Tecnica chirurgica modulata in base alla classificazione di Siewert XXIV CONGRESSO NAZIONALE Montecatini Terme 25-28 Maggio 2005 TUMORI DEL CARDIAS: Tecnica chirurgica modulata in base alla classificazione di Siewert Luca Moraldi S.O.D Chirurgia Generale III AOU Careggi (Firenze) Direttore: Prof. Renato Moretti
CLASSIFICAZIONE anatomo-topografica dei tumori del cardias sec. SIEWERT (1987) 5 I 1 II 2 III 5
PATTERN DI DIFFUSIONE LINFATICA linfonodi TIPO I TIPO II TIPO III cervicali (+) ? - paratracheali + (+) - paraesofagei ++ ++ + paracardiali +++ +++ +++ compartimento II ++ ++ ++ compartimento III (+) + ++
TRATTAMENTO TIPO I via di accesso laparotomica Esofagectomia (sub)totale con margine sup. a 5-10 cm dal tumore e resezione gastrica prossimale via di accesso laparotomica e transtoracica dx (Ivor Lewis) la linfectomia dovrebbe comprendere i linfonodi del compartimento addomi nale superiore (piccola curva, celiaci, a. epatica comune, splenici e a. gas.sx) e una linfectomia mediastinica standard
Esofagectomia subtotale-resezione polare sup.
TRATTAMENTO TIPO II via di accesso: I.Lewis o transhiatale Esofagectomia distale con gastrectomia totale o resezione gastrica prossimale. via di accesso: I.Lewis o transhiatale la linfectomia dovrebbe comprendere i linfonodi del compartimento addomi nale superiore (piccola curva, celiaci, a. epatica comune, splenici e a. gas.sx) e i linfonodi paraesofagei
TRATTAMENTO TIPO III via di accesso transhiatale Gastrectomia totale con margine di sezione sull’esofago a 5 cm per le forme diffuse (Lauren) e 3 cm per le forme intestinali via di accesso transhiatale la linfectomia dovrebbe comprendere i linfonodi del compartimento addomi nale superiore (piccola curva, celiaci, a. epatica comune, splenici e a. gas.sx) e i linfonodi paraesofagei
Accesso sec. Pinotti
Esofagectomia distale- gastrectomia totale
Anastomosi mediastinica esofago-digiunale
Direttore: Prof. Renato Moretti CASISTICA E RISULTATI Periodo 1992-2004 Interventi per neoplasie maligne gastriche totale 715 595 (83,2%) 120 (16,7%) S.O.D Chirurgia Generale III AOU Careggi (Firenze) Direttore: Prof. Renato Moretti
CASISTICA E RISULTATI Classificazione TIPO I TIPO II TIPO III numero casi 20 (16,6%) 52 (43,4%) 48 (40%) età media (range) 64(57-76) 67(40-81) 68(47-82) maschi-femmine 3,3:1 2,4:1 1,8:1 RGE/ Barrett 9 (45%) 6(11,5%) 3(6%)
globale TIPO I TIPO II TIPO III CASISTICA E RISULTATI globale TIPO I TIPO II TIPO III Resecabilità 83,3% 90% 84,6% 81,2% Resezioni RO 76,7% 85% 78,8% 75% Mortalità p.o. 4,1% 5% 5,7% 2% Morbilità p.o 20% fistole anastomotiche 3 (15%) 5 (9,6%) 2 (4,1%) compl. respiratorie 5 (25%) 8 (15,3%) 5 (10,1%) necrosi del tubulo gastrico - - - fistola gastro-bronchiale - - - chilotorace - 1 (2%) -
CANCRO GIUNZIONE ESOFAGO-GASTRICA CASISTICA E RISULTATI Sopravvivenza globale a 5 anni 24% CANCRO GIUNZIONE ESOFAGO-GASTRICA % mesi
Sopravvivenza stadio I CASISTICA E RISULTATI Sopravvivenza stadio I T1N0 – T1N1 – T2N0
Sopravvivenza stadio II CASISTICA E RISULTATI Sopravvivenza stadio II T1N2 – T2N1 – T3N0
Sopravvivenza stadio IIIA CASISTICA E RISULTATI Sopravvivenza stadio IIIA T2N2 – T3N1 – T4N0
Sopravvivenza stadio IIIB CASISTICA E RISULTATI Sopravvivenza stadio IIIB T3N2
Sopravvivenza stadio IV CASISTICA E RISULTATI Sopravvivenza stadio IV T4N1/3 – T1/3N3
CANCRO GIUNZIONE ESOFAGO-GASTRICA CASISTICA E RISULTATI Sopravvivenza globale a 5 anni 24% CANCRO GIUNZIONE ESOFAGO-GASTRICA % mesi
Sopravvivenza globale a 5 anni 42% CASISTICA E RISULTATI Sopravvivenza globale a 5 anni 42% CANCRO GASTRICO
CANCRO GIUNZIONE ESOFAGO-GASTRICA (1992-2004) TOTALE 120 CASI T3 82 (68,5%) T2 6 (5%) T1 15 (12,4%) T4 17 (14,1%) CANCRO GASTRICO (1992-2004) TOTALE 595 CASI T2 149 (25%) T3 330 (55,5%) T1 92 (15,5%) T4 24 (4%)
CANCRO GIUNZIONE ESOFAGO-GASTRICA (1992-2004) TOTALE 120 CASI N1 26 (21,6%) N2 31 (25,9%) N0 24 (20%) N3 39 (32,5%) CANCRO GASTRICO (1992-2004) TOTALE 595 CASI N1 214 (36%) N2 89 (15%) N0 185 (31%) N3 107 (18%)
CANCRO GIUNZIONE ESOFAGO-GASTRICA (1992-2004) 23 CANCRO GASTRICO (1992-2004)
CONCLUSIONI Tumori della giunzione esofagogastrica come entità autonoma? Utilità della classificazione di Siewert per standardizzare le tecniche e rendere omogenei i risultati Ruolo del trattamento multimodale