da una lastra di pietra.

In epoca romana si usavano due sistemi per riscaldare le case: il primo consisteva in fornelli sotterranei costruiti in muratura che collegati a condotti portavano il calore nei vari ambienti della casa. il secondo sistema consisteva sia in bracieri, ampiamente diffusi, ma pericolosi per le esalazioni, sia in apparecchiature portatili chiuse, dove si bruciava legna; una via di mezzo tra lo scaldino e la stufa metallica. Caratteristico focolare archetipo delle stufe contadine in sassi e calce del XV secolo. Foto di E. Cavada, Archivio dell’Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento.

L’evoluzione successiva della stufa fu molto lenta nei secoli successivi, sia perché i “secoli bui” del Medioevo erano caratterizzati da problemi ben più pressanti e percorsi dagli eserciti che saccheggiavano e distruggevano tutto, sia perché anche lo sviluppo delle arti manuali era limitato. Ma già appena dopo l’anno Mille il risveglio della civiltà condusse a un rifiorire dell’artigianato e quindi anche della costruzione delle stufe.

Il modello adottato principalmente nelle regioni dell’arco alpino e nelle nazioni dell’Europa centrale fu quello della stufa costruita in muratura o in pietra: essenzialmente una struttura massiccia, costituita da lastre di pietra o da tavelloni in laterizio refrattario, che delimitavano la camera di combustione e che andavano a creare il percorso dei fumi caldi (il cosiddetto “giro dei fumi”), assorbendone il calore, accumulandolo e poi cedendolo lentamente al rivestimento esterno (che nel caso della pietra erano altre lastre, talvolta scolpite con decori, e nel caso della muratura erano ancora elementi laterizi intonacati a calce ed eventualmente dipinti) e quindi all’ambiente.

Intorno alla stufa frequentemente veniva posta un’impalcatura in legno che consentiva la sistemazione di una panca, serviva da appoggio per i panni che dovevano asciugare, ma, cosa più importante, durante l’inverno sosteneva un pagliericcio; una specie di letto provvisorio per le persone anziane che volevano dormire al caldo. Questo per le modeste case dei contadini; nei palazzi e nei castelli si realizzavano invece stufe molto più alte (ad uno o due corpi sovrapposti). Quasi tutte erano caricate di combustibile dal locale attiguo a quello che devono scaldare. Un accorgimento per avere calore pulito, senza fumi e senza sporco. Nel Rinascimento, le stufe di muratura iniziano a essere decorate con la maiolica .

L'epoca barocca e a seguire quella neoclassica e il più vicino '800 segnano il trionfo delle stufe in maiolica e in ghisa, decorate con sbalzi e ornamenti. Una suddivisione delle stufe, la si ha a livello di combustibile utilizzato per il loro funzionamento: le stufe a legna e, in generale, a combustibili solidi, le stufe a gas metano e GPL e le stufe elettriche . Queste tre tipologie di stufe sono molto diverse tra loro, non solo esteticamente ma soprattutto per il loro funzionamento, per la capacità di riscaldamento degli ambienti, e, particolare non indifferente, per i costi necessari per alimentarle, considerando che la legna, a parità di calore prodotto, ha un costo ben inferiore rispetto alla corrente elettrica

L'evoluzione tecnologica ha consentito ai giorni nostri di realizzare manufatti che a differenza delle stufe antiche consentono di irradiare il calore, con il supporto di appositi ventilatori, non solo nell'ambiente in cui sono collocate ma in tutta la casa. Per quanto i risultati che si ottengono in termini termici siano più che soddisfacenti, non si ottiene comunque la medesima qualità del calore delle attuali stufe a convenzione perfettamente simile a quello delle stufe antiche.